Taverna di Xanders

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Una perentesi per dividere un premio con tutti.

Post n°41 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da Druss5
Foto di Druss5

[Lo Scrittore]

 

Grazie di cuore alla Top 30 per questo premio. Avete impreziosito il Blog "la Taverna di Xanders".

Un ringraziamento speciale agli Amici della taverna che con la loro presenza rendono possibile la realizzazione di un sogno. Scrivere un libro Fantasy unico nel suo genere.

Due ringraziamenti che sento dovuti; Uno speciale alla Mia adorata Moglie per la fiducia e pazienza. Il secondo ai Miei Genitori, mia Sorella suo Marito e i loro due bellissimi Figli, grazie con tutto il mio cuore.


Saluti "da un Commosso" Sandro ^____^

 
 
 

Capitolo 9° "L'ombra del Demone"

Post n°40 pubblicato il 15 Febbraio 2012 da Druss5
Foto di Druss5

 

Qual è la nota che spinge una persona ad agire? Dove trovo la fiamma che lascia avvampare la Speranza?

Osservo le persone qui distese sul pavimento della Taverna, alcuni sono feriti e molti semplicemente stanchi, la scintilla del desiderio di vivere si sta assopendo come la fiamma del camino. Stiamo razionando anche la legna poiché la tempesta di neve di questi giorni oltre a rallentare i continui assalti degli Orchi, e di questo sono felice, ci ha purtroppo impedito di uscire. E’ stata distribuita ogni coperta, anche tutte le tovaglie così da scaldare gli ospiti. Abbiamo respinto per adesso cinque assalti, senza perdite. Direi che è un miracolo per il momento, l’attesa comunque è il peggiore dei nemici d’affrontare, cerchiamo di tenere alto il morale ma molti si sono dovuti separare da familiari e amici, come fai a sollevar loro il morale? La situazione è critica. Ho appena finito di parlare con Berta la vecchia comare, e Guhtr il garzone. La mia decisione è presa, desidero fare una cosa che non avevo mai fatto fino a oggi. Voglio mettermi al centro della sala, e mentre scrivo narrare a voce alta gli accadimenti avvenuti nei giorni scorsi presso il villaggio di Buona pietra. Che i gesti altrui donino speranza? Lo spero con tutto il mio cuore.

 

Grida di battaglia da parte dell’esercito formato da Orchi sovrastarono per numero quelli dei presenti. Il capo delle Guardie si spostò di lato in cerca della sua cavalcatura, un grosso cinghiale bardato. A Terra la ragazzina dai capelli castani si trovò isolata dalla folla che fuggiva, presto fu accerchiata dai Goblin con i loro archi. Posso solo immaginare il terrore che in quell’istante ha attanagliato il cuore della ragazzina. Immaginate con me cosa hanno visto i suoi occhi, in quell’istante lei era l’unica spettatrice davanti al palco, e lo spettacolo rappresentato sino a quell’istante non era nulla al confronto di quello che ancora doveva iniziare. Udì i Goblin puntare contro il palcoscenico, le loro armi da lancio proprio mentre Connè Varò scendeva da esso, le frecce furono scoccate verso il gruppo di Eroi. Stupefacente. Nessuno di loro sembrava volersi muovere, quasi non temessero quel momento, palese il fatto che proteggessero con il loro corpo la piccola Joiyn inchinata a creare strani cerchi di luce. Polvere di ghiaccio riempì l’aria formando un’aurora, iniziò nuovamente a nevicare mentre Haumena tornava a essere una Fata, battito d’ali e un lieve rumore di campanelli, proprio mentre i dardi scendevano per colpire. La piccola signora del ghiaccio, mosse il braccio e un turbine di vento impetuoso spostò i dardi, facendoli cadere oltre le loro teste. “Ora veniamo a prendervi” sussurrò con voce vibrante. Intorno alla ragazzina i pesanti passi di Orchi facevano tremare la terra, i guerrieri in armatura percorrevano i due fianchi degli arcieri. Lei però non riusciva a staccare gli occhi di dosso dal gruppo di presunti teatranti.  Gli osservò guardarsi tra di loro non un fiato solo un segno d’assenso. Sapevano cosa fare. Un’ombra disegnò il suolo mentre Arethwyn, l’Elfo oscuro saliva sul tetto del carro, estraendo Urlo di Fenice, la sua balestra a ripetizione sparò ben sei dardi, ciò che si udì era il rumore di un rapace pronto a colpire, l’arma magica del guerriero trapassò i corpi delle prime guardie, come se non avessero armature, in più molti di loro iniziarono a prendere fuoco. Gli orchi baldanzosi arretrarono scossi. L’elfo dall’alto calò il suo sguardo proprio sulla ragazzina e fischio, poi con voce di comando disse “la fanciulla, proteggi la fanciulla” da sotto il carro il Lupo d’Acciaio fece la sua comparsa, occhi di fuoco mentre ringhiava contro i Goblin, l’essere di metallo lesto scattò in avanti non per attaccare ma per proteggere. Il suono di un corno indicò il richiamo di maggiori unità di pelle-Verde, le porte della fortezza in cima alla collina iniziarono ad aprirsi. Altre due figure si mossero scendendo dal palco, Alisha e Kueria le due donne iniziarono a volteggiare come due danzatrici. La messaggera ruppe il ginocchio a uno degli Orchi mentre saltava sulle spalle di un altro mostro cercando forse un punto sopraelevato. Mano alla borsa estraeva un arco di fattura strana, rumore come di un carillon mentre questo si apriva. La Donna Barbara lanciò un urlo di battaglia, levandosi via gli abiti da ballerina, proprio mentre alcuni Goblin posavano le loro sgraziate mani sulle braccia della ragazzina. Priva di armi iniziò a farsi spazio tra le creature colma d’Ira, pura potenza fisica scatenata contro gli arcieri nemici. In quel momento mentre le figure si spostavano, il fuoco danzava e le urla si facevano sempre più chiare la tredicenne fissava lo sguardo della Donna delle montagne protendendo le braccia come in attesa di un abbraccio. Un altro drappello di Arcieri da Est della piazza si fece avanti, e nuovamente una nuvola di frecce fu scagliata. La terra tremò con maggiore intensità il palcoscenico si ruppe in due, la possente mano di un essere fatto di pietra aveva risposto al richiamo della Druida, deflettendo i colpi, la piccola Gnoma sul dorso della sua Tigre appariva in trans come un burattinaio stendeva le sue piccole dita aperte come a muovere un’imponente marionetta. Maja era saltata sulle spalle dell’essere fatto di pietra, aprendo il suo sacchetto aveva lasciato cadere della polvere magica. Metallo con catene adesso creava una rudimentale armatura. “Avanti!” aveva gridato l’Elfa quasi a voler sfidare i nemici mentre come fruste guidava le catene schioccando la terra. Il Golem iniziò a muoversi sbaragliando altri Orchi. Dal lato opposto il grido di battaglia dei pelle-Verde fu nuovamente chiaro, un’imponente fanteria guidata dal capitano degli Orchi si muoveva verso il centro della piazza. Arethwyn, Varò, l’essere fatto di Pietra che sosteneva Maja e la tigre Bianca, formava il primo e l’unico rango contro i nemici alla carica. Nessuno cedette di un passo, anche se la fine sembrava prossima.

