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Duello

Post n°95 pubblicato il 01 Novembre 2013 da bb034rl
 
Tag: NWO

Quando la musica mediatica finirà, cosa raccoglieremo?

I TG ci raccontano delle diatribe Letta, Berlusconi, Merkel, Hollande ed Obama, poi qualche etto di migranti, qualche dramma femminile od LGBT, infine calcio e spettacolo ... in un TG?

E le trasmissioni di approfondimento? Beh, approfondiscono le diatribe Letta, Berlusconi, Merkel, Hollande ed Obama, le disgrazie in mare relative ai migranti, i drammi femminili od LGBT, calcio e spettacolo.

Arrivano quindi i talk show, dove si parla delle diatribe Letta, Berlusconi, Merkel, Hollande ed Obama, delle disgrazie in mare relative ai migranti, dei drammi femminili od LGBT, di calcio, spettacolo, gossip, moda, rapporto uomo-donna, donna-donna,uomo-uomo, cane-gatto e sarchiapone-troll.

E la realtà?

Cominciamo a vedere la presunta realtà.

Diatribe tra politici. 

Nonostante tutta l'apparenza, quando si tratta di fare leggi a danno dei popoli, votano sempre tutti insieme. Anche se litigano, alla fine l'opposizione tiene in piedi il governo (che al governo ci sia l'uno o l'altro, la cosa non cambia). La Merkel ha avuto parole dure con Obama per via delle intercettazioni ... peccato che queste le fossero già note in quanto aveva dato l'approvazione affinché fossero poste in essere. E si potrebbe andare avanti all'infinito. Litigano, ma è solo spettacolo ... non è reale.

Immigrazione. 

Per anni ci hanno detto che avevamo bisogno degli immigrati. Ed allora, perché, invece di farli arrivare con scafisti e relative tragedie, non li andavano a prendere con transatlantici o navi-crociera pagate dal governo? Perché ciò che ci dicevano non era vero. Gli immigrati servivano solo per le sanatorie. Mancavano soldi? Vai con la sanatoria: mi dai totmila euro ed io ti regolarizzo. Sul come te li procuri, non sono cose che riguardano il governo e nemmeno l'opposizione, insomma, sono ca...pperi tuoi.

Femminicidio. 

Grazie a questa trovata, sappiamo che esistono omicidi di serie A e di serie B. Se la vittima è uomo, vale 5 punti (se italiano, se immigrato, dipende dalla sua nazionalità), se è donna, dipende dall'assassino. Se l'assassino è italiano, vale 100 punti, quindi via dritto in tribunale con la richiesta del massimo della pena. Se l'assassino è un immigrato, se è regolare, vale 75 punti, se è clandestino, vale: 50 punti se marocchino, 25 punti se romeno, 10 punti se albanese, 5 punti se ROM (basta leggere le cronache). E' reale tutto ciò? No. Questa legge serve solo a creare paura ed odio tra le persone (tra uomini e donne, tra italiani ed immigrati. tra immigrati africani ed eurasiatici ed infine tra immigrati mondiali e ROM). La legge che dovrebbe risolvere un problema ne crea invece almeno dieci. E chi l'ha fatta lo sapeva benissimo.

LGBT. 

Grazie alla legge sull'omofobia (in attesa di sviluppi, ovvero, la possibilità per le coppie LGBT di adottare figli e della legge che sancirà la pedofilia quale "orientamento sessuale", ovvero, modo di essere), sappiamo che non essere eterosessuale garantisce maggiori diritti. Non puoi essere insultato, non puoi essere mandato a quel paese, non puoi essere criticato, non puoi essere licenziato, non ti si possono rifiutare richieste di "amicizia", e così via. Ognuno di predetti comportamenti potrebbe essere configurato come "omofobia". E' reale tutto ciò? No. Per legge si crea invece una disparità allo scopo di instillare nella gente la paura e l'odio, come nel caso precedente.

E di tutto il resto non vale nemmeno la pena di parlarne. Si può anche dire che sport, spettacolo etc sono reali, ma di certo non sono fondamentali per l'esistenza umana.

