Creato da AIUTACI.AD.AIUTARLI il 05/04/2006
Gli animali non possono parlare, ma come possiamo io e te non parlare per loro e astenerci dal rappresentarli? Ascoltiamo, noi tutti, il loro silenzioso pianto di agonia e aiutiamo quel pianto a essere ascoltato nel mondo. *Rukmini Devi Arundale*
 

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Grazie alla collaborazione  di Cani&Ga. 

 

L'URLO DEGLI ANIMALI AL CIELO

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Quando

la carne

urla!!!

immagine

immagine

immagine

Scariche elettriche,

testicoli strappati

e tosature chimiche,

prima di finire sui

banconi dei negozi.

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Ci sarebbero meno bambini martiri

se ci fossero meno animali torturati,

meno vagoni piombati che trasportano

alla morte le vittime di qualsiasi dittatura,

se non avessimo fatto l'abitudine ai furgoni

dove gli animali agonizzano senza

 cibo e senz'acqua diretti al macello.


immagineMarguerite Yourcenar immagine

 

No al latte

Non molti lo sanno ma anche le mucche e i vitellini sono uccisi nel processo di produzione del latte. Le mucche vivrebbero venti anni, ma negli allevamenti sono macellate quando la loro produzione di latte diminuisce, in genere dopo cinque-sei anni. I vitellini, strappati alla madre subito dopo la nascita, sono destinati al mattatoio a pochi mesi di vita (carne di vitella) o fatti ingrassare per essere macellati dopo due anni (carne di manzo). Le mucche sono inseminate artificialmente: se non mettessero al mondo i vitelli destinati al macello non produrrebbero latte. Inoltre sono geneticamente selezionate per aumentare la loro produttività, anche se questo induce negli animali tare genetiche che causano loro grandi sofferenze. I vitellini sono isolati in box, legati a catena, sottoposti a una dieta carente di ferro che li rende deboli e anemici: così viene prodotta la carne bianca tanto apprezzata dai consumatori. Ecco perché i vegan rifiutano latte e derivati. Non importa se il formaggio contenga o meno caglio animale (ottenuto dallo stomaco degli animali macellati): i latticini, anche se biologici, derivano comunque da un ciclo produttivo che prevede la sofferenza e la morte degli animali.

Tratto da www.saicosamangi.info

 

No alle uova

Ogni anno miliardi di pulcini e polli muoiono sgozzati e tritati vivi  

immagine

 immagine

Tacchino che lotta per vivere immagine

 

Ti prego non uccedermi!

Una scelta etica, per il rispeto della natura e di tutti gli esseri viventi.

 

GLI ORRORI DELLA PESCA

«I pesci, che poche ore prima nuotavano nell’acqua, giacevano sul fondo della barca con gli occhi vitrei, la bocca ferita e le squame ricoperte di sangue. I pescatori, ricchi che pescavano per sport, pesavano i pesci e si vantavano delle loro prede. Ogni volta che Hermann assisteva alla macellazione di animali o alla pesca, compiva sempre la stessa riflessione: nel loro comportamento verso queste creature, tutti gli uomini erano nazisti.»

 

LA TERRA DIVORATA

Impatto ambientale dell'industria zootecnica

Tutti devono sapere la verità

 

C'era una volta un angelo

Ho amore e pietà,per questi miei fratelli,quando vanno a dissetarsi,sostano senza bere x illudersi di placare l’arsura del male, che corrode le loro viscere,poi si adagiano e si lasciano morire.Guardateli negli occhi,non abbandonateli,quello sguardo vi accompagnerà per tutta la vita!

 

A-MORE BESTIALE

Documentario inchiesta sulla liberazione animale - Amore bestiale immagine

Molto bello e commovente!

Tutti gli animalisti dovrebbero essere come quei bravissimi attivisti! immagine

 

 

L'orrore della vivisezione

Il vivisettore, o è un tarato psichico, un debole di mente immagineoppure, se si vuol considerarlo normale, è un autentico criminale. Nel primo caso il suo posto è il manicomio; nel secondo il carcere immagine

Tu scopri in lui gli stessi organi di sentimento che sono in te. Rispondimi, vivisettore, la Natura ha dunque combinato in questo animale tutte le molle del sentimento perché non senta??? immagine

 

Se li conosci li eviti

Tutto ciò accade nei laboratori PROCTER & GAMBLE produttrice delle linee IAMS e EUKANUBA!

Boicottali tutti!!

 

A CHI INDOSSA UNA PELLICCIA, ECCO COSA MERITA...

Questa è la fine che dovrebbero fare tutta la massa di vigliacchi che indossano cadaveri immagine

 

Cominciamo a pensare al freddo inverno.....magari con una pelliccia di volpe potremmo riscaldarci meglio. Prima però diamo un'occhiata a queste foto al video e al sito riportato sotto. Solo dopo potremo davvero decidere se indossare la sua pelliccia oppure no.

immagine

immagine

 

SALVIAMO LE PECORE

Tutta la verità su come vengono trattate le pecore usate per la produzione di lana e come terminano la loro infelice e breve vita.

Ci sono tanti tipi di vestiario che possono sostituire e riscaldare anche più della lana!!Ad esempio il Il pile, caldo e morbido, ha soppiantato la lana nell'abbigliamento sportivo oppure 
il  velluto, microfibre, pile, ciniglia, caldocotone, cotone felpato, acrilico..
per quanto riguarda gli indumenti intimi, ottima alternativa è il cotone invernale, nella cui trama si trovano microscopiche camere d'aria che isolano perfettamente dal freddo, o la spugna di cotone.
Per le imbottiture, lasciamo alle oche le loro piume, possiamo acquistare prodotti fatti con Hollifill.
Oltre ai materiali citati ve ne sono numerosi altri senza crudeltà, vegetali o sintetici, come per es: cotone, lino, viscosa, acrilico, canapa, fustagno, goretex, nylon, poliestere. thinsulate, polarguard, fibrefill, cordura, durabock, pelltech, aitech. Boicottate la lana e tutti gli altri derivati animali.

NO ALLA LANA, NO ALLE PIUME, NO ALLE PELLICCE, NO ALLE PELLI E NO ALLA SETA!

 

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Salviamo il pianeta

Dal blog: Cani & Ga.

Ormai è chiaro a tutti che il nostro pianeta è malato. Il destino del nostro pianeta e di tutti gli esseri viventi è nelle nostre mani.

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Post N° 163

Post n°163 pubblicato il 27 Luglio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

RICERCA: NEIC, LA CARNE E' MORTE, ANCHE PER L'AMBIENTE
 
(PRIMA) NEW SCIENTIST - Il NEIC (Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione) rende noto l'articolo "La carne è morte: anche per l'ambiente", apparso il 18 luglio sul 'New Scientist', che riporta i risultati di uno studio di un gruppo di scienziati giapponesi sugli effetti della produzione di carne sull'ambiente. Gli scienziati hanno preso in considerazione gli effetti della produzione di carne bovina sul riscaldamento globale, sull'acidificazione ed eutrofizzazione dell'acqua, sul consumo di risorse, quali terreno fertile, cibo, acqua e sul consumo di energia. La situazione studiata è stata quella dell'allevamento di vitelli, e si è tenuto conto della gestione dell'allevamento, della coltivazione dei mangimi per gli animali, e del loro trasporto. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.nutritionecology.org, anche nella versione italiana. (PRIMA)

 
 
 

Post N° 162

Post n°162 pubblicato il 27 Luglio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI

I perché della scelta vegana

Si sente tanto parlare di "scelta vegana", senza però sapere di preciso di cosa si tratta.
Alice ha conosciuto da vicino gli aspetti più importanti della scelta vegana.

Aspetto etico: a pagare il costo degli allevamenti intensivi sono innanzi tutto gli animali allevati, ai quali sono imposte situazioni di estrema sofferenza. Negli attuali allevamenti industrializzati, miliardi di animali destinati al macello sono costretti a vivere incatenati o chiusi in gabbie sovraffollate, incompatibili con le loro esigenze fisiologiche, privati della minima libertà di movimento, impediti nella pratica di istinti affettivi e sessuali, mutilati, sottoposti a costanti terapie antibiotiche ed ormonali (sia per prevenire l'esplosione di epidemie che per velocizzare la loro crescita), ad un'illuminazione ininterrotta che impedisce loro di dormire, nutriti con alimenti inadeguati, chimici e innaturali (fino ai casi delle mucche costrette al cannibalismo), costretti a respirare un'aria satura di anidride carbonica, idrogeno solforato, vapori ammoniacali, polveri varie e povera d'ossigeno.

Aspetto salutistico: il complesso degli studi nutrizionali dimostra che per prevenire e curare le più comuni e gravi patologie degenerative tipiche dei paesi industrializzati occorre cambiare dieta, limitando di molto, o escludendo del tutto, i prodotti di origine animale. Secondo un rapporto del Surgeon General degli Stati Uniti, più di 1,5 dei 2,1 milioni di decessi riscontrati nel 1987 possono essere messi in relazione a fattori alimentari, soprattutto al consumo di grassi saturi e colesterolo. Non a caso, l'associazione dei nutrizionisti americani (ADA) promuove un'alimentazione che esclude i prodotti animali, oggi largamente consumati, per uomini, donne, donne incinte, donne che allattano, bambini e sportivi. Negli ultimi anni il mito delle proteine animali è stato abbandonato anche dai nutrizionisti che in passato lo sostenevano.

Aspetto ecologista: per consumo di risorse, latte e carne sono indiscutibilmente i "cibi" più dispendiosi, inefficienti e inquinanti che si possano concepire: oltre alla perdita di milioni di ettari di terra coltivabile (che potrebbero essere usati per coltivare vegetali per il consumo diretto degli umani), e oltre all'uso indiscriminato della chimica, vi è la questione dell'enorme consumo d'acqua in un mondo irrimediabilmente assetato, il consumo di energia, il problema dello smaltimento delle deiezioni animali e dei prodotti di scarto, le ripercussioni sul clima, l'erosione del suolo, e la desertificazione di vaste zone. Ormai la metà delle terre fertili del pianeta viene usata per coltivare cereali, semi oleosi, foraggi, proteaginose, destinati agli animali. Per far fronte a questa immensa domanda - in continuo aumento, in quanto le popolazioni che tradizionalmente consumavano poca carne oggi iniziano a consumarne sempre di più - si distruggono ogni anno migliaia di ettari di foresta pluviale, il polmone verde del pianeta, per far spazio a nuovi pascoli o a nuovi terreni da coltivare per gli animali, che in breve tempo si desertificano, e si fa un uso smodato di prodotti chimici per cercare di ricavare raccolti sempre più abbondanti.

