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NO MC DONALD'S ( traduzione dal volantino "what's wrong with Mc Donald's" di London Greenpeace. 1987 )

Post n°221 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da pidesim

Dietro alla pulita immagine di Mc Donald’s si nasconde un terribile segreto – lo sfruttamento, in tutto il mondo, di persone, di animali e della Terra. Per gran parte della gente, specialmente i bambini, Mc Donald’s è solo una cosa divertente, un posto conveniente in cui mangiare.

 Ma la verità non è affatto divertente e una volta letti questi fogli non vorrai mai più entrare in un fast-food.

Affamano   i poveri

Mc Donald’s  è proprietario di vasti tratti di terra in paesi poveri come il Costa Rica.

Mentre milioni di persone sono denutrite, i raccolti vengono usati per nutrire gli animali per poi trasformarli in hamburger  nel “mondo sviluppato”  – un processo conosciuto come “hamburgherizzazione”.

Gli animali consumano molti più cereali delle persone,  145 milioni di tonnellate di cereali usati come cibo per gli allevamenti producono solo 21 milioni di tonnellate di carne e derivati- non è un’esagerazione dire che quando mordi un “big-tasty” stai levando di bocca il pane agli affamati.

Saccheggiano la terra

Le foreste di tutto il mondo vengono distrutte ad un ritmo spaventoso da società come Mc Donald’s che usano veleni letali per disboscare e lasciare spazio ai ranches per il bestiame. Ci sono più di diecimila ranches di bestiame in Amazzonia e ci vogliono ottocento chilometri quadrati di foresta solo per rifornire Mc Donald’s  di carta per un anno. Un’area di foresta grande quanto il Galles viene abbattuta ogni mese.

 La distruzione del manto forestale significa che le inondazioni di pioggia causano l’erosione del terreno e il deserto entro cinque anni. Questo processo provoca l’estinzione di almeno una specie di piante e animali ogni quattro ore.

Inoltre le popolazioni tribali che hanno vissuto in pace nelle foreste per migliaia di anni sono buttate fuori a forza dalla propria terra.

Macellano gli innocenti

Il menù di Mc Donald’s  è basato sull’assassinio di milioni di animali.

Un rapporto del Consiglio per la tutela degli animali da fattoria criticava ogni aspetto della procedura, dal trasporto all’uccisione.

Spesso succede infatti che agli animali, non essendo storditi abbastanza, venga tagliata la testa mentre sono ancora coscienti.

Noi possiamo scegliere se mangiare carne oppure no, ma i milioni di animali massacrati per cibo ogni anno, non hanno scelta.

 

Fanno male alla salute

Il cibo di Mc Donald’s  è ricco di grassi, zuccheri  e sale e povero di fibre; precisamente il tipo di dieta che in numerosi rapporti medici è stata collegata a malattie del cuore, cancro, diabete e artrite.

Inoltre è piena di additivi chimici ( per camuffare il pessimo sapore).

Lo schi-food provoca obesità perché, malgrado l’alto quantitativo di calorie, manca di consistenza e induce a mangiare troppo e ad esporsi ad intossicazioni da cibo; infatti la carne è responsabile del 70% di questi incidenti e il pollo e la carne macinata ( come quelle degli hamburgers) sono i maggiori responsabili.

Sfruttano gli impiegati

Per i lavoratori del Mc Donald’s  e delle altre catene di fast-food la paga è bassa e le condizioni pessime ( Il ricambio di personale è dello 80% ).

Una recente indagine ha scoperto che i loro lavoratori vorrebbero dei sindacati per le proprie rivendicazioni, mentre Mc Donald’s  si è sempre opposto, tranne che in Svezia e a Dublino dopo una lunga lotta.

Gran parte dei loro lavoratori sono sotto i vent’anni e di colore  -  gente che ha poche possibilità di trovare altri impieghi – una fonte inesauribile di mano d’opera a basso costo.

Ciò che puoi fare

Smetti di andare al Mc Donald’s  e a tutti gli altri fast-food che sono coinvolti nelle forme di sfruttamento descritte sopra.