 

Per prima cosa, occorre spiegare il motivo per il quale, secondo me, i governi fanno leggi che creano odio. Il motivo ce lo hanno sempre insegnato a scuola: "divide et impera". Se è vero che "l'unione fa la forza" è vero anche il suo contrario, ovvero "la divisione fa la debolezza". E la divisione la si ottiene creando paura ed odio (come disse Antonio Albanese in uno spettacolo: "senza paura non si governa, vero signor ministro?"). Se temi od odi qualcuno, non cercherai mai di avere un dialogo con tale persona. E se manca il dialogo, manca il confronto ed il possibile sviluppo di nuove idee e nuovi modi di pensare, ovvero, manca la crescita interiore. Una persona paurosa e/o che odia, è una persona che non potrà mai crescere e quindi sarà facilmente controllabile da chi detiene il potere. E chi detiene il potere, come dimostrano i fatti, non intende affatto dare a nessuno la possibilità di migliorare sé stesso, anzi, gli darà sempre nuove possibilità per precipitare sempre di più nella melma della nostra presunta civiltà. Questa è una delle realtà, non quelle che ci raccontano i giornalisti.

L'altra realtà è la seguente: cosa ci aspetta nei prossimi anni? Per come la vedo io, ci aspettano:

1) aumento della disoccupazione;

2) strade piene dei nuovi senzatetto;

3) aumento della criminalità;

4) ordine pubblico fuori controllo;

5) azzeramento dei servizi pubblici (sanità, scuole, treni, biblioteche, etc.)

6) guerre civili localizzate;

7) guerra mondiale totale (ovvero, con l'utilizzo di armi nucleari, chimiche e batteriologiche).

Ciò che rimarrà dell'umanità e delle sue opere alla fine della guerra, sarà solo un ricordo molto, ma molto sbiadito di ciò che era. I sopravvissuti avranno terreni incoltivabili e città inabitabili a causa delle radiazioni, saranno per la maggior parte privi della capacità di convivere, privi di conoscenze basilari per sopravvivere alla nuova realtà e privi della capacità di sviluppare qualcosa, abituati come siamo a non pensare, a non inventare, a non vivere.

Per evitare tutto ciò, occorrerebbe che ognuno accettasse una sua sfida interiore, un duello: il duello tra l'essere socializzato (facente parte, passivamente, di una società e quindi succube dei poteri che tale società guidano) o l'essere socievole (essere capace di far parte, attivamente ovvero costruttivamente, di un gruppo, quindi senza paure o con la capacità di affrontale senza farle ricadere su altri). Ma credo che in un tale duello, molti ne uscirebbero sconfitti in quanto imparano che vali per ciò che possiedi e non per ciò che sei, che il rispetto lo si guadagna incutendo timore, che far parte di un certo gruppo (politico, religioso od altro) ti porta ad un gradino più alto rispetto ad altri ed altre facezie simili. 

Il duello tra l'essere libero e l'essere schiavo ci è stato imposto da chi detiene il potere, dopo aver inculcato la cultura del più forte, del più furbo, ovvero, del meno empatico. La cultura che ti premia per quanto hai venduto anche se lo hai fatto con l'inganno, per le idee che hai sviluppato anche se le hai rubate ad altri, per le ricchezze che hai accumulato anche se frutto di corruzione e truffe, per le vittorie che hai riportato negli sport anche se frutto di doping (i casi portati alla ribalta sono solo un contentino ed in genere hanno una motivazione politica). In parole povere, una cultura che insegna ad essere dei parassiti ed a vantarsene, che tira fuori il peggio di ciascuno di noi e lo addita come esempio da seguire. Una cultura (come scrisse Erich Fromm nel suo "Anatomia della distruttività umana") necrofila, che ama i prodotti tecnologici (devi avere l'ultimo iPhone non per comunicare, ma perché è l'ultimo e se non lo hai l'ultimo sei tu) ed odia ciò che è naturale, tanto da arrivare a voler correggere la natura mediante le modifiche genetiche con la convinzione che la natura non sia in grado di autogestirsi. 
Una cultura che ama ciò che è morto è già morta. Le manca solo la morte materiale.

Quindi, quando la musica mediatica finirà, cosa raccoglieremo? Io niente, sarò morto in guerra, come moltissimi altri. I sopravvissuti non raccoglieranno niente. Potranno solo abbandonare i resti di questa civiltà e costruirne una nuova.
Peccato: la ricostruiranno con gli stessi valori di questa, perché non riusciranno ad immaginare un modo diverso di vivere.

Saluti

bb034rl

 
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