Aspetto sociale-umanitario: un terzo dell'umanita' soffre di malnutrizione, e il problema di fondo e' lo squilibrio nella distribuzione delle risorse. Le produzioni attuali di cereali e legumi sarebbero sufficienti a sfamare tutti, occorrerebbe solo consumare direttamente i vegetali, anziché usarli per nutrire gli animali, con un grave spreco, e ridistribuire le risorse in modo equo. Il Brasile coltiva a soia 60 milioni di ettari, il 23% della terra coltivabile del paese, soia che esporta in Europa per il 50%, e vende all'estero carne bovina e animali vivi, nonostante 30 milioni di persone siano malnutrite. Le coltivazioni di soia prendono il posto di quelle di mais e fagioli neri destinati all'alimentazione locale, facendo così aumentare i prezzi e facendone diminuire la disponibilità. In Colombia, 40 milioni di ettari sono lasciati a pascolo dai latifondisti per allevare animali, mentre solo 5 milioni sono coltivate da piccoli agricoltori.

[da dilloadalice.it]

 
 
 

Post N° 161

Post n°161 pubblicato il 27 Luglio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Rapporto di Legambiente e Movimento difesa del cittadino: in un anno oltre 200 mila ispezioni dei Nas. Chiuse o bloccate oltre 1.300 strutture, soprattutto nel settore carni e allevamenti. Ma le paure degli italiani restano.

Alimenti scaduti e rietichettati. Oppure dopati con anabolizzanti e antibiotici. O serviti a tavola, nonostante l'invasione di scarafaggi in cucina. È il quadro delle truffe e scandali alimentari finiti nella rete dei controlli dei Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni (Nas) che, nel 2006, hanno sequestrato prodotti per oltre 52 milioni di euro, con più di 200 mila ispezioni effettuate insieme a Guardia costiera, Ispettorato centrale repressione e frodi, Corpo forestale.

«Un sistema che - secondo il quarto rapporto «Italia a Tavola», presentato da Movimento difesa del cittadino (Mdc) e Legambiente - si conferma come uno dei più efficaci a livello internazionale. Con attività ispettive che hanno portato alla chiusura di 861 strutture e al sequestro di 495, soprattutto nel settore più problematico, quello delle carni e degli allevamenti». Ma che non cancella le paure degli italiani. Dall'indagine, realizzata dall'Ipsos, emerge che «la provenienza dei prodotti diventa un elemento di sicurezza per i consumatori: per il 96% degli italiani l'indicazione dell'origine in etichetta è infatti molto o abbastanza importante».

Il rapporto sulla sicurezza alimentare presenta un quadro «in gran parte rassicurante - ha detto il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante - con casi di illecito stroncati dalle forze dell'ordine. Ma per garantire i cittadini servono campagne di comunicazione e informazione. E bisognerebbe capire di cosa si sta occupando l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare di Parma che non dà segnali di alcun tipo di attività».

In particolare, secondo il rapporto Mdc-Legambiente, al momento dell'acquisto di cibo il 45% degli italiani controlla sempre l'etichetta di origine e il 27% lo fa spesso. Ma c'è ancora poca confidenza con i marchi di qualità: il 60% è in grado di riconoscere un prodotto Dop (Denominazione d'origine protetta) dal marchio, gli altri si confondono con le varie bandiere italiane ed europee in etichetta. Secondo il rapporto, l'86% è disposto a spendere di più per prodotti Made in Italy, il 78% per prodotti a denominazione registrata, il 55% per il biologico.

I cittadini considerano l'informazione dei mass media «allarmista e disorientante» (45%), mentre per il 39% è «chiara e utile per difendersi dai rischi». Record di fiducia va agli istituti scientifici (83%), seguiti dagli organi di controllo, come i Nas, e dalle associazioni a tutela dei consumatori. «Cresce l'attenzione degli italiani verso la sicurezza alimentare coniugata con la qualità dei prodotti» ha commentato il presidente del Movimento Difesa del Cittadino Antonio Longo. Il rapporto 2007, secondo Longo, indica «un aumento della consapevolezza dei consumatori sulla necessità di tutela e valorizzazione del comparto agroalimentare, fondamentale per la vita di ogni giorno delle famiglie e per il sistema economico del Paese».

Per la Cia (Confederazione italiana agricoltori) «l'Autorità nazionale per la sicurezza alimentare deve essere costituita al più presto. Quale valido supporto allo sviluppo di un agro-alimentare di qualità, alla tutela dei consumatori e scongiurare qualsiasi sofisticazione e truffa nel settore alimentare. Occorre dare piena concretezza all'istituzione dell'Autorità in tempi stretti». E la nuova struttura, secondo l'organizzazione agricola, «deve essere snella, realmente incisiva e fungere da interfaccia con l'Authority europea di Parma in tema di informazioni, studi, ricerche».

Anche la Coldiretti evidenzia come «l'Italia è l'unico Paese in Europa che non ha ancora istituito l'Autorità nazionale per la sicurezza alimentare, limitando la discussione all'individuazione della sede, mentre si conferma l'allarme sul tentativo di mettere le mani sulla qualità alimentare italiana con il moltiplicarsi di gravi episodi che mettono a rischio la salute dei cittadini».

In gioco, secondo l'organizzazione agricola, c'è la difesa della «leadership conquistata dall'Italia nella qualità e sicurezza alimentare grazie all'impegno delle imprese agricole con il primato comunitario nelle produzioni tipiche (159 prodotti Dop/Igp riconosciuti), nel biologico (50 mila imprese per oltre 1 milione di ettari coltivati), nella salubrità della frutta e verdura, con il record a livello comunitario del 98,7% di campioni regolari, e una percentuale di irregolarità dell'1,3% che è di 3 volte inferiore a quella registrata in Spagna, di 3 volte e mezzo a quella in Francia e quasi 6 volte a quella rilevata in Olanda».

[da legambiente]

 
 
 

Post N° 160

Post n°160 pubblicato il 26 Luglio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

RICEVO E GIRO:
Comunicato stampa: DERATTIZZAZIONE SENZA VELENI


Sin dagli albori della civiltà, topi e ratti hanno seguito
l'uomo nel processo di antropizzazione del pianeta: questi
animali, estremamente adattabili, hanno da sempre trovato
nelle città un ambiente particolarmente favorevole, con
risorse alimentari praticamente inesauribili e molteplici
possibilità di ricovero e nidificazione, che ne hanno
favorito la proliferazione.
Attualmente i metodi di contrasto più utilizzati nei
confronti di topi e ratti urbanizzati, sono i
rodenticidi/topicidi, veleni in grado di uccidere gli animali
e quindi di ridurne il numero.
 Il controllo demografico attuato tramite rodenticida/topicida 

non è però risolutivo e deve essere ripetuto periodicamente.
Inoltre i costi per le derattizzazioni con veleno sono sempre
abbastanza elevati, esistono rischi per bambini piccoli,
animali d’affezione e/o selvatici e i roditori sviluppano nel
tempo una resistenza nei confronti delle sostanze tossiche.


Il rilascio di cadaveri degli animali avvelenati, soprattutto
con i moderni veleni ad azione ritardata, rappresentano
un'ulteriore fonte di inquinamento nell'ambiente urbano. Non
sono rari i casi di roditori avvelenati che, infilandosi in
posti difficilmente raggiungibili, creano alla loro morte e
decomposizione inquinamenti igienici molto più gravi del loro
impatto iniziale.
In caso di danni a persone o animali è il proprietario dei
luoghi o, in funzione della tipologia di derattizzazione, il
sindaco stesso, l’eventuale responsabile legale e penale.
 Il continuo fallimento delle tradizionali derattizzazioni, 

alla luce degli impatti economici e ambientali, ha portato
alla necessità di predisporre strategie alternative che
comportino un controllo e adeguati programmi di contenimento
delle colonie di roditori.


Tutte queste alternative sono state raccolte nel sito
 NO DERATTIZZAZIONE  che si offre come servizio 

per amministrazioni comunali, amministratori condominiali e
semplici cittadini.

Nel sito, in continuo aggiornamento, oltre alla descrizione
dei pericoli dei veleni ad azione ritardata e degli altri
tradizionali metodi di uccisione dei roditori, vengono
raccolte liste di soluzioni alternative efficaci, esperienze
personali e consigli pratici.
“E’ possibile risolvere il problema dell'infestazione da
parte di ratti e topi senza mettere a rischio la salute
umana, senza danneggiare animali, con impatto ambientale
nullo e a costi decisamente ridotti”
dichiara lo staff di
noderattizzazione
“sia per intere zone cittadine, come già
avvenuto nel centro storico di Genova grazie a un innovativo
progetto dell’Assessorato all’Ambiente del comune, sia per
case singole, condomini e cantine”.

“In altre parole” conclude lo staff di noderattizzazione
“un
approccio scientifico al problema può risolvere il problema
delle infestazioni in maniera definitiva. I comuni e/o i
cittadini che fossero interessati, possono contattarci per
ulteriori informazioni”.


Recapiti.

fairyglassmoon@yahoo.it
 
questo sotto invece per liste e forum:
 
Messaggio per le liste animaliste


Cari amanti di tutti, ma proprio tutti, gli animali.
Nelle scorse settimane è già girata in vari forum e mailing
list la notizia di un sito http://www.noderattizzazione.net
che si offre come servizio per amministrazioni comunali,
amministratori condominiali e semplici cittadini che vogliono
risolvere il problema delle infestazione di roditori senza
uccidere animali.
Nel sito, in continuo aggiornamento, oltre alla descrizione
dei pericoli dei veleni ad azione ritardata e degli altri
tradizionali metodi di uccisione dei roditori, vengono
raccolte liste di soluzioni alternative efficaci, esperienze
personali, consigli pratici e si sta aprendo una nuova sezione
con suggerimenti di primo pronto soccorso per gli animali
vittime delle tradizionali derattizzazioni. Per questo vi
chiediamo di segnalarci link, commenti, esperienze personali
e ogni altra informazione che riteniate possa esserci di aiuto.
Da parte nostra cercheremo di migliorare sempre di più il sito
in modo da aiutare tutti coloro che si imbattono in casi di
derattizzazioni non moderne che ancora si basano sul veleno
o sulla colla topicida.
Sono anche in fase di preparazione progetti specifici per
supportare derattizzazioni non cruente a livello locale e vi
terremo aggiornati (anche con richieste d’aiuto) in futuro.
Aiutateci a rendere sempre più completo e professionale il sito

NO DERATTIZZAZIONE

Grazie di cuore

Lo staff di noderattizzazione

fairyglassmoon@yahoo.it

 
 
 

NON ABBANDONIAMO FIDO, MA NON ABBANDONIAMO NEPPURE CALIMERO!!

Post n°159 pubblicato il 02 Luglio 2007 da simoveganblu

Non abbandoniamo Fido, ma non abbandoniamo neppure i piccoli al loro tragico destino negli allevamenti intensivi e... nei mattatoi !!

STOP ALLE LORO ESECUZIONI CAPITALI, NON HANNO FATTO NULLA DI MALE.

Stop ai finanziamenti delle loro esecuzioni capitali tramite gli acquisti della loro carne!!