“Chiudete gli occhi” urlò Alisha in cima a un tetto, incoccando la sua freccia scagliò il dardo magico verso il centro degli Orchi. Come predetto da Durwill un fulmine scese dal cielo. Una potenza inimmaginabile al centro di una cittadina. In quell’esatto istante dove tutti chiusero gli occhi cercando un minimo di protezione, proprio prima che i detriti volassero così come i corpi dei Goblin e dei Pelle-Verde, mentre alcune case crollavano, due figure raggiunsero la Ragazzina.

Gli Eroi si trovarono tutti a terra, scossi, storditi neppure la stessa Alisha poteva immaginare la reale potenza di un fulmine. Con le orecchie che fischiavano e una luce costante davanti agli occhi gli Avventurieri si trovavano impossibilitati a reagire. Arethwyn e il resto del gruppo sentirono il pesante piede degli Orchi superstiti sui loro petti, per quanto i pelle-verde siano stupidi, grotteschi e lenti, hanno un’ineguagliabile resistenza fisica, e per quanto questi grondassero sangue, rimanevano ancora in piedi stringendo le loro armi. Poi. Un sasso percorse ciò che rimaneva della piazza colpendo in testa il capo delle Guardie “Non toccateli!” donne e uomini armati di forcone, si stagliavano al fianco di una tredicenne protetta da un’armatura, lo spallaccio destro era chiaramente il muso di un Lupo d’Acciaio, vicino a lei ancora stordita Kueria visibilmente ferita era sorretta da braccia amiche. “Costoro sono i nostri Guardiani, ci hanno destato dal nostro torpore, hanno portato il fuoco, il ghiaccio, la roccia, il metallo e il Fulmine e” guardando Kueria “nelle loro braccia abbiamo trovato protezione, lasciandosi colpire al posto nostro, hanno combattuto con coraggio, adesso sta a noi ricambiare … Io Mjusa, figlia del nobile di Rosa Nera dico … Cacciamoli via!” come un generale, la ragazzina iniziò a correre contro gli Orchi. Che ci crediate oppure no un intero paese lanciato alla carica contro una ventina di pelle-Verde sopravvissuti, spaventa. Eccome se spaventa. Ancora oggi se vedere un Orco correre per la strada, o in un bosco, statene certi provengono dalla Città di Buona pietra.

Non ho molte altre notizie, so che la Ragazzina si fa chiamare la Signora dei Lupi, forse per l’armatura che non sembra staccarsi da lei. E che della polvere di Fata ha reso nuovamente fertile la zona, creando cibo in grande quantità per tutti. In molti si stanno muovendo verso quella Cittadina adesso. Oltremodo pare che la giovane nobile abbia chiesto al gruppo di Eroi di affiancarla. Ha deciso di muovere guerra al fianco del suo popolo contro il Re. Comunque nella zona abitata dai Cavalieri della Dama, è uso donare cavalcature a coloro che si distinguono con atti eroici. Sembrerebbe che gli Orchi in questi tempi abbiano catturato diversi animali nella foresta proibita, sperando di poterli cavalcare. I dono sono stati;

 

Per Arethwyn un Drago-Leone.


 


Per Haumena un piccolo cucciolo di Drago bianco capace di volare.

 


Per Alisha una Chimera


 

Per Jojyn un’Armatura per la sua Tigre Bianca.


 

Per Kueria un Orso Bianco da guerra.

 


Per Maja un Leone bianco dalla Terra di chrace.

 

 

Adesso sta però a loro decidere, se proseguire oppure fermarsi, muoversi nell’ombra è una cosa, ben altra muovere una vera e propria guerra a un regno e un Re guidato da un Demone malvagio.

 

Da qualche parte nel mondo qualcuno ha sollevato la testa ed è pronto a rischiare per il bene comune, a noi adesso seguire quell'esempio come i popolani di Buona pietra. Gli eroi servono per ispirare la gente, ma alla Geste poi il dovere di mantenere viva la Pace e combattere per essa.

Le mie parole sembrano aver rinfrancato i presenti, ci aspetta una nuova notte ma anche se il camino è quasi spento una fiamma illumina il nostra futuro.

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Musica Ospionabile;


[ Lo Scrittore ]

Ciao, ringrazio pubblicamente tutti gli amici che fino ad ora hanno contribuito a scrivere questa storia, con le loro idee e votazioni. Adesso siamo a metà del primo libro, e il gioco si fa più divertente e “serio”, ho intenzione da adesso in poi di far interagire i vari PROTAGONISTI tra di loro, fino a ora scrivevano a me direttamente tramite messaggio privato a Mail, ma come consigliato sarebbe bello che iniziassero a organizzarsi così da creare delle collaborazioni. Perciò Tenendo a mente che impersoniamo un personaggio fantastico con pregi e difetti, inauguro questo periodo dove tutti i PROTAGONISTI scriveranno e si organizzeranno così che poi io possa sviluppare la storia.

