Un blog creato da francostanco_1961 il 25/12/2011

Il 25 Dicembre

di E. Romeo (Forse Rallentato Arreso No Coriaceo Oltremodo Sempre Testardo Ancor Non Cedo Oblio)

 
 
 
 
 
 

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Pacchetto natalizio ...

Post n°364 pubblicato il 13 Novembre 2015 da francostanco_1961
 

Finalmente ad affari tuoi, la trasmissione "dei pacchi", qualcuno è riuscito a dire di no alla dottoressa anche cantando, ricordava padre Cionfoli (viso da buono e carattere tranquillo), ma la dottoressa, spietata come sempre, è riuscita a mandarlo a casa senza soldi. La vera sorpresa della serata non era questa, era nascosta a Ballarò, dove ho visto e sentito gente ancora più spietata che delle vostre pensioni vuol fare un "pacchetto" natalizio facendolo passare come una mera regalia da parte di chi governa! Ora io dico, volete togliere la tassa sulla prima casa? Che ben venga! Cercate, però, di recuperare i soldi laddove nessun governo è mai stato in grado di farlo: l'evasione fiscale e anche in maniera coercitiva! Non è possibile rompere le scatole dalla mattina alla sera iniziando con Agorà e finendo con una miriade di trasmissioni allarmistiche al solo scopo di creare disordine e confusione nella testa della gente e di farci vedere che ormai una buona fetta di pensionati italiani vive a Tenerife, laddove regna, ancora per poco, il paradiso fiscale! Poveri vecchietti, dovevate vederli in trasmissione, li hanno radunati con la pancia piena sotto un tendone e non riuscivano a mandarli a letto, dopo che in Italia alla fine dei pacchi tutti sotto coperta!  Ma la cosa che più stupisce è che i giornalisti parlano sempre dei vitalizi degli altri, ma mai dei loro... ah già, loro hanno il "fondo" mentre gli altri le hanno rubate col retributivo!

 
 
 

In paradiso con te ... anno zero

Post n°363 pubblicato il 13 Novembre 2015 da francostanco_1961

... dopo due anni di noia e calma piatta, ritorno a scrivere qualcosa su questo blog a me tanto caro! A quelli che nel tempo, di passaggio, hanno visitato questa pagina va tutto il mio affetto, rispetto e la mia stima. Grazie

 

 
 
 

In paradiso con te ...

Post n°362 pubblicato il 13 Novembre 2015 da francostanco_1961
 

 

Nel predicozzo di domenica il prete disse, ammonendo tutti, che ci si fa coinvolgere troppo dai piaceri della vita e che in Paradiso non ci sarà la TV,  i computer e nemmeno i cellulari, insomma non era contento di parecchie cosucce, però non è stato tanto convincente. Non si sa cosa effettivamente ci sia nell’aldilà e ho pensato che forse è per via della corrente elettrica che non può essere generata, però a volte in TV si vede che fanno anche il caffè, quindi qualcosa di sicuro c’è! E fu per questo che associai il titolo di Gerardo Greco di questa mattina ad Agorà, “ombra su ombra” e tutta la determinazione e l'impegno dei nullafacenti della puntata odierna dicendoci di quanto è pericoloso l’Isis e la paura di essere conquistati e sottomessi!

Lì per lì non mi son fatto coinvolgere, ma poi riflettendoci ho pensato che ormai l’umanità si è fatta conquistare da tante cose al pari pericolose come: violenza, cupidigia, arroganza, malvagità, potere, accidia e quotidianità ancor più pericolosa perché spesso mette l’uno contro l’altro, dal posto di lavoro ai supermarket persino in coda a fare la spesa! E che dire della “bestia nera”, ovvero della politica che ogni giorno propone paradisi terrestri... Mai nessuno in grado di darti una giornata di tranquillità e spensieratezza, destra, sinistra e centro hanno sempre soluzioni in tasca solo se verranno eletti, e solo in quel caso possono indicare la via del Paradiso. Una delle risposte più ferme ai tanti quesiti credo venga dall'unico uomo politico serio di questi ultimi anni, ovvero Cetto Laqualunque che promette sempre la stessa cosa… se verrà eletto!

 
 
 

Con affetto ...

Post n°359 pubblicato il 19 Luglio 2013 da francostanco_1961
 

Mi congedo ringraziando chi ha avuto la pazienza di leggere e la voglia di commentare. Senza pretesa alcuna, convinto di avere esaurito questa breve esperienza, ringrazio tutti con stima e affetto!

 

Eugenio Romeo alias Francostanco

 

 
 
 

Il compromesso, poco storico e tanto utile.

