Creato da: bb034rl il 21/06/2011
"Chi ha paura di sognare è destinato a morire." (Bob Marley)

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Presente e futuro.

Post n°115 pubblicato il 04 Gennaio 2014 da bb034rl
 
Tag: NWO

Quando il potere dell'amore supererà l'amore del potere, il Mondo conoscerà la pace. 
(
Sri Chinmoy Ghose)

 

Nel 1981 caddi in un esaurimento nervoso. Il medico mi prescrisse, per sopportarlo, delle pastiglie chiamate Prazene. Per tre giorni presi le pastiglie, poi mi fermai sentendomi meglio. Ma dopo un solo giorno, i dolori mi spinsero e riprendere le pastiglie per altri tre giorni. Al terzo giorno, mentre ero in giro, fu come se mi vedessi da fuori: un rimbecillito totale che camminava felice senza problemi, senza preoccupazioni e, soprattutto, senza cervello, Infatti, il cervello non era più mio, ma delle pastiglie. Decisi quindi di smettere definitivamente con le pastiglie e mi tenni i dolori. Per superare tale periodo, dato che tutto arrivava dal cervello, pensai di impegnare il cervello. Fu così che mi accinsi a cercare di immaginare il futuro, riempendo pagine (scritte a mano, i PC costavano ancora troppo) ed arrivando ad una sola conclusione: le tecnologie sarebbero andate sempre più avanti rendendo sempre meno necessario il contributo umano alla produzione, ovvero, per produrre i consumi di 100 persone, ne sarebbero bastatate, ad esempio, 70. E qui si sarebbe entrati in un circolo sempre più veloce. Le 30 persone di troppo (quindi disoccupate), un giorno avrebbero smesso di consumare (causa mancanza di denaro), quindi le 70 avrebbero dovuto produrre per 70, ma per tale produzione ne sarebbero bastate 49, quindi si sarebbe reso necessario licenziarne altre 21. E così via (le 49, producendo per 49, si sarebbero rivelate troppe, rendendo necessario licenziarne altre 15). Ciò avrebbe portato ad un continuo calo della produzione, calo delle vendite, calo del PIL, quindi, per gli stati, un calo di introiti. Gli stati avrebbero ridotto sempre più le spese (sanità, scuole, edilizia, strade, etc.) e non avrebbero più potuto pagare pensioni, casse integrazioni, etc. Falliti gli stati e le imprese, le città sarebbero diventate terreno di guerra tra bande, bande che poi si sarebbero organizzate per dare l'assalto ai palazzi del potere, mettendo quindi a rischio la vita di tutti coloro che avevano creato tale situazione (banchieri, finanzieri, amministratori, etc.). Per evitare quindi tali situazioni, i politici (e forse altri) avrebbero spinto per creare le condizioni per la terza guerra mondiale, combattuta con tutte le armi esistenti (chimiche, nucleari e batteriologiche) al solo scopo di eliminare più gente possibile. Queste erano le mie previsioni di oltre trent'anni fa.

Oggi, mentre da una parte ci dicono che dobbiamo fare sacrifici per la ripresa che arriverà (ce lo dicono oramai da almeno 20 anni), dall'altra ci dicono che siamo in troppi (sette miliardi e mezzo) ed occorrono politiche per il controllo delle nascite. E' 'vero? No. Se andiamo a vedere, solo qui in Italia, ogni giorno vengono buttati via il 42% di generi alimentari, parte in casa e parte nei supermercati. Se a questi aggiungessimo gli alimentari distrutti per mantenere artificiosamente alti i prezzi, arriveremmo sicuramente al 50%. Ciò significa che per sfamare 7,5 miliardi di persone occorrerebbe produrre alimentari per 15 miliardi. Con un'oculata gestione degli alimentari, il problema non esisterebbe. Il vero problema dei 7,5 miliardi di persone è che, nel momento del tracollo della nostra società, rappresenteranno un pericolo enorme per chi ha gestito il potere, quindi ne vanno eliminati la maggioranza.

Per quanto riguarda l'aumentare il PIL, è una fesseria. Oggi, per aumentare il PIL, è sufficiente far lavorare a pieno ritmo le macchine. Con l'automazione il lavoro umano non serve (fate una qualsiasi ricerca su Google e vedrete). Le aziende potrebbero benissimo aumentare tutte le produzioni, ma è una cosa senza senso, mancando il mercato. Anche il sognare di vendere nei nuovi mercati (India, Cina, etc.) è pura utopia. Cinesi, indiani, pakistani, etc., hanno i loro prodotti, le loro fabbriche, le loro aziende agricole; non hanno bisogno di noi per vivere. E non solo: presto lo stesso problema si presenterà anche da loro: disoccupazione, manifestazioni, scontri di piazza, etc.

