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Messaggi del 30/11/2014

 

Tutti pazzi per il vinile da avvenire

Post n°11926 pubblicato il 30 Novembre 2014 da Ladridicinema
 

Andrea Pedrinelli
Bruce Springsteen, Nina Simone, Miles Davis, Carlos Kleiber. Non è un elenco di iscritti al pantheon della musica, bensì parte del panorama delle uscite discografiche più interessanti di fine 2014. Ci sono inediti o riscoperte? Non sempre. Il fatto è che coloro che ancora acquistano dischi ormai puntano su due faccende, sempre legate ad artisti storici: cofanetti de-luxe e il vinile. Avete letto bene. Il vinile nel 2013 ha fatto registrare un incremento di vendite del 26 per cento, e costretto i negozianti a riaprirgli gli scaffali. Persino per ospitare il rap di Emis Killa, visto che la Carosello Record oltre che ristampare Vasco o Mina osa persino sfidare i giovanissimi abituati alla musica liquida. «Nessun supporto identifica la musica quanto il vinile», ha dichiarato Dario Giovannini, direttore generale della storica etichetta, «un Lp è opera d’arte». 

Qualcuno dirà che si esagera, gli esperti certamente no: anche le major da tempo infatti hanno sostituito le antologie normali con ristampe in Lp e cofanetti degni di una biblioteca. Tanto che si è giunti persino al raddoppio della data in cui si voleva celebrare, per soli collezionisti, il ritorno al vinile. Così se in primavera è ormai noto il Record Store Day, domani ecco ilBlack Friday: venerdì nero per il colore del vinile e non solo per la data americana del via allo shopping natalizio, che regalerà numerose stampe edite per l’occasione. Da Showroom Internationale di Elvis al bootleg di Hendrix Hear My Music, sino al vinile colorato di Last Christmas degli Wham! Ma il catalogo delle pubblicazioni è folto e questo malgrado il vinile, per sua natura, non possa consentire prezzi bassi al pubblico. 

Eppure… di Bruce Springsteen vengono riediti i dischi degli esordi: The Album Collection propone – in Cd e Lp – otto titoli compresi The River eBorn To Run. Di Bob Dylan sono state recuperate in integrale le sessioni con la Band del ’67, e The Basement Tapes esce in 6 Cd o 3 Lp e 2 Cd. La storia americana è rappresentata anche da All Of My Memories, 90 brani con inediti di John Denver; la modernità da Simon & Garfunkel The Complete Album Collection, 11 dischi. E che si vada oltre le solite faccende natalizie si intuisce da operazioni come la celebrazione dello sfortunato chitarrista irlandese Rory Gallagher, di cui l’Irish Tour ’74 esce in 8 dischi con ben 43 inediti; o dall’antologia dei Kinks, 5 Cd più 45 giri. E poi Frank Sinatra che canta l’Inghilterra, 5 Lp di Leonard Cohen dal vivo, la serie dei Deep Purple live che continua con Graz 1975, i vinili storici di Abba, Tangerine Dream, Van Der Graaf Generator, un bel doppio (Solo con IO) con successi, demo e riletture di Rino Gaetano, la ristampa dei primi sei dischi di George Harrison. 

E non finisce qui: l’industria riscopre gli audiofili e costoro amano anche (forse, anzi, soprattutto) classica e jazz. Ecco quindi Lp in edizione limitata della Deutsche Grammophon: Mozart suonato dalla Argerich, Dvorák dalla Mutter, l’ultimo concerto di Abbado, un cofanetto di Kleiber e The Originals, ovvero 6 Lp storici fra Chopin e Cajkovskij. E poi l’unica Carmen integrale mai incisa dalla Callas (in 3 Lp) e la riscoperta della violinista Teresa Milanollo, star di primo Novecento, di cui vengono incisi i ritrovati spartiti su Cd Musica Viva. Quindi il jazz: Kind Of Blue, pietra miliare di Miles Davis, in doppio Cd numerato; il meglio di Nina Simone (Just Cares For You) in 3 Cd di rarità; un rarissimo Bill Evans pianista delle band di Don Elliott e Jerry Wald (e c’è anche Bill Evans 1956-1962, i primi 7 Lp da leader in 4 Cd); e un Thelonius Monk dal vivo integrale a Ginevra. 