Post n°358 pubblicato il 10 Luglio 2013 da francostanco_1961
 

 

Da quando le prime tesi sul compromesso storico avviato da Berlinguer e Moro cominciarono ad essere note a tutti,  il dibattito politico iniziò ad essere caratterizzato da profonde incertezze generando confusione non solo nelle stesse forze politiche, ma anche e a lungo fra gli opinionisti e nella carta stampata, quest'ultima molto aspra e critica. Un susseguirsi di pubblicazioni e trasmissioni televisive offuscano la mente di chi legge e soprattutto di chi ascolta, l'unica cosa che conta in questo paese è la moratoria per la vicenda Mediaset e tutto ciò che ruota intorno a lui!

Una nutrita schiera di pendolari della politica, dirotta le opinioni politiche e sociali in base "all'aria che tira". Tutto voluto per animare dibattiti senza senso privi di significato, ma che alla fine daranno il risultato auspicato: il disorientamento dell'opinione pubblica!

Dalla confusione generata, fra moderati e progressisti, c'è chi sa trarre il maggior profitto e anche Berlusconi che ha costruito un impero strumentalizzando e sfruttando le incertezze e le incapacità della sinistra, ancora stamani, rimodernando la sua tattica politica e la sua dialettica ha dichiarato, tramite i suoi "fedelissimi" che l'attuale governo non ha più le carte in regola per guidare il paese. Ricatti e minacce, così come suo costume, per impedire il regolare svolgimento della giustizia "indesiderata". E' questo un tangibile segno di forza, ogni formazione può essere utilizzata per andare avanti e consolidarne il potere! In termini semplici, il compromesso è storico quando due forze politiche opposte "stanno" insieme per la "comodità" del popolo! In breve, "trasformisti" per bisogno: occorre arginare qualsiasi altra pretesa e l'avanzata 5 Stelle ha le ore contate!

Nella storia recente, non trascurando proprio nulla, dagli anni di piombo alla crisi  economica e istituzionale, il popolo italiano non si è fatto mancare nulla: ex comunisti, ex popolari, ex democristiani ed ex fascisti, hanno salutato la nascita della solidarietà nazionale, tutti insieme per gestire e trovare soluzioni che possano andar bene a tutti nella strana convinzione che l'unica cosa da salvaguardare sia la democrazia e la libertà di scelta. 

 

 
 
 

Berlusconi sa cosa si prova a essere ...

Un governo nazionale senza Berlusconi non è più ipotizzabile, persino gli irriducibili sono quasi convinti che la sorte del Partito Democratico sia segnata, che si torni o no alle urne nell'immediato, numeri e fatti danno ragione alla destra di Berlusconi, molto più compatta e decisa dell'attuale panorama oltranzista che non vuole perdere la faccia, lo stile, le poltrone e l'elettorato! Troppa paura, però non si può avere tutto! Se il governo è la soluzione agli attuali mali del Paese, sarebbe da sciocchi non formarne uno. Che lo solleciti la Confindustria, la "finanza" o la classe dirigente non ha importanza, gli ultimi a chiederlo, fino ad ora, sono stati gli elettori, compresi quei poveri di cui si parla tanto e soltanto. Ieri è stato sollecitato anche da Squinzi che "si vergogna di vivere in un paese così", mentre noi non possiamo vergognarci perché abbiamo diviso l'Italia in tre. E' sempre meglio che dividerla in due! Dobbiamo vergognarci del PIL a -1 punto % in cinquanta giorni e quindi strizzare l'occhio a Renzi che si appresta a rottamare anche se stesso. Si tratta, quindi, di stabilire quando porre fine al delirio di Bersani.

Stucchevole rappresentanza, avida di potere e propensa al protagonismo: a Bari, l'elettorato stanco continua a dire di si a Berlusconi e aspetta con ansia sotto il palco le briciole che avanzano dall'IMU e dalle tasse. Perché ancora una volta, non considerando il voto dato a Grillo, che sta per scadere, la penisola "stanca" dice di sì come quando promise l'innalzamento delle pensioni minime al milione e stipulò il contratto con gli italiani nel terzo ramo del parlamento, cioè da "Vespa" quando promise un milione di posti di lavoro. Non soddisfatto, ridiscese in campo dopo l'annunciato ritiro e lo rinnovò ancora una volta, tramite posta, restituendo l'IMU al popolo italiano che lo controfirmò con un voto molto generoso tra il 24 e il 25  febbraio di quest'anno. Un ritorno alle origini, un futuro "democratico" e senza sinistra!  

 
 
 

L’arrendevolezza non paga ... seconda parte!