Come mai tutto ciò? Molti rispondono che il problema è il denaro ed il fatto che questo viene stampato dalle banche centrali (B.C.E. per l'Europa e Federal Reserve Bank per gli USA). Dal mio punto di vista, il denaro non è il vero problema. Il vero problema è la proprietà. Il denaro è solo un mezzo che permette di acquisire le proprietà. Il fatto che siano banche private anzichè gli stati a stampare il denaro, trasferisce solo il potere d'acquisto dai secondi alle prime. Difatti, le banche, prestando il denaro, ne richiedono la restituzione oltre gli interessi, cosa che di fatto trasferisce lentamente tutte le proprietà a loro (se io produco 100 e devo restituire 105, ipoteco 5 della produzione futura per ripagare la banca). Invece di dilungarmi sul discorso produzione/consumo/PIL, vi rimando ad un mio vecchio post.

Lo scopo di tutta questa lotta per le proprietà è il controllo di ogni cosa (risorse alimentari, risorse idriche, energetiche, etc.) ed il conseguente diritto di poter stabilire chi ne può usufruire e chi no. Questa lotta e la disoccupazione galoppante porteranno alla terza guerra mondiale (mascherata come lotta al terrorismo, alla povertà, alle dittature, etc.). Per evitare tutto ciò, occorrerebbe eliminare la proprietà (sia privata che pubblica). Togliere la stampa del denaro alle banche non risolverebbe il problema: il denaro si accentrerebbe nelle mani delle grandi industrie, della grande finanza e delle grandi banche; lasciando la stampa del denaro alle banche, di fatto tutto sarà delle banche. Eliminando invece la porprietà, si lavorerebbe per il benessere di tutti, si condividerebbe tutto e quindi il denaro non sarebbe più necessario. Ma credere che questo sia realizzabile, è follia. Non che tale ideale sia folle od utopico, anzi, lo è molto meno del nostro sistema sociale (che sta andando a pezzi, inquinando il pianeta, distruggendo il sistema ecologico, etc.); il fatto è che chi gestisce questo sistema (banchieri, amministratori di TNC, politici, Cicappini, etc.) non permetteranno mai che l'umanità si liberi dall'idiozia di questo "mondo a misura d'uomo". Perderebbero le loro fettine di potere ed essendo dei nulla, il potere è tutto ciò che loro sono e che può farli sentire divini.

Divini? Loro sanno tutto? Questo è il miglior sistema sociale esistente? Allora guardate questo filmato da 0:40:42 fino a 0:42:13 e da 0:45:21 fino a 0:45:56. Questi sono i veri aspetti del "libero mercato", del progresso grazie alla "libera concorrenza", etc. E tutto ciò in nome del profitto dal quale deriva la possibilità di acquisire altre proprietà. Ed i politici fanno l'interesse dei popoli? Guardate questo filmato. A 1:14:30 inzia la terza parte, con interessanti notizie sulla prima e seconda guerra mondiale, sulla guerra del Vietnam ed altro, poi potete rispondervi alla domanda di prima.

Il vero problema è la proprietà e la suddivisione degli esseri umani in nazioni. Dovremmo considerarci un solo popolo vivente in una sola nazione chiamata Terra, ognuno con le tradizioni e la cultura della sua zona (Italia, Germania, Giappone, etc.), ma come una unica nazione. Città che si autogestiscono e collaborano le une con le altre. Ci sarebbero presidenti e/o governi? Ci sarebbero una sorta di capi, ma scelti direttamente dalle persone per conoscenza e non per propaganda politica, in quanto non esiste una politica di destra o di sinistra: esistono solo problemi da risolvere nell'interesse di tutti.

Come sarebbe un mondo senza proprietà e quindi senza denaro? Ne parlerò nel prossimo post.

 

Saluti.

ßß034rl

 

P.S. del 05/01/2014, ore 14.48.
Consiglio di leggere il commento di DareDevil665, un'analisi che trovo molto interessante e condivisibile. 

