Creato da old_eagle il 08/10/2009

i fornelli di gio'

Ricette tipiche della cucina italiana e marchigiana in particolare - mens beata in corpore beato

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Avvertenze e suggerimenti

Post n°5 pubblicato il 10 Ottobre 2009 da old_eagle
 

Questo post sarà sempre in continua evoluzione e si arricchirà mano a mano che verranno pubblicati nuovi piatti.

COTTURA DELLA PASTA (modalità e tempi).
Cuocere la pasta in almeno un litro di acqua salata per ogni etto.
Salare l'acqua solo quando bolle(abbassare la fiamma in modo che aggiungendo il sale l'acqua non trabocchi).
Sembra banale, ma l'ho visto fare spesso... non ripeto non bisogna mettere il coperchio alla pentola dopo che vi è stata versata la pasta.
Gli gnocchi sono cotti quando vengono a galla, quindi bisogna tirarli via con l'apposito cavapasta non appena affiorano.
Anche la pasta fresca all'uovo è cotta quando viene a galla.

IPOCLORITO DI SODIO

Questo consiglio lo do per estremo scrupolo in quanto personalmente sono contrario a questa pratica (salvo casi particolari, quali, ad esempio, donne incinte che non abbiano contratto in precedenza la toxoplasmosi); per inciso, quelle belle confezioni di insalata già preparata che troviamo al supermercato sono trattate massicciamente con ipoclorito di sodio.
In tutti gli ortaggi "a terra" (insalate, spinaci, carote, cardi, etc), possono essere presenti agenti patogeni, se non vi sentite sicuri delle vostre qualità di "pulitrici/ori" potete usare come disinfettante l’ipoclorito di sodio (varechina, candeggina... chiamatelo come volete...) formando una soluzione al 2% .
Lasciate immersi gli ortaggi in questa soluzione non più di 15 minuti e poi sciacquate abbondantemente.
Tenete sempre ben presente che l’ipoclorito di sodio è solo un disinfettante e non, ripeto non un detersivo; non pulisce assolutamente nulla in quanto privo di tensioattivi, in altri termini se non avete tolto lo sporco, ve lo tenete...pur se ben disinfettato.

PENTOLE E TEGAMI
Per quanto riguarda il metallo del pentolame consiglio l'allumino in quanto l'acciaio inox 18-10 ha un coefficiente di trasmissione del calore che è circa 13 volte inferiore a quello dell’alluminio (infatti per distribuire il calore ha bisogno di forti spessori del fondo) , la scelta migliore sarebbe il rame, ma le pentole realizzate con tale materiale  richiedono una manutenzione decisamente impegnativa (senza considerare il costo proibitivo); l'alluminio per scopi alimentari deve avere una purezza non inferiore al 95%.

SALSICCE - scelta.
Le salsicce devono essere di puro suino (sembra una banalità... ma non lo è, macellai poco seri mescolano anche carne vaccina di scarto), il contenuto si deve staccare facilmente senza l'ausilio di alcun attrezzo dal budello e, cuocendo, si devono sciogliere sul fuoco senza grumi che appaiano “secchi”.
Tenete presente che una certa quantità di grasso è necessaria, questo grasso, sciogliendosi, renderà più gustose le vostre ricette.
Io preferisco quelle di taglia “grande” a grana grossa.

 

APRISCATOLE
acquistate solo apriscatole che non lascino bordi rilevati e quindi taglienti, usate quelli che sono adatti alla conformazione dei barattoli (vedere Tag: Accessori).

 

SUGGERIMENTI :
APRISCATOLE
COTTURA DELLA PASTA (modalità e tempi).
IPOCLORITO DI SODIO
PENTOLE E TEGAMI
SALSICCE - scelta.

AVVERTENZE :
Permanenza dei cibi nelle pentole di alluminio.

 

 

AVVERTENZE :
PERMANENZA DEI CIBI NELLE PENTOLE DI ALLUMINIO.
Dopo la cottura non lasciate più di qualche ora gli alimenti nelle pentole in alluminio.

 

 

 
 
 
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PROVENIENZA GENTILI OSPITI

PROVERBIO 1

Fa'l pà n'puretto ié se slama l'forno.

traduzione letterale in italiano: quando fa il pane un povero (poveretto) gli si slama (frana) il forno.

Per capire il  proverbio, bisogna andare indietro nel tempo quando il pane si faceva in casa e lo si portava a cuocere dal fornaio: i poveri avevano ben poche occasioni di farlo.

Significato traslato: è un proverbio un po' verghiano... per una volta che cerchi di alzare la testa, il mondo ti cade addosso.

 

PROVERBIO 2

Sta cui (con i) frati e zappa l'orto.

Per spiegare questo proverbio bisogna risalire al... medio evo, periodo storico in cui i latitanti erano ben felici di prestare la loro opera nei conventi (zona franca), al posto di essere incarcerati o peggio.

Significato traslato: c'è chi si adatta a tutto per il proprio tornaconto.

 

PROVERBIO 3

chi cia'l pà, n'cià i denti

traduzione letterale: chi ha il pane non ha i denti.

Significato traslato: molte volte chi ha una qualsivoglia fortuna non sa approfittarne.

 

PROVERBIO 4

chi sparte n'capa.

Traduzione letterale: chi fa le parti non sceglie.

Il significato è palese e si applica un po' a tutto, dalla divisione di una bistecca a quella di un terreno.

 

PROVERBIO 5

Fa cume i ceghi de Lureto... (ié ce vole n'soldo pe'ncumincià e du pe lassà n'dà)

Traduzione letterale: fa come i ciechi di Loreto... (gli ci vuole un soldo per cominciare e due per lasciar andare -smettere-)

É un proverbio che proviene da tempi lontani, quando il Santuario di Loreto era attorniato di ciechi (veri, ma, più probabilmente, fasulli) dediti all'accattonaggio che, per un soldo, si mettevano a cantare poi, una volta cominciato, non se la finivano più e bisognava dar loro il doppio per farli smettere.

Il significato traslato è più che ovvio... molte volte per far fare qualche cosa a qualcuno bisogna spingerlo... ma quando ha incominciato non si ferma più; basta vedere quello che succede a chi si avvicina sospettoso al pc... non se ne stacca più..

 

PROVERBIO 6

Quesso e gnente iè dà parente.

Traduzione letterale: questo e niente gli è parente (sono parenti).

il significato può essere esteso a parecchie situazioni, tanto per rimanere in tema... culinario... è l'esclamazione davanti a una porzione di cibo... misera

 

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