Un lungo viaggio attraverso le maglie della democrazia sta per concludersi dolorosamente. E’ proprio ora di gettare la spugna, il PD è in continua tentazione con l’altra faccia della medaglia. Non che la prima fosse così limpida ormai da anni, ma la tentazione di pensare che ci sia ancora un grande partito di massa e popolare è sempre forte. Nel carro di D’Alema c’è posto anche per Renzi, anche se gli accordi preelettorali della finta rottamazione indicavano Massimo D’Alema quale futuro capo dello Stato. Con post n. 265 del 11 Gennaio 2013, L’arrendevolezza non paga!, avevamo individuato quale soluzione, fra le più probabili, in previsione dell’allontanamento dalle candidature al parlamento di D’Alema, anche quella del Colle. Oggi, forse, i fatti ci danno ragione.

Pier Luigi Bersani spinto verso la candidatura al Quirinale dice no, il sogno era e resta Palazzo Chigi. E se scenderà dal carro di D’Alema, non ci salirà mai più. Renzi è ormai in contrapposizione con Bersani. Molti hanno già deciso e vedono il sindaco di Firenze il prossimo candidato o futuro premier che metterà la parola fine alla formazione del nuovo governo, accolto anche a “braccia aperte” da Berlusconi che ha già ceduto al Capo dello Stato “amico”. La tensione all’interno del Partito democratico è ormai alle stelle e non si esclude che si possa giungere alla rottura in occasione della prossima Direzione di partito.

Bersani, dice Enrico Letta in un comunicato, non è candidato alla Presidenza della Repubblica e sta lavorando ad una soluzione che sia condivisa anche dal centrodestra e dalla Lega Nord.

E se la cultura mediterranea non viene meno, anche questa volta si esce dal pantano politico cedendo ai sentimentalismi e spingendo pericolosamente questo Paese verso un periodo di buio totale, con una legislatura caratterizzata da un auspicato Parlamento rinnovato, ma che nei fatti sta dimostrando di essere più vecchio di prima.

 
 
 

Ma si, vanno bene anche seimila euro al mese!

Post n°327 pubblicato il 08 Aprile 2013 da francostanco_1961
 

Mentre il movimento "a cinque stelle" si appresta ad occupare le camere per sollecitare la formazione delle commissioni parlamentari per iniziare le attività, il leader del movimento annuncia che sei mila euro per i parlamentari eletti, vanno bene. Un piccolo incremento rispetto a quello ipotizzato in campagna elettorale, ma si sa che i solidi servono sempre. La preoccupazione espressa da alcuni parlamentari per le pezze giustificative delle spese sarebbe, per eccesso di regole, l’attività principale dei deputati e senatori del movimento. D'altronde, l’attività parlamentare deve essere remunerata per quanto vale, soprattutto per gli sforzi profusi per trovare soluzioni idonee alla formazione di un governo. Ma pare che in questo momento non interessi a nessuno, in effetti, Grillo ha sempre sostenuto che il Parlamento può fare da se. A oltranza in aula, dice Lombardi, per leggere la Costituzione, ottima idea, quello che non è stato fatto a scuola si può fare in qualsiasi momento e in ogni luogo. Non vorremmo essere costretti, però, a pensare che i deputati 5  Stelle comincino a morire di noia e che le stesse regole che hanno sempre vituperato siano oggi la loro ancora di salvezza. Sarebbe triste appurare che il ritorno alle urne lo voglia solo il centrodestra!

 
 
 

L’acqua “santa” della Lega è quasi finita!

Post n°326 pubblicato il 07 Aprile 2013 da francostanco_1961
 

 Il 75% di Maroni perde punti... Affetto Bossi o effetto Grillo?

La Lega Nord torna a Pontida, parla l'ortodossia bossiana: "Le divisioni ci sono"

 
 
 

C'era una cartolina per tutti!

 

 

La cartolina di Andrea Barbato

 

Come fa lei ad assomigliare, ogni sera, alle sue platee?

 

Caro Grillo, se pensavi che mettere in piedi un casino del genere per poi cavartela con qualche vaffa…, ti sei sbagliato di grosso. Non credere che la tua platea sia differente da quella di Berlusconi o di Bersani, e non dire più fesserie sulla gente che ti ha votato e che si aspetta da te quella rivoluzione che hai promesso in campagna elettorale. Tranne Bersani, nessuno ti chiede di dare la fiducia al sistema che ha messo in ginocchio questo paese, ma se credi di mettere in piedi uno strumento paragonabile a quello dei sindacati di base degli anni ottanta allora hai sbagliato modo, sindacato e soprattutto la Sede. Se tanti milioni di elettori hanno ancora dato fiducia alla politica tradizionale, un motivo c'è, altrimenti avrebbero votato tutti per il M5S, non credi? Non tutti sono d'accordo sulla rivoluzione, anche se in questo momento appare come unica via d'uscita dal sistema fallimentare dei partiti. Fra la tua platea c’è tanta gente insoddisfatta che ha deciso che questa volta il voto di fiducia non lo meritava nessuno e gli elettori da te ammoniti “per un voto sbagliato”, sono quelli che nella legislatura precedente hanno votato per Berlusconi, Bersani, Casini, Di Pietro, Fini, Bossi e Storace. Sono voti di protesta e “niente di più”, l’ideologia è un'altra cosa e gli eletti  a 5 stelle non sono altro che figli degli elettori “dell’attuale sistema”. Nessuno è perfetto!