Non per ultimo, per il pubblico da Casa, le Votazioni per la nostra Jojyn la Druida e la sua Tigre Bianca;

a   a)    Decide di seguire la giovane ragazzina Mjusa per far guerra al Re.

     b)   Decide che è meglio seguire il vecchio piano e continuare fingendo di essere dei teatranti.

     c)   La Druida dice “Basta con queste follie io me ne torno a casa.”


 
 
 

Capitolo 8° "L'ombra del Demone"

Post n°39 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da Druss5

 

Direi che è sempre difficile, mantenere fede alle proprie idee. In questo periodo vorrei essere meno pessimista, ma le voci che dicevano, che il mondo è cambiato sono vere. I clienti sono sempre meno, e dopo il tramonto a nessuno piace girare. Non parlo del fatto che la temperatura e il freddo si sono fatti più rigidi, ma perché dopo gli eventi ai quali in parte siamo stati testimoni, la presenza dei due Demoni si è fatta palese. La mia attività da essere un locale dove passare le serate, è divenuta un Lazzaretto. Ospitiamo sempre più spesso gente in fuga dai paesi vicini, feriti, malati e la foresta andando avanti così diventerà un cimitero. Seppelliamo almeno una persona al giorno. In parte mi sento colpevole, perché a provocare una tale violenza, sono stato anch’io.

Ciò che posso scrivere è il resoconto che ho appreso dai nostri nuovi ospiti, e malati. In queste poche ore di riposo, dopo aver finito il mio turno, carezzo i capelli di mia moglie adagiata vicino a me. Ricordo.

Sembra solo ieri che Arethwyn è uscito dalla taverna dicendo a Connè “va bene, Nullo, accetto il tuo invito per fare il saltimbanco e il giullare, stringiamo l'accordo alla maniera della mia gente” l’umano si è visto recapitare dell’elfo Oscuro un diretto al naso, gettandolo a terra. “Questo è il minimo per chi vuole deridere il mio orgoglio” gli spiegò dandogli le spalle e ordinando al suo Lupo di seguirlo sul carro.

Come il solito io trovo sconcertante le reazioni degli Umani. Varò tirandosi su con il naso piegato a sinistra, aveva sorriso con i lacrimoni agli occhi ”bene…” toccandosi il viso sporco di sangue “con il setto deviato, sarà ancora più difficile riconoscermi, ciao Xanders, Sofia i miei omaggi!” un inchino maldestro e barcollando era salito sul carro partendo con il resto del gruppo.  “Direi che sarà bene iniziare dai villaggi vicini, vi vedo ancora un po’ tesi per esordire a corte” aveva detto ridendo l’umano.

 

Immagino il viaggio del gruppo, uniti in un cassone, infreddoliti, costretti a parlare o almeno a posare lo sguardo gli uni sugli altri, tutti intenti a pensare a cosa o quale numero fare per simulare di essere un vero gruppo circense.

Mi è stato detto che Maja porta con sé un sacchetto di polvere magica, tale rarità è il residuo del battito d’ali delle fate. Da dove un’Elfa possa aver preso un sacchetto pieno? Chi può dirlo, ma di certo Haumena se ne sarà accorta, e se la giovane è sempre in giro, significa che il sacchetto non è stato rubato ma è un dono del popolo fatato. Voglio sperare che si sia confidata con la Fata, raccontandogli la sua storia, e lei in cambio le abbia donato la sua amicizia e fiducia. Certo lo so è solo un pensiero ma in questi giorni devo pensare che il mondo è fatto anche di gesti buoni.

Il gruppo ha percorso la strada commerciale, per tutta la giornata, accampandosi per una notte. Il mattino dopo tornando a viaggiare, qualcosa avrà di certo colto l’attenzione di tutti loro. Un regno Umano come quelli dei Cavalieri, ha sempre combattuto i pelle-verde, tali esseri in branco depredano e uccidono da sempre. Adesso vestiti con le effigi dei signori della zona, vegliano le strade, Orchi, Goblin e addirittura Troll, compiono violenze e assicurano che nessuno alzi la testa.

 

Riprendo a scrivere dal racconto di Berta la vecchia comare, e Guhtr il garzone del Signore del villaggio chiamato Buona pietra.

 

In pochi percorrono oramai la strada commerciale, solo i mercanti disperati, mercenari, balordi e un numero sempre maggiore di pelle-verde vestiti da soldati, chiunque possiede una terra è stato riunito nelle piccole città o villaggi, sembra che il Signore dei Cavalieri, quello che potrebbe essere definito il Re, abbia ordinato che data la stagione, nessuno deve rischiare di morire isolato per il freddo. Ogni sorta di violenza, e prepotenza è stata perpetrata dalle nuove guardie, che in casi di resistenza hanno anche incendiato case e terreni. In questo periodo, le persone riunite nei villaggi, e città lavora per fortificare la zona, con alte mura o steccati, molti costruiscono armi e armature, altri sono costretti a cacciare cibo in grande quantità o ad abbattere alberi in zone proibite. Con la scusa dell’Inverno hanno creato delle prigioni che una volta erano chiamate città, e i pelle-verde sono i loro aguzzini.

 

Quando una mattina un carro è giunto davanti alla cittadina di Buona pietra, i due Orchi preposti di guardia hanno grugnito a un tizio vestito da pagliaccio. L’uomo alla guida con il naso storto si è più volte inchinato e ha allungato qualche moneta. L’ingresso del carro guidato al momento da Arethwyn non è passato inosservato, non appena i cavalli avevano calpestato il fango del luogo, il telo era stato tirato via, un canto soave aveva riempito l’aria, Haumena in forma umana rimaneva in piedi al centro del carro addobbato di fiori, con voce delicata e splendida si esibiva facendo girare i presenti, accompagnata da Connè che suonava il Flauto. Kueria si era cucita un vestito e saltando giù aveva iniziato a ballare una danza del popolo delle nuvole, non pochi gioirono ballando con lei osservando i suoi capelli rosso fuoco.  Maja era scesa a sua volta iniziando a donare alle persone collane di fiori, intrecciati durante il viaggio, un profumo magico e dolce aveva iniziato a far sognare i bambini. Alisha si era vestita come Varò e aveva mascherato anche il suo gatto, fingendo di essere un maestro d’orchestra comandava con una bacchetta il suo Gatto facendolo salire e scendere dalle spalle dei bambini, le risa di ragazzini dopo tanto tempo tornavano a esserci di nuovo. Chiudeva la sfilata Jojyn che sulla schiena della sua tigre Bianca, saltellava con maestria, da vero saltimbanco. Molte persone accorsero velocemente, soprattutto i bambini per giocare e diversi applausi fioccarono spontanei.