 
 
 

Torna presto!!!

Post n°158 pubblicato il 15 Giugno 2007 da simoveganblu

DUE TIPI DI ALIMENTAZIONE A CONFRONTO...

CERCA LA TABELLA IN QUESTA PAGINETTA QUI

 
 
 

Contro il randagismo e l'abbandono

Post n°157 pubblicato il 23 Aprile 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI

Molte persone amano la compagnia di cani e gatti, animali che furono addomesticati tra i 5.000 e 10.000 anni fa. Col passare del tempo, l'uomo ha manipolato la riproduzione degli animali per produrre certe caratteristiche fisiche, col risultato di ottenere le diverse razze di cani e gatti che oggi conosciamo.
Ma l'addomesticamento ha portato questo animali fuori dal loro ecosistema, e la loro riproduzione non e' piu' regolata in modo naturale dall'ambiente circostante o dai predatori. Cio' ha portato ad una crisi di sovrappopolazione che necessita ora di una vasta campagna di sterilizzazione.
Troppe nascite
Ogni giorno nascono moltissimi cuccioli di cani e gatti. Alcuni sono fatti nascere intenzionalmente da allevatori che poi li venderanno. Altri vengono fatti nascere perche' il proprietario vuole che il suo cane o gatto abbia l'esperienza di avere una cucciolata, o per far vedere ai bambini il "miracolo della nascita". Altri nascono invece perche' animali fertili vengono lasciati andare in giro liberamente.
Qualsiasi ne sia la ragione, il numero di cani e gatti e' molto maggiore rispetto alle famiglie disposte ad ospitarli. Gli animali non voluti sono considerati come un fastidio, una seccatura; sono comuni "soluzioni" come l'abbandono dei cani e l'annegamento dei cuccioli di gatto. Molta gente abbandona gli animali in campagna, pensando che qualcuno li raccogliera', oppure che possano sopravvivere procacciandosi il cibo da soli.
Ma il tragico risultato e' invece un trattamento crudele, morte per fame, malattia, freddo, incidente stradale; oppure possono essere rapiti per venire usati come cavie nei laboratori per crudeli esperimenti. Oltre a questo, gli animali liberi continueranno a riprodursi, aumentando il fenomeno del randagismo.
Quando si decide di far avere una cucciolata al proprio animale, bisognerebbe pensarci sopra un bel po': anche se si riesce a dare una casa a tutti cuccioli, si continua comunque ad alimentare il circolo della sovrappopolazione. E questi cuccioli dati in giro non fanno altro che rubare il posto che potrebbero occupare invece degli animali gia' nati, abbandonati nei vari rifugi.
Questi animali non voluti, se non trovano una casa che li accolga entro breve tempo, verranno probabilmente uccisi, oppurre passeranno la loro vita in rifugi gestiti da organizzazioni protezionistiche, dove pero' non possono certo fare una vita paragonabile a quella che potrebbe offrir loro un padrone amoroso.

Prevenzione
La sterilizzazione di cani e gatti e' l'unico modo per arginare la sovrappopolazione. Non fa diventare gli animali grassi e pigri, non danneggia la loro salute, ne' cambia la loro personalita', come molti erroneamente pensano.
La sterilizzazione delle femmine non solo riduce lo stress e il malessere a cui esse sono sottoposte durante il periodo di calore, ma elimina anche il rischio di cancro uterino e riduce di molto il rischio di cancro alle mammelle.
La sterilizzazione dei maschi li rende meno litigiosi, e non correranno piu' il rischio di ferirsi nei combattimenti con altri gatti. Aiuta inoltre a prevenire il cancro ai testicoli.
Le femmine di cane e gatto andrebbero sterilizzate non appena compiuto il sesto mese. I maschi andrebbero sterilizzati tra i sei e i nove mesi di eta', ma in entrambi i casi l'operazione di sterilizzazione puo' essere fatta anche durante l'eta' adulta. Dopo l'operazione sono richiesti solo un giorno o due di riposo perche' l'animale riprenda in pieno le forze.
Se vogliamo vedere la questione da un punto di vista utilitaristico, il costo dell'operazione si paga una volta per tutte, ed e' certo inferiore al mantenimento delle cucciolate che altrimenti nascerebbero; anche da un punto di vista piu' esteso, il costo che la comunita' deve accollarsi per dare rifugio (o anche, purtroppo, sopprimere) agli animali randagi e' certo superiore a quello richiesto per l'operazione di sterilizzazione.


Invitiamo dunque tutti i cittadini responsabili a far sterilizzare i propri animali, per farli vivere meglio, aiutare gli animali abbandonati che gia' esistono, ed evitare sofferenze future ad altri cuccioli.
Grazie!

 
 
 

Post N° 156

Post n°156 pubblicato il 08 Aprile 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Ciao a tutti, perdonatemi se sono in ritardo, sto avendo molti problemi, spero di risolverli al più presto e al meglio!

Vi invito a guardare questo link

Il Signore degli Agnelli

non sono immagini forti...

nel senso che non si vede sangue, ma è comunque un messaggio di speranza...

colgo l'occasione di dire che la Pasqua è simbolo di pace verso tutto il creato, ma non a tavola, dove di regola vengono offerti piatti con cadaveri a base di agnello, capretto e altri animali che vengono sacrificati barbaramente per i nostri peccati di gola...

facciamo che questo giorno dove si festeggia la pace, possa essere senza morte ne alcuna sofferenza sulla nostra coscienza, e che non venisse ricordato solo nel giorno di Pasqua ma per sempre.

Auguro una Buona vita a tutti.

Voglio e desidero che la Risurrezione possa smuovere le coscienze dei malvagi torturatori di animali e dei bambini...

Tanti auguri a tutti!

Il Signore degli Agnelli

Ogni anno con l’avvicinarsi delle festività pasquali si è costretti ad assistere all’uccisione di centinaia di migliaia tra agnelli e capretti, sacrificati in nome di una tradizione che li vede vittime di suntuosi pasti organizzati per celebrare la ricorrenza.
Vengono sacrificati tanti agnellini strappati dalla mamma...vengono trasportati in camion stipati l'uno all'altro, tant'è che molti di essi muoiono durante il trasporto...
Mi è capitato spesso di vedere questi camion...e ogni volta piangevo...di dolore...

Sono felice di non contribuire a questo massacro...ma basta poco per diventare vegetariani...

Opuscolo che consiglia come avvicinarsi al mondo VEGETARIANO!!!
 

PRIMI PASSI VERSO IL VEGETARISMO!!!!

VEG is Better

non contribuite a questo massacro di povere creature...



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Post N° 155

Post n°155 pubblicato il 27 Marzo 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Mi chiedo spesso se la Pasqua è una festa di pace o di terrore e agonia?

Per me queste feste significano solo terrore e atroce agonia.

Dopo averli separati dalla  loro mamma, li caricheranno su un camion e, come accade a milioni di altri agnellini,

(e altri animali come i polli, conigli, mucche, maialini ecc.) 

saranno condotti verso il mattatoio.
Il viaggio sarà lungo ed estenuante, non potranno riposare, avranno fame, freddo e molta paura.
Trasportati per centinaia di chilometri, stanchi e stremati, giungeranno alla meta finale: il macello.

Durante l'attesa vedranno i loro fratellini e compagni agonizzare e quando arriverà il loro turno, mentre urleranno di terrore, gli taglieranno il collo, la sua morte sarà lenta e atroce.
Invece di andare incontro alla vita arriveranno da voi...

Con che cuore li mangerete?

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RICORDATE...
La crudeltà a tavola NON è una necessità ma un dovere morale.

Diventate vegetariani e salvate tanti animali!

"è tutto collegato, quel che accade ora agli animali, accadrà in seguito all'uomo!"
(Indira Ghandi)

Milioni di agnelli  ogni anno pagano con una morte atroce il prezzo di assurde tradizioni, immobilizzati, sgozzati e fatti morire lentamente dissanguati.
Tre minuti di pura agonia e questo perchè la carne possa essere più bianca, tenera ed appetibile.

Quest'anno festeggiate Pasqua senza agnello e nessun altro animale nel piatto, non è una tradizione, ma una strage di innocenti.

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Contribuite ad evitare l'ingiusto
ed inutile sacrificio di vite innocenti!

NON COMPRATE L'AGNELLO E NESSUN ALTRO ANIMALE!!

 
 
 

Post N° 154

Post n°154 pubblicato il 04 Marzo 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Ciao a tutti, scusate se sono sparita, ma in questo periodo sono molto triste e per questo motivo non sono riuscita a collegarmi.

Spero di riacquistare un pò di energia per riprendere il blog.

Vi lascio con un articolo molto riflessivo,

(sperando che faccia cambiare stile di vita)

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A presto, Alisya immagine

  1. Parte

Allevamenti e Macelli

Dietro un hamburgher, o un piatto di pesce, si nascondono atroci sofferenze: gli animali d'allevamento, comprese le galline ovaiole e le mucche da latte, trascorrono tutta la loro breve vita in allevamenti intensivi, veri e propri lager per animali.
Vivono stipati in spazi angusti, la loro dieta viene snaturata e le loro esigenze completamente ignorate. In uno stato di malessere continuo, diventano apatici, oppure aggressivi e nervosi, e soffrono di acuti dolori a causa delle innaturali dimensioni che sono forzati a raggiungere (tramite cibi per loro innaturali, manipolazioni genetiche, farmaci).
Per produrre il latte, la mucca deve partorire un vitello l'anno, che le viene portato via appena nato. La mucca viene sfruttata per alcuni anni, e alla fine macellata, mentre i vitelli vengono allevati per pochi mesi o anni per finire poi al macello.
Le galline ovaiole vengono allevate in gabbie piccole e affollate, oppure a terra in capannoni altrettanto affollati, sfruttate per ottenere la massima produzione di uova. Quando non producono più abbastanza, vengono macellate.
La destinazione finale per tutti questi animali è la stessa: il macello. Luogo in cui vengono uccisi senza pietà lungo una "catena di smontaggio" che li vede sgozzati, dissanguati e tagliati a pezzi.
I pesci ed i crostacei muoiono di una morte ancora più atroce, per lenta asfissia, che a volte continua tra il ghiaccio dei banchi di vendita, dopo essere stati pescati nei mari o allevati in vasche sovraffollate. Oppure vengono bolliti vivi, come le aragoste.