 

 
 
 

Dopo la tregua pasquale, la risoluzione numero uno!

Il Presidente Napolitano, al centro della scena politica italiana, stringe i denti e va avanti, ancora qualche settimana e potrà pronunciare la fatidica frase: "mi son rotto..." Non parla come Francesco e non benedice “Urbi et Orbi” , anzi, per molti versi raccoglie anche qualche maledizione per aver trascurato le quote rosa nei due gruppi di lavoro degli esperti che dovrebbero indicare alcuni punti d'interesse e motivare il Parlamento verso la  formazione di un governo  che traduca i “bisogni” degli elettori ancora una volta divisi nella scelta dei rappresentanti alle camere e fare qualcosa di concreto per questo paese, ma sinceramente non si è ancora capito quale sia lo scopo finale e i compiti assegnati per questi giorni di vacanza. E così, non sapendo che pesce prendere, da domani, in coincidenza del 1° Aprile, si gettano le basi per perdere ancora in po’ di tempo. E' d'obbligo attendere la fine del mandato di Napolitano, la patata bollente passerà al suo successore e sulla scelta, si salvi chi può. Persino i commessi delle camere hanno un nome da sponsorizzare!

Secondo Grillo tanti provvedimenti possono essere presi anche senza un esecutivo, però Monti ricarica il governo e riprogramma l’agenda. Infatti, dopo Pasqua, finita la vacanza a Ischia della signora Merkel, in un incontro ad hoc, si discuterà dell’austerity e di concerto con Draghi si riprenderanno i discorsi accantonati per la pausa elettorale. Unica novità rispetto al passato, è l’inserimento della diretta streaming che obbligherà i Capi di Stato e di Governo a parlare sotto le luci della diretta che Grillo e La 7 trasmetteranno in diretta.

Intanto Bersani, che non ha mangiato la colomba con Grillo, ci tiene a precisare, unitamente al PD, che l’incarico al primo partito che ha vinto le elezioni non è stato revocato e se gli esperti forniranno dati concreti e risolutori, quanto prima si potrà dare inizio alla legislatura con un governo formato da sei partiti, con la sola esclusione di Ingroia in quanto magistrato non dimissionario e in esilio in Valle d'Aosta. A restaurare l’Italia ci sarà un rimpasto senza precedenti, gli unici esclusi da questa operazione saranno gli elettori o il popolo sovrano, così come spesso si sente dire nelle ultime ore, il cui compito, comunque, è finito il 25 febbraio e riavrà la sovranità per le prossime elezioni.

dolcezza

 
 
 

Al posto del governo, il rimpasto delle cariche!

Per poter distogliere l’attenzione dei cittadini contribuiscono una serie di trasmissioni televisive che a quanto pare, da una statistica dell’ultima ora, gli affamati di protagonismo formano un nuovo governo ogni mezz’ora circa, ipotizzando qualsiasi soluzione, purché se ne parli. La televisione al servizio del cittadino e la politica al servizio della televisione e senza mezzi termini siamo in una campagna elettorale “permanente”. Dopo le prime avvisaglie di sfaldamento del Movimento 5 Stelle, i partiti “dell’arco costituzionale”, soprattutto il centrodestra, ringalluzzito da un tonico Brunetta dopo le dimissioni del Ministro Terzi, punta dritto al cuore dello Stato avanzando le pretese del venticinque per cento della coalizione rivisitando e rivedendo i “propri diritti” che ha creato la difficile situazione politica e lo scenario del dopo diretta streaming col monologo di Bersani. Il nuovo motto è diventato cambiare, ma non la situazione, bensì chi siede nei posti di potere. La campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, in effetti, è già iniziata alla grande…  A dire il vero non è mai cessata del tutto, anche perché nel frattempo ci sono state le dichiarazioni del Presidente Hollande: “Austerità pericolosa, avete visto cos’è successo in Italia”, che hanno turbato il panorama politico europeo, la finanza e lo spread e le agenzie di rating.  Cosa che meriterebbe una risposta seria, ma il popolo italiano ama l’esterofilia e non poco, tanto che in caso di mancato fallimento per la formazione del nuovo governo si potrebbe pensare di ricorrere all’estero e affittarne uno di quei sapientoni frequentati da Monti nell’ultimo anno e perché no, lo stesso Monti?   

