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Tutti in piedi

Post n°15242 pubblicato il 23 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Jocelyn mente tutto il tempo, ci prova tutto il tempo. Con tutte. Bionde, rosse, brune, indigene, straniere, alte, piccine, il catalogo è infinito e disparato. Appassionato corridore e playboy con azienda florida e Porsche fiammante, Jocelyn incontra Florence, una violinista con l'hobby del tennis costretta sulla sedia a rotelle. Un concorso di circostanze, affatto nobili e a cui proprio non riesce a sottrarsi, lo spingono a sedurla fingendosi paraplegico. Ma il sentimento che insorge improvvisamente per la donna complica dannatamente le cose e rimanda (troppo) a lungo il momento della verità. Colta e sensibile, Florence gli servirà un rovescio, costringendolo all'errore e alla resa totale.

Indimenticabile Patrick Chirac nella saga Camping, Franck Dubosc converte il Pastis in Champagne e debutta alla regia.

L'eroe delle commedie popolari francesi e di un cinema espansivo dirige una commedia romantica che riposa su una grande menzogna. Una menzogna che procede spedita verso il politicamente scorretto eludendo alla fine ogni insidia e trovando infine la sua misura. 

Una donna paraplegica è (rischiosamente) al centro del dispositivo comico e del cuore del protagonista, consumato tombeur che adesso ha occhi solo per lei, unico e irripetibile oggetto del suo desiderio. Franck Dubosc, di nuovo mitomane e draguer, presta il fianco a un'alleata di peso dentro una commedia in cui circola qualcosa di frizzante e dolcemente balordo. Protagonista inavvertito del suo film, Dubosc ha cura di offrire ad Alexandra Lamy, saldamente in campo, una 'partitura' luminosa. Il suo personaggio avveduto e carismatico compensa a meraviglia la codardia trita del compagno di viaggio. 

In pieno spirito post Weinstein e zelo riformista, è lecito chiedersi se sia ancora possibile giocare con lo stereotipo del dongiovanni misogino e ossessivo. Tutti in piedi denuncia e dissolve il gioco alla prima sequenza, quando Jocelyn attraversa l'aeroporto col suo fluire ricco e colorato di facce, occasioni e storie diverse che stimolano le sue performance da bugiardo gaglioffo, esaltando il posticcio e rimandando la verità (sentimentale). Jocelyn passa il suo tempo a mentire a se stesso per sfuggirsi e sfuggire la vita del cuore. A fornirgli lo scatto esplosivo sono d'altra parte le scarpe running che produce con successo e calza con disinvoltura. Almeno fino al giorno in cui incrocia Florence, eroina romantica e lucida che segna commedia e cuore di un seduttore impenitente.

 
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