Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 07/11/2014
Post n°3767 pubblicato il 07 Novembre 2014 da pierrde
Quando è diventato prassi accettabile o comune per gli artisti pagare per una recensione positiva di un album? Recentemente, ai redattori di All About Jazz è stato chiesto da diversi musicisti e con crescente regolarità, di scrivere una recensione a pagamento. Abbiamo anche casi di critici che sollecitano attivamente i musicisti a pagare per le recensioni ... Inutile dire che noi di Tracce di Jazz condanniamo apertamente ed esplicitamente la vergognosa prassi della recensione a gettone. Pertanto esponiamo un breve listino alla cortese attenzione di tutti i musicisti: recensione positiva = euro 100 recensione molto positiva = euro 200 recensione entusiastica = euro 500 miglior album della storia del jazz = euro 10000 + fornitura a vita casse Sassicaia Bolgheri anno 2010 + soggiorno alle Maldive escort incluse. No contrattazioni, no sconti per pacchetto album, no carte di credito. |
Post n°3766 pubblicato il 07 Novembre 2014 da pierrde
Il pianista e compositore chicagoano Andrew Hill nel 1965 pubblicò "Compulsion", in un periodo, attraversato dalle rivendicazioni del Black Power, dalle iniziative del movimento per i diritti civili e dalle lotte di liberazione anticoloniali, che spinse molti afroamericani ad interrogarsi sul proprio retaggio culturale e a ricercare nelle sue radici africane una fonte d'ispirazione, d'identità e d'orgoglio. CompulsionIn italiano, "compulsion" significa letteralmente "impulso" o "pulsione". In questo modo, però, si perde per strada una connotazione che la parola presenta talvolta in inglese, dove può riferirsi ad un impulso che nasce da un bisogno profondo, addirittura irresistibile. Quale sia la natura dell'impulso che sta alla base delle atmosfere sature ed evocative di questo "concept album" datato 1965, lo chiarisce l'autore stesso – il pianista e compositore chicagoano Andrew Hill (1931 – 2007) – nelle note di copertina. La spinta è la stessa che in quel periodo, attraversato dalle rivendicazioni del Black Power, dalle iniziative del movimento per i diritti civili e dalle lotte di liberazione anticoloniali, spinge molti afroamericani ad interrogarsi sul proprio retaggio culturale e a ricercare nelle sue radici africane una fonte d'ispirazione, d'identità e d'orgoglio. Anche in ambito musicale gli omaggi all'Africa si moltiplicano, e un numero crescente di musicisti pone l'accento sugli aspetti della musica afroamericana che più si distaccano dall'estetica occidentale, manifestando legami più o meno diretti con le tradizioni musicali di altre aree del mondo. Continua la lettura su : |
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