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Tempo vivente

Domenico Molinini - Tempo vivente

Concerto per Flauto e Pianoforte
Flautista Michele Bozzi
Pianista Gianni Saponara
29 Giugno 1980 - Corato

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Ildebrando Pizzetti, Messa di Requiem

 

Ildebrando Pizzetti, Concerto dell'Estate

 

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Requiem di memore raccoglimento...

Post n°21 pubblicato il 23 Maggio 2010 da domenicomolinini
 

Requiem di memore raccoglimento e devota solidarietà alla lezione di un martirio Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e le loro scorte

Il 23 maggio 1992 è un sabato. Una giornata luminosa e solare come ci si aspetta siano quelle di maggio, ancora più se si tratti di un sabato.

Sarà un sabato da ricordare. Un sabato da non dimenticare, da non potere né dovere dimenticare.

Albeggia quando dopo il risveglio bevo il mio "caffè". La sera precedente ho preparato la mia attrezzatura subacquea, controllato i fucili, riempito una bottiglietta con una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio (le immersioni in apnea e la permanenza in acqua anche per 7-8 ore possono dare un po' di acidità di stomaco). Alle 6, mentre guido, il sole è già sorto e lo guardo riflettersi nel calmo mare, lungo la costa che da Margherita di Savoia porta a Zapponeta e a Manfredonia.

La nostra meta è la Baia di Porto Nuovo, una splendida spiaggia sul Gargano a pochi chilometri da Vieste, dove solitamente, dopo essermi allontanato a nuoto di circa 400 metri dalla costa, inizio le mie solitarie e proficue immersioni.

La giornata si annuncia meravigliosa. La lunghissima spiaggia è deserta e quando mi immergo sento quanto sia fredda l'acqua sulle poche parti del corpo che la muta non copre. Ma già inizio a pinneggiare per allontanarmi dalla costa, trainando la mia fida plancetta e scrutando il fondo ancora sabbioso, pur sapendo che nel tragitto difficilmente potrò imbattermi in pesci degni di nota, ma incapace di resistere al fascino dei fondali.

Quando torno a riva, verso le 15, sono stanchissimo, ma soddisfatto. Ho trascorso ore in compagnia di me stesso nell'elemento che mi affascina e attira fin da adolescente e sono tornato, come al solito, con il retino pieno di polpi, gronghi, scorfani, altri pesci da zuppa, saraghi e un paio di spigole, mentre il capiente gavone della plancetta è colmo di ricci e cozze di fondo.

Mi godo il pranzo quando gli altri (la spiaggia si è modestamente popolata) ormai sonnecchiano da un paio d'ore. Poi faccio una breve passeggiata lungo l'arenile, la voglia di rientrare in acqua già riaffiora, ma per oggi può bastare, mi dico, ci saranno altri giorni. Con calma inizio i preparativi per tornare a casa, dove prepareremo una buona cena e trascorreremo la serata con gli amici per fare onore al pescato.

Il viaggio di ritorno è più lento. Il sole arroventa una fila chilometrica di auto che si snoda lungo le curve e i tornanti del Gargano. Si procede a passo d'uomo (trascorreranno anni e anni per vedere realizzate le gallerie che adesso permettono di evitare Mattinata e giungere già nei pressi della baia di Mattinatella). Ascolto distrattamente la radio. Sono quasi le sei di pomeriggio quando danno notizie dell'attentato di Capaci.

Quando arriviamo a casa, accendo subito il televisore. Non si parla d'altro. Le immagini potrebbero essere quelle di Beirut, di una guerra, di un bombardamendo.

Sono un grande ammiratore di Giovanni Falcone e quella sera decido che il 23 maggio del 1993 dirigerò un concerto per commemorare le vittime della strage di Capaci.

Il mare è il mio grande sogno. Chi mi conosca sa quanto io soffra a starne lontano e quanto mi basti semplicemente stare a guardarlo per sentirmi appagato. La pesca subacquea, poi, è il modo per congiungermi conil mio elemento ideale.

Il 19 luglio 1992 è una domenica. Tutto si ripete come meno di due mesi prima. Questa volta le notizie sono precise nella loro tragica dimensione già nelle prime ore del pomeriggio.

Dopo la strage di via D'Amelio la mia decisione diventa un fermo proposito. Da quel giorno comincio a pensare a quale opera dirigere il 23 maggio e il 19 luglio 1993.