Ci sono molti negozi di cibo integrale/vegetariano e ristoranti che vendono cibo sano.

Servirsene, coltivare verdure da soli e mangiare sano ha anche un valore politico: è parte di un processo che vede le persone comuni assumere il controllo della propria vita per creare una società migliore, senza sfruttamento.

 

(traduzione dal volantino “what’s wrong with Mc Donald’s “ di London Greenpeace. 1987)

 
 
 

2 tag, distinti ma uniti

Post n°220 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da pidesim
Foto di pidesim

SAN ZITTO,

 

TI PREGO,

 

FA' QUALCOSA.

Che lo so

che stà cercando

di farmi perdere le staffe per farmi sbottare

ed avere la scusa

per partire di nuovo per un altro processo,

 

Dammi la forza di resistere

e di non vomitarle addosso

tutto quello che penso di lei.

 

 

·  LLiberarci

da persone

che non sono giuste per noi

e che

ci procurano dolore,

è una responsabilità

e un dovere verso noi stessi

se vogliamo percorrere

la giusta strada.

E' dentro di noi

che dobbiamo ricercare l'equilibrio

giusto e non all'esterno.

Ogni cosa

che teniamo forzatamente in piedi,

è solo un falso benessere

che ci fa appassire

...piano piano

fino a non riuscire a vedere più

qual'è la realtà.

 
 
 

ci voleva la Roma.............

Post n°219 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da pidesim
Foto di pidesim

Scritto da redazione   

Giovedì 30 Settembre 2010 12:38

CARMINE FOTIA

Ci voleva la Roma per difendere Roma. Del resto, chi gioca nella Roma diventa anche romano (leggete quanto dichiara il padano Cassetti). Qualcuno, come Jeremy ancora più romano dei romani. «Bossi? Non capisce un cazzo» ha risposto all’inviato delle Iene. Il capitano aveva risposto subito, Rosella si era dichiarata orgogliosa di essere romana e Claudio Martello ha ironizzato sulla passata potenza sessuale esibita dal senatur.

Siamo assolutamente certi che adesso, dopo aver taciuto sul fatto che un ministro della Repubblica sputi sulla capitale, i soliti cerchiobottisti diranno, con il ditino alzato: «Ma che volgari questi romani! Sempre i soliti! In fondo era solo una battuta!».
    Dell’assenza di reazione di Berlusconi non ci stupiamo: avendo consegnato a Bossi le chiavi del governo, non poteva che cavarsela con un buffetto, come si fa con un vecchio zio un po’ rimbambito: «Eddai, Umberto, smettila di scoreggiare in pubblico, non sta bene».
    Ci stupisce, invece, eccome, la mancata presa di posizione del capo dello Stato, che pure aveva ripreso Totti per il famigerato fallo su Balotelli (sul quale io mantengo l’opinione del maestro Vincenzo Cerami :«Sì Totti ha sbagliato, il calcio nel sedere a Balotelli glielo doveva dare meglio»). Eppure, prendendo la cittadinanza onoraria di Roma, in occasione delle celebrazioni della breccia di Porta Pia, il Presidente aveva avuto parole forti e toccanti. Perché adesso tace?
    Il sindaco Alemanno avrebbe potuto andare un pochino oltre una lettera a Berlusconi: avrebbe potuto dire, per esempio, che non avrebbe mai partecipato ad alcun consiglio dei ministri (cosa prevista dalla nuova legge su Roma Capitale) insieme al ministro insultatore.
    E così ancora una volta, è la Roma che scende in campo per difendere la sua Città, ricambiando l’affetto di milioni di romani e confermando così la totale identità tra l’essere romano e l’essere romanista (avete forse sentito una parola dalla presunta altra squadra della capitale? Invece di far volare l’aquila, farebbero bene a far trotterellare in campo un coniglio, visto il coraggio che hanno mostrato in questa circostanza).
    Sia chiaro, noi la pensiamo esattamente come il grande Michele Serra, non ne possiamo più degli stereotipi, sappiamo bene che il Nord non è solo la volgarità e la meschinità dei leghisti, che i milanesi hanno una grande storia di accoglienza e solidarietà, così come i romani non sono scansafatiche e ladroni. Ma non siamo stati certo noi a cominciare questa polemica. E non possiamo tacere.
    Anche perché altrimenti rischiano di passare messaggi sbagliati sia nel campo politico che in quello sportivo. Del primo abbiamo già detto, ma che dire del fatto che Benitez, dopo essere stato bastonato all’Olimpico ha detto che, se si giocasse altre 99 volte, vincerebbe sempre lui? Intanto provi a vincere la prossima, se ne è capace.
    Oppure del fatto che il quotidiano nerazzurro (anche se vestito di rosa) ha trattato la vittoria della Roma in Champions come fosse stata una sconfitta?
Il fatto è che se Roma e la Roma rialzano la testa, questo dà fastidio a molti. Sappiano che noi romani, piuttosto che chinarla davanti ai potenti e ai prepotenti, ce la facciamo tagliare, la testa. E per capire di che pasta sono fatti i leghinteristi, sabato e domenica non perdetevi, in esclusiva su Il Romanista, due succose anticipazioni del libro di Giorgio Meletti "Nel Paese dei Moratti". Sono, ovviamente, le parti dedicate alle imprese sportive di Massimo Moratti, ovvero all’Inter. Leggete, leggete e meditate...