 
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Commenti al Post:
daredevil665
daredevil665 il 05/01/14 alle 03:32 via WEB
Si, è proprio così. Il denaro è un sistema di separazione, in quanto ognuno dipende dalla propria cifra, anziché far parte di una comunità in cui si condivide il mondo e il frutto del lavoro di tutti per tutti. In fondo il denaro non cresce sugli alberi, perché per la vita non è necessario e nemmeno le cose si possono fare solo se c'è il denaro, cosa che hanno stabilito alcuni uomini e accettato quasi tutti gli altri, cosicché ognuno potesse avere il proprio piccolo o grande paradiso indipendente. Due o dieci miliardi di uomini possono creare assieme le cose per loro, senza bisogno di acquistarle. E la paura che la cifra si esaurisca, c'è proprio perché si sa che si può contare solo su di essa, anziché sugli altri perché ognuno deve pensare alla propria. E, per questa paura che la cifra si esaurisca finendo abbandonati sotto un ponte, ognuno è spinto a volerla aumentare, chi risparmiando, chi rubando, ma in tutti i modi gli uni contro gli altri, nella competizione tra le fabbriche, ad accumulare per diminuire il rischio. Chi si è fatto mantenere con la forza c'è sempre stato; e il denaro posseduto in grandi quantità, ha sempre consentito a costoro di comprare la gente, sopratutto chi ne voleva di più per allontanarsi dal rischio. Il desiderio di potere nasce da questa paura per cui qualcuno vuole di più o dominare e perciò la proprietà è il concetto che gli torna utile per dire "quanto" si possiede. Proprietà e denaro sono correlati dal concetto di quantità, cioè il numero. Il denaro è un numero astratto che è "proprietà potenziale" di cose, ma anche una maggiore indipendenza, tant'é che forse tutti hanno desiderato vincere miliardi proprio per essere liberi dalla fatica di allontanarsi dal rischio. Essendo il denaro un sistema obbligato, anche l'illusione di indipendenza, in realtà un isolamento degli individui, è obbligata. Di conseguenza la psicologia della proprietà si autoalimenta e si vincola e consolida grazie al denaro. Siccome difficilmente l'umanità sarà capace di vedere tutta assieme questa verità, assuefatta com'è dal desiderio di indipendenza e relativo benessere, è più probabile che continueremo a confliggere e a inquinare il mondo finché il mondo ce lo consentirà, ossia finché lo squilibrio che andiamo creando supererà il punto critico.
(Rispondi)
 
 
bb034rl
bb034rl il 05/01/14 alle 14:46 via WEB
Analisi molto interessante. Direi che sono d'accordo su tutto, escluso l'ultimo punto. Forse non si riuscirà a far capire come stanno le cose, ma più si parla di un'alternativa di vita (sui blog, su siti ed ovunque possibile), più persone si convinceranno che è l'unica possibilità di sopravvivenza. Nel mio profondo sono convinto anch'io che la maggioranza preferirà continuare a vivere come ora, ma voglio credere e sperare che non sia così. Voglio poter sognare, ovvero, voglio poter vivere e vorrei che questa volontà fosse di tutti. Grazie. Riocardo.
(Rispondi)
 
 
 
daredevil665
daredevil665 il 06/01/14 alle 03:15 via WEB
In effetti non ho escluso il risvolto positivo per il quale quale anch'io faccio questi discorsi sul web e tra la gente (quando percepisco che si può fare il discorso), ma osservando la spinta che hanno i paesi emergenti, nonostante un mondo già piuttosto malato, che sono miliardi di persone (Cina e india) agli albori del loro grande sogno, ritengo che la comprensione che io e te desideriamo avverrà solo a fronte di qualcosa di molto grave, talmente grave per cui veramente la popolazione del mondo non potrà sottrarsi dal desiderare l'unico modo di vivere possibile, sperando che non sarà troppo tardi. Ma cosa sarà questa gravità?
(Rispondi)
 
 
 
 
bb034rl
bb034rl il 06/01/14 alle 14:03 via WEB
La terza guerra mondiale?
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
daredevil665
daredevil665 il 07/01/14 alle 00:36 via WEB
o penso che l'avidità dell'uomo che finora ha trovato spazio e risorse sulla terra, e che l'ha fatto proliferare come un virus che consuma e inquina lo stesso spazio in cui vive, troverà un limite, perché la terra non è infinita. Per questo limite, se non sarà una condizione mortale, dovrà trovare il modo giusto di comportarsi se non vuol morire. La guerra sarebbe solo un intermezzo prima di quel limite che potrebbe distruggerci un po o forse anche del tutto. Potrebbe anche essere quel limite a scatenare la follia di una guerra, oppure una coscienza più profonda per tutti a fronte del baratro imminente.
(Rispondi)
 
massimocoppa
massimocoppa il 06/01/14 alle 20:52 via WEB
è tutta colpa del capitalismo, questo sistema mostruoso che riduce tutto al denaro
(Rispondi)
 
 
bb034rl
bb034rl il 07/01/14 alle 17:21 via WEB
E' per questo che penso che occorra eliminare il concetto di proprietà (sia privata che pubblica). La mancanza della proprietà renderebbe inutile il denaro. Condividendo quanto ci necessità, al contrario di ciò che molti credono, saremmo tutti più ricchi e non solo materialmente.
(Rispondi)
 
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