Una volta, sotto Natale, si andava di mere greatest hits dei divi pop o brani natalizi riletti (da chiunque). Ora, invece, prezzi alti o bassi che siano, si torna al vinile e all’approfondimento della storia della musica. E non solo a Natale. Anzi. Perché il mercato questo vuole, ben più delle novità dei presunti giovani talenti. La musica vera suona nel passato? In buona parte sì. Ma comunque, l’appassionato è lì che vuole guardare. E lì, nel caso, investire.

 
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“Media, editoria, precarietà, vecchi e nuovi bavagli”. Sabato 13 dicembre alla Fnsi Assemblea Articolo21

Post n°11925 pubblicato il 30 Novembre 2014 da Ladridicinema
 

assembleadiart21

Conflitto di interesse, riforma della Rai, leggi bavaglio, crisi dell’editoria, costruzione di una rete di siti per “Illuminare le periferie”, questi alcuni dei temi che segneranno la nostra assemblea nazionale che si svolgerà il prossimo 13 dicembre a Roma nella sede della Fnsi dalle 10 in poi. Sarà la prosecuzione della riflessione già iniziata ad Assisi e anche per questo saranno invitata tutte le associazioni e le esperienze che abbiamo incontrato in questi anni.

Il programma prevede:
ore 10 – 12 Sessione su conflitto di interessi e riforma Rai
ore 12  – 14 No ai bavagli
Pausa
- ore 15 – 17 “Illuminare le periferie”, la rete delle reti, il sito di Articolo21.
ore 17 premiazioni 

La prima sessione sarà dedicata alla presentazione di una proposta, di metodo e di merito, sulla riforma dei media e non della sola Rai. Senza la risoluzione del conflitto di interessi ed un radicale superamento della legge Gasparri, a partire dalla riformulazione del sistema integrato delle comunicazioni, non potrà esserci infatti alcuna riforma credibile del settore.

Nella seconda sessione riflettori puntati sui bavagli vecchi e nuovi: legge sulla diffamazione, nuove norme sul lavoro precario, mancata riforma della legge sull’editoria. Saranno con noi giuristi e rappresentanti delle diverse realtà sindacali e professionali. Laterza sessione sarà invece dedicata al rilancio e al potenziamento del sito e alla definizione della Rete dei siti che hanno aderito alla campagna ” Ti Illumino di più”.

Dalle 17 infine, nel ricordo di Federico Orlando, saranno assegnati i premi Paolo Giuntella per la libertà di informazione. Questa volta saranno consegnati i riconoscimenti a Graziella Di Mambro che, con i suoi colleghi del Quotidiano di Latina, contrasta il malaffare in quella difficile realtà, alla giornalista Francesca Barra che ha subito intimidazioni e insulti in rete per alcuni post antirazzisti, a Gian Mario Gillio direttore della rivista Confronti,storico punto di incontro tra credenti, diversamente credenti e non credenti. (Sarà invece assegnato alla prima assemblea del 2015 il premio già annunciato a Federica Angeli, la coraggiosa cronista costretta a vivere sotto scorta per le sue inchieste sulla presenza mafiosa a Ostia).

Un riconoscimento speciale sarà assegnato a Carlo Degli Esposti,uno dei più sensibili produttori italiani, da sempre schierato  sul fronte della qualità e della promozione di temi, autori, realtà troppo spesso trascurate o cancellate. La tradizionale targa dedicata a chi ha scelto di battersi per il riconoscimento dei diritti civili sempre, comunque, dovunque sarà dato a Riccardo Noury di Amnesty e ad Alessandro Gassman per la generosità ed la passione civile con le quali ha messo a disposizione degli altri la sua sensibilità di autore,attore, regista.

Alla fine, tutti insieme, consegneremo il riconoscimento, annunciato da tempo, allaassociazione dei familiari delle vittime dell’Eternit di Casale Monferrato. Il premio che daremo al sindaco di Casale Monferrato Titti Palazzetti sarà una occasione per riaccendere le luci sulla strage senza fine, quelle delle morti sul lavoro e da lavoro.
Un grazie anticipato a quanti stanno lavorando per questo appuntamento, a cominciare dal segretario Tommaso Fulfaro e dal direttore Stefano Corradino. Ovviamente siete tutte e tutti invitati e da oggi cominceremmo a pubblicare l’elenco delle adesioni, cosî come arriveranno alla Redazione. Grazie, appuntamento al 13 dicembre.

