Post n°1566 pubblicato il
08 Dicembre 2017 da
Vince198
8 dicembre
A te non pare di udire una musica?
A te non pare di vedere una fiaccolata?
E l'aria che respiri non ti sembra profumata?
E' vero, non solo l'Immacolata è la Madonna,
anche se, in realtà, una sola è Maria,
ma permettimi che, in questo Santo giorno,
io sia a parlar soltanto della Madonna mia,
della Vergine che vent'anni fa mi ha miracolato,
e da un un tremendo male al colon mi ha salvato!
E' vero, di Maria son proprio tante le Festività,
come tanti sono i nomi di paesi e di città
che festeggiano puntualmente il Suo Anniversario
e lo si può vedere consultando il calendario!
Si festeggia l'Annunziata, la Madonna di Loreto
Quella di Montevergine e Quella di Roseto;
tanto venerata è pure la Madonna di Pompei,
ma permetti che quattro righe io le dedichi
alla Madonna dei tanti pellegrinaggi miei?
Sono andato a Parigi a la Médaille Miraculeuse,
a Lourdes, Fatima, Siracusa e Međugorje
e, ovunque, l'ho vista portare sempre in gloria!
Era sempre Lei: l'Immacolata Concezione,
Quella che, in ogni luogo, fa tanti miracoli,
purché la preghi veramente con fede e devozione!
(Gilbert Paraschiva)
..
Non conosco questo poeta e francamente non mi interessa più di tanto. Tuttavia questa sua poesia riaccende un faro su due episodi di cui uno personale, familiare: quello di mia sorella (che oggi compie gli anni) e quello afferente i miracoli.
In quest’ultimo tema, pur essendo credente e praticante, ho talvolta avuto qualche piccolo dubbio, sfatato poi dal rigore ecclesiastico in questa materia che, con una disamina molto prudente, richiede parecchio tempo, almeno di 5 anni.
Questo quando anche la scienza a certi accadimenti non riesce loro dare una spiegazione.
In questi versi - semplici, lineari ma efficaci nel loro contenuto (soprattutto per chi è credente), colgo tuttavia un miracolo, nel senso che, riguardando indietro nel tempo - nel gennaio 1994 - e trovandomi in Sicilia per lavoro, ricevetti una telefonata da mia sorella che mi comunicò che a suo marito era stato diagnosticato un tumore di quelli, come direbbero a Roma – città in cui sono stato per qualche tempo e che adoro da sempre - “bboni”, cioè dir maligni è il meno.
Eppure, Dio solo sa come e perché - coincidenze, destino, sesto senso o non so cos’altro pensai in quei momenti così dolorosi - venne preso in tempo prima che si espandesse e fu estirpato.
Non c’erano particolari segni premonitori, solo un controllo casuale (non necessario però fatto solo per gli scrupoli di mia sorella) che rivelò quella terribile condizione.
Questo a me è sembrato un miracolo e ancor oggi sono felice che mio cognato Francesco goda di buona salute e che mia sorella, da allora, sia ancor più serena nello spirito, nell’anima.
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