Un buon inizio, così promettente che signore della cittadina decise che il gruppo circense avrebbe allietato l’umore delle persone con uno spettacolo la sera stessa. Nella piazza fu allestito un palcoscenico e anche eretto un palo con della legna vicina. Dopo l’ora di cena il popolo si era riunito e il Signore con la consorte aveva occupato posto su degli spalti così da non mescolarsi con la gente. Una coppia di Nobili smagriti con profonde occhiaie, evidente che il clima condotto dai Nobili ai vertici del Regno pesava anche su di loro.

Il primo numero della serata era stato quello di Arethwyn aiutato da Maja, l’oscuro si era esibito nel lancio di coltelli, a sostenere frutta e bersagli di vario genere era stata l’Elfa sprezzante del pericolo. Non poco stupore aveva donato tale numero soprattutto quando l’Elfo aveva lanciato ben tre coltelli rimanendo completamente bendato. Un’esplosione di fiori aveva toccato le persone in prima fila quando il grosso pallone sopra la testa di Maja era in fine esploso dopo esser stato colpito dall’ultimo pugnale lanciato. Musica, giochi d’abilità, la presenza di animali addestrati e risa aveva allietato la serata, gli unici a non ridere erano stati i pelle-verde.

Il comandante delle guardie al fianco dello spalto nobiliare era un grosso Orco dal viso deturpato, a un tratto aveva grugnito qualcosa verso il Nobile. L’ometto dal sangue nobile si era alzato in piedi “bene, bravi” aveva esordito applaudendo verso il gruppo in esibizione “adesso…”. I toni si erano subito abbassati, e il freddo della sera era tornato ad abbracciare tutti i presenti “come spesso capita oramai, dobbiamo punire chi ha disobbedito alle nostre leggi” la voce del Nobile era poco più che un sussurro, il suo sguardo più e più volte si era spostato a osservare l’imponente figura del capitano delle Guardie. L’Orco aveva fatto un gesto e dai lati della piazza gli ululati di gioia dei Pelle-verde si erano iniziati a sentire, tre uomini una donna e due bambini di meno di otto anni erano spinti da diverse guardie, legati per le mani e con cappi alla gola erano tirati da un Goblin che sembrava portarli al guinzaglio. I prigionieri venivano spostati in direzione della pira alla sinistra del palcoscenico. “Questi prigionieri hanno tentato la fuga e per questo saranno … puniti, così che tutti comprendano che non c’è speranza di fuggire per nessuno, solo rispettando le leggi si può vivere in pace”. La Nobile donna al fianco del consorte era ulteriormente sbiancata, quando un’altra voce si era udita chiara “No Padre basta!”. Una ragazzina di non più di tredici anni si era fatta avanti tra la folla, capelli castani così come i suoi occhi, la veste bianca leggera e piedi scalzi solcavano il freddo suolo “ voi Padre continuate pure con questa follia, io non assisterò oltre a vedere morire il mio popolo” le guardie si erano avvicinate ma lei continuava a camminare verso la pira “se per voi è lo stesso, occuperò io il posto di queste persone innocenti”. Il ghigno del Capo delle guardie si era fatto palese, mentre guardava la disperazione del Nobile e della moglie. “No, tu non capisci dobbiamo obbedire, è il volere dei Signore del Regno, tu non … “ l’uomo dal sangue blu tremava. I cittadini presenti avevano abbassato lo sguardo, nessuno osava guardare la ragazzina che avanzava per immolarsi in quella notte gelida. “No, voi non avete capito, io Non Ho Paura, di nessuno di loro, il popolo non può pagare per la nostra codardia, ho assistito anche a troppe morti senza fiatare, adesso basta, non voglio più avere paura”. Un Goblin si era sporto facendo cadere a terra la piccola figlia del Nobile. “Uccideteli tutti, prigionieri e ragazzina” aveva grugnito il capo delle Guardie. Le fiaccole furono accese e molti tra i presenti iniziarono a piangere senza però avere il coraggio di fiatare.

Un Grido fece sollevare lo sguardo dei presenti verso il palco, “o santi Dei” le lacrime bagnavano gli occhi del pagliaccio che con dolore si era addrizzato il naso storto. “Che male” sbuffando Connè Varò aveva messo mano al mantello estraendo due pistole “ehi bestiaccia!” cercando l’attenzione del Goblin intento a tirar su la Ragazzina gli aveva sparato in testa. “Compari” detergendosi la faccia per levarsi il trucco osservò gli avventurieri che solcavano il palco con lui “non so Voi, ma neppure io ho paura di questi maledetti” detto ciò si era lanciato verso alcune guardie.

Contro di loro almeno una settantina di Orchi armati con armature e lance, e forse anche più del doppio di Goblin con archi e frecce, ecco lì tutto si decideva in quell’istante, potevano succedere due cose, o abbassare lo sguardo dando del pazzo a Connè, lasciandolo morire, oppure sollevare gli occhi e combattere a costo della loro stessa vita.

Per non vivere nella Paura.

 

E’ ora che smetta di scrivere e riprenda il mio arco.

Sono tornati, sento i colpi dell’arma da fuoco del Nano. Qualsiasi cosa è successa in quella città, i pelle-verde continuano ad ammassare persone nella città, e anche qui provano a fare la stessa cosa. Qui tutti siamo della stessa idea, non ci muoviamo e per questa ragione continuiamo a respingerli giorno e notte, facendo turni di guardia. Pur non avendo delle barricate, abbiamo i Lupi d’Acciaio di Durwill che sono stati attivati e vigilano intorno alla taverna, ma se non troviamo del cibo con tutti quelli che ospitiamo, presto o tardi moriremo per fame. Prego gli Dei che i Sei avventurieri risolvano la questione quanto prima.