Cosa si può fare per evitare tutta questa sofferenza?
Il modo più semplice è quello di diventare vegetariani, come primo passo, e poi vegani.
La scelta vegetariana
elimina dalla dieta qualunque carne animale, compresa quella dei pesci e crostacei.
La dieta vegana esclude ogni altro prodotto di origine animale come uova, latte e derivati (perché, come sopra spiegato, anche la produzione di latte e uova comporta la morte di animali).
Se amate i cani o i gatti, fermatevi un attimo a pensare: credete davvero che una mucca o un maiale siano tanto diversi da loro? Credete che un maiale non provi sentimenti allo stesso identico modo di un cane? Perché vi fa orrore mangiare un cane ed invece mangiate tranquillamente un maiale? La scontata risposta: "Ma lo fanno tutti, si è sempre fatto così", non regge. Se lo si ritiene sbagliato, non diventa automaticamente giusto solo perché lo fanno tutti. Quel che oggi è accettato, un domani non lo sarà più (come la schiavitù ai giorni nostri). Sta anche a tutti noi far cambiare la percezione comune.
Essere vegetariani può sembrare a tutta prima una scelta troppo "rivoluzionaria" e difficile, ma si tratta invece soltanto di cambiare abitudini, e non è una cosa così fuori dal comune: i vegetariani in Italia sono 3 milioni, in costante e rapida crescita. Il vegetarismo non è una strana moda passeggera: furono vegetariani Pitagora, Plutarco, Leonardo da Vinci, Tolstoj, Gandhi, e, tra i contemporanei, possiamo ricordare i Beatles (tranne Ringo Starr) e anche... Lisa Simpson, l'intelligente figlioletta di Homer Simpson :)

Per l'ambiente e per combattere la fame nel mondo
In tutto il mondo un miliardo di persone non ha abbastanza da mangiare. Allo stesso tempo, sulla Terra ci sono 17 miliardi di animali allevati dall'uomo, nutriti coi 2/3 della produzione mondiale di cereali e soia.
Questo cibo, se consumato direttamente dagli esseri umani, potrebbe nutrire tutta la popolazione mondiale, e anche di più.
Si è calcolato che, ad esempio nel 1979, bovini, suini e polli, allevati intensivamente hanno consumato, solo negli USA, 15 milioni di tonnellate di cereali e soia (nel 2000, 157 milioni). Di questi, solo 21 milioni si trasformano in cibo, ovvero in uova, latte e bistecche, mentre i 124 milioni rimanenti servono semplicemente come "carburante" di consumo, in quanto l'animale per crescere e svolgere le proprie funzioni vitali deve mangiare e "bruciare" calorie, ovvero cibo (un vitello ha bisogno di 13 chilogrammi di mangime per crescere di un chilo!). Quei 12 milioni di tonnellate di cereali in più, sottratti al consumo umano diretto, equivalgono ad un pasto quotidiano, per un anno, per ogni essere umano. La produzione di alimenti animali è scarsamente efficente ed altamente inquinante: per ottenere 1 Kg di carne bovina bisogna impiegare circa 11 Kg di cereali, 1,6 litri di benzina e 3000 litri di acqua!
Negli USA, l'80% degli erbicidi sono usati nelle coltivazioni per uso animale: andranno ad inquinare il suolo, le falde acquifere, l'aria, i mari ed i fiumi, assieme agli escrementi degli animali stessi. Gli allevamenti estensivi, in cui gli animali sono nutriti con erba anziché cereali, hanno causato
l'abbattimento di milioni di ettari di foreste tropicali per far posto a nuovi pascoli.

Per vivere meglio e più a lungo
E' ormai comprovato da numerosi studi scientifici che esiste una stretta correlazione tra consumo di grassi saturi (contenuti nella carne e nei cibi di origine animale) ed alcune malattie cardiovascolari oltre che alcuni tipi di tumori (in particolare al colon e al retto). Una dieta vegana, ricca di fibre e vegetali, può ridurre drasticamente l'incidenza di malattie cardiache, e numerosi studi hanno evidenziato, nei vegetariani e vegani, una minor incidenza di tumori.
Una dieta varia ed equilibrata a base di cereali, frutta, noci e semi oleaginosi, verdura (cruda e cotta) e legumi consente al nostro organismo un giusto apporto di proteine, vitamine, grassi, sali minerali e carboidrati. Non è assolutamente vero che eliminando dalla propria dieta la carne si rischia di incorrere in carenze proteiche, così come non è vero che la carne contiene proteine "nobili", considerate erroneamente indispensabili. I cereali, i legumi e la frutta secca apportano adeguate quantità di calcio, ferro, proteine formate da tutti gli aminoacidi essenziali.
Un piatto di lenticchie e pasta, ad esempio, contiene più proteine di un hamburgher!

Cosa puoi fare tu

- Diventare vegetariano!

  Nel corso della tua vita, salverai la vita a quasi 1400 animali!!!
- Ricordare che essere vegetariano è soprattutto uno stile di vita... dì no alla pelle, al cuoio, alla lana, alle piume ed alle pellicce!

Le fibre vegetali e sintetiche sono di ottima qualità ed hanno un minor impatto ambientale.

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Post N° 153

Post n°153 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

(Citazione)

Gli uomini fanno agli animali ciò che sono

capaci di fare ai propri simili:
gli allevamenti di bestiame e i macelli sono

il prototipo dei campi di concentramento...

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L’evidente scomposizione tra le nostre esigenze alimentari e lo sterminio indifferente e spietato di miliardi di creature innocenti e indifese, ridotti peggio degli oggetti di nessun conto, la stupidità di un'alimentazione umana altamente drammatica

per l'ambiente e di conseguenza per gli stessi uomini.

L’insensibilità e la ferocia dei discorsi ascoltati e letti in questi giorni…
La falsità di affermazioni primitive e ignoranti sulla necessità della carne che hanno il solo scopo di trasformare  la relazione uomo-natura in una relazione di compra-vendita, vuota di sentimenti e di qualsiasi rispetto del mondo, degli altri animali e di noi stessi.

Mai come in questo momento è evidente la necessità di modificare il nostro rapporto con il mondo.
Mai come in questo momento la malvagità, finalizzata ad un profitto cieco e sterminatore, appare in tutta la sua drammaticità.
Mai come in questo momento l'Olocausto subito da un intero popolo di uomini ad opera dei nazi-fascisti e quello che tutte

le altre specie di animali subiscono ogni giorno,dimostrano la loro comune origine,

un elaborazione del mondo meccanismo che considera la terra solo una apparecchio fatto di semplici ingranaggi materiali destinati alla proprietà e all'uso di chiunque riesca ad impadronirsene.

Mai come in questo momento è evidente la necessità di riconoscere una nuova concezione del mondo…

la Teoria scientifica della terra descrive il mondo come un unico sistema fisiologico, tutte le parti che lo compongono devono essere rispettate,devono convivere e collabborare.
Mai come in questo momento cadono tante maschere.
Finché lo faremo agli altri... potremo farlo tra di noi!

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Post n°152 pubblicato il 11 Febbraio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Per chi ancora non l'avesse letto è on line il libro di Hans Ruesch

Imperatrice Nuda

L'APPARECCHIATURA

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Ogni nuovo esperimento, ogni tortura inedita, ispira legioni di vivisettori in altre parti del

globo a provarle a loro volta, a procurarsi o perfezionare nuovi attrezzi. Oltre a tutta la gamma

di vari "apparecchi di contenzione", che formano il vanto di ogni laboratorio "bene attrezzato",

esistono congegni di particolare originalità, conosciuti col nome dei loro inventori.

interne, largamente usato dagli sperimentatori fin dal 1942, anno in cui venne ideata a Toronto

da R.L. Noble e J.B. Collip e descritta dagli stessi inventori in Quarterly Journal of(vol. 31, N° 3, 1942, p. 187). Nelle parole dei suoi creatori, il suo scopo è

Experimental Physiology

«la produzione di shock traumatico sperimentale senza emorragie in animali non anestetizzati».

In questi tamburi rotanti a velocità regolabili, gli animali . di solito gatti o topi . vengono

scagliati da una protuberanza all'altra. Alcuni gatti, con tutte le ossa infrante, sono morti dopo

quattro, altri dopo cinque giorni di questa ininterrotta tortura. Ai topi che riuscivano a saltare da

una protuberanza all'altra evitando cosi i colpi, gli inventori . si legge nelle loro relazioni .

immobilizzavano le zampine con nastro adesivo.

Poi c'è la Blalock Press, inventata dal dott. Alfred Blalock del celebre Istituto Johns Hopkins

di Baltimora, per schiacciare gli arti dei cani senza rompere le ossa, esercitando pressioni

varianti dai 250 ai 2.000 chili. E una ganascia simile alle presse usate all'inizio dell'arte della

stampa, con un piano di ferro che scende sul piano corrispondente mediante un congegno di

viti. Senonché i piani della Blalock Press non sono lisci, bensì provvisti di denti d'acciaio.

C'è la Ziegler Chair, descritta in Journal of Laboratory and Clinical Medicine (sett. 1952),

inventata dal tenente James E. Ziegler del Corpo Medico della marina statunitense di

Johnsville, Pennsylvania: ingegnosa sedia metallica che immobilizza le scimmie in qualsiasi

posizione, anche a testa in giù, per un periodo di tempo che può durare anni.

C'è la Collison Cannula, che viene impiantata permanentemente nella cavità cranica,

soprattutto di scimmie, gatti e conigli, per facilitare il ripetuto passaggio di siringhe, elettrodi,

sensori e così via, nel cervello dell'animale pienamente cosciente. La cannula viene fissata

all'osso con cemento acrilico ancorato mediante quattro viti di acciaio inossidabile avvitate nel

cranio; dopo di che occorre dare all'animale una settimana di tempo per riprendersi, prima che

possano iniziare gli esperimenti veri e propri, come descritto ad esempio in Journal of(ott. 1972).

Physiology

C'è l'apparecchio "stereotassico" Horsley-Clarke, ideato da Horsley e Clarke per

immobilizzare i gatti durante l'incannulazione e l'inserimento di elettrodi nella cavità cranica,

per i soliti esperimenti sul cervello, che non hanno mai portato al minimo risultato pratico

tranne quello di procurare il premio Nobel al prof. Walter R. Hess dell.Università di Zurigo,

nonché importanti sussidi a svariati suoi colleghi in tutto il mondo.

Sarà bene ricordare che i premi Nobel in biologia, fisiologia e medicina vengono bensì

consegnati dal re di Svezia ma vengono assegnati da commissioni di altri biologi, fisiologi o

medici, i quali di solito o sono già stati similmente favoriti dai colleghi oppure si aspettano di

essere ripagati con favori analoghi in futuro. Quanto agli "scienziati" che raccomandano sussidi

5

statali per colleghi in vena di esperimenti animali, essi hanno a loro volta già ricevuto sussidi

grazie ai loro raccomandati, oppure se li aspettano. Indubbiamente, lo smaliziato lettore italiano

avrà già afferrato il funzionamento del sistema.

