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PIOMBO e ORO

Post n°210 pubblicato il 12 Agosto 2008 da zmblog
 
Foto di zmblog

Cerchiamo di mettere un po' d'ordine tra le bufale mediatiche pertinenti il conflitto caucasico, pubblicate e sentite in questi giorni di "distrazione olimpica di massa".
Premetto che: verso la fine del 1992, l’OSCE inviò una missione in Georgia per monitorare le operazioni di peacekeeping dopo la fine dell'URSS ed un contingente di soldati Russi (peace-keepers), Sud-Ossetini e Georgiani ha controllato una parte di quei territori (L'Ossezia del Sud e l'Abkhazia) in maniera pacifica per diversi anni. Nel 2003  ci fu la famosa “Rivoluzione delle Rose”, che portò al potere (in Georgia, non in Ossezia del sud) l'attuale presidente Mikhail Saakashvili, filoamericano e formato ad Harvard, che fu interamente sostenuta ed organizzata dalla Central Intelligence Agency (CIA). Quindi dal 1992 fino al 2004 l’Ossezia rimase sostanzialmente un repubblica autoproclamata, ma pacifica. Nel giugno 2004 iniziò a crescere la tensione, allorché le autorità georgiane incrementarono gli sforzi contro il contrabbando nella regione. Rapimenti, sparatorie e bombardamenti occasionali fecero dozzine di morti e feriti. Il 13 agosto venne raggiunto un accordo per il cessate il fuoco, che fu però ripetutamente violato.
Le tensioni crebbero nel 2008 e le esplosioni di violenza divennero sempre più frequenti nelle zone di confine. La Georgia affermò che si trattava di una questione interna, visto che la repubblica separatista non era mai stata riconosciuta a livello internazionale. Da parte georgiana si insistette ad affermare che il conflitto poteva essere risolto senza interferenze esterne. Tuttavia l’8 agosto la Georgia lanciò una massiccia offensiva militare per prendere il controllo della repubblica attaccando i peace-keepers russi, un contingente di 500 uomini che, affiancato a militari georgiani e sud-ossetini, aveva il compito di mantenere la pace nei luoghi del conflitto fino ad allora “congelato”....  E' necessario ricordare inoltre che
il famoso Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC - Mega Oleodotto Petrolifero) è stato fatto saltare in Turchia all'inizio della settimana e il suo gestore, (BP - Brithish Petroleum) lo ha chiuso per riparazioni e che anche Israele ha la necessità di difendere i propri interessi petroliferi nell'oleodotto Baku-Ceyhan, costruito in maniera da non passare in territorio russo, ergo la controffensiva di Putin potrebbe nuocere al futuro progetto comune di bypassare la Russia con gli oleodotti. ...
L'intervista di "Liberazione" a Giulietto Chiesa contornata da altri articoli allo stesso link in basso fornirà, a chi avrà la pazienza e la voglia di leggerla, ulteriiori delucidazioni e dettagli sulla situazione odierna nel Caucaso.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4911

 
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