La mia scelta cade sul Requiem in Do minore per coro e orchestra di Luigi Cherubini. Una scelta per nulla casuale. In quel grandioso affresco non ci sono ruoli per le voci soliste: l’autore ha voluto che sia il coro, da solo, a rappresentare la parte dell’umanità dolente.
Compiuta la scelta, dopo aver studiato la partitura, mi occupo di insegnare le parti al coro e curo gli aspetti extra musicali del progetto. Mio principale interlocutore è l’Associazione Nazionale Magistrati. Ad aprile il progetto è esecutivo e sono fissate le date del 22 maggio a Corato, 23 maggio a Bari e 19 luglio a Trani.
Intanto, accetto di dirigere due esecuzioni straordinarie del Requiem: una il 1° maggio a Corato, nella Chiesa Matrice, a favore dell’Unicef (per il quale ho già tenuto dei concerti), l’altra l’8 maggio, su invito dei Frati Cappuccini del Santuario di S. M. delle Grazie di San Giovanni Rotondo, nell’ambito delle celebrazioni per il XXV anniversario della morte di Padre Pio. I due concerti hanno grande successo. A San Giovanni Rotondo il pubblico è una marea impressionante, della quale fa parte una foltissima delegazione di coratini.
Giunge il 22 maggio. Nel frattempo al coro si sono aggregati elementi del Coro del Teatro Petruzzelli (che da quel momento ne faranno parte stabilmente) e all’orchestra si sono aggiunti altri miei colleghi professori al conservatorio.
Così riporta il numero di giugno de “Lo Stradone”:
”23 maggio 1992–23 maggio 1993! Trascorso un anno da quella data che ha segnato a sangue la vita italiana: Manifestazioni a Palermo e in tutta Italia. Corato ha fatto la sua parte. Sabato 22 nella Chiesa matrice alle ore 21.00 l’Orchestra e Coro Civico di Corato ha eseguito la messa di Requiem in do minore di Luigi Cherubini diretta dal Maestro Domenico Molinini […] Pubblico numeroso. […] presente una folta rappresentanza di magistrati. Dal Foro di Trani sono intervenuti il Consigliere Pretore Dirigente Dott. Salvatore Paracampo, il Sostituto Procuratore Dott. Saverio De Simoni. Erano presenti l’Ispettore Generale di Grazia e Giustizia giudice Dott. Vincenzo Nardi, il Pretore di Corato giudice Dott. Michele Nardi, i Vice Pretori Onorari Dott. Lucio Barile e Dott. Domenico Tandoi. Larga rappresentanza delle forze di Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani. Prima dell’inizio del concerto ha preso la parola il giudice Michele Nardi […] Il concerto è stato seguito dal pubblico in religioso silenzio. La perfetta esecuzione ha riscosso applausi prolungati per molti minuti. […]

Domenica 23 maggio l’Orchestra e Coro Civico di Corato ha eseguito il medesimo concerto […] a Bari […] presenti il Sindaco di Bari, S. E. il Primo Presidente della Corte di Appello di Bari, il Procuratore Generale della Repubblica, il Questore di Bari, il Vice Prefetto in rappresentanza del Prefetto, il Presidente del Tribunale, dirigenti della Procura Distrettuale Antimafia, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, numerosissimi magistrati, personalità del mondo della cultura. Erano presenti la madre e la fidanzata dell’agente Rocco Di Cillo, facente parte della scorta del giudice Falcone […] L’esecuzione è stata preceduta da due brevi interventi del giudice Giovanni Battista Gabrielli, Presidente Sezionale dell’A.N.M. e del Sindaco di Bari Avv. Pietro Leonida La Forgia […] L’esecuzione è stata ripresa in TV e mandata in onda nel TG3 delle ore 14 del lunedì successivo […].”

Non dimentico ciò che accade al termine dell’esecuzione barese del Requiem: il pubblico, del quale fanno parte anche numerosi colleghi, professori al Conservatorio e all’Università, che applaude lungamente; il Sindaco di Bari che mi si avvicina e mi stringe lungamente la mano (è la conferma di una grande stima, unita all’invito a superare definitivamente un incidente diplomatico, che pochi giorni prima mi ha fatto andare in escandescenze nei corridoi del Palazzo di Città barese, quando scopro che, per la serie “anche le pulci vogliono starnutire”, qualche personaggio – a me rimasto ignoto - ha da ridire sulla presenza della pubblicità della Pasta Granoro sull’ultima di copertina del programma di sala del concerto); i parenti dell’agente Rocco Di Cillo che mi si fanno incontro per ringraziarmi.

Tutto questo si ripete a Trani, il 19 luglio, nella Cattedrale, gremitissima, dove è il Dott. Salvatore Paracampo a prendere la parola prima dell’inizio del concerto...

Scrive Lorenzo Fico il giorno dopo commentando l'evento:

"[…] il Requiem in do minore di Cherubini, un grandioso affresco corale affidato per l’occasione all’Orchestra e Coro Civico di Corato, sotto l’attenta direzione del Maestro Domenico Molinini […] particolarmente felice il primo e soprattutto l’ultimo brano dove, in sorta di sintesi estrema di tutti i sentimenti conosciuti durante l’opera, coro ed orchestra hanno avuto modo di esaltarsi in un quarto d’ora di vera grande musica. Un elogio particolare al Maestro Molinini […] una interpretazione sempre intensa la sua, e capace di momenti di commossa partecipazione.

A lui il merito di aver saputo cogliere il senso della manifestazione e di averci guidato tra le note di un grande capolavoro”.

I documenti audio che seguono sono registrazioni live effettuate durante il concerto tenuto nella cattedrale di Trani.


 
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