C'è il Noble-Collip drum, centrifuga cilindrica di ferro galvanizzato con protuberanze

 
 
 

Post N° 151

Post n°151 pubblicato il 11 Febbraio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Per chi ancora non l'avesse letto è on line il libro di Hans Ruesch

La scienza medica attuale sotto accusa

PARTE PRIMA
SCIENZA O FOLLIA? immagine


Si crocifigge un cane per studiare la durata dell'agonia di Cristo. immagine

Si squarta una cagna immagine
gravida per osservare l'istinto materno immagine sotto il dolore intenso. immagine

Una équipe di cosiddetti scienziati paralizza un branco di gatti, sega via la volta cranica e stuzzica il cervello mentre le
bestiole non anestetizzate sono costrette a inalare varie concentrazioni di anidride carbonica, e alla fine si ha la riprova di quanto già si sapeva da anni: che esiste una correlazione tra la
concentrazione dell'anidride carbonica nel sangue e gli squilibri nervosi. Altri ricercatori immergono in acqua bollente 15.000 animali diversi, poi somministrano a metà di essi un estratto epatico di cui sono note da tempo le proprietà terapeutiche in caso di shock.

Com'era da aspettarsi, gli animali trattati col farmaco agonizzano più a lungo degli altri.
Si costringono dei cani a bere soltanto alcool puro per oltre un anno, per ottenere "la prova scientifica" che l'abuso di alcool è nocivo.

Migliaia di topi, conigli e cani, per lo più
tracheotomizzati, vengono costretti a fumare sigarette per mesi e anni, e naturalmente molti muoiono: ma gli sperimentatori subito avvertono che non è possibile alcuna trasmissione di dati
validi all'uomo.
Due medici universitari somministrano a 12 gatti, ognuno rinchiuso in una scatola, scosse elettriche convulsivanti, distanziate in modo da permettergli di riprendersi dalla convulsione precedente.

I 7 gatti che sopravvivono hanno dovuto sopportare 95 di tali scosse, gli altri 5
muoiono prima della fine dell'esperimento. Lo scopo? I medici dichiarano che fino allora non esistevano registrazioni precise delle onde cerebrali di un gatto in preda a convulsioni.
Vari cani beagles, noti per la loro indole mite e affettuosa, vengono tormentati da una coppia di scienziati finché, impazziti di dolore, cominciano ad aggredirsi a vicenda. I due scienziati volevano

«studiare la delinquenza minorile».
Un noto fisiologo introduce soluzioni di pietra infernale nella mascella dei gatti per ottenere necrosi suppurative, li lascia in questo stato per mesi e mesi, dopodiché annuncia che essi non possono masticare se non tra atroci spasimi.

Un altro luminare scopre nientemeno che versando acqua bollente su di un gatto «questo diventava molto irrequieto ed emetteva miagolii».

Fatti unici? Casi limite? Magari!
Da uomini con tanto di laurea, giorno per giorno milioni di animali indifesi — soprattutto cani, gatti, conigli, cavie, topi, scimmie, maiali, ma anche cavalli, asini, capre, uccelli e perfino pesci — mmobilizzati e imbavagliati e spesso con le corde vocali recise, vengono lentamente accecati con acidi, avvelenati a piccole dosi, sottoposti a soffocazione intermittente, infettati
con morbi mortali, sventrati, eviscerati, segati, bolliti, arrostiti vivi, congelati per essere riportati in vita e ricongelati, lasciati morire di fame o di sete, molto spesso dopo che sono state resecate parzialmente o totalmente le glandole surrenali o l'ipofisi o il pancreas o dopo sezione del midollo spinale. In un solo cervello si conficcano fino a 150 elettrodi o vi si iniettano vari
acidi o se ne asportano parti. Le ossa vengono spezzate una a una, i testicoli vengono schiacciati a martellate, si lega l'uretra, vengono recise le zampe, estirpati trapiantati vari organi, si mettono a nudo i nervi, si procede allo smidollamento della spina dorsale mediante sonde di metallo vengono cuciti gli sbocchi naturali "per vedere che cosa succede", poi
vengono attentamente osservate le sofferenze, che possono durare settimane, mesi, anni, finché non sopraggiunge la morte liberatrice, che per la stragrande maggioranza di queste creature sarà
l'unica anestesia che avranno mai conosciuto.
Spesso però non vengono lasciati in pace nemmeno allora: risuscitati — miracolo della scienza! — vengono sottoposti a nuovi cicli di martiri. Si sono visti cani impazziti dalle sofferenze che divoravano le proprie zampe, gatti le cui convulsioni li scagliavano contro le pareti delle gabbie finché venivano colti da collasso, scimmie che si avventavano le une sulle altre mordendosi a vicenda in seguito a iniezioni di varie sostanze nel cervello.
Si tratta di casi riferiti con tutta naturalezza dagli stessi "ricercatori" sulle riviste medico-

3
scientifiche, tra cui l'inglese The Lancet

("Il bisturi"), la più autorevole di tutte. 
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Post N° 150

Post n°150 pubblicato il 10 Febbraio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI

La sovrastruttura che anestetizza la responsabilità
individuale.

Si dice che tanto il "mondo" va così.
Che tanto, se fai o
non fai una cosa, "non cambia nulla".
Si sottolinea l'indifferenza del valore del singolo di fronte
all'assolutismo intoccabile di un'entità che va per i
fatti suoi.
Si cancella con la leggerezza di una frase
vuota il significato individuale di fronte a un meccanismo
superiore che non ci considera e in cui non si conta nulla.
La leggerezza di una frase vuota che salva gli altri da
ogni responsabilità.
Ci si adagia sulla dissociazione tra l'azione e il suo
risultato, spesso dovuta alla separazione visiva degli
ambienti in cui si compie l'una e su cui ricade l'altro.
Non guardare negli occhi la realtà che subisce gli esiti
aiuta. E' un filtro imbottito ed ovattato che allontana i
dubbi e le certezze, e che fa sì che una relazione diretta
tra azione e conseguenza venga separata ed isolata in due
estremi che non si mischiano tra loro.
E' lo stesso assunto per cui chi è inserito nella gestione
di un'azienda che sfrutta miseramente i lavoratori di
certe aree del mondo non si sente responsabile
personalmente, in quanto semplice attore obbligato di una
struttura sovraordinata che ha un funzionamento dato. E'
un assunto ricordato da alcuni autori parlando della
Germania ai tempi delle persecuzioni razziali, raccontando
di come le persone comuni, i tedeschi, che han vissuto in
quel periodo, non si sentissero eticamente responsabili per
tutto quello che stava succedendo di fronte ai loro occhi,
e nemmeno responsabili dei propri diretti comportamenti
individuali. Essendo quello l'ordine espresso del sistema,
essi erano assolti dalle proprie colpe come singole
persone. Le colpe dell'aver fatto, del non avere fatto,
dell'aver permesso, e dell'essersi girati per non
guardare.
L'esternazione del fatto che tanto il mondo va così, e
l'abnegazione comodamente fasulla del significato
individuale nelle conseguenze delle proprie azioni, ha
segnato la storia dell'umanità con solchi profondi. E nei
solchi profondi di questa storia resteranno, a faro
illuminante del tempo, il coraggio, la giustizia e la
dignità di coloro che hanno rappresentato l'antitesi di
questa frase dall'anima vuota.

Scegliere una cosa piuttosto che un'altra, o l'esentarsi
dal farlo, stabilisce innanzitutto il proprio ruolo nelle
cose e nelle conseguenze ancor prima di vedere cosa faccia
il resto del mondo. Nessun meccanismo superiore solleverà
con la sua parvenza autonoma la responsabilità individuale
delle persone. La sovrastruttura non è il motore vincolante
della vita, ma è la risultante della somma delle scelte dei
singoli, in cui gesti isolati si instradano in esisti
determinanti, e creano una direzione in cui nulla è
insignificante. Il concetto stesso dell'evoluzione civile
di una società, è data dal grado di interiorizzazione
individuale della responsabilità comune.
Una volta una persona disse, sii tu il cambiamento che vuoi
vedere nel mondo. Ma al di là di cambiarlo, se
semplicemente esiste un problema, un'ingiustizia, una
realtà, puoi scegliere una sola cosa: se contrastarlo, o se
farne parte.
Da qui, discende l'essenza di una persona. Il famoso mondo che gira intoccabile ed imperioso, alla fine
si divide in individui... quelli che perpetuano in modo
sterile le cose nel modo in cui le hanno trovate, delegando
alla famosa sovrastruttura la responsabilità di tutto nel
gaudio dell'indifferenza e dell'accondiscendenza, e
quelle che invece scelgono chi e come essere, dimostrando
così, la propria identità.

"Sono partigiano, perciò parteggio. Odio chi non si
schiera, odio gli indifferenti".


immagineLuciano

 
 
 

Post N° 149

Post n°149 pubblicato il 09 Febbraio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Vigliacchi! é già una vergogna la macellazione con lo stordimento,
ma questa rituale è ancora più insopportabile.
Disumani preistorici! Vi segnalo anche il video trasmesso da studio aperto: Video

ISLAM, ANIMALI MACELLATI CON LA FIAMMA OSSIDRICA

Milano:

