Nella mattina di venerdì 11 maggio il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto scellerato, che conferisce pieni poteri al commissario straordinario per i rifiuti in Campania per la realizzazione di 4 discariche nella regione in siti come quello di Serre in provincia di Salerno, Lo Uttaro in provincia di Caserta, Terzigno in provincia di Napoli, fortemente contestati in questi mesi dalle comunità locali. A Serre c’è un presidio da oltre cinque mesi, per impedire che la cava a ridosso del fiume Sele, all’interno di un’oasi naturale del WWF, sia adibita a discarica. Quella di Serre è una battaglia per la difesa del territorio, dell’economia locale e della salute, ma anche una battaglia per la democrazia, poiché non si può decidere senza sentire i cittadini interessati, e per l’affermazione di un’economia diversa, fondata sulla riduzione della produzione di rifiuti, il riutilizzo, il riciclaggio, insomma verso un sistema a rifiuti zero. Il movimento aveva ottenuto un’ordinanza del tribunale civile di Salerno, con cui si impediva la costruzione di una discarica nell’oasi di Serre.
A novembre inoltre era stata istituita una commissione paritetica con rappresentanti del governo e delle amministrazioni locali, con il compito di studiare l’impatto ambientale della discarica. L’intervento d’autorità del governo ha impedito la conclusione dei lavori della stessa commissione. La popolazione di Serre, insieme ai tanti cittadini intervenuti da tutta la Campania al presidio, denuncia la politica dell’emergenza, creata ad arte per favorire interessi economici e politici come quelli della Fibe, che fa profitti sull’incenerimento dei rifiuti ai danni della salute dei cittadini. Questi interessi si sono dimostrati ben collegati all’apparato politico bassoliniano in Campania, dall’acqua - con la partecipazione nella società GORI, che gestisce il servizio idrico integrato nel Sarnese-vesuviano - e con l’appalto per la costruzione e la gestione dell’inceneritore di Acerra.
Il commissario straordinario per i rifiuti in Campania Bertolaso, già direttore della Protezione civile, gestisce dal 2004 la situazione disastrosa dello smaltimento dei rifiuti, e non può quindi oggi sostenere in nome dell’emergenza, che è necessario violare il patrimonio ambientale di questa regione, passando sopra alla volontà dei cittadini di Serre. Il sindaco di Serre, interpretando correttamente un sentimento diffuso, ha dichiarato che da oggi la cittadinanza è in guerra contro lo Stato. Una guerra ad armi impari, ovviamente. Alle 14,30 sono arrivati decine di mezzi blindati di polizia e carabinieri, seguiti dalle ruspe dell’esercito. Con il decreto di ieri il governo ha cominciato a mettere in pratica la linea dura contro i movimenti, sancita nel programma dei dodici punti, sui quali Prodi ha ottenuto la fiducia dal Parlamento. La manifestazione nazionale del 19 maggio a Napoli, che le forze dell’ordine stanno cercando di ostacolare in tutti i modi, diventa un appuntamento centrale per affermare le ragioni dei movimenti sociali, e per chiedere una gestione razionale della produzione e dello smaltimento dei rifiuti.
www.ilmediano.it (13/5/07) |