 
 
 

Dopo la diretta streaming, la telenovela …

Dopo la telenovela di ieri è chiaro che qualcosa non torna! Questo impedisce tra l'altro di poter affrontare seriamente il discorso su un eventuale governo: come si fa a farlo, se nemmeno si sa dove stanno i numeri? Per capire se l'Italia è un paese ricco di cervelli, bisogna fare un sondaggio fuori dal Parlamento e sperare che neanche questo possa essere inquinato da giudizi di parte. E allora dopo la salita al Quirinale di Bersani, occorrerebbe innanzi tutto una gigantesca operazione di trasparenza, in grado di mettere in luce non solo le intenzioni del Pd e PDL, ma anche e soprattutto quelle del Movimento 5 Stelle che sfugge ad ogni tipo di controllo. E’ impensabile che l’enorme massa di elettorato che ha dato fiducia a Grillo, abbia solo in mente di ricevere l’equivalente di un gratta e vinci sotto forma di reddito di cittadinanza. Così com’è impensabile che un popolo ormai insoddisfatto della politica, abbia ancora voglia di ritornare alle urne nell’immediato. Oltre le “parolacce” e le offese al sesso femminile che questo paese è in grado di pronunciare, c’è tanta gente che ha voglia di fare un sorriso al vicino di casa incontrandolo in ascensore e c’è ancora chi ha voglia di parlare concretamente di fatti storici e politici e sperare che in tutta autonomia, senza alcun aiuto dall’Unione Europea, riesca a risolvere i propri problemi senza essere appellato “spaghetten”.  Sarebbe la migliore delle politiche economiche e finanziarie, la più sana, la più equa, la più etica, ridare credibilità a uno dei paesi più importanti al mondo senza fare spettacolo a tutti i costi. Ma questa operazione da noi proprio non si riesce a fare perché gli italiani hanno sempre paura del “giudizio” e della credibilità che scambiata con l’ipocrisia va oltre ogni qualsiasi possibilità di costruire un paese che riesca ad essere alla pari con l’esigenza dei tempi che cambiano. La trovata della streaming di ieri ne è prova evidente di un popolo immaturo che ha ancora bisogno di questi “mezzucci” per tenere ben salda la fiducia accordata ad un movimento velleitario non ancora nato, ma pronto per portare alla deriva settant’anni di “democrazia”. Fra qualche anno si parlerà del Movimento 5 Stelle, così come si parla oggi della Lega Nord, movimento che porta acqua al proprio mulino illudendo qualche milionata di sprovveduti che credono ancora alle favole dipinte di verde.

 
 
 

Diretta streaming...

Mentre il Museo Nazionale della Sinistra si appresta a chiudere, la destra di Berlusconi riesce ancora a stare a galla e sfida Bersani chiedendo apertamente un governo di larghe intese. Ma è la diretta streaming, l’invenzione di Grillo messa in atto per “controllare” e tenere a bada i suoi hacker, che domina la scena politica di oggi.

E’ un penoso monologo, quello di Bersani, che in diretta reprime i propri sentimenti ricevendo il no ufficiale da parte dei grillini, poiché sicuri che la loro verginità sia l’unica cosa che conta e non può essere barattata. E se fino ad ora eravamo convinti che Grillo non volesse parlare con giornalisti e TV per paura di essere scoperto, oggi abbiamo avuto la conferma in diretta che al di là del personal computer il castello da lui creato non reggerà a lungo poiché costruito su terreno di argilla. Il progetto, spiega la “portavoce” 5 Stelle alla Camera, è a lunga durata, da qui a trent’anni daremo al nostro paese l’assoluta governabilità che il movimento si prefigge col suo programma. Peccato che la portavoce potrà vedere la realizzazione, se la vedrà, quando avrà compiuto “sessantanove” anni e i cinquantenni di oggi anche gli ottanta. Quindi, nessuna ipotesi e nessun governo con la politica tradizionale anche se Bersani continua a credere che in Grillo ci sia qualcosa di “sinistra”.

 
 
 

Sabato in piazza! Con chi?