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Gioco per i Lettori da Casa;

Cosa farà la Druida Jojyn e la sua Tigre?

A) Arretra chinando il capo e indicando Connè Varò "Prendetelo è un pazzo, neppure lo conosciamo bene". Meglio far fina di nulla e evitare che ci scoprano. Domani partiremo la nostra missione è ben altra cosa.

B) "Gli Orchi da sempre distruggono le Foreste, è ora di pareggiare i conti" la sua Tigre si pone a sua difesa e con voce chiara cerca di evocare un Golem di Terra per combattere.

C) Si guarda in giro e cerca una via sicura per tentare di prendere la ragazzina a terra e portarla in salvo, in quel pandemonio forse rimarrà ferita. Meglio che combattano gli altri.


Musica Opsionabile;


 
 
 

Capitolo 7° "L'ombra del Demone"

Post n°38 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da Druss5
Foto di Druss5

La vita è qualcosa d’imprevedibile.  Rimanendo seduto sul mio panchetto di legno, ascolto con attenzione i presenti intenti a scegliere tra gli oggetti posati sul tavolo, Sofia li guarda con una punta di soddisfazione, gli abiti che indossano calzano a tutti in modo perfetto, anche quello creato per la Fatina. Interessante a mio parere, il fatto che pur se simili i colori dei tessuti cambiano secondo l’umore e dal carattere della persona. Per la Druida il colore dell’abito è sul verde con punte di marrone e azzurro. Per la Barbara il tessuto sembra pelle, e le rifiniture rosse e nere. La Messaggera sembra vestita di un nero così come le cuciture e le rifiniture sui polsini. La Fatina è variopinta e sembra che un fiore balli in mezzo all’aria. Divertente notare che tutti sono in parte affascinati dalla spilla, che rappresenta una farfalla in argento. La grossa e possente sagoma della Barbara si era fatta facilmente spazio nel gruppo, poche parole di saluto, i convenevoli sono spiccioli, ma sembra che non avrà problemi a inserirsi con gli altri. Stella si è fatta una sorta di fascia così da potersi tenere il bambino vicino il petto, ride vedendo la tigre della Druida giocare con il gatto nero.
Guardo Haumena, con i suoi piccoli piedini e le ali colorate, cammina per il bancone dato le sue piccole dimensioni, discute come i ragazzini con Jojyn per il possesso dell’oggetto, quando per ultima anche Kueria si è messa nel mezzo, è accaduto qualcosa di bizzarro. La spilla è caduta a terra, toccando il suolo ha iniziato a vibrare, di una sola che era, a un tratto le spille sono diventate tre. Durwill seduto a un tavolo sogghigna soddisfatto, morde la sua pipa. “Ecco il primo oggetto” rilasciando una nuvola di fumo scuote il capo “un oggetto interessante, esso si può dividere in più parti, chi lo possiede e lo indossa può comunicare con gli altri possessori qualsiasi sia la distanza”. Il nano si mette in piedi e continua a parlare “oltremodo le ferite di chi possiede l’oggetto sono condivise e si limitano i danni, una ferita media diviene un graffio, più siete meglio è” continua raggiungendo il bancone lasciando la sedia vuota dietro di lui “per ultimo se tutti e tre i possessori toccano la spilla insieme con le mani, le spille tornano ad essere una sola, e così coloro che la indossano l’oggetto si teletrasportano insieme in un punto qualsiasi, basta che tutti e tre siano d’accordo sul punto dove riapparire, serve lavoro di squadra per usarlo al meglio, ma è sconcertante quello che permette di fare, ma ricordo” sottolinea con l’indice tozzo verso l’alto “se non andate d’accordo rischiate di cadere giù da un precipizio prima o poi”.

Alisha a differenza di altri ha posato l’attenzione sull’arco, con calma inizia a studiare l’oggetto tra le mani, che con uno scatto secco si è chiuso in tre parti “scelgo questo Mastro Fabbro, vedo che ha una sola freccia, che può fare?” Durwill toccandosi la barba risponde “l’arco è meccanico come puoi vedere, totalmente differente da quello di legno degli elfi, si può richiudere e occupa davvero poco posto, permette di muoversi senza l’impedimento di un arco comune, c’è una freccia sola per un giusto motivo”. Annuisce convinto godendosi come ogni vecchio il momento nel quale si accorge si essere ascoltato “ dentro la freccia c’è un incantesimo, esso è pronunciato perché l’arco è come un carillon, quando la freccia si pianta su qualcosa o qualcuno dopo pochi attimi è colpito da un fulmine”. Osserva i presenti cercando di carpire il loro stupore “ed è bene che la scagliate lontano, quando cade, un fulmine fa davvero un bel botto, quindi basta un colpo ma usato solo quando serve, fate attenzione mi raccomando c’è una sola freccia se la perdete quell’arco, è inutilizzabile”.
Il Nano dona quindi uno sguardo agli avventurieri “bene, molto meglio per me, tante scelte e mi sono dovuto separare solo da due oggetti” sorride verso di me mostrandomi alcuni dei suoi denti d’oro con fare beffardo. Genuino piacere noto mentre ripone gli oggetti nella sacca, con le sue grandi mani impreziosite da diversi anelli, almeno uno per dito, l’unico occhio buono riluccica, lo splendore di tali opere magiche. L’arrivo della mia cameriera Luce e di una giovane Elfa della quale non conosco il nome, toglie il sorriso dal volto del nano. “Questo Durwill è per la mia amica” afferra il pugnale e lo porge alla giovane dai capelli biondo oro “Xanders” sorride volgendo il palmo della mano sinistra in alto indicando l’elfa con le punte delle falangi “Vi presento Maja è una mia vecchia amica vuole venire anche lei, sono certa che sarà utile”.

