L'opera del giardiniere finisce quando i fiori sbocciano
Quando scrivo qui nel blog mi piace farlo con diversi strati di pensiero, così come mi hanno insegnato a guardare il mondo. La parte iniziale di questo racconto riguarda il mio lavoro: è finalmente concluso il restauro di un palazzo del centro storico nella mia città noto a tutti i miei concittadini, non tanto per le sue origini nobiliari appartenendo per secoli alla famiglia Valloni, ma soprattutto perché accanto ad una vecchia farmacia chiusa da decenni c’era, e di nuovo c’è, il Cinema Fulgor. In quel piccolo cerchio di case che è Rimini inevitabilmente girano assieme personaggi comuni e famosi, così questa sala è proprio quella raccontata da Fellini nelle sue pellicole con tratti nostalgici: Amarcord per prima. In verità questo lavoro che mi ha occupato e preoccupato negli ultimi cinque anni riguarda tutto il palazzo nel quale ho contribuito a rendere anti sismica la struttura con tecniche moderne basate sulle fibre di carbonio e per il quale ho diretto i lavori generali fino alla loro conclusione. La cosa che mi rende più felice è che la mia opera rimane occulta, con le barre di carbonio ben nascoste nelle fughe dei mattoni in maniera che il palazzo sembri quello di prima, ma con muri molto più capaci di assorbire le vibrazioni della terra. Al contrario il completamento del cinema, ideato nelle forme dall’Arch. Annio Matteini e decorato dal noto scenografo multi Oscar: Dante Ferretti, che ha frequentato i migliori registi non certo ultimo il buon Federico Fellini, risulta quanto mai appariscente; in un piccolo borgo assonnato che si adagia nella nebbia invernale come in una coperta, questo costituisce notizia, curiosità e vivo interesse. Il cinema ha quindi riaperto i battenti con una incredibile grancassa e conseguente oceano di folla, dovuta anche alla campagna elettorale che inzacchera di politica qualsiasi cosa succeda, nell’attimo esatto in cui ho concluso la mia parte attiva sono beatamente diventato come tutti i cittadini un semplice spettatore. Al cinema non vado spesso, per colpa della tecnologia è possibile prendere visione delle pellicole, che ormai pellicole non sono più, anche da casa; eppure la sala cinematografica regala una magia unica. Come ricordava Fellini si va al cinema con l’innocenza di un Feto, come questo dal buio uterino vede accendersi una luce che apre alla scoperta ed all’incanto della vita: per questo è necessario trovare il coraggio di lasciarsi meravigliare. A me è successo di recente con un film che consiglio per il senso morbido di stupore e di riscoperta, si tratta dell’ultimo lavoro di Guillermo del Toro dal titolo: La forma dell’Acqua. Il pretesto della storia che torna a tratteggiare il fantastico dentro gli anni della guerra fredda è solo il primo strato, il più semplice, di una storia che parla di diversità, di amore e di coraggio. Soprattutto ho trovato nella fotografia di Dan Laustsen quell’incanto del quale dicevo poco sopra. È una favola moderna, che si svolge in tempi ormai passati eppure nuovamente e tristemente attuali, con la minaccia della guerra sottile come una lama lungo la quale si cammina incerti. È un racconto tratteggiato in modo delicato, ma non per questo meno diretto al cuore; ecco perché rivolgo l’invito che dà titolo al post e l’immancabile augurio di: Buona visione :)
Da quanto ho letto, sarai ingegnere edile o similare. Un mio amico mi mostrò quell'intervento di cui scrivi. È molto particolare e tutto "nascosto". Essendo molto curiosa quando discuto su qualcosa che non conosco bene, voglio addentrarmi bene in quell'argomento. Ecco perché ricordo questa tecnica riempitiva di restauro. Il restauro interno di quel cinema è di gran classe, elegante, da considerarsi una vera "chicca" per la città, in onore del maestro Fellini. Invece mi spiace per quel film, il titolo non mi é nuovo ma so che ha avuto delle buone recensioni. Lo vedrò appena possibile. La trama è accattivante. Come sempre mi dilungo quando commento. Buon fine settimana, Grace :)
All’Alma Mater bolognese la sigla 20-08 censisce gli ingegneri civili edili e così anche io sono stato rubricato. Nel perenne tentativo di distinguere l’ingegneria dall’arte dell’architettura la ricerca dicotomica afferma che l’architettura deve essere bellezza ed eleganza, l’ingegneria praticità. Siccome nei miei schemi mentali alla voce eleganza si associa il credo di Lord Brummel: “Eleganza è non farsi notare” ritengo la forma di progettazione più confacente al mio spirito quella che si rende efficace senza esibizione, pur ottenendo lo scopo prefisso che è quello di far stare in piedi il castello di carte. È stata una grossa soddisfazione per me sfruttare le proprietà del carbonio pultruso per rendere anti-sismico un antico palazzo senza che questo mostrasse il segno dell’intervento, conservando invece la sua antica delicata bellezza.