LE PRIME ADESIONI PERVENUTE (INVIATE LA VOSTRA ADESIONE ALLA MAILredazione@articolo21.info

Tommaso Fulfaro, Elisa Maricola, Mara Filippi Morrione, Beppe Giulietti, Stefano Corradino, Paola Venanzi, Vittorio Di Trapani, Daniela De Robert, Franco Siddi, Vincenzo Vita, Giorgio Zanchini, Graziella Di Mambro, Daniele Cerrato, Andrea Camporese, Giorgio Santelli, Paolo Aleotti, Elio Matarazzo, Filippo Vendemmiati, Roberto Bertoni, Claudia Farallo, Carlo Degli Esposti, Andrea Iacomini, Riccardo Noury, Giovanni Marzini, Norma Ferrara, Anna Cerofolini, Stefania Battistini, Enzo Nucci, Roberto Secci, Danilo Sinibaldi, Giulio Vasaturo, Barbara Scaramucci, Duilio Gianmaria, Valerio Cataldi, Tarek BrhameRenato Parascandolo, Patrizia Bovi, Ylenia Di Matteo, Nella Condorelli, Raffaele Siniscalchi, Giovanni Marzini, Francesca Fresa.

26 novembre 2014

 
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Ermanno Olmi rilegge il cardinal Martini per il Luce DA CINECITTà NEWS

Post n°11924 pubblicato il 30 Novembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

redazione26/11/2014
Presentato al Torino Film Festival il listino Istituto Luce - Cinecittà relativo al primo gruppo di documentari che saranno distribuiti nel corso del prossimo anno. Man mano che, nel corso del 2014 il film documentario ha iniziato a strutturare stabilmente una propria presenza nel sistema audiovisivo italiano assumendo una funzione anche economica e di conseguenza uscendo dal pur dorato ghetto dei festival e degli addetti ai lavori, il Luce ha svolto una parte significativa nel processo, realizzando e diffondendo prodotti che spesso escono dai tradizionali riferimenti storici e d’archivio, con una risposta di pubblico sorprendente. Tuttavia il sistema delle sale cinematografiche non ha ancora “imparato” a valorizzare al massimo il prodotto e l’attenzione televisiva ai film documentari rimane ancora troppo scarsa e marginale, nonostante i riconoscimenti anche importanti nei festival italiani e internazionali.   

Molto dunque resta ancora da fare. Per il Luce l’appuntamento torinese, diventato ormai una felice abitudine, è l’occasione di presentare la propria proposta e riflettere, insieme agli operatori, su come realizzare alleanze e sostenere ulteriormente un prodotto che negli altri mercati europei ha conquistato da tempo una dignità e un’autonomia cui occorre aspirare. "Siamo qui a Torino - spiega il direttore dell'ArchivioEnrico Bufalini - perché questo festival rappresenta il luogo ideale per parlare dei documentari di Luce Cinecittà, per la sua sensibilità a questo tipo di produzione, non a caso ne ospita tre nel suo programma". Mentre Roberto Cicutto, ad e presidente del Luce, afferma: "Il nuovo listino conferma la nostra attenzione al cinema del reale, a cui l'anniversario per i 90 anni del Luce ha dato un ulteriore impulso. Il documentario resta al centro della nostra mission e siamo alla ricerca di forme innovative di distribuzione e circuitazione". D'altra parte tutti i titoli della società di Via Tuscolana condividono due caratteristiche, come sottolinea ancora Bufalini: l'uso dei materiali dell'archivio e il forte carattere cinematografico che coinvolge sia registi giovani che autori affermatissimi come Ermanno Olmi nella rielaborazione di quei materiali. Il pubblico comincia ad apprezzare il nostro impegno".

Tre i titoli presentati proprio qui a Torino: Qualcosa di noi di Wilma Labate, su un incontro singolare tra un gruppo di giovani aspiranti scrittori e una signora che fa la prostituta da undici anni. Un racconto spiazzante e delicato su lavoro, sesso, sentimenti; Triangle di Costanza Quatriglio, asse tra la New York del 1911 e la Barletta del 2011 con due cronache di lavoro nero e morti sul lavoro; e ancora La scuola d’estate di Jacopo Quadri in cui Luca Ronconi, insieme a un gruppo di giovani attori e attrici, ci avvicina all'arte da maestro di giocare come un bambino. 