È sempre più un orrore senza fine il rito della macellazione islamica in Lombardia. A testimoniarlo le sequenze filmate mandate in onda ieri da Telepadania nel corso del Tg Nord. Il filmato arriva da Parabiago in provincia di Milano dove, sabato 30 dicembre, una cinquantina di islamici hanno celebrato, a modo loro, la festa del sacrificio: «Aid al Adha”. Il cineoperatore Amedeo Latino ha fissato sulla pellicola l’ultima parte del rito che, proprio nella cittadina del milanese ha avuto una conclusione da film dell’orrore. Gli islamici, infatti, muniti di fiamma ossidrica, hanno bruciato, all’aperto le teste delle capre e delle pecore che, poco prima, avevano sgozzato con il terribile rito tradizionale dello sgozzamento. Viene inquadrata una lunghissima pensilina dove sono appese decine e decine di carcasse. Vicini ci sono i tagliatori di teste che imbrattati di sangue degli animali si danno un gran d’affare a scuoiare le pecore. Lunghi coltelli si alternano con forza nei cadaveri delle pecore. I resti vengono gettati in mezzo ad un prato nelle vicinanze del ristorante Pioppeto e quindi comincia l’incredibile falò di carni. Almeno una decina di giovani arrivano con alcune bombole di gas. Collegano un tubo con una sorta di lancia al termine assolutamente uguale ad una fiamma ossidrica. Scatta la fiamma e si accende immediatamente una lunga lingua di fiamme che incendia le teste degli animali in una visione quasi da bolgia dantesca. Nelle vicinanze gruppi di bambini giocano sporcandosi le mani nelle ampie chiazze di materiale ematico lasciato in mezzo al prato. C’è anche chi non gradisce la presenza del cineoperatore e allora pensa bene di sparare qualche colpo d’arma da fuoco in aria. Le forze dell’ordine guardano con attenzione ma intervenire risulterebbe un po’ troppo pericoloso. E così il filmato prosegue inquadrando altri islamici che imitando il sacrificio di Abramo, tagliano altre decine di testa di agnello in barba a tutte le disposizioni che lo stato ma anche la regione Lombardia hanno emanato per evitare la barbaria del rito. Ma è evidente che delle norme poco importa. Nel prato di Parabiago sono state violate tutte le regole vigenti che impongono, ad esempio, la macellazione in una struttura sanitaria controllata. Del resto proprio le amministrazioni periferiche, proprio per rispettare il rito in sé assolutamente crudo, mettono a disposizione i macelli pubblici. Ma quello che conta per gli islamici di Parabiago è chiaro: rispettare solamente la legge coranica prevede che l’uccisione venga compiuta senza stordire l’animale. Una tecnica che, formalmente, è vietata in Italia, ma che ha subìto delle concessioni quando lo sgozzamento, come in questo caso avviene per motivi strettamente religiosi sia per la confessione islamica, sia per la confessione ebraica. Dopo una parziale tolleranza, la deroga proprio per gli islamici è arrivata direttamente anche dal parlamento nazionale che ha dovuto recepire una normativa della Cee che, in Europa, ha acconsentito di non stordire gli animali prima di ucciderli con un colpo di lama. Negli anni scorsi, i carabinieri dei nuclei antisofisticazioni del ministero della salute, soprattutto in Lombardia, hanno compiuto decine di interventi, denunciano all’autorità giudiziaria moltissimi magrebini per violazioni in materia di regole non rispettate nei luoghi di macellazione. Di volta in volta sono stati scelti, come macelli abusivi, baracche sugli argini che costeggiano le rive del fiume Po, piuttosto che alcuni campi desolati nelle vicinanze delle cascine. Anche qui il rito è avvenuto all’interno di qualche baracca costruita per la circostanza. Non sono mancati anche i casi di macellazione avvenuta all’interno delle abitazioni. Sono state scelte o il bagno dove è più facile far scorrere e liberarsi del sangue dell’animale o addirittura in cucina dove, sotto il collo del montone o della pecora, viene collocata una bacinella. Sul fiume Po, nei parchi pubblici delle metropoli e anche nei bagni e nelle cucine delle abitazioni. Anche in questo caso sono intervenuti, ma solamente a posteriore gli uomini dei carabinieri dei Nas che ora stanno indagando su quanto è accaduto sabato. Sarebbero già pronte le segnalazioni alla procura della Repubblica. articolo di Roberto Fiorentini tratto da "LaPadania"

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Protestiamo tutti a questi indirizizzi e-mail: comune@comune.parabiago.mi.it,sindaco@comune.parabiago.mi.it,
segretariogenerale@comune.parabiago.mi.it,settore.tecnico@comune.parabiago.mi.it, tributi@comune.parabiago.mi.it,sport.cultura@comune.parabiago.mi.it

Prendete spunto da questa protesta:


Egregio signor sindaco, Siamo venuti a conoscenza della pratica di macellazione rituale, che si svolge irregolarmente nel comune di Parabiago. E’ indescrivibile questa crudeltà e comporta una lenta e dolorosa agonia per gli animali, portando il nostro Paese indietro di decenni sulla strada della civiltà e del rispetto verso gli stessi. La deroga sulla macellazione rituale, consentita con il decreto n. 333/98, che stabilisce che "lo stordimento dell'animale prima della macellazione o l'abbattimento istantaneo non si applicano alle macellazioni che avvengono secondo i riti religiosi" ed "elegge ad autorità competente per le macellazioni l'autorita' religiosa" è anacronistica e lontana anni luce dalla nuova sensibilità emergente verso la sofferenza degli animali. Il giusto e civile rispetto per le tradizioni religiose degli altri popoli non può e non deve tuttavia lasciare deroghe alla crudeltà ed all'inutile sofferenza, quando presenti. La pratica della macellazione rituale non può trovare spazio in un paese civile - come il nostro ritiene di essere - e tanto meno al di fuori del suo contesto storico di origine, in cui sicuramente non veniva praticata a livello industriale ed in cui era contemplato il rispetto per l'animale prima e durante il rituale (rif. Talmud), cosa invece totalmente assente nella moderna macellazione (anche rituale) che mantiene invece unicamente i presupposti più crudeli della stessa (tra cui la dolorosa agonia del lento dissanguamento attraverso il taglio della giugulare SENZA STORDIMENTO PREVENTIVO) a discapito di altri aspetti ugualmente previsti che invece IN OGNI CASO vengono a mancare (tranquilizzazione e accarezzamento dell'animale, assenza del sangue di altri animali, spazio per il movimento di una zampa lasciata appositamente libera, ecc.), presupposti che chiaramente in una catena di macellazione non possono essere rispettati. Lo stordimento preventivo delle vittime non comporta in ogni caso la rinuncia tout court alla tradizione religiosa del dissanguamento, evitando quantomeno la sofferenza più straziante da parte degli animali. Le chiediamo quindi di impegnarsi a far rispettare le regole di legge n. 5236 del 21.9.98 "Disposizioni per il divieto delle macellazioni effettuate secondo i riti religiosi", che abolirebbe questo inaccettabile privilegio. Chiediamo inoltre al vostro comune Che gli animali siano storditi in modo corretto senza eccezioni religiose. Certi che concederete la giusta attenzione che questa grave questione comporta e che saprete portare avanti le ragioni della civiltà e del rispetto - fortunatamente sempre più diffusi a tutti i livelli - verso gli animali a discapito della lenta e dolorosa agonia loro destinata, con l'occasione porgiamo distinti saluti.

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 Nome cognome e Città

 
 
 

Post N° 148

Post n°148 pubblicato il 29 Gennaio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

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Un video di un minuto per fare la differenza


Animal Aid propone un brevissimo video, di un solo minuto, per invitare a "fare la differenza". La differenza tra la vita e la morte per miliardi di animali.

Il video mostra da dove viene la "carne" che le persone sono abituate a mangiare.

Non ha commenti parlati, ma solo poche parole scritte lungo il video, in inglese. Le parole dicono:

Se  *tu*  sapessi la verita',  farebbe la differenza?
Per   immagineloroimmagine   (gli animali),  si'.


Fai la differenza! immagine


Il video puo' essere visto qui, e inviato a tutte le persone che conoscete che "amano gli animli" ma se li mangiano in padella...

Clicca qui per visualizzare il video 

Diffondetelo, grazie!

Ps:

COSA PUOI FARE TU?

- Smetti di consumare alimenti animali. immagine immagine
L’unico motivo per cui esistono allevamenti e mattatoi e’ la richiesta di tali alimenti. immagine
Ma una dieta che non li preveda  si chiama vegana, immagine o strettamente vegetariana non solo è possibile, ma anche gustosa e salutare. immagine
Sono sempre di più i medici ed i nutrizionisti che, lasciando perdere vecchi pregiudizi infondati, immagineimmagineimmaginetestimoniano come dal punto di vista scientifico una dieta simile, se ben equilibrata, non puo’ che portare benefici. immagine immagine immagine


Per maggiori info visitate il sito:
Società scientifica di nutrizione vegetariana

- Non comprare oggetti che usino prodotti derivanti dalla macellazione;
in particolare, indumenti od oggetti in pelle
(indumenti, oggettistica, calzature etc...).
Infatti, sebbene la pelle venga considerato un sottoprodotto dei macelli, acquistarla vuol dire comunque incentivare economicante tali attivita’.

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NB. 

Come riconoscere le scarpe veg 

Per riconoscere le scarpe acquistabili nei negozi non specializzato in scarpe vegetariane occorre far riferimento all'etichetta che contiene le informazioni sulla composizione delle 3 parti della calzatura: tomaia, rivestimento della tomaia e suola interna, suola esterna.

I simboli dei materiali utilizzati generalmente nel commercio di calzature sono quattro: il primo identifica il cuoio ed è costituito dal disegno in miniatura di una pelle conciata intera. Il secondo identifica il cuoio rivestito (è considerato un materiale più scadente) ed il simbolo è un disegno in miniatura di una pelle conciata intera con un buco romboide al centro. Il terzo identifica le materie tessili naturali e sintetiche o non tessute. E' costituito da un disegno raffigurante una specie di reticolato. Il quarto identifica ogni altro materiale come para o gomma. E' costituito da un semplice rombo. Solo questi ultimi due simboli identificano dunque dei componenti non animali.

Il problema è che le informazioni devono riguardare l'80% del materiale mentre per il restante 20% non è necessario specificare il materiale usato. In molti casi vengono utilizzati sottopiedi che contengono polveri di cuoio, come pure i puntali e i contrafforti che, essendo inseriti tra la tomaia e la fodera non possono essere individuati.

Una calzatura che presenti l'etichetta dell'immagine a lato, potrebbe quindi contenere il 20% di materiale di origine animale! E' importante quindi cercare di capire "a occhio" se è possibile che essa lo contenga, e se non si è sicuri è meglio non acquistare il prodotto.

[Il testo di questo paragrafo, e le immagini usate, sono stati tratti dal sito "... di Romeo", www.diromeo.it ]

immagineimmagine

 
 
 

Post N° 147

Post n°147 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Cari animalisti, in merito agli inauditi maltrattamenti sugli animali che avvengono nel Comune di Castellamare di Stabia, vi informo che ho inviato un’e-mail di protesta agli amministratori del suddetto Comune e alla Provincia di Napoli.

Protestiamo in tantissimi, solo così otterremo qualcosa.

Di seguito vi riporto l’elenco (già pronto per la spedizione) degli indirizzi e-mail a cui inviare la protesta.

Grazie del vostro aiuto!

Ricevo e giro:

Turisti sconvolti a Castellamare di Stabia

Sono Giulia da Roma e ti scrivo per segnalarti una situazione assolutamente assurda di maltrattamento di animali. Sono stata di recente in vacanza a Castellamare di Stabia,  città turistica molto famosa per le sue bellissime terme. Il mio soggiorno lì doveva essere paradisiaco, ed invece è stato un vero INCUBO!!!! Lì i cani randagi vengono barbaramente ammazzati dai cittadini incivili, insofferenti e sadici, che sottopongono le bestiole alle più atroci torture: li avvelenano, li buttano giù dai palazzi, li uccidono di botte e addirittura li impiccano!!  Questo infausto evento si è verificato proprio mentre mi trovavo lì. La cosa ha suscitato tanto clamore in città, che non ho potuto far a meno di chiedere informazioni alle persone del posto….Ebbene, mi è stato detto che a Castellamare c’è un’Associazione Animalista che si chiama A.D.D.A. “associazione Difesa Diritti Animali” , che da circa 20 anni opera sul territorio.  Questa associazione ha pure un sito internet www.dirittianimali.blogspot.com e fa tantissimo per combattere il randagismo e sensibilizzare i cittadini, tempo fa ha addirittura organizzato un funerale simbolico in memoria di tutti i randagi morti ammazzati, ma senza risultato… sapete perché? Perché  il Comune della città, se ne strafrega dei propri randagi, addirittura non ha neppure una convenzione con un canile perché non vuole spendere soldi!!!!!! Da circa 20 il comune non fa altro cheriempire l’ADDA di false promesse, di bugie!! E’ una vergogna! Io non andrò mai + in vacanza a Castellamare ,almeno finchè le cose non cambieranno!

