Oggi, pur restando a casa, non ho potuto dedicarmi ai miei studi. Quindi, mentre assistevo Cleo (la nostra gattina, reduce dall'intervento di sterilizzazione, ho seguito molti notiziari e letto i blog di amici quali Cateviola (nuvola viola), Massimo Coppa e Red_Lady, per citarne alcuni. Come tanti, ho visto e rivisto le scene che hanno mostrato la protesta degli aquilani ed ho ascoltato le risposte che l'On. Frattini, una persona assurta al rango di Ministro della Repubblica Italiana, ha dato alla giornalista, intervistato in merito ai 250 "cristiani" (in Puglia così, con un aggettivo che vuole essere paradossalmente laico, si definisce la brava gente) fatti oggetto di persecuzione e violenza in Libia. E, ancora una volta, mi è tornato in mente l'ambiguo verso saturnio di Gneo Nevio: Fato Metelli Romae fiunt consules (traducibile sia E' destino di Roma che i Metelli siano fatti consoli, sia E' sventura di Roma che i Metelli siano fatti consoli. Ricordo ancora la lezione di letteratura latina sulla poetica e sulla vicenda umana e politica di Nevio, probabilmente plebeo di nascita (e questo spiega il fatto delle sue frequenti sortite politiche antinobiliari) e probabilmente incarcerato per certe allusioni contenute nei suoi drammi, soprattutto contro la potente famiglia dei Metelli i quali gli avrebbero risposto con un verso saturnio divenuto altrettanto famoso: dabunt malum Metelli Naevio poetae. E' terribile quello che sta accadendo in Italia. Sembra di assistere allo svolgersi della trama di un film dove solo un personaggio percepisce l'imminenza di una catastrofe in tutta la sua evidenza, mentre gli altri non la vedono e lui che l'addita non è creduto e fatto oggetto di dileggio o persecuzione. Ho tanta ammirazione per le Forze dell'Ordine e ho pensato a quanto dev'essere stato duro (spero lo sia stato) per loro svolgere il compito di contrastare dei cittadini che volevano esercitare il loro sacrosanto diritto, in uno stato democratico, di denunciare tutta l'ingiustezza che c'è quando chi dovrebbe fare esercizio di buon governo si rivela incapace di svolgere il delicatissimo ministero di amministrare la cosa pubblica. Mi chiedo, poi, se certi soggetti che in Italia definiamo con molta generosità uomini politici si siano mai soffermati a colloquiare con sé stessi, con la propria coscienza (ammesso che ce l'abbiano), se abbiano mai per un attimo pensato che prima o poi dovranno dare conto della loro cattiveria, ipocrisia, incompetenza, libidine del potere unita a delirio di onnipotenza. E penso alla vile qualità della materia morale di cui molti miei connazionali sono fatti e mi chiedo dove sia la loro perspicacia e il loro giudizio, visto che in tanti hanno eletto certi soggetti a gestire la cosa pubblica e, nonostante quel che accade, ancora in tanti sembrano condividerne ed apprezzarne scelte morali e atti.
Ormai non ci difende piu' nessuno. Ha ragione Di Pietro a dire che lo scontro sociale sarà il prossimo step, ma tanto anche se ci sarà gli sceneggiatori di questa tragedia che si chiama stato italiano troveranno sicuramente il capro espiatorio a cui dare la colpa. Loro no, quelli che hanno devastato lo stato, non sono la colpa.
Io spero. Devo sperare, poiché se verrà meno la speranza vorrà dire che ho sbagliato quasi tutto nella mia esistenza. Di Pietro ha ragione, ma anche in lui c'è speranza: la speranza che, se si dovesse arrivare allo scontro sociale, certi farabutti non riescano a farla franca e paghino, a caro prezzo, la devastazione perpetrata. Lira su lira.
certo che mantenere..una dirittura morale..oggi del "tanto lo fan tutti"..il fare e crederci, anche se ogni giorno tutto il masmedia dice: che tanto..è inutile...
è difficile rimanere integri..e sani in mezzo a tutto questo..ma io credo che comunque..devi mantenere saldo in te stesso la tua dignità e quello in cui credi ed essere onesto, in un mondo di ladri, essere corretto in un mondo di furbi, essere quello che grida...e non è ascoltato....o forse..non è vero...qualcuno ascolta!!! sempre...un abbraccio...
Credo che il momento di dire pane al pane e vino al vino sia stato già raggiunto da tanto. Come scrivevo a Red-Lady, occorre sperare e continuare a resistere e gridare, coerenti con il proprio stile di vita: Ha da passà 'a nuttata...