Il pianto della bambina spezza l’attimo delle presentazioni, la gemellina è dietro le spalle della mia Cameriera e sinceramente tra i due è quella sempre più irrequieta. Il Vecchio Nano borbotta contrariato, e quindi esce dalla stanza senza spiegare i poteri dell’oggetto, sorrido alla nuova venuta “Molto piacere, credo che a questo punto siate pronti, Connè Varò vi aspetta fuori con un carro, la neve è alta e i miei due cavalli vi faciliteranno il viaggio”. A occhio non noto su Maja armi di qualche sorta, eccetto il pugnale donatogli da Luce, che lei ripone nel suo zaino, forse ha poteri mistici, oppure no, vedremo.  Inizio un breve discorso “Bene, v’informo sulle ultime novità, come saprete l’arrivo nel nostro mondo dei due Demoni, ha rotto la calma di questo periodo così pacifico, i mercanti e i contadini si lamentano con me perché le tasse sono aumentate in modo esorbitante”. Mentre parlavo, guardavo gli avventurieri che erano tutte donne “i controlli per la via commerciale che unisce l’Impero al regno dei Cavalieri della Dama, è battuto da controlli severi e nuove guardie, credo che abbiano attinto dalle prigioni i nuovi soldati, e questo implica che i veri militi si stanno preparando per formare un esercito, il nostro compito è evitare una guerra, e scovare i Demoni, sicuramente hanno preso sembianze umane, comuni e tessono il loro piano”. Guardo mia Moglie e poi continuo “i Demoni si nutrono di Dolore, Paura, Odio una guerra gli donerebbe un grande potere, come primo obiettivo raggiungerete il regno dei Cavalieri della Dama, ricordatevi per lo più il popolo è formato da contadini, e per quando orribile ancora da quelle parti si bruciano streghe e chiunque abbia poteri che non sono comprensibili, quindi cercate di muovervi in modo discreto, e se dovete colpire evitate che rimangano testimoni, per quanto forti voi siate, e per quali abilità vi distinguano non potete affrontare da soli un intero popolo deciso a lapidarvi”.
Cerco assenso nei volti dei presenti, coma sempre più spesso il mio sguardo torna sulle scale. Poi un breve sorriso nasce sulle mie labbra. I passi di Arethwyn per i gradini di legno sono percepibili dalle mie orecchie da elfo, così come quelli del suo lupo d’acciaio. Un esemplare gemello come quello venduto da Connè Varò. Sono impressionanti da osservare, sembrano lupi veri, ma le parti meccaniche sono visibili, è un essere forgiato con ithilmar, ogni suo passo sulle quattro zampe appare leggero e il suo corpo resistente come nessun altro oggetto al mondo. Vive grazie alla magia del martello di Durwill e credo che fino a che quel martello esiste, nessuno degli oggetti forgiati perderà il suo potere. Personalmente un Lupo del genere non ha valore ma per Connè invece si.  Ho immaginato l’elfo Guerriero in meditazione in qualche posizione strana, senza però ricevere alcun segno dal suo Dio, personalmente credo che avrebbe potuto fare qualsiasi sciocchezza, anche rapire i due bambini cercando da solo un modo per salvare Gemma. Invece ha indossato gli abiti tessuti da mia Moglie non con suono di trombe o canzoni a rendergli omaggio, ma nella penombra della stanza, magari con gesti meccanici e la rabbia a stento frenata. Giunge in mezzo al gruppo non degna nessuno di uno sguardo, i suoi abiti sono blu come la notte, con piccole stelle a impreziosire il tessuto, nessuno può vedere il fazzoletto posto all’altezza del cuore, cucito internamente, solo io mia moglie e lui lo sappiamo e questo basta. Raggiunge la porta e dice “Allora, mi mandate da solo ad ammazzare questi due dannatissimi Demoni?”.
Apre la porta, il vento avvampa per la sala e guardando mia moglie sorrido.
Usciamo verso l’esterno, lo stupore mi coglie osservo il carro che ho prestato a Varò, così come i due cavalli, quello che era un carro merci è diventato un ammasso di nastrini, campanelli, di diverse forme e colori, Cannè è vestito di un modo stravagante, il viso è truccato di bianco, sembra proprio un giullare.

“Benissimo miei cari” egli esordisce facendo una profonda riverenza campanellini risuonano dagli abiti di mille colori “ecco la compagnia di Nullo che nella fattispecie sarei io medesimo”. Il silenzio più assoluto è rotto, dal fianco dello spiazzo, Durwill ride a crepapelle.
Arethwyn quasi ringhia “Varò, maledetto speravo tu fossi morto” il mercenario ride e porge un altro inchino “Varò?” scuote il capo “non so di chi stiate parlando questa, è la compagnia di Nullo, e Voi miei cari siete la compagnia di Nullo” pone l’accento, guardandoli uno a uno “da adesso in poi chiamatemi Nullo è chiaro?”. Ecco all’opera la mente geniale di Connè Varò, il regno è tappezzato con la sua faccia e una cospicua ricompensa, i miei amici Avventurieri non passerebbero inosservati, quindi cosa c’è di meglio di un circo viaggiante per entrare nelle due corti?"
Osservo salire il gruppo sul carro, e Nullo il capo del circo dice a voce chiara verso tutti “Allora miei cari, per voi ho un compito da sviluppare durante il viaggio, prima di raggiungere la nostra prima tappa, desidero che v’inventiate un numero da eseguire, decidete voi come, soli o in coppia o in gruppo, basta che quando saremo davanti alla corte della Dama, nessuno rimanga immobile come un salame”.
Osservo il carro partire, rimango sulla soglia con mia moglie, le cameriere ei Gemellini, pagherei una fortuna per sapere cosa s’inventeranno gli Avventurieri per apparire come un vero circo.

Votazione per Jojyn possibili numeri;
A)    Decide di evocare il potere della natura, facendo sbocciare fiori ovunque, rischiando di far scoprire il suo potere.

B)    Cerca di fare un numero di abilità e agilità con la sua tigre.

C)    Propone un numero con Alisha sfruttando la comicità tra la sua tigre e il suo gatto, vestite da clown, cercherà di fare uno spettacolo comico.


Per Accompagnare la lettura: Opsionabile.