L’arredo del cinema è opera dell’intelletto di un pluri premiato premio Oscar, per questo è tanto distante dal mio sentire. Devo dire però che la reazione cittadina a questa opulenza di stucchi e di tinte accese ha suscitato commenti lusinghieri con conseguente affollamento curioso agli eventi inaugurativi.
Ma questa è un piccola storia che assomiglia nello spirito a quelle del Guareschi e del suo Mondo Piccolo.
Grazie dei tuoi pensieri :)
Ho consumato parecchie mute di corde suonando Steven Demetre Georgiou quando ancora non si faceva chiamare Yusuf Islam. Questa canzone in particolare è da sempre una delle mie preferite. Intanto per le sue origini antiche che risuonano del fascino celtico della Scozia, dov’era conosciuta brevemente con il nome di Bunessan, il villaggio natale di Mary McDonald, che ci ha tramandato questa carola con il titolo di This Day God Gives Me. Alla musica si sono aggiunte le parole nel brano natalizio Child in the Manger. Da questo Cat Stevens gli ha reso la popolarità meritata mantenendo la poesia e la sacralità in una canzone che nel mio ricordo personale ha il sapore degli anni passati a scuola ad insegnare.
È un regalo prezioso questo ascolto del quale ti ringrazio veramente molto, grazie davvero :)
ha incuriosito anche me il trailer di quel film, spero di vederlo presto ... (ho visto Il labirinto del fauno) ... il Cinema Fulgor è davvero grazioso, complimenti ...
All’apparenza una piccola favola anni ’50 con spie da guerra fredda e creature misteriose oggetto di sadiche indagini scientifiche. Nella strato appena inferiore si tratta però il tema della diversità e della tolleranza, quanto mai attuale, e con delicatezza ci racconta dell’amore e della comprensione per il semplice fatto che ciascuno di noi è una creatura diversa.
A me ha toccato il cuore.
Ti rinnovo gli auguri di buona visione :)
Questa frase pronunciata nel film da mr. Fleming mi ha fatto riflettere: non credi anche tu che questi nostri blog siano in fondo meravigliosi laboratori che ospitano creature impensabili quali i nostri pensieri?
Ad esempio, ho spesso parlato della mia vita come di un fiume che va al mare, usando sottofondi musicali anche parecchio diversi tra loro; ecco, il film inizia proprio con una pagina di calendario che si gira e dietro la frase del giorno dice: il tempo è un fiume che viene dal nostro passato.
In attesa del prossimo esperimento, ti lascio un saluto ed un sorriso :)
L’arredo del cinema è opera dell’intelletto di un pluri premiato premio Oscar, per questo è tanto distante dal mio sentire. Devo dire però che la reazione cittadina a questa opulenza di stucchi e di tinte accese ha suscitato commenti lusinghieri con conseguente affollamento curioso agli eventi inaugurativi.
Ma questa è un piccola storia che assomiglia nello spirito a quelle del Guareschi e del suo Mondo Piccolo.
Grazie dei tuoi pensieri :)
È un regalo prezioso questo ascolto del quale ti ringrazio veramente molto, grazie davvero :)
A me ha toccato il cuore.
Ti rinnovo gli auguri di buona visione :)
Ad esempio, ho spesso parlato della mia vita come di un fiume che va al mare, usando sottofondi musicali anche parecchio diversi tra loro; ecco, il film inizia proprio con una pagina di calendario che si gira e dietro la frase del giorno dice: il tempo è un fiume che viene dal nostro passato.
In attesa del prossimo esperimento, ti lascio un saluto ed un sorriso :)