 

 

 
 
 

ODORE DI DIGNITA'

Post n°218 pubblicato il 20 Settembre 2010 da pidesim

LA LETTERA DEL FIGLIO DI UN OPERAIO

 Ero tornato da poche ore, l’ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera.

Per anni l
’ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica.

L
’ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo.

L
’ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie.

L
’ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’università.

L
’ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro.

L
’ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze.

Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’
età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire che la modernità richiede di tornare indietro.

Ma mi è mancata l’
aria, quando lunedì 26 luglio 2010,  su La Stampa di Torino, ho letto l’editoriale del Prof . Mario Deaglio. Nell’esposizione  del professore, i diritti dei lavoratori diventano componenti non monetarie della retribuzione, la difesa del posto di lavoro doveva essere sostituita da una volatile garanzia della continuità delle occasioni da lavoro, ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del tempo libero in cui spendere quei salari, ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal Prof.  Deaglio a Radio 24 tra le 17,30  e la 18,00 di Martedì 27 luglio 2010).

Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’
aria.

Sono salito sull’
auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino.

Sono corso a casa dei miei genitori, l’
ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis.

Odorava di dignità.

(Luca Mazzucco)

 

 
 
 

REDDITOMETRO

Post n°215 pubblicato il 14 Settembre 2010 da pidesim

MENSE SCOLASTICHE

EFFETTO REDDITOMETRO

 

Si hanno pochissimi giorni per presentare ai Municipi  Isee  e redditometro

ma nessuno lo sa.

Da quest’anno, infatti, le rette delle mense scolastiche sono cambiate

e per stabilire quanto ogni alunno dovrà pagare

è necessario che le famiglie consegnino la documentazione relativa al proprio stato patrimoniale entro fine mese.

Peccato che pochi genitori, ad oggi, ne siano informati.

Chi non presenterà la documentazione in tempo,

sarà inserito nella fascia più alta e dovrà sborsare il doppio rispetto all’anno prima : 80 euro invece che 40.

Fino all’anno scorso, le fasce erano tre : c’era l’esonero per chi aveva un reddito annuale inferiore ai 5.165 euro, un semi-esonero  

e una tariffa piena di 41,32 euro.

Chi  sapeva di non avere un reddito molto basso , di solito, non presentava nemmeno l’Isee al momento dell’iscrizione,

mentre ora che le fasce sono diventate 18 consegnare la documentazione è fondamentale per non pagare più del dovuto.

Le famiglie, però, ancora non lo sanno. Noi si.

 
 
 
 
 

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