L’Italia intera è stufa, non solo del clima d’avan spettacolo cui assistiamo metodicamente tra i nostri politici, in questo duello accanito di accuse e difese. L’Italia è stufa ,soprattutto, dell’immobilismo di un’intera classe politica, e scusatemi non solo della maggioranza. Il filo, forse, alla fine si spezzerà. E chissà, se il filo si spezzasse sul serio, potrebbe anche essere un bene. In fondo le nazioni, gli stati e i governi non sono incrollabili, la storia è piena di rivoluzioni. Certo, nessuno di noi si augura uno scontro sociale “serio”. Personalmente, voglio sperare sempre nel buon senso degli uomini, in questo caso dei nostri cari politici…ma, di fronte al menefreghismo di chi sta seduto in poltrona e guadagna svariati milioni di euro, resto sempre molto perplessa. Una persona credo normale si chiederebbe come può lui prendere 30 o 40 mila euro l'anno (minimo), intascare soldi sotto le più svariate forme e godere di benefit pazzeschi e nel frattempo altre persone sono ridotte sul lastrico? Forse, queste persone la loro coscienza la lasciano sul comodino la mattina appena svegli. La cosa pazzesca e che sono anche immuni dai sensi di colpa. ( scusa la divagazione)
La maggioranza di quelli che sostengono coloro che commettono soprusi sono proprio le persone che dovrebbero guardarsene bene. Perché? Sicuramente psicologi e psicanalisti saprebbero dircelo. Una cosa è certa: i governi antipopolari raccolgono la stragrande parte del consenso proprio dalle classi cosiddette "popolari". In quanto alla coscienza e ai sensi di colpa, credo che ognuno di quei signori sia convinto di meritare tutto quanto ottiene e carpisce ingiustamente e iniquamente.
Non immagini quante volte sento che l'indignazione vorrebbe sboccare, sfociare in qualche cosa di più tangibile di quanto non possano essere le parole. E immagino processi sommari e arringhe lucide, serrate, severe e serene. E sogno un Paese davvero civile, avanzato. L'Italia, senza alcuna superbia e vanagloria, ma semplicemente per aver fatto tanto parte della Storia, da questa dovrebbe aver assunto tutti gli insegnamenti per essere una nazione civile, maestra a sua volta di civiltà. Vedo, invece, che prevalgano spinte egoistiche, ideologie affaristiche, atteggiamenti servili e ipocriti. E gli esempi che vengono dati dall'alto sono di pessima fattura, ma sono pur sempre esempi e per questo trovano accoliti ed emuli. Vedo tanti tipetti rampanti che hanno negli occhi la luce della fede più folle, ahimè, quella che non utilizza la ragione e chiama ragione la follia. Eppure so che tutto questo finirà. Spero solo che non finisca in maniera violenta, poiché se così dovesse accadere, come sempre, a rimetterci saranno molti innocenti.
prima o poi dovremo tutti rendere conto delle nostre scelte e dei nostri silenzi
E non mi riferisco tanto e soltanto al Giudice ultimo, se mai ci fosse... Oggi di poche parole, un abbraccio a un uomo con la coscienza integra
Ciò che dà valore alle parole non è il loro numero bensì ciò che esse significano. Tu questo lo sai e come sempre hai detto molto. Ricambio il tuo abbraccio.
Gli abitanti di Oblomovka credevano poco anche alle agitazioni dell'anima, e non ritenevano vita il turbine delle eterne aspirazioni verso chissà quali luoghi e cose; temevano come il fuoco l'entusiasmo delle passioni; e come in altri uomini il corpo è rapidamente consumato dal lavoro vulcanico del fuoco interno, spirituale, così l'anima degli abitanti di Oblomovka annegava tranquillamente, senza scosse nei flaccidi corpi. La loro vita non era segnata, come in altri, da rughe precoci, né da colpi e sofferenze morali distruttori. Quella brava gente non concepiva la vita altrimenti che come un ideale di tranquillità e d'inerzia, disturbata di tempo in tempo da vari casi spiacevoli, come le malattie, le perdite, le contese, e tra l'altro il lavoro. Ivan Aleksandrovic Goncarov, Oblomov (1859) -----------con un abbraccio a te
Sei generosa. Vorrei poter fare di più che scrivere ogni tanto. Spesso mi sento come dovevano sentirsi i soldati raccontati da Buzzati nel Deserto dei Tartari...
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il 18/08/2012 alle 16:09
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il 17/06/2012 alle 12:08
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il 17/06/2012 alle 12:05
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il 17/06/2012 alle 12:03
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il 16/06/2012 alle 21:28