Creato da marina1811 il 04/01/2009

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Carcere

Post n°11 pubblicato il 30 Agosto 2009 da marina1811
Foto di marina1811

Sera di fine luglio, caldo afoso nonostante l'ora tarda, mi trovo a passeggiare tra le stradine di Lucca, entriamo a casa, zona via Pelleria, quarto piano, dalle finestre si vedono le mura e dall'altra parte il carcere.... chiaccheriamo tranquilli seduti sui divani del salotto con le finestre aperte e i piedi scalzi sul parquet ....iniziamo a sentire delle grida e ne ridiamo pensando siano ragazzi per strada che si divertono... poi comincia un rumore ritmico, forse un suono, anzi un richiamo...è metallico e ripetitivo, fin troppo ripetitivo per avere origine umana....non riusciamo a capirne la provenienza ...chiacchieriamo ancora ma ormai sono troppo presa da questo suono, non ho mai sentito nulla di simile...aumenta e si mischia ad altri rumori...si fa sempre più forte e vi si aggiungono voci....grida umane paiono animali....mi alzo e apro la finestra che dà sull'altro lato...mi appare davanti il cortile interno del carcere su cui danno le finestre sbarrate...è buio ma strane luci lampeggiano all'interno dell'edificio e scopro che è da lì che vengono tutti questi rumori....pentole che sbattono a ritmo infernale e ossessivo sulle grate, letti che picchiano contro i muri, gole che gridano richiami animali, piedi che battono forte i pavimenti...ormai ognuno collabora ed è un concerto straziante...un coro all'unisono che mi lacera dentro e mi fa riflettere, rimango immobile, inebetita ad ascoltare, ....qui in questa bella casa borghese a due passi dall'inferno....nel caldo torrido di quest'estate 2009 i detenuti ammassati nelle celle che sono forni hanno inscenato una protesta di suoni e la città sente mentre tenta di addormentarsi perchè il carcere qua è nella città, è dentro le mura, ne fa parte integrante....

e iniziano le riflessioni...troppe e troppo grandi per noi piccoli essere umani, per noi semplici e miseri cittadini, così lontani da quegli immani poteri e da quegli enormi interessi che ci governano e dall'alto dirigono il percorso del nostro paese e così anche delle nostre vite... carceri stipate di essere umani, anzi di carne umana che vegeta in stretta celle sovraffollate dove non c'è niente da fare e tantomeno da dire...che quando usciranno di lì forse saranno uguali ma più probabliamente saranno peggio...dove sta la funzione riabilativa del carcere? dove sta la capacità di reinserimento di chi ha sbagliato... continuano a chiudere dentro ladri e criminali ma tali resteranno se il sistema non cambia...perchè non dare loro la posssibilità di far qualcosa e potersi così mantenere, tenersi attivi, imparare un mestiere, perchè non aiutarli a trascorrere quel tempo di prigionia in maniera più proficua e più umana, perchè non farne persone migliori... l'aiuto non può essere quello di mettere tutti fuori grazie a sconti di pena o amnistia perchè saranno comunque senza lavoro, senza regole, senza futuro e torneranno a delinquere per necessità, per ignoranza o svogliatezza ma la mia grande fiducia nell'essere umano mi porta a pensare che se ci fosse qualcuno disposto ad aiutarli tanti si potrebbero salvare....

ma questo è un pensiero troppo grande per delle formiche come noi ...gli elefanti dovrebbero riunirsi con i leoni e tutti gli altri e insieme cercare soluzioni che però non li interessano.... e ancora mi interrogo inutilmente: tutti questi clandestini partiti dai loro paesi con un carico di disperazione e speranza, che senso ha accoglierli tutti per poi rinchiuderli nelle carceri? ... non sarebbe forse meglio se i grandi si impegnassero di più a livello internazionale per arginare questi ignobili traffici d'uomini e donne dai paesi più poveri.... accogliere significa dare una possibilità di vita dignitosa ma un paese non può avere capacità infinite di accoglienza...purtroppo constatiamo tristemente ogni giorno che continuano a prevalere gli interessi e i loschi traffici di coloro che sfruttano la disperazione e la miseria altrui per guadagnare, di coloro che non si curano della vita delle persone e trattano questi esseri alla mercè di animali da macello anzi anche meno....

...il lavoro nobilita l'uomo come una dice una frase di cui non si conosce l'autore ma ormai tanto conosciuta da essere proverbiale....

....Il lavoro è l'amore reso visibile. (Kahlil Gibran)

 

 
 
 
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