E ancora: L’uomo e gli uomini di Ermanno Olmi: un grande regista racconta un protagonista del Novecento, Carlo Maria Martini. Tra interviste e filmati d’archivio, il suo percorso pubblico e personale. L’ideale di giustizia e il comandamento fondamentale del diritto alla dignità di tutti gli uomini.     Italian gangster di Renato De Maria: cinquant’anni di storie violente consacrate dalla cronaca e dal cinema. Volti, testimonianze, filmati d’epoca, in un affresco corale e un tumultuoso racconto delle trasformazioni sociali che hanno attraversato il nostro Paese. Sicilia, ‘43 di Folco Quilici: lo sbarco americano in quella calda estate cambiò il corso della storia italiana. In un giorno i nemici diventarono alleati. E viceversa.   

Giulio Andreotti – Il cinema visto da vicino di Tatti Sanguineti raccoglie fatti e documenti di storia del cinema italiano raccontati dal più noto dei suoi registi non accreditati. Nessuno mi troverà di Egidio Eronico approfondisce il caso di Ettore Majorana, uno dei più grandi ricercatori di fisica del mondo, che scompare nel 1938 durante un viaggio in nave. Notari, la voce di un italiano di Enrico Menduni racconta di una delle voci radiofoniche più popolari del nostro paese. Il Paese perduto di Ernesto Galli della Loggia: un grande intellettuale e il suo giovane allievo seguono le tracce di Carlo Levi. Parlano dell’Italia in cui non riescono entrambi a riconoscersi più. Giulio Cesare – Compagni di scuola di Antonello Sarno, visto al Festival di Roma, narra ottant’anni di storia italiana racchiusi tra le pareti di un liceo. Conflitti di classe, scontri politici, memorie d’epoca, evocati dai ricordi di ex-studenti d’eccezione, canzoni, pagelle…   

La passione e l’utopia di Mario Canale e Paolo e Vittorio Taviani, 60 anni dove cinema e vita si sono sempre intrecciati. Un viaggio non metaforico ma reale attraverso luoghi, immagini e passioni che hanno contraddistinto la loro opera. L’orologio di Monaco di Mauro Caputo - sempre presente al Festival di Roma - è ispirato a un libro di Giorgio Pressburger: un uomo indaga sul proprio albero genealogico e si scopre imparentato a Karl Marx, il poeta Heine, il compositore Mendelssohn, il regista di Scarpette rosse… Chiudono la lista Che cos’è un Manrico di Antonio Morabito, su un trentenne distrofico, che muove soltanto la testa e una mano, ex giocatore della nazionale di hockey su sedia a rotelle, stonatissimo cantante. Manrico è sarcastico, incisivo, provocatorio, sessuato, arrabbiato, ironico, sorridente, ridanciano.

 
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the JackaL: il Natale secondo i registi italiani

Post n°11923 pubblicato il 30 Novembre 2014 da Ladridicinema
 

Ang28/11/2014
E' uscito ieri,  27 Novembre, il nuovo film degli autori di Boris, Ogni Maledetto Natale. Al celebre gruppo satirico dei the Jackal è stato affidato il compito di confezionare uno spot virale. Il gruppo di videomaker napoletani ha, come al solito, affrontato questa ennesima sfida con il suo stile inconfondibile, la sua ironia dissacrante e il citazionismo estremo. 

Sergio Leone, Paolo Sorrentino, Gabriele Muccino, Vittorio De Sica, i fratelli Vanzina, Stefano Sollima e il loro stile registico sono i protagonisti di questo nuovo, esilarante video: Ogni maledetto Natale (secondo i registi italiani)

