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Messaggi del 13/09/2015

L'Emirato Arabo.

Post n°1942 pubblicato il 13 Settembre 2015 da melen.me
 

E' da un po' di mesi che su FB mi arrivano richieste di amicizia da Dubai.

Tra Dubai e Baghdad intercorrono appena 1388 km e siccome si parla la stessa lingua pensavo si trovassero alla distanza di Foggia - Cerignola.

Mo che c'entra Baghdad con Dubai? Ve lo spiego velocemente ...probabilmente...forse.

Tre anni fa lavoravo nel campo dell'interventistica e precisamente in emodinamica,per circa tre mesi abbiamo avuto come praticanti due medici cardiologi provenienti da Baghdad con i quali sono rimasta in contatto su FB.

Kalid e Moayed.

Quando mi sono iniziate ad arrivare le prime richieste di amicizia da parte di:


ABAN ABDEL ABDALLAH'ADELAKRAM AHMAD ASHRAF ATEF AYMAN BASHIR BASI DHAKIR FAHMI FAYYA HAMID HASSAN HUSSEIN IYAD JAFFAR JALAL ED DIN JAMAL JUNAYD KAMIL KARIM KHADER KHALIL LUTF MAHDI MAHER
MAHMUD MAJID MANDHU MU"ADDH MUHAMMAD MU'EZZ SULEIMAN NAJIB NASHAT  YASSER YUSSEF

non mi sono preoccupata,pensando fossero amici di

Kalid e Moayed.

Non li ho accettati,ma questa mattina dopo l'ennesimo invito ne ho accettato uno.
 Inizia a scrivermi  in pvt...( becouse la mia chat e' sempre chiusa)scrive in inglese ed io gli rispondo in Italiano (giustamente come solo noi Italiani sappiamo fare).

Lui mi scrive :ENGLISH PLEASE.

Eh english please u cazz:

corro sul traduttore Google e comincio man mano a rispondergli ( cioe' rispondeva il traduttore).

CONVERSAZIONE:

_when you will come Dubai?
_I never have been to Dubai and I think I will not have ' never pleased to come and visit .
-why?

Mado' come why? cazz gli scrivo a questo,mi ricordo improvvisamente che sul mio profilo facebook alla voce provenienza c'e' scritto DUBAI.


Continua scrivendo

-I really like you

want to spend time with you
I'm young I will really make you happy


CIOE' avete capito?

LUI SPENDERE TAIM WITH ME?

LUI REALLI  MEIK FELICE ME BICOS IS GIOVANE?

Mado' in un solo secondo mi son ricordata tutto il mio  inglese scolastico e l'ho cancellato dai contatti

 

 


BUONASERA!

 

 

 

 

 
 
 

Fenomeno homeschooling in Italia.

Post n°1941 pubblicato il 13 Settembre 2015 da melen.me
 

Cosa e' una moda?

Un rifiuto del tradizionale percorso previsto dalle istituzioni?

Una scelta di nicchia?

Sul fenomeno dell'homeschooling in Italia non si hanno dati precisi ma secondo Erika Di Martino, pioniera dell’educazione parentale e amministratrice del sito Controscuola, "sono circa un migliaio le famiglie che hanno scelto di non mandare a scuola i propri figli.

Un'alternativa alla formazione ordinaria e' la scuola parentale.

 Per sceglierla basta inoltrare una dichiarazione al dirigente scolastico in cui si precisa di “essere in grado, in termini di competenze tecniche e di possibilità economiche, di garantire per il proprio figlio l’adempimento dell’obbligo di istruzione e formazione” dai 6 ai 16 anni.

Spiega Di Martino. “La maggior parte delle coppie che sceglie la scuola parentale sono insegnanti, sinonimo che il malessere non riguarda solo gli scolari ma anche maestri e professori.

Riteniamo che la scuola non sia in grado di assolvere i doveri educativi e che il sistema sia antiquato: programmi ministeriali serrati, regole, disciplina, punizioni, voti e giudizi non sono tarati sulle esigenze dei piccoli e la scuola sembra sempre di più un’azienda invece che un istituto formativo”, continua Di Martino.


Luisa Piarulli, presidente dell’Anpe, Associazione nazionale pedagogisti italiani, è più cauta sull’argomento. Come esperta dell’ambiente educativo ritiene che uno dei problemi principali sia proprio la mancanza di sinergie tra insegnanti e famiglie.

La scuola, ammette Piarulli, “è piena di problemi, ma questo modo di spianare la strada ai propri figli togliendo gli ostacoli è deleterio,evitare l’ambiente scolastico è un modo di chiudere un bambino in una campana di vetro. Senza un confronto, il bambino si trova sprovvisto di quelli che sono dei riferimenti sia positivi che negativi ed è importante per costruire una concezione di sé.

Litigare fa bene, scoraggiarsi è normale, se si riesce a creare un’empatia tra alunno, insegnante e famiglia si costruisce un modello che sarà sempre dalla parte dei piccoli, ma allontanarli da quello che è il loro ambiente naturale non li protegge, li penalizza.

 


Secondo me...

BUONGIORNO.

 

 
 
 

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