Una fotografia impietosa, tanta gente sottratta alla quotidianità anche per qualche euro e per rendere omaggio e sostenere un uomo che sa cosa fare quando le cose si mettono male. Un golpe, se il futuro Capo dello Stato non sarà un moderato o un lacchè di coalizione. Rabbrividire è il verbo che viene in mente davanti ad una così patetica cornice: una piazza impazzita, un popolo "drogato", un uomo "agonizzante", la politica che "muore". La congiuntivite è ormai un ricordo, la voce un po' roca è spesso interrotta da applausi teleguidati e urla di piacere di tanti fossili accorsi alla ricerca dell'IMU perduta. Comico come non mai, creativo nelle battute a tratti anche migliori di quelle di Grillo: "abbiamo restituito Di Pietro all'agricoltura sperando che lì faccia meno danni". E così per oltre un'ora a fare radiografie alla sinistra ad elencare, come di consueto, gli errori degli altri, addossando loro le colpe e vantando la propria verginità. E se questa è la risposta degli italiani alla crisi, e se ciò che vedo è realtà, l'Italia merita questo e tanto altro ancora. Non che non fossimo informati, era evidente la richiesta del cambiamento ma non è stato sufficiente un voto diviso in tre, così come non servirà il prossimo alle condizioni attuali. Il ritorno alle urne porta via tempo e denaro, l'illibatezza del Movimento 5 Stelle è fine a se stessa. La Sicilia è solo una regione, agli italiani servono riforme immediate e misure anticrisi che allontanino la Grecia e Cipro. I referendum per la permanenza nell'euro sono solo slogan elettorali e la no TAV solo un treno che non passa! Gli otto punti programmati di Bersani sono i resti del fallimento politico e il giusto prezzo che pagherà la sinistra per non essersi comportata come tale.

 
 
 

Tra sforzi e sfarzi.

I dati statistici diffusi da un esercito di “viandanti” con mezzi d’informazione e di comunicazione ci riferiscono di un’Italia che sostanzialmente non sta male qualunque sia la formazione politica al potere! Si tratta di una parte di cittadini, che si aggira intorno al dieci per cento, che detiene metà della ricchezza nazionale. La rimanente percentuale degli italiani si accontenta di quello che resta e lo divide in base alla dose di fortuna che ha. Se si pensa che alcuni dati che non sono mai stati di dominio pubblico e che grazie alla “macchina della protesta” oggi sono a conoscenza di tutti, è possibile fare un’analisi e una riflessione sugli sforzi e gli sfarzi di questa nostra società.

Perché elencare le retribuzioni di politici e dirigenti della pubblica amministrazione è cosa grandiosa e mai prima d’ora un’istituzione si era presentata ai cittadini rinunciando alla metà del proprio stipendio, all’auto blu e all’alloggio di stato. Cose che accadono solo in un immaginario frutto della fantasia dei migliori registi cinematografici politicizzati o fra le righe di un libro di scrittori alla ricerca dell’inedita novità. Insomma cose mai viste prima d’ora, i soldi sono l’ultima cosa!

Ce lo dimostra anche Grillo che invita costantemente i suoi parlamentari alla rinuncia e alla castità, persino la mensa della Camera dei Deputati è luogo tabù, consumare un frugale pasto in mensa con impiegati e operai del Parlamento è più che sufficiente, peccato che qualcuno direttamente o indirettamente pagherà anche quel frugale pasto. Occorrerebbe tagliare anche quello, un panino preparato da mamma o dalla zia pensionata sarebbe più che sufficiente.

Ma non tutti la pensano così, c’è anche chi, in una società così grossolana non comprende le esigenze di Veronica Lario che, ricevuti dalla sentenza di separazione centomila euro al giorno per aver sopportato il Cavaliere per tanti anni, dichiara che non sono sufficienti per il tenore di vita a cui ha rinunciato! Da canto suo, Berlusconi, scommette con gli italiani che continuerà a risarcire Ilaria per molti anni ancora e fino a quando uno Stato “permissivo” e tanti milioni di elettori saranno convinti che la strada giusta è sempre quella indicata in tanti anni di comodo “comando” con promesse mai mantenute, accuse al restante panorama politico, irriverenza e disprezzo verso i poteri dello stato.

A dare man forte e coraggio alla continuità berlusconiana ci pensa anche la sinistra che, dopo essersi masturbata abbastanza con la perenne ricerca della democrazia, distrugge quel poco di buono, si fa per dire, che ne era rimasto. E lo fa in maniera egregia tramite i suoi migliori rappresentanti dell’apologia televisiva costruttiva, democratica e neutrale. Vedi Santoro, Lerner, Travaglio, Crozza e compagnia cantando che quotidianamente trasferiscono migliaia di voti alla destra “democratica e progressista” che ringrazia e capitalizza in consensi.

Ciò che più è angosciante, oltre gli sfarzi che fanno finta di finire, sono gli sforzi degli italiani ancora convinti che col voto di protesta si possa giungere a qualcosa, avallando una manifestazione di piazza “del Popolo” a sostegno di un uomo che sfida Stato, Istituzioni e poteri. E non finisce qui, Sel e 5 Stelle, insieme, si ritrovano in montagna a dare manforte ai no Tav. Non curanti del fatto che gli uni fanno parte della coalizione di governo che si accinge a guidare il paese favorevole all’alta velocità e gli altri paladini del buon governo che non si sporcano le mani ma chiedono i posti di verifica e controllo quasi a voler dimostrare che i restanti “siamo tutti corrotti”.