La The JackaL nasce come società di videoproduzione fondata e formata da ragazzi e ragazze del napoletano. Approdati sulla rete, si sono subito imposti sulla scena nazionale e internazionale con i loro lavori. Alla I Edizione del Roma Web Fest, hanno vinto i premi per Miglior Effetti Speciali, Miglior Community e Miglior Scena d'Azione. Al Gran Galà del Cinema 2013, invece, sono stati insigniti con il premio per la Miglior Webserie (Lost in Google) e con il premio speciale per Napoli in 4K. Al Festival dell'Immaginario di Perugia 2012 hanno vinto con la Miglior Webserie (Lost in Google), e così pure al Golden Grall 2013. Nel 2014 hanno ricevuto il Macchia Nera Award ai Migliori Youtuber, il Premio Speciale al Roma Web Fest 2014; vincitori del titolo Miglior Webseries al Gran Galà Cinema Fiction 2014 con "Gli effetti di Gomorra sulla Gente". I "numeri" della the Jackal – 46.1 milioni di visualizzazioni su youtube, circa 3.2 milioni su youmedia. Lost in Google è stato visto da oltre 3.3 milioni di persone, Napoli in 4K da 1.6 milioni. Il video che hanno girato per i 99 Posse, Tarantelle pe’ campa’, ha totalizzato 850 mila visite. The Parker è oltre i 420 mila click. Gli episodi di “Gli effetti di Gomorra sulla gente” hanno totalizzato circa 10 milioni di visualizzazioni. Dal 13 Novembre collaborano con Giulia Innocenzi e la redazione di Announo, su La7, con una striscia settimanale in cui mettono a nudo, con il loro inconfondibile stile, i problemi dell’Italia e l’attualità. Su Facebook hanno più di 380 mila fan; su twitter, sono in 26 mila a seguirli. Il loro canale youtube ha oltre 340 mila iscritti. 

https://m.youtube.com/watch?v=1GIVz5cPgHc

 
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Bruno Bozzetto: la Pixar ha dato un'anima al 3D

Post n°11922 pubblicato il 30 Novembre 2014 da Ladridicinema
 

Stefano Stefanutto Rosa28/11/2014
L'autore affermato dell'animazione italiana e internazionale ha ricevuto il Premio Maria Adriana Prolo che ha voluto dedicare a quegli animatori, ormai scomparsi, che ha frequentato
TORINO. “Ancora prima di conoscerlo, ero un grande fan dei suoi film. Amavo la sua semplicità di sintesi, la sua arte, il suo umorismo caustico, un po’ british. I suoi film trasmettevano una profonda simpatia perché portavano immediatamente lo spettatore a sposare il punto di vista dell’autore e prenderne le parti”. Così il regista Enzo D’Alòparla di Bruno Bozzetto nel numero monografico della rivista ‘Mondo Niovo 18-24 ft/s’ a lui dedicato. L'artista, nato a Milano nel 1938, ha ricevuto il Premio Maria Adriana Prolo promosso dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC). La consegna è stata preceduta da una laudatio di Alfio Bastiancich, storico del cinema d'animazione e presidente dell’Associazione Italiana Film d'Animazione.

Bozzetto non ha mai frequentato scuole di disegno, uscito dal liceo classico si era iscritto a Giurisprudenza, per poi diventare autore affermato dell'animazione italiana e internazionale con West and Soda (1965), Vip mio fratello superuomo (1968) e Allegro non troppo (1976). Prossimamente sarà il protagonista di un omaggio in occasione della 30ª edizione del Festival di Guadalajara (6-15 marzo 2015), dove si vedranno tutti i suoi lungometraggi appena restaurati.

E’ contento del Premio Prolo?
Visto che mi è stato dato un riconoscimento alla carriera, vorrei ricordare quegli animatori, ormai scomparsi, che ho frequentato e hanno influenzato la mia formazione, talvolta lavorando insieme. In particolare: Emanuele Luzzati per la sua semplicità, Osvaldo Cavandoli per l’umorismo e la battuta fresca e ancora Giulio Gianini, Walter Cavazzuti, Pierluigi de Mas.

Pixar o Disney?
La Pixar ha dato la possibilità al 3D di avere un‘anima grazie a John Lassater. Disney ce l’ho nel cuore è il mio secondo padre, soprattutto amo la Disney dei primi tempi, la successiva mi attrae di meno.

Quali film della Pixar ha amato di più?
Alla ricerca di Nemo perché è il più poetico; Up mi ha colpito perché addirittura inizia con una tragedia e con un protagonista vecchio; WALL.E ha i primi 20 minuti senza dialogo; con The Brave hanno di nuovo cambiato. Il fatto è che la Pixar non smette mai di sperimentare.

Che cosa non le piace dell’animazione 3D?
Al tempo del 2D era possibile modificare il soggetto, la storia in corso d’opera anche all’ultimo momento. Con il 3D si pianifica tutto, è il modello americano che programma un film addirittura 4/5 anni prima.

