Creato da vignetorosso il 08/04/2007

LA PROVINCIA

Blog di automedicazione e vita quotidiana

 

 

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Dentro piango, ma rido di tutto e rido.

Post n°26 pubblicato il 14 Agosto 2007 da vignetorosso
 

Ho cercato di uscire dalla platea, o almeno di non restare fermo a vedermi calpestare le assi.
Non mi guardo più, che bella figura faccio tra i recitanti, anche se fare il critico rimane un hobbie.
Erano comodi quei seggi, quasi che i sanniti del IV secolo avessero il mio culo, le mie reni, troppo comodi, più di qui. 

Io non so se lasciare il teatro, imboccare la via, il tempio, la scuola, ...una casa.
Io non lo so.
Io non so se cercarmi un anfiteatro, se il mio posto sarà ancora tra gli spalti, o nella rena, tra il sangue.
Io non so nulla.

So solo, che per dolore, o per angoscia, o per noia, questo posto lo sto lasciando; e non solo non so dove andrò. Io non so nemmeno se muovendomi userò le gambe, un bastone, o le braccia; e dico questo perchè non vorrei avere la paura di dover strisciare se sarà necessario.

Peppe

 
Rispondi al commento:
setedicoccole
setedicoccole il 14/08/07 alle 19:28 via WEB
Tutto è sempre una scena, da guardare, da comporre, ma… trattandosi della vita, meglio sarebbe se non fosse una recita. La platea applaude o deride il lavoro degli attori, lo critica, per hobby o per mestiere, ma non sa cosa c’è dietro, non sa cosa si è consumato dietro le quinte. Non sa perché i gladiatori combattono e ignora del tutto le strategie che essi mettono in atto per non morire! Probabilmente il ruolo migliore lo hanno lo sceneggiatore e il regista: non recitano, ma decidono la scena e il suo svolgersi.
Non cercare risposte, arriveranno da sole, non sempre bisogna scegliere, accade più spesso che si è scelti, che si tratti di un teatro, una via, un tempio, o una casa… o più semplicemente che si tratti della vita! A volte la sensazione di non sapere nulla può liberarci da quel senso di onnipotenza che ci invade quando si tratta di decidere del nostro futuro …! Tra l’altro, tu sai esattamente cosa accadrà (e ti prego di capirla questa mia ultima affermazione… è una cosa che tu mi ripeti spesso). Hai gambe e braccia forti, e una testa saggia, troppo per rimanere su quelle sedute, comode sì, ma sempre di pietra dura e troppo alte, forse, per te che ami sporcarti, e io lo so bene, con genuinità, le mani nella terra. Un abbraccio fortissimo a te, PEPPE... Anto
 
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