 
 
 

Iniziano le spartizioni, pardon le consultazioni!

 Grillo - portavoce

 

 

In ambito di consultazioni per la formazione del nuovo governo, il Pdl punta ad una intesa col PD, in realtà le forze in campo maggioritarie sarebbero tre, ma il Movimento 5 Stelle non si è dimostrato disponibile a nessun inciucio, però in fase di spartizione le “stelle” non sono state a guardare. Questori o presidenze, fate voi! E’ un nostro diritto partecipare e “avere” qualcosa, una fetta spetta anche a noi.

Molto più forte è la pressione del PdL che rivendica a tutti i costi un “pezzo” nella spartizione, di quella torta che da vent’anni ingurgita grazie a un elettorato privo di sentimento politico e di “umanità”. Infatti, nella foto di gruppo di questa mattina, “liberista e democratica”, s’intravede ancora Brunetta che avanza, che pur tenendosi a debita distanza prende posto nella cornice con Angelino, Silvio e Renato, c’è posto per tutti 

Poche le promesse e tanti i dubbi, molto probabilmente il “Campano presidente verace”, di nome e di fatto, non è stato indulgente come in occasione del quadro di famiglia che a Milano ha intonato l’inno “nazionale” sulle scalinate del tribunale. Questa volta, Napolitano, ci stupirà con effetti speciali, lo vedremo in tarda serata.

Triste la figura di Grillo in camicia cravatta e cappotto, che lascia ai suoi portavoce la richiesta di qualche posto in “Paradiso”. Per alcuni aspetti, sembrava una pantomima di sindacalisti tutti d’un pezzo, che non aderivano alle iniziative del padrone ma che ad ogni occasione erano i primi a dare disponibilità per effettuare lavoro straordinario e festivo!

E tutto ciò accade mentre un bagno di folla festeggia Francesco, il papa “marziano” che per l’occasione comunica al mondo che il vero potere è servire i deboli. Messaggio recepito da tutti, soprattutto dal Vaticano che da qui a poco dovrà blindare e proteggere le mura poiché Francesco ha fatto capire che gli sfarzi sono roba d’altri tempi, la priorità sono i poveri. Grazie Francesco!

Non a caso, contrariamente a quanto la tradizione vuole, il nuovo Papa non ha mai messo la “tiara” o “mitra”, il copricapo simbolo del papato che opprime il cervello e offusca la mente…

 
 
 

Un click in parlamento! Ricchi e poveri in Italia.

Nelle diseguaglianze del nostro Paese, dove alla base c’è una forbice di reddito paurosa, si aggiungono, oltre ai problemi già esistenti, le volontà di un elettorato che nel mondo è secondo a nessuno. La governabilità in Italia non è mai stata una cosa semplice, se poi s’inizia a fare i conti con le rinunce significa che questo popolo è proprio arrivato al capolinea. E’ inimmaginabile un panorama, dove i Presidenti di Camera e Senato appaiono in TV e annunciano congiuntamente a una trasmissione televisiva che ridurranno il loro stipendio del trenta per cento, dando così la parvenza o l’illusione che qualcosa sta veramente cambiando. Effetto Grillo? E’ probabile!

Comunque sia, la notizia è di questi giorni, ma il disagio estremo è ormai vecchio: due famiglie su quattro sono economicamente in difficoltà, con un reddito insufficiente ad arrivare alla fine del mese e il futuro non fa ben sperare. Chi ha tanti soldi non conosce crisi, chi non ne ha tira la cinghia. Una realtà che ha avuto le stesse caratteristiche solo negli anni duri della crisi del dopoguerra e che ora si aggrava sempre di più, con una classe media che mette mano ai risparmi per giungere alla fine del mese. Impoveriti e spaventati senza prospettive di lavoro e di sviluppo, la disoccupazione giovanile raggiunge percentuali mai registrate, c’è il timore diffuso che l’economia italiana e anche europea stia per collassare, i consumi sono sempre in ribasso e le piccole e medie aziende chiudono.

A dare corpo e peso a quello che tutti vediamo e sentiamo è il no di Cipro al piano UE. Ieri il Parlamento di Cipro ha bocciato il piano di salvataggio proposto dall’UE, che prevede un prelievo forzoso sui depositi bancari ciprioti. E’ un chiaro messaggio all’Europa che Cipro non vuole sottomettersi ai ricatti di chi fino ad ora ha diretto l’orchestra dell’euro, tedeschi in testa.

Siamo in un paese ricco, il dieci per cento degli italiani detiene più della metà della ricchezza nazionale, chi fino ad ora non ci aveva pensato, comincia a prendere le distanze avviando processi di trasferimento di ricchezza e chi possiede un’azienda non ancora sull’orlo del fallimento, fa di tutto per apparire povero.