 
 
 

Capitolo 6° "L'ombra del Demone"

Post n°37 pubblicato il 28 Gennaio 2012 da Druss5

La luce della candela illumina parzialmente il mio diario. Mia moglie è qui sul letto con me, dorme le sue natiche si posano sulla mia coscia sinistra e con i piedi ha imprigionato il mio. Riapro gli occhi dopo un breve momento, mi godo il silenzio che a breve, sono certo, sarà interrotto, nuovamente dal pianto di uno dei due gemelli.
Luce e Stella ne hanno preso uno a testa e i piccoli dormiranno, con loro, purtroppo però le stanza sono confinanti alle pareti di quelle nostre, quindi dopo l’ennesimo risveglio preferisco
crivere in cerca del sonno tra i tratti d’inchiostro vergati dalla mia piuma. Come sempre rimango sorpreso, quando vengo in contatto con le predizioni degli Antichi. Prima ancora di questo, devo scrivere dell’incontro avvenuto tra Sofia e Arethwyn.
Dopo aver chiesto al gruppo di avventurieri se desideravano ancora braccare i Demoni, e se intendevano usare i neonati per imprigionare tali spiriti, l’Elfo Oscuro ha dichiarato che, l’unica cosa che davvero voleva era riprendersi Gemma, nel modo più rapido possibile. Il Sacrificio dei due Neonati non era di suo interesse. Il resto del gruppo invece è stato di un’altra idea, l’utilizzo dei bambini non era da valutare. Da tutti o quasi,
è stato dichiarato che a costo della vita avrebbero catturato i Demoni nuovamente in libertà senza usufruire degli innocenti.
Le ferite riportate da tutti erano abbastanza gravi, e pur avendo chiesto aiuto a un amico chierico, il riposo era necessario per tutti. Arethwyn ha preteso una stanza tutta sua, litigare con il resto dei presenti non era d'aiuto a nessuno. Dopo quasi due settimane di riposo assoluto, l’elfo si è svegliato trovandosi mia Moglie seduta in un angolo della stanza, intenta a cucire un abito. “Che ci fate qui …” aveva principiato lui, Sofia si era fermata nella cucitura e aveva sollevato lo sguardo verso di lui “Arethwyn, vorrei che tu mi ascoltassi prima di parlare, poi potrai fare quello che meglio desideri”.
Con calma aveva continuato a cucire “Gemma è una figlia per me, così come Luce e Stella, le ho allevate io stessa, e anche se all’inizio non ero del tutto d’accordo, ho lasciato che vi amaste”. “Non sei il miglior partito che un’elfa del mio popolo può sperare di vedere ” continuò mentre iniziava a oscillare il busto in avanti e in dietro “ Il Demone che è uscito dalla ragazza vestita di rosso, ha toccato me e Gemma, ho percepito chiaramente il desiderio di sfamarsi, ma non di cibo, semplicemente di sentimenti, orribili
sentimenti” le lacrime avevano iniziato a rigargli il viso “Credo che all’inizio volesse prendere me, ma ha percepito un terrore più grande, quello di Gemma, lei aveva paura di perderti e io invece desideravo che prendesse  me per risparmiare lei” le lacrime scesero sull’abito.  “Quell’essere si è nutrito del mio dolore nel momento che ho visto abbandonare me per prendere lei, e ancora di più si è rafforzato quando ha pietrificato mio marito, ho visto i suoi occhi colmi di gioia, sazi di ciò che mi aveva rubato, un Marito e una Figlia”. Sollevando le spalle per detergersi il viso dalle lacrime non aveva smesso di lavorare,
“ io non so combattere, non amo la guerra, e non credevo di poter Odiare qualcosa sino a tal punto, e la rabbia ancora
più mi aumenta perché so che quel essere si nutre di questa mia disperazione” completando il suo lavoro lo aveva fissato “ Io sono brava a cucire, posso fare un vestito senza prendere le misure, Gemma non ha mai voluto imparare da me, ma aveva iniziato a cucire un fazzoletto con il suo nome inciso sopra, voleva regalartelo prima dell’arrivo della Ragazza,
ma non trovava il coraggio, credeva che l’avresti derisa” con il lavoro finito usò la mano per pulirsi ilviso dalle lacrime “lo scontro con il Demone vi ha lacerato i vestiti, e io per te e per tutti gli altri, ho creato vestiti nuovi, più robusti e comodi, il tessuto lo ha portato una Donna dalle origini Barbare,
pochi giorni fa, una donna dai capelli rosso fuoco adesso ospite da noi” tirando su con il naso poi disse ”ma nel tuo ho cucito il fazzoletto di Gemma”.
Svoltando l’abito gli mostrò il lavoro, all’interno all’altezza del cuore,
un fazzoletto sarebbe andato a contatto della pelle di lui “Io non voglio che quei Demoni tornino prigionieri nel corpo di qualcun altro, prima o poi tornerebbero magari cercando i tuoi figli, no!” scosse il capo “tu mi devi promettere di trovarli,
riportarmi la mia Bambina, e passare a fil di spada quelle orrende creature, gettandole in un Abisso così profondo, dal quale non faranno mai più ritorno… “ la voce aveva preso qualche tono più alto, provata si era alzata e aveva posato l’abito sul letto, con pochi passi aveva aperto l’armadio
“qui ci sono le tue armi, quelle che avevi lasciato, tu solo sai come usarle, ai piedi del letto il tuo lupo d'Acciaio, a te adesso la scelta” senza attendersi risposta mia moglie era uscita donandogli un breve sorriso.
Questo è accaduto questa mattina, e per tutto il giorno l’elfo è rimasto chiuso nella sua camera.
La piccola nella camera di Luce è tornata a piangere, è destino che io non riesca a dormire questa notte.
Questa mattina è iniziata in modo particolare, due colpi di pistola hanno riempito l’aria, correndo di fretta con mia moglie e alcuni dei clienti ho assistito a una sorta di resa dei
conti. Durwill, il nano che vive alle spalle della mia Taverna, gestendo per me le stalle e creando manufatti di splendida fattura, è riuscito a rimettere le mani su un mio Cliente.
Posso dirvi che io non temo quasi nulla, fatta eccezione per la salute dei miei cari, ma di Connè Varò so di dover temere. Un umano di bell’aspetto, un avventuriero nel senso più profondo della parola, immaginate che gli Dei abbiano gettato in un sacchetto di caramelle una pepita d’oro, lasciando in tutto in un negozio per bambini, piena di dolciumi. Il primo bambino che lo addenta perde un dente, e in tal contesto non ha alcun valore. Ecco, lui è esattamente così Geniale, Infedele, Mascalzone, amante delle Donne, e bramoso di qualsiasi cosa sia Raro.
Il Caos incarnato in un uomo, pensate che l’ultima
volta che era stato qui da me, la taverna era stata quasi completamente distrutta, un esercito di uomini Ratto ci aveva attaccato, une delle mie Cameriere era quasi morta avvelenata, e lui era nel corpo di una Donna, che a fasi alterne perdeva la volontà di combattere. Insomma un Pazzo.
Adesso per esempio correva per la sala inseguito dal vecchio Nano armato di pistole, la sua ultima colpa era stata quella di averlo derubato di uno dei suoi Lupi d’Acciaio, dei lupi fatti del metallo prodotto dalle miniere degli elfi del mio popolo, il più prezioso e resistente, incantati dal Martello magico, di Durwill.
Avendone costruiti Sette, l’umano insisteva nel dire che probabilmente era il nano che aveva contato male. “ Ecco il mio vecchio Amico Immortale, Xanders di a quel mucchio di barba di fermarsi” così aveva esordito salutandomi.
Prima ancora che distruggessero quello che rimaneva del locale, ho richiamato entrambi all’ordine.
“Adesso sedetevi tutti e due” chiesi sistemando due grossi boccali di birra sul tavolo “Durwill, la risolviamo dopo” gli chiesi, il nano osservò la birra e poi nuovamente sbraitò “l’ha venduto, ha venduto il mio lupo meccanico per delle barche, ma si può essere più stupidi” . Osservai stupito l’umano il quale replicò “ no sbagli l’ho barattato con la dote di una Duchessa oramai di veneranda età, la quale aveva una flotta mercantile, il problema è che la flotta in buona parte è stata spazzata via da una tempesta e la vecchia è deceduta per il dispiacere, lasciandomi nei debiti, che purtroppo non posso onorare dato che adesso sono altrove” sollevando le braccia si era seduto come se nulla fosse bevendo un piccolo sorso.
“Connè, lasciamo stare ti prego, vi ho chiamato qui per un altro
motivo, da due mesi la tensione tra l’Impero e i Cavalieri della
Dama si sono appesantite, mi è stato riferito che sulla via commerciale che unisce i due regni ci sono stati diversi atti di grave violenza.
Le guardie di entrambe le fazioni hanno passato a fil di spada gente
innocente, per il solo gusto di farlo” bevvi anche io “la mia taverna si trova esattamente nella foresta che si trova a metà di questa via, ho il timore che due Demoni si siano infiltrati nelle Due corti e che stiano muovendo le fila per nutrirsi dei sentimenti che nascerebbero da un conflitto” Durwill si sedette ascoltandomi
e bevendo tutto d’un fiato la birra “ho un gruppo di volontari che possono a mio parere fermare questi Demoni, ma ho bisogno delle tue Armi Durwill e di qualcuno così scaltro da farli entrare nelle due corti rege, per scovare questo male”.
Connè si mise a ridere “ma dai, Vecchio mio, lo sai che sono
ricercato in entrambi i regni e poi se è brava gente passeranno
inosservati”. Guardai l’umano rispondendo “ho un elfo Oscuro
bramoso di vendetta, una Messaggera che parla con il suo Gatto, una Druida che si porta in giro una tigre bianca, e una Fata, in più “indicai un lato della Taverna “lei. Kueria, mi ha chiesto di unirsi una Donna del popolo delle montagne, una
Barbara Guerriera che non passerà a sua volta non vista” .