Tutti gli amanti degli animali sono avvisati : Se andare in vacanza a Castellamare ve la inguaiate a causa della cattiveria e della strafottenza del Comune nei confronti dei suoi poveri randagi!!!

Il fax del comune è: 0813900205 

TURISTI PROTESTIAMO TUTTI INSIEME!!

Saluti,

Giulia

E-mail per protestare:

sindaco@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-urbanistica@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-legalita@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-trasparenza@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-cultura@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-lavoripubblici@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-servizisociali@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-finanze@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-fondieuropei@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-ambiente@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ass-scuola@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; presidente@comune.comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; difensorecivico@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; informagiovani@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; pg2000@libero.it; Direzionegenerale@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; segreteriagenerale@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; personale@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; affarigenerali@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; cultura@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; servizifinanziari@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; urbanistica@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; lavoripubblici@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; servizisociali@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; poliziamunicipale@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; ambiente@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; legalita@comune.castellammare-di-stabia.napoli.it; presidentedipalma@provincia.napoli.it; gonsalez@provincia.napoli.it; vicepreside@provincia.napoli.it; info@provincia.napoli.it; g.allodi@provincia.napoli.it; informagiovani@provincia.napoli.it; beniculturali.mare@provincia.napoli.it; pol.form@provincia.napoliit; assessoratoagricoltura@provincia.napoli.it; lavoro@provincia.napoli.it; ambiente@provincia.napoliit; pres.con@provincia.napoliit; ediliziascolasticatre@provincia.napoli.it; dp.comunitarie@provincia.napoli.it; protciv@provincia.napoli.it; rguarracino@provincia.napoli.it

Lettera tipo, (da personalizzare):   

Per conoscenza riporto la lettera di una turista sconvolta dai maltrattamenti perpetuati contro animali indifesi nel vostro Comune.

Come amministratori pubblici, mi auguro che vogliate al più presto mettere fine a questa situazione incivile, barbara e vergognosa. 

Cordiali saluti.

(NOME COGNOME E CITTA')

 
 
 

Post N° 146

Post n°146 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Articolo di Massimo Tettamanti, gennaio 2007

I ricercatori del Diabetes Research Institute dell'Università di Miami e del dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università di Stoccolma hanno pubblicato nel febbraio 2006 un articolo in cui spiegano che la struttura del tessuto umano responsabile della produzione di insulina è fortemente diversa da quello dei roditori, animali normalmente utilizzati per studi sul diabete.

Dopo trent'anni ci danno di nuovo ragione.

Da tempo il movimento scientifico antivivisezionista sostiene che le differenze genetiche, biochimiche e metaboliche tra le specie animali non consentono di utilizzare risultati ottenuti su animali per migliorare la ricerca medica.

Da qualche anno arrivano critiche puntali e precise anche da ricercatori che hanno in passato usato o sostenuto la sperimentazione su animali.

Il caso in esame riguarda i ricercatori del Diabetes Research Institute dell'Università di Miami e del dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università di Stoccolma che hanno pubblicato nel febbraio 2006 un articolo dal titolo "The unique cytoarchitecture of human pancreatic islets has implications for islet cell function".

Gli autori dell'articolo hanno scoperto e dimostrato che la struttura del tessuto umano responsabile della produzione di insulina è fortemente diversa da quello dei roditori, animali normalmente utilizzati per studi sul diabete.

Per piu' di 30 anni è stato commesso il solito errore metodologico: assumere che le cellule, i tessuti e le reazioni biochimiche dei roditori fossero simili e/o confrontabili con quelle umane.

Da un punto di vista pratico questo si traduce in:

  • Trent'anni di ricerche falsate dall'assunzione della similitudine dei tessuti tra le specie.
  • Decine e decine di risultati da buttare via.
  • Milioni di animali uccisi senza portare a nessun contributo significativo per la salvaguardia della salute umana.
  • Un numero non quantificabile di denaro pubblico buttato via in una metodologia, l'uso su animali, che non ha mai ricevuto una validazione ufficiale e che viene considerata inadeguata o inutile da chi effettua validazioni private.
  • Uno stato dell'arte della conoscenza del tessuto umano responsabile della produzione di insulina molto arretrata e che, solo ora, grazie al suddetto studio e pubblicazione, potrà iniziare a svilupparsi.

Gli autori della ricerca concludono che non bisogna continuare a utilizzare animali per questo tipo di studi in quanto falserebbero per la ricerca scientifica.

Uno degli autori, il prof. Per-Olof Berggren, professore presso il Diabetes Research Institute di Miami e presso il Rolf Luft Center for Diabetes Research di Stoccolma, dichiara esplicitamente: "La nostra maggiore scoperta è che il tessuto pancreatico umano ha una struttura totalmente unica e ha una modalità di funzionamento diversa rispetto a quello dei roditori. Non possiamo piu' continuare a basarci su studi condotti su topi e ratti. E' imperativo ora focalizzarci sui tessuti umani perché, alla fine, è l'unico modo che abbiamo per capire come funzionano."

Semplificando l'aspetto tecnico del discorso, si possono spiegare le differenze fondamentali tra i tessuti pancreatici che regolano il livello di glucosio nel sangue, dicendo che ci sono 4 tipi di cellule coinvolte: cellule alfa (glucagone), beta (insulina), delta (somatostatina) e PP (polipeptidi pancreatici).

Nei roditori il tessuto è formato da un nucleo di cellule beta circondate in vario modo dalle altre cellule mentre negli uomini tutte le 4 tipologie di cellule sono mescolate insieme con un contatto intercellulare molto maggiore.

Nei roditori le cellule beta sono il 77% delle cellule mentre nell'uomo solo il 55%.

Il 71% delle cellule beta nei roditori sono "legate" a cellule beta confinanti mentre nell'uomo, dove le cellule sono molto piu' mescolate, solo il 29% lo sono.

A seguito di questo studio è stato quindi possibile, con un ritardo di decenni, capire meglio il funzionamento dei tessuti, le modalità di produzione dell'insulina e le risposte cellulari ai diversi livelli di glucosio.

Il dr. Camillo Ricordi, chirurgo, direttore scientifico del Diabetes Research Institute sostiene che "Bisogna sottolineare l'importanza della difficoltà di estrapolazione dei risultati nel passare dai roditori all'uomo. Usando tessuti umani e sistemi modello possiamo trasferire nuove scoperte in trattamenti innovativi per pazienti in un modo piu' veloce, efficiente e sicuro."

Fonte

The unique cytoarchitecture of human pancreatic islets has implications for islet cell function (2334-2339, Proceedings of the National Academy of Science, 14 Febbraio 2006, vol. 103, no. 7).

 
 
 

Post N° 145

Post n°145 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

Li ha ridotti a larve, veri scheletri viventi, li ha affamati fino a fargli spuntare decine d’ossa spigolose da una pelle tirata come un tamburo, vicina a rompersi per la sottigliezza. Si chiamano Lisa e Zucchero. Anzi, lei si chiamava Lisa, perché è morta. Erano due Grehyhounds salvati, come decine di altri ogni anno, dal GACI (Greyhound Adopt Center Italy), l’associazione nota per “le donne dei levrieri”. Fondata da Elisa Manna e Chiara Ottolini, la GACI ha sede a Modena e si occupa di recuperare i levrieri da corsa inglesi (Greyhounds) e i levrieri da caccia spagnoli (Galgos), prima che vengano soppressi e spesso impiccati, nelle campagne iberiche, perché non sono più utili per correre dietro una lepre, finta nei cinodromi o vera, nella campagna spagnola. L’associazione oggi s’è ingrandita e, grazie ai numerosi volontari, è arrivata a salvare le centinaia di levrieri destinati a misera fine, dopo il fallimento dei cinodromi di Roma e Napoli.

            http://www.adozionilevrieri.it/index1.htmlSe andate sul sito della GACI

troverete oggi un annuncio che, in sostanza, se non blocca le adozioni, le limita ad esami severissimi dei richiedenti, perché è accaduto un episodio che sembra uscito da un racconto di Stephen King. Una giovane e bravissima (tutti 30 e lode) studentessa, iscritta al TACREC, Tecniche di Allevamento del Cane di Razza ed Educazione Cinofila, presso la facoltà di Veterinaria di Pisa, chiede in affido all’associazione due Grehyhounds, Lisa e Zucchero. Quale miglior persona cui affidarli, visto che la studentessa è attiva anche nel mondo televisivo e scrive articoli per riviste specializzate con, a fianco, la firma di docenti universitari? Le credenziali ci sono tutte e i due cani le vengono affidati. L’associazione controlla periodicamente le persone che ricevono i levrieri. Esige giustamente di essere rassicurata sul loro stato di salute. I primi colloqui con l’adottante sono telefonici e la studentessa, vicina al diploma, riferisce notizie confortanti e si dilunga su episodi idilliaci tra lei, Lisa e Zucchero. L’associazione le chiede qualche foto, da tenere in archivio. Non arrivano. Qualcuno s’insospettisce sulla base di voci che parlano di una studentessa molto brava a scuola, un po’ meno con i cani. Si cerca di formalizzare un incontro con una volontaria che vada a controllare. Nulla da fare. A questo punto interviene il presidente della GACI, Dario Ferrario, che si rivolge ai carabinieri. Quando entrano nella casa, a qualcuno viene il vomito. Urina ovunque, due centimetri di escrementi sul pavimento, puzza, sudiciume e due scheletri con brandelli di pelle addosso, uno dei quali (Lisa) in stato comatoso. Vengono immediatamente portati alla Clinica Cascina di Fornacette (Pisa) dove tutto il personale si mobilita, per giorni, al fine di salvarli. “Quando li ho visti” mi dice l’internista della Clinica, Francesco Carrani” mi sono venute in mente le immagini dei campi di concentramento e ho avuto finalmente chiaro cosa voleva dire quella cachessia (il dimagrimento scheletrico di un corpo malato N.d.A.) che abbiamo studiato sui sacri testi”.

 Dopo quindici giorni di cure assidue sembrano farcela entrambi e Lisa viene affidata a due persone di Modena, dove muore all’improvviso, tra le loro braccia, stroncata da una trombosi. Zucchero sta bene. Se osservate la dolcezza dello sguardo che ha un levriero e pensate a quanto hanno lavorato per salvarli, capirete perché veterinari, avvezzi al dolore e alla morte ogni giorno, hanno pianto, sapendo della morte di Lisa.

