MySo-Called(un)Life

Alice Madness Returns ~ Sono passati più di dieci anni dall'uscita del primo gioco su Alice, ad opera di American McGee, folle game designer che ora ha creato un suo team di sviluppo (Spicy Horse, con sede a Hong Kong), con cui ha prodotto questo seguito, pubblicato poi da Electronic Arts. L'attesa è stata snervante, ma ne sarà valsa la pena?

Nel Novembre del 1863 la sontuosa abitazione della famiglia Liddell fu distrutta da un terribile incendio in cui perirono entrambi i coniugi e la figlia maggiore Elizabeth: solo Alice, la minore, si salvò miracolosamente, ma riportò dall'evento un grave sconvolgimento psichico che la portò, nei successivi dieci anni, a subire qualsiasi genere di intervento psichiatrico. Adesso Alice sembra avere un comportamento più normale e vive presso il dottor Bumby, che lavora con lei per farle superare gli strascichi del trauma. Alice ha però ancora terribili visioni, ed è costretta di volta in volta a ritirarsi nel suo personale “Paese delle Meraviglie” immaginario, in cui però le cose non vanno come dovrebbero: un treno mostruoso sta infatti squassando i domini che lo compongono, mentre qualcuno cerca di cancellare totalmente i preziosi ricordi di Alice.

Grafica: 7
Purtroppo il comparto grafico non è all'altezza, mostrando poligoni e texture che sembrano quasi usciti da un gioco della precedente generazione. Lo stesso, però, non si può dire dello stile unico con cui è stato reso il Paese delle Meraviglie in rovina: tanto le ambientazioni, quanto i personaggi visti nel libro di Carroll qui vengono rivisitate in chiave dark/surreale, così come nel primo gioco di American McGee. Ottimo il contrasto tra la Londra vittoriana, tetra e squallida, e Wonderland, inizialmente colorata e fantasiosa. Carini anche i vari effetti speciali, in primis la 'trasformazione' in farfalle di Alice quando schiva.

Sonoro: 7.5
Buono il sonoro, con una colonna sonora piuttosto azzeccata, anche se niente di memorabile, ed effetti sonori piacevoli. Sopra la sufficienza il doppiaggio italiano (anche se il volume tende ad alzarsi a dismisura quando si raccolgono i Ricordi). Per finire il gioco al 100%, comunque, sarà necessario tenere ben aperte le orecchie, poiché spesso l'unico modo per accorgersi della presenza di un Grugno è sentire il suo verso.

Giocabilità: 8
Come il primo gioco, anche questo Alice è un platform con componenti action, ma fortunatamente entrambi i punti deboli(ssimi) del titolo precedente sono stati migliorati: i salti ora sono molto più precisi, con la possibilità di spiccare fino a tre balzi consecutivi e planare per brevi distanze; il sistema di combattimento è stato reso più fluido e divertente, grazie anche ad un armamentario più equilibrato (liberamente potenziabile) e ad un sistema di controllo molto più immediato. Alice si ritroverà a percorrere sei ampie ambientazioni, sempre nel Paese delle Meraviglie, recuperando vecchi ricordi, bottiglie e altri collectables, mentre un nugolo di nemici oscuri cercherà di impedirle di procedere. Per difendersi, Alice avrà a disposizione alcune bizzarre armi, come la celebre Lama Vorpale (un coltellaccio da cucina), un Macinapepe o un massiccio Cavalluccio di Legno. Non mancheranno sezioni in cui aguzzare l'ingegno, con trappole e ostacoli, oltre a percorsi visibili solo rimpicciolendosi. Il sistema di controllo è piuttosto semplice e ben studiato: con lo stick sinistro si muove Alice, mentre con quello destro si ruota la telecamera. Con X si salta (premendolo più volte, triplo salto; tenendolo premuto, si plana), con il Quadrato si attacca con la Lama Vorpale (arma veloce), con Triangolo si attacca con il Cavalluccio (arma lenta, ma potente) e con O si getta il Coniglio-Bomba (premendo nuovamente O questo esploderà, altrimenti esploderà dopo alcuni secondi). L1 effettua il lock-on sui nemici, mentre R1 permette di sparare con una delle due armi a distanza (selezionabili con i tasti direzionali). Infine L2 permette di rimpicciolirsi e R2 serve per la schivata. Alice può anche difendersi dai nemici, grazie ad un ombrello ottenibile poco dopo l'inizio, tenendo premuto L1+X. START apre il menù di pausa, mentre SELECT serve solo a saltare i filmati. Ci saranno anche brevi sezioni nel mondo reale, ma non dovremo far altro che camminare e parlare con degli NPG. Seppur vario e divertente, il gameplay tende a farsi ripetitivo, dopo alcune ore. Fortunatamente esistono vari extra, come livelli in stile platform bidimensionale, sfide per aumentare l'energia massima, grugni da 'impepare' per aprire percorsi alternativi ecc...

Longevità: 8
Per terminare il gioco sono necessarie almeno una dozzina d'ore, che superano le venti, nel caso si voglia raggiungere il 100%, grazie alla presenza di un gran numero di collezionabili, spesso difficili da scovare ad una prima occhiata. Alto anche il numero di trofei.

PSN/Online: 7
Il gioco, ovviamente, non ha multiplayer (né locale, né online). I trofei, invece, sono tanti e garantiscono un buon livello di sfida, ma nulla di impossibile (anche se la difficoltà Incubo...). Interessante anche la possibilità di recuperare il primo gioco, "American McGee's Alice", dallo store, grazie ad un codice presente nella custodia.

Qualità/prezzo: 7
Purtroppo il gioco viene venduto a prezzo pieno (59.90€), un prezzo un po' alto per un gioco lontano dall'essere un capolavoro. Tuttavia, come sempre, è possibile acquistarlo dai soliti siti UK a prezzi molto più bassi (23.85£ su theHut.com). Inoltre la spesa vi fornirà ben due giochi, considerando che il primo è gratuito.

Generale: 7.5
AMR è uno di quei titoli che avrebbe potuto rivelarsi un capolavoro ma, a causa di qualche difetto di troppo, ha fallito nell'impresa. Tuttavia si tratta di un gran bel gioco, che saprà tenere impegnati per molte ore e che piacerà a quanti hanno apprezzato la follia artistica di American McGee già nel primo gioco di Alice. Purtroppo il comparto tecnico non al passo coi tempi e una ripetitività di fondo nel gameplay, lo tengono lontano dalla perfezione.