Il progetto Il mistero del viavai, che aveva trovato l’attenzione del MiBACT, a che punto è?
E’ fermo, purtroppo in Italia non si investe nell’animazione, dimenticando che il prodotto non è legato a fatti contingenti, ma solo alla fantasia e dunque dura nel tempo. E poi i miei film non sono per bambini, ma per tutti. Così è per la Pixar. E’ il trucco per fare grandi incassi al box office.

Tutto cominciò?
Con mio padre che mi aveva costruito una singolare cinepresa in cima a un’asse da stiro modificata. 

Lei ha iniziato con il cinema 2D?
Tanti fogli di carta, tanti disegni fatti a mano, ricalcati, colorati e poi fotografati. Ora tutto è più semplice, la tecnica fa risparmiare tempo e fatica, ma non è la condizione sufficiente per avere la qualità del prodotto. Alla base c’è sempre un’idea di partenza, che non è detto che sia buona.

Quand’è stata la prima volta che ha lavorato con la computer grafica?
Nel 1998 quando una piccola agenzia di Milano mi ha chiesto di realizzare uno spot. 

Nei suoi lavori la colonna sonora ha un ruolo importante?
Sì, rappresenta il 50 per cento del risultato finale. Ho avuto collaboratori come Enzo Jannacci e Roberto Frattini. Ho copiato dai canadesi: faccio in modo che la colonna musicale e gli effetti sonori non vengano trattati separatamente ma siano un tutt’uno, in modo da non spezzare il ritmo. A volte la colonna sonora nasce prima del film, e l’ascolto della musica classica mi suscita idee.

 
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Torino: guest director 2015, un regista straniero

Post n°11921 pubblicato il 30 Novembre 2014 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

Stefano Stefanutto Rosa29/11/2014
TORINO. Sarà un regista straniero il nuovo guest directorche subentrerà a Paolo Virzì nella prossima edizione del Torino Film Festival che si terrà dal 20 al 28 novembre 2015. Il direttore Emanuela Martini non si sbilancia sul nome, “oltre a inventarsi una sezione con alcuni titoli dovrà anche essere libero quella settimana da impegni di set, perciò è ancora prematuro fare un nome”.
In attesa dei dati definitivi - mancano ancora oggi e domani domenica con le varie repliche - riguardo a presenze, biglietti e incasso, Martini conferma, dopo 8 giornate, il trend positivo del TFF e in linea con l’edizione precedente, nonostante i due schermi e le relative proiezioni in meno, a causa dei tagli. Inoltre c’è il 5% in più di accreditati, sia stampa che professionali. Si è registrato infine un aumento della percentuale di affluenza nelle singole sale e un conseguente aumento della vendita di biglietti singoli per proiezione.

Vanno bene, come tradizione, i film del Concorso, peraltro programmati nella sala più grande, Reposi 3; successo per la personale di Jim Mickle, con il tutto esaurito per Cold in July; sale piene per The Disappearance of Eleonor Rigby: Her e Him di Benson, The Theory of Everything di Marsh, Magic in the Moonlight di Allen, la versione restaurata di Profondo rosso. Ed è andato benissimo anche un classico come Via col vento, nonostante i dubbi iniziali espressi dalla stessa Martini. Talvolta non tutto il pubblico è riuscito ad entrare, “colpa di quanto accaduto il 29 settembre, giorno in cui ci è stato comunicato un taglio del 10% del budget, quando ormai il programma dei film era sostanzialmente già chiuso, e che ci ha costretti a diminuire le sale. Troveremo una soluzione, di sicuro il numero dei titoli va proporzionato con quello degli schermi, sperando che il budget non si assottigli ulteriormente”.

Quanto a coloro, pochissimi in verità, che hanno parlato di un festival senza volti di richiamo, il direttore del TFF risponde con un elenco di primi nomi: Dario Argento, il cast di Ogni maledetto Natale, Temple, Ozpetek, Placido, Bier, Bozzetto. “Se poi questi artisti si mescolano con il pubblico tanto meglio, il divo che tiene una certa distanza non so quanto funzioni”.

Questi i premi collaterali assegnati:
Premio Scuola Holden- Miglior sceneggiatura di Torino 32 e Premio Achille Valdata-Miglior film di Torino 32 a For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz (Ungheria, 2014);
Premio Avanti! per la distribuzione nel circuito culturale curata da Lab 80 film, a Memorie-In viaggio verso Auschwitz di Danilo Monte (Italia, 2014);
Premio Gli occhiali di Gandhi a Qui di Daniele Gaglianone (Italia, 2014); Menzione speciale a Iranien di Meheran Tamadon (Francia/Svizzera, 2014) e a Eau argentée, Syrie autoportrait di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan (Francia/Siria, 2014);
Premio Interfedi, per il rispetto delle minoranze e per la laicità, a Felix & Meira di Maxime Giroux (Canada, 2014).