  La storia fa il giro del Net e il preside della facoltà di Pisa è costretto a pubblicare una lettera in risposta alle centinaia di mail che adombrano una qualche responsabilità dell’ateneo. Giungono messaggi anche dall’estero. Non affidate a quella donna neanche un moscerino. Si chiede che le venga impedito di laurearsi. In questo episodio mostruoso, se non c’è di mezzo la follia c’è veramente da avere paura della mente umana. immagine

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PROTESTATE TUTTI:

LETTERA TIPO     al ministro pecoraro scanio

Il suo indirizzo email e'

a.pecoraroscanio@verdi.it      

   

(se potete scrivete qualcosa di vostro pugno)

Spettabile Ministro Pecoraro Scanio,
le chiedo d'intervenire il prima possibile affinchè la persona che ha ridotto Lisa e Zucchero a due scheletri viventi paghi per ciò che ha fatto e chiedo soprattutto che non le venga conferita la laurea in veterinaria.
Confidando in un suo tempestivo intervento, le invio distinti saluti.

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Firma

 

 
 
 

Post N° 144

Post n°144 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da AIUTACI.AD.AIUTARLI
 

DA AGIRE ORA:immagine

In questi giorni si e' molto parlato in giornali e telegiornali della terribile situazione delle mucche "a terra", animali cosi' sfruttati e debilitati che non sono piu' in grado di tenersi in piedi e vengono trascinati e caricati a forza nei camion verso il macello.

Ma quel che non e' stato detto, mai, in questi servizi, ne' nelle dichiarazioni di chi ha denunciato l'orribile situazione, e' di chi e' la colpa e che cosa puo' fare ciascuno di noi per evitarlo. Forse perche' e' troppo "scomodo" dirlo ed e' piu' semplice dare la colpa agli "allevatori cattivi", nella speranza che vengano controllati e puniti, e tutti possiamo continuare la vita di prima con la coscienza a posto?

Peccato, non e' cosi' semplice! E se stringe il cuore vedere quelle povere mucche stremate da anni di sfruttamento per la produzione di latte, col cuore spezzato, di anno in anno, per il vitellino che viene loro strappato a pochi giorni dalla nascita (uno ogni anno, appunto), vederle cercare di camminare, non farcela, cadere, venir trascinate malamente nei camion, giacere in mezzo al fango incapaci di alzarsi... se stringe il cuore, vedere tutto questo, e' bene sapere che la soluzione NON e' quella di ammazzare le mucche sul posto, anziche' trasportarle, cosi' come richiederebbe la legge!

Ammazzare le mucche sul posto non cambia di una virgola la loro vita precedente, piena di sofferenza e sfruttamento, non cambia il fatto che dopo 6-7 anni di vita vengono ammazzate per farne hamburger (in natura vivrebbero da 20 a 40 anni), non rende giusto quel che viene fatto loro, non restituisce loro i figli che sono state costrette a partorire e che sono stati portati via a pochi giorni di vita per finire imprigionati in un allevamento intensivo e macellati a 6 mesi per diventare "carne bianca".

E quindi, non sono colpevoli solo gli allevatori, che sono esecutori e basta, ma sono piu' colpevoli i mandanti, cioe' chi, comprando i prodotti di questo sfruttamento e questa morte, implicitamente da' l'assenso a questo comportamento. O credete che sia possibile continuare a consumare carne, latte, formaggio ai livelli attuali, e a basso costo, senza che questo genere di allevamento diventi obbligatorio (sia per le quantita' prodotte che per il basso prezzo di vendita)? Se lo credete: sveglia, siamo nel mondo reale! Nel mondo reale questo e' possibile facendo fare alle mucche questa "vita":

Filmato sul sito del Corriere della Sera
Filmato sul sito del TGCom 

E allora, se, nel mondo reale, volete, anziche' contribuire a questo massacro e dar soldi a chi lo compie, cercare di diminuirne la portata, c'e' una cosa, una cosa sola da fare. Non controlli della polizia, non leggi dello Stato, che non cambiano nulla, perche' tutto continuera' come ora finche' i livelli di consumo saranno questi. Una cosa sola, che potete fare voi, senza che nessuno debba dare il benestare dall'alto: diminuire i consumi di tutti i prodotti animali. Tutti.

Diminuire quanto? Piu' che potete. Piu' queste immagini vi fanno male, piu' vi fanno crescere dentro lo sdegno per una sofferenza e una morte gratuite, non necessarie, piu' sentite, in voi, l'empatia verso questi animali che non hanno mai fatto male a nessuno, e che sono in grado di soffrire come ciascuno di noi, come il nostro cane, come il nostro gatto.... piu' sentite questo, piu' facile vi sara' evitare di comprare e consumare prodotti che hanno causato la loro sofferenza e la loro morte. Quando avrete diminuito questo consumo del 100% sarete vegan. Ma anche prima, prima di arrivare al 100%, avrete fatto qualcosa per questi animali, ne avrete salvati, diminuendo i consumi.

Consigli pratici per iniziare a fare questa scelta: http://www.vegfacile.info.

Chi questa scelta l'ha gia' fatta, per favore, scriva alla redazione dei TG o dei giornali che hanno riportato questa notizia, testimoniando che l'unica possibile soluzione e' quella di diminuire i consumi. Perche' la denuncia di questo stato di cose ha senso solo se serve a far capire alle persone cosa possono fare per evitarlo, altrimenti e' solo un'occasione sprecata! Fatevi sentire, per favore, e' importante!

Potete scrivere a:
lettere@corriere.it, redazione@tgcom.it, direttoretg2@gmail.com, direttoretg3@rai.it
oppure, col ";" come separatore:
lettere@corriere.it; redazione@tgcom.it; direttoretg2@gmail.com; direttoretg3@rai.it

Grazie!

Questo destino non capita solo alle mucche, ma a tutti gli animali, specie i bovini, che essendo piu' grossi e pesanti risentono di piu', al momento del trasporto, dell'incapacita' di muoversi. Esiste un nome, per tutti questi animali, si chiamano "downers" (in italiano si traduce con "a terra"), e il loro destino e' uguale in tutto il mondo.

Qui sotto riportiamo un racconto, che abbiamo tradotto diversi giorni fa da un sito americano, e oggi e' il momento giusto per pubblicarlo, dato l'argomento. La vicenda si svolge negli USA, ma potrebbe benissimo svolgersi qui, come avete visto dai filmati: ogni posto del mondo e' uguale, per gli animali allevati per essere uccisi.

Racconto: Una mucca "a terra": questa storia vi cambierà la vita 

Il camion che trasportava questa mucca fu scaricato al Walton Stockyards nel Kentucky una mattina di un giorno di settembre. Dopo che gli altri animali furono fatti scendere dal camion, lei era rimasta indietro, incapace di muoversi. I lavoratori del mattatoio le applicarono come d'abitudine il pungolo elettrico sulle orecchie per spronarla ad uscire dal camion, poi la picchiarono e le tirarono calci sul muso, nelle costole, sulla schiena, ma lei non si mosse.

Allora le strinsero una corda attorno al suo collo, legarono l'altro capo ad un bastone piantato nel terreno, e fecero avanzare il camion. La mucca fu trascinata sul pavimento del camion e cadde a terra, rompendosi entrambe le zampe posteriori ed il bacino. Rimase lì fino alle sette e mezza del pomeriggio.

Per le prime tre ore, rimase lì, urlando sotto il sole cocente. Ogni tanto, dopo aver urinato o defecato, si trascinava con le zampe anteriori sul sentiero di ghiaia per spostarsi in un posto pulito. Provò anche a spostarsi verso una zona ombreggiata, ma non riuscì ad arrivare così lontano. Dopotutto, poteva muoversi solo per una decina di metri.

Gli operai del mattatoio non le diedero bere, e l'unica acqua che la mucca ricevette le fu data da Jessie Pierce, un'attivista locale. Era arrivata verso mezzogiorno, dopo essere stata avvisata da una testimone che aveva assistito all'accaduto. Dato che i lavoratori non si dimostrarono disposti a collaborare con lei, chiamò la polizia della contea di Kenton. Il poliziotto che arrivò era stato avvisato dai suoi superiori di non fare nulla; se ne andò verso l'una del pomeriggio.

Un operaio del mattatoio avvisò l'attivista che aveva ricevuto dalla compagnia di assicurazioni l'autorizzazione per abbattere la mucca, ma che non l'avrebbe fatto finché lei non se ne fosse andata. Jessie era dubbiosa sul fatto che l'operaio avrebbe mantenuto la parola, ma se ne andò verso le 15.

Quando tornò, verso le 16:30, trovò il mattatoio deserto. Tre cani stavano attaccando la mucca, che era ancora viva. Aveva subito numerose ferite, e l'acqua da bere le era stata portata via. Jessie contattò allora la polizia di stato. Quattro ufficiali arrivarono alle 17:30. L'agente Jan Wuchner avrebbe voluto sparare alla mucca, ma gli fu detto che sarebbe arrivato un veterinario ad ucciderla. I due veterinari dello stabilimento si rifiutarono di praticarle l'eutanasia; dissero che per preservare il valore della carne, la mucca non avrebbe dovuto essere uccisa.

Un macellaio finalmente arrivò alle 19:30 e sparò alla mucca. Il suo corpo fu venduto per 307 dollari.

Quando un operaio del macello fu intervistato da un reporter del Kentucky Post, disse: "Non le abbiamo fatto nulla, dannazione!", e definì le attenzioni rivolte alla mucca dagli altri operai e dalla polizia come "stronzate". Rise durante tutta l'intervista, dicendo che non c'era nulla di male nel modo in cui la mucca era stata trattata. Ogni anno, milioni di polli, tacchini, maiali e mucche arrivano nello stabilimento o già morti oppure troppo malati o feriti per camminare.

Questo non è un caso isolato. È molto comune che arrivino animali in questo stato, tanto che è esiste un termine ben preciso per definirli, "downer", cioè animali feriti, che non sono in grado di alzarsi e camminare (NdT in italiano si possono definire animali "a terra").

Secondo le statistiche rese disponibili dalla stessa industria della carne, ogni anno milioni di polli, tacchini, maiali e mucche arrivano nei macelli o morti o troppo malati o troppo feriti per camminare. Gli animali spesso si azzoppano o si ammalano dopo una vita di sfruttamento negli allevamenti intensivi, e dopo un viaggio in condizioni disumane verso il mattatoio, viaggio che spesso avviene in qualsiasi condizione climatica e senza cibo né acqua.

Gli allevamenti non forniscono cure mediche individuali o eutanasia agli animali malati: è molto più economico lasciar soffrire, ed infine morire, gli animali.

La sofferenza causata dai metodi di allevamento, che hanno lo scopo di contenere i costi della carne, delle uova e dei latticini, è enorme. L'industria delle uova, per esempio, confina tra cinque ed undici galline in piccole gabbie in batteria, senza curarsi del fatto che le condizioni di affollamento causano malattie e morte a molti dei volatili. L'esperto di industria aviaria Bernard Rolling riassume il semplice e freddo ragionamento degli operatori di queste industrie con la frase "i polli sono economici, le gabbie costose".

 
 
 
 
 

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