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i fornelli di gio'

Ricette tipiche della cucina italiana e marchigiana in particolare - mens beata in corpore beato

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Trippa al sugo – frattaglie -.

Post n°46 pubblicato il 04 Febbraio 2010 da old_eagle
 

Un piatto che è sempre più raro veder cucinare eppure è una pietanza gustosa ed economica che ben si accompagna a del buon pane non condito da inzuppare nel sugo. La si acquista già preparata e bollita nelle macellerie.


ingredienti per 4 persone:
1 kg di trippa.
50 gr di lardo macinato.
1 costa di sedano.
1 carota.
1 spicchio di aglio.
1 pezzettino di cipolla.
1 bicchiere di vino bianco secco.
70 gr di doppio concentrato di pomodoro.
1 cucchiaio di maggiorana.
1 cucchiaino di sale grosso.


Preparazione:
Mettete la trippa a bagno in acqua abbastanza calda per circa 15 min.
Nel frattempo fate un trito con il sedano e la carota e mettetelo in un tegame insieme all'aglio, alla cipolla, la maggiorana e il lardo macinato.
Mettete il tutto sul fuoco a fuoco medio e,quando le verdure sono appassite, unite la trippa mescolando continuamente fino a che tutta l'acqua che è stata assorbita dalla trippa sia evaporata.
Aggiungete un bicchiere di vino bianco secco e fate sfumare bene e quindi unite il concentrato e acqua fino a che sia ben coperta, salate, incoperchiate e fate cuocere a fuoco lento.
Mescolate spesso perchè non si attacchi (la trippa tende a "tirare a fondo") e, se necessario, aggiungete acqua calda.
Dopo un paio di ore il piatto sarà pronto.
Controllate il sale e correggete se necessario.
È importante che non facciate ritirare tutto il sugo perché ottimo per la scarpetta.

Mio nonno ci metteva il parmigiano, ma a me piace senza, voi potete  comunque provare...

 trippa

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Commenti al Post:
grilloparlante1958
grilloparlante1958 il 05/02/10 alle 20:29 via WEB
Ma perchè scrivi tutte le ricette che piacciono a meeeeeeeeeeee??????
 
 
old_eagle
old_eagle il 06/02/10 alle 09:02 via WEB
perchè ho paura che... dimagrisci... un beso
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
rossana il 15/11/11 alle 14:12 via WEB
ho comprato la trippa gia' pronta all'Eurospin , non mi e' piaciuta un gran ch'e ,a parte che era tutto sugo ,e della trippa solo l'ombra, ma preferisco la tua ricetta che e' uguale alla mia ,solo che io la condisco in ultimo nel piatto con il parmigiano grattugiato mischiato con la mentuccia . assume un sapore straordinario.provalo e poi mi dirai .ciao gia' grazie per la ricetta
 
 
old_eagle
old_eagle il 15/11/11 alle 14:30 via WEB
ti prometto che proverò... Giò
 
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PROVENIENZA GENTILI OSPITI

PROVERBIO 1

Fa'l pà n'puretto ié se slama l'forno.

traduzione letterale in italiano: quando fa il pane un povero (poveretto) gli si slama (frana) il forno.

Per capire il  proverbio, bisogna andare indietro nel tempo quando il pane si faceva in casa e lo si portava a cuocere dal fornaio: i poveri avevano ben poche occasioni di farlo.

Significato traslato: è un proverbio un po' verghiano... per una volta che cerchi di alzare la testa, il mondo ti cade addosso.

 

PROVERBIO 2

Sta cui (con i) frati e zappa l'orto.

Per spiegare questo proverbio bisogna risalire al... medio evo, periodo storico in cui i latitanti erano ben felici di prestare la loro opera nei conventi (zona franca), al posto di essere incarcerati o peggio.

Significato traslato: c'è chi si adatta a tutto per il proprio tornaconto.

 

PROVERBIO 3

chi cia'l pà, n'cià i denti

traduzione letterale: chi ha il pane non ha i denti.

Significato traslato: molte volte chi ha una qualsivoglia fortuna non sa approfittarne.

 

PROVERBIO 4

chi sparte n'capa.

Traduzione letterale: chi fa le parti non sceglie.

Il significato è palese e si applica un po' a tutto, dalla divisione di una bistecca a quella di un terreno.

 

PROVERBIO 5

Fa cume i ceghi de Lureto... (ié ce vole n'soldo pe'ncumincià e du pe lassà n'dà)

Traduzione letterale: fa come i ciechi di Loreto... (gli ci vuole un soldo per cominciare e due per lasciar andare -smettere-)

É un proverbio che proviene da tempi lontani, quando il Santuario di Loreto era attorniato di ciechi (veri, ma, più probabilmente, fasulli) dediti all'accattonaggio che, per un soldo, si mettevano a cantare poi, una volta cominciato, non se la finivano più e bisognava dar loro il doppio per farli smettere.

Il significato traslato è più che ovvio... molte volte per far fare qualche cosa a qualcuno bisogna spingerlo... ma quando ha incominciato non si ferma più; basta vedere quello che succede a chi si avvicina sospettoso al pc... non se ne stacca più..

 

PROVERBIO 6

Quesso e gnente iè dà parente.

Traduzione letterale: questo e niente gli è parente (sono parenti).

il significato può essere esteso a parecchie situazioni, tanto per rimanere in tema... culinario... è l'esclamazione davanti a una porzione di cibo... misera

 

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