Durwill non rispondeva “allora, servono armi magiche” il Nano rispose

“và bene, ma ne darò una sola, all’elfo non darò nulla, ha già delle

armi, ma farò scegliere ai tuoi avventurieri un Solo Oggetto, Chiaro

? E non dovranno sapere il potere che ha, sarà il loro cuore a

scegliere” Detto ciò usci sbattendo la porta.

 Dopo due ore di chiacchiere con Connè Varò ho patteggiato con un baratto, lui porterà i miei Avventurieri prima alla Corte dei Cavalieri

della Dama, e poi a quella dell’Impero, per un amuleto del quale anche se con dispiacere sento di potermi dividere.Poche ore prima dell’apertura del locale, ho chiamato i miei Avventurieri, vestito con gli abiti tessuti da mia moglie, anche un abitino fatto con petali di fiori per la Fatina di splendida fattura.

 Sul Bancone della Taverna Durwill ha posato diversi oggetti, agli Eroi adesso scegliere prima della partenza quale oggetto lo accompagherà.La selta è ampia, tra un pettorale, una spada, un pugnale, uno scudo vecchio, uno strano arco, e una spilla. Il mio sguardo però si volge verso le Scale, e spero che Ahretwyn decida.

A:

B:

C:

D:

E:


          F:

NESSUNO SA IL POTERE DI QUESTI

OGGETTI, DOPO AVERLI SCELTI

SCOPRIRETE IL LORO POTERE. 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Druss5
Data di creazione: 20/10/2010
 

personaggi.


Xanders Elfo Bardo

Breve Premessa

 

Sofia Moglie di Xanders

Abile nei lavori di cucito

e cuoca leggendaria.

 

La vecchia Veggente;

A lei ponete qualsiasi domanda e sarete accontentati.

Per una moneta può prevedere gli

eventi, il suo motto è;

"A ogni domanda c'è una risposta..."

Che aspetto ho in questo mondo?

Che tipo di persona Sono?

 

Il Nano Durwill

Abile Fabbro, il suo martello

è capace di creare oggetti

magici. Vive sul retro della

Taverna.

 

L'avventuriero Connè Varò

Un brigante, in cerca di oggetti

rari per il mondo. Dotato di grande

intelletto, ma poco affidabile.

Dicono che la sua Spada abbia

grandi poteri.

 

Quì sotto troverai

gli EROI del primo libro

"l'Ombra del Demone".

 
 

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