 
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Il francese Mange tes morts vince il Torino Film Festival 2014

Post n°11920 pubblicato il 30 Novembre 2014 da Ladridicinema
 

da coming soon
Poster

 

La Giuria di Torino 32 – Concorso Internazionale Lungometraggi, composta da Ferzan Ozpetek,Geoff AndrewCarolina CrescentiniDebra Granik e György Pálfi ha assegnato i seguenti premi:

 

Miglior Film (€ 15.000) a:

Mange tes morts di Jean-Charles Hue (Francia, 2014)

Premio Speciale della giuria – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a:

For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz (Ungheria, 2014)

Menzione speciale della giuria a:

N-Capace di Eleonora Danco (Italia, 2014)

Con la seguente motivazione: abbiamo attribuito una menzione speciale a quest’opera prima perché dimostra di essere una grande promessa per il futuro e perché ci ha colpito emotivamente e intellettualmente con un ritratto, così lirico e penetrante, dell’Italia di oggi.

Premio per la Miglior attrice ex aequo a: 

Sidse Babett Knudsen, nel ruolo di Cynthia in The Duke of Burgundy di Peter Strickland (UK, 2014)

e a:

Hadas Yaron, nel ruolo di Meira in Felix & Meira di Maxime Giroux (Canada, 2014)

Premio per il Miglior attore a: Luzer Twersky, nel ruolo di Shulem in Felix & Meira di Maxime Giroux (Canada, 2014)

Menzione speciale ai personaggi intervistati di N-Capace di Eleonora Danco (Italia, 2014)

 Con la seguente motivazione: a tutte le persone intervistate dalla regista, incluso suo padre. Abbiamo apprezzato i loro contributi al film, che sono divertenti e onesti e che ci hanno insegnato moltissimo.

Premio per la Miglior sceneggiatura a: What We Do in the Shadows di Jemaine Clement eTaika Waititi (Nuova Zelanda, 2014)

Premio del pubblico a: For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz (Ungheria, 2014)

 

INTERNAZIONALE.DOC

La Giuria di Internazionale.doc, composta da Marek HovorkaFred Keleman e Jean-Baptiste Morain, assegna i seguenti premi:

Miglior Film per Internazionale.doc (€ 5.000) a: Endless Escape, Eternal Return di Harutyun Khachatryan (Armenia/Olanda/Svizzera, 2014)

Con la seguente motivazione: con la sua sensibilità verso gli elementi più autentici del cinema e il loro uso consapevole e attento, il regista avvicina il pubblico al flusso mutevole della Storia e lo porta quasi a contatto fisico con la realtà. Attraverso la profonda bellezza delle immagini, l’uso del tempo, dei suoni atmosferici e della musica, la solitudine dell’essere umano in questo mondo trascende a un livello metafisico che connette il pubblico con la nudità dell’essere umano, la sua ricerca e la sua lotta per la felicità, la libertà e il desiderio di essere comunità.

Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a: Snakeskin di Daniel Hui(Singapore/Portogallo, 2014)

Con la seguente motivazione: per sostenere il regista verso la sua ricerca della verità e di un cinema immaginifico capace di raccontare la complessa storia del suo paese, piena di fantasmi. In “Snakeskin”, Daniel Hui riesce a creare un’atmosfera che permette al pubblico di entrare nella realtà spirituale di quella regione.

 

ITALIANA.DOC

La Giuria di Italiana.doc, composta da Maria BonsantiJacopo Quadri e Marco Santarelli, assegna i seguenti premi:

Miglior Film per Italiana.doc in collaborazione con Persol (€ 5.000) a: Rada di Alessandro Abba Legnazzi (Italia, 2014)

Con la seguente motivazione: per la volontà di raccontare e confrontarsi in uno spazio cinematografico con storie di vita e personaggi.

Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a: 24 heures sur place di Ila Bêka e Louise Lemoine (Francia/Italia, 2014)

Con la seguente motivazione: un film che si inscrive nella tradizione cinematografica riuscendo ad attualizzarla con generosità nello stile e nel contenuto.

 

 
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