Ci vuole più Stato, è la parola d’ordine degli italiani che hanno dato fiducia alla politica tradizionale, c’è bisogno di rigore è la parola d’ordine dei grillini e non solo. Ma il rigore non può essere solo figlio del controllo, occorrono uomini responsabili capaci di accendere il cervello, il solo click del blog è utile a Grillo che non potendo più “ordinare” una guerra, dovrà suo malgrado fare i conti anche con chi l’ha votato, che in campagna elettorale, non possedendo un PC, ha solo creduto nel cambiamento auspicato.

 
 
 

Non vedo il Colle!

berlusconi - non vedo il colle

Non vedo il Colle...

Mentre Grillo bacchetta i suoi a suon di regolamento e perde tempo col blog, i vecchi politicanti conquistano piazze e poltrone e avanzano verso il Colle.

Dopo il primo e secondo “inciucio” con l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, ecco all’orizzonte il terzo. “Sempre caro mi fu quest’ermo Colle”: il pallino del Cavaliere che minaccia battaglia se il futuro Capo dello Stato non sarà scelto nell’area berlusconiana o moderata. Primi sintomi di un malore annunciato? Forse! Ma Silvio non si arrende e parte all’attacco coi nomi dei capigruppo di Camera e Senato che per l’occasione la scelta è caduta sul nome “Renato” 1° e 2°, Brunetta e Schifani. Fedelissimi, armati fino ai denti, annunciano battaglia in Parlamento, mentre gli altri saranno in piazza il 23 per manifestare contro la magistratura e anche contro il PD che per l’occasione, prepara il pacchetto governo, con Monti e la Lega, soprattutto dopo le eloquenti dichiarazioni di Maroni che vuole un governo centrale per avviare il suo.

Ma qual è la disciplina delle 5 Stelle? Non è certo una cosa inventata da Grillo! E non è il rispetto delle regole che piacciono ai Guru, tantomeno il “ricatto” per il rispetto del voto ottenuto.

In questo momento serve un governo ai cittadini italiani con o senza 5 Stelle. Con sufficiente apertura del cervello, si potrebbe pensare che la formazione di un governo restituirebbe un po' di fiducia ai cittadini verso le istituzioni e quale momento migliore per imporre “reddito di cittadinanza”, revisione del finanziamento ai partiti e riforma della legge elettorale? E allora non dieci ma tutti i suoi parlamentari dovrebbero suggerire al “piccolo Duce” che questa è la via da seguire poiché il ricorso al voto immediato serve a nessuno, soprattutto agli elettori, anche grillini!

 

 

 

 
 
 

Requiem per il parlamento?

Un parlamento spento, rinnovato largamente nei volti, ringiovanito nei corpi ma carico di effetti negativi, se tutto va bene, secondo gli esperti, si torna alle urne quanto prima.

Grande profilo, il commento di Bersani, sull'elezione del Presidente alla Camera dei Deputati.

Si alza un muro di gomma fra chi dovrebbe rispettare la volontà degli elettori di Grillo e lo stesso Grillo che cerca i "colpevoli" del golpe al Senato che ha favorito l'elezione di Grasso.

Brutto segno, al di la dei profili che possono anche non piacere, quale sia il pensiero che assale un parlamentare in fase di inizio legislatura è difficile capirlo, così come è altrettanto difficile accettare il ritorno alle urne degli "eletti". Il mancato rispetto delle regole non è un segno di disgregazione, potrebbe essere quel senso di responsabilità che parecchi elettori aspettavano da tempo. Non ci sono in ballo i milioni di euro che qualcuno ha sborsato per la campagna elettorale, ma la consapevolezza che nell'immediato va fatta qualcosa di serio e costruttivo, iniziando dalle richieste di cambiamento che lo stesso voto al Movimento 5 Stelle ha chiesto recandosi alle urne. Calma Grillo: il vertiginoso numero dei disoccupati e il numero degli indigenti suggeriscono prudenza e riflessione, occorrono misure per combattere la grave crisi in cui versa il paese, è facile partire da zero con dieci punti di vantaggio, chi gode dei benefici prodotti da questo sistema non può capire le difficoltà di un paese che versa in una grave crisi economica. In entrambi i casi, voto o non voto è interessata solamente una serie infinita di giochi di potere e di poltrone, vedi reazione Pdl dopo il voto al senato con il risentimento per la mancata elezione di Schifani.

E giusto oggi, al suo primo "Angelus", papa Francesco ci invita alla "misericordia", non a caso è già stato definito il Papa dei "poveri". Partiamo da qui per riflettere!

 
 
 
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