Creato da: douglas71 il 04/02/2006
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Inizia al BAYERN "L'ERA ANCELOTTI" ... in mezzo ad infortuni e tristi dimissioni ...

Post n°8745 pubblicato il 11 Luglio 2016 da douglas71
 
Tag: Mercato

È il giorno di Ancelotti. Presentato alla platea tedesca, il nuovo allenatore del Bayern Monaco comincia la conferenza stampa parlando in tedesco. Solo poche incertezze, che, sottolinea, verranno eliminate col tempo. Da queste parti si dice “Deutsche Sprache, schwere Sprache” (“Lingua tedesca, lingua difficile”). Per questo l’impegno non può che essere apprezzato. Anche perché Carletto ha un piano a lungo, lunghissimo termine: “Potrei anche restare per 24 anni, fare un’esperienza simile a quella di Ferguson allo United”. Andiamo con ordine però: il primo a parlare in conferenza è Rummenigge, che ricorda gli anni passati in Italia da calciatore, proprio da avversario di Ancelotti: “Ci conosciamo da tanto tempo – ha spiegato –. Mi ricordo ancora quando giocavamo in Italia. Era un avversario duro ma leale. Fece una carriera eccezionale. Sono molto contento che siamo riusciti a portarlo al Bayern. Credo sia l’allenatore giusto, al posto giusto, al momento giusto. Sono convinto che continueremo ad avere successo e che avremo un ottimo rapporto. Il mercato? Siamo a inizio luglio, c’è ancora tempo, può succedere di tutto. Due anni fa si è infortunato Martinez e siamo intervenuti quando pensavamo di non doverlo più fare. Possono succedere tante cose”. C’è però la sensazione che il colpo più grande del mercato estivo del Bayern sarà proprio Ancelotti.

SI PRESENTA CARLETTO — “Sono molto fiero ed orgoglioso di essere qui, e ringrazio il Bayern per questo – ha esordito in tedesco –. Credo che il mio amico Guardiola abbia svolto un buon lavoro in questi anni. Proveremo a vincere ogni competizione. Voglio anche salutare i tifosi. Spero che sarà una stagione fantastica. E sono sicuro che il mio tedesco migliorerà. Ora avanti con le domande, ma in inglese o in italiano per favore”. E le domande arrivano. La prima riguarda la tattica: “Il Bayern ha una grande tradizione, che desidero continuare. Vogliamo un gioco d’attacco. Adoro questo tipo di gioco. Ma bisogna rispettare le caratteristiche dei giocatori, non sono qui per fare una rivoluzione. Il lavoro di Guardiola è stato fantastico (lo ha ripetuto più volte durante la conferenza, n.d.r.)”.

Ancelotti appare calmo e rilassato, ma ha anche un’ambizione enorme: “Voglio lasciare un segno in questo club, come fatto da Trapattoni”. Inevitabile la domanda su Götze, da tempo sul mercato: “Ci sto pensando. Per me è un nostro giocatore. Gli ho detto che cambio molto, dipende sempre dalle caratteristiche. Noi abbiamo una grande squadra, con tanti giocatori chiave. La rosa è molto ben costruita”.

INSERIMENTO — – Al Bayern c’è voglia di vincere. Dopo tre sconfitte di fila nella semifinale di Champions il primo obiettivo è trionfare in Europa. “Ho sempre allenato grandi squadre, che hanno sempre molta pressione perché devono vincere. Io però la pressione non la sento”. Del resto Ancelotti è chiamato a riportare tranquillità in un ambiente scosso dagli addii di Markus Hörwick, capo ufficio stampa che era al Bayern da 35 anni, e di Matthias Sammer. Il mancato successo in Europa, tra l'altro, è proprio ciò che viene imputato a Guardiola. “Il mio lavoro però non sarà più facile perché Guardiola qui non ha vinto la Champions – ha spiegato –. Vincerla non è semplice. Bisogna superare diversi ostacoli. L’obiettivo è quello di vincerla, certo, e non ci accontentiamo della semifinale, ma ci sono tanti club che vogliono trionfare in Europa”. È importante però far bene anche in campionato, quello sì dominato dal Bayern di Guardiola in questi anni: “La Bundesliga è un ottimo campionato, con molte, molte buone squadre. Mi piace l’atmosfera che si respira. Gli stadi sono pieni. È una buona immagine”. Infine un commento sulla città: “Mi piace. Proverò anche la salumeria – scherza –. Siamo vicini all’Italia, questo può aiutarmi nell’inserimento”. Importante, per chi vuole restare a Monaco tanto quanto Ferguson restò a Manchester!

Dopo BOATENG il BAYERN inizierà la stagione anche senza DOUGLAS COSTA.
La stella Brasiliana del BAYERN è costretta a rinunciare alle Olimpiadi perchè il suo problema fisico non accenna a placarsi ... non un bel segno in vista della nuova stagione.
 
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Commenti al Post:
douglas71
douglas71 il 11/07/16 alle 23:15 via WEB
le dimissioni di HORWICK e SAMMER non sono un bel segno ... c'è un po di Caos adesso anche perchè non si capisce che ruolo abbia in questo momento HOENESS e sopratutto chi prenderà il posto di SAMMER ...
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gil641
gil641 il 12/07/16 alle 12:27 via WEB
Le dimissioni di Sammer sono dovute esclusivamente purtroppo a motivi gravi di salute
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florian1967
florian1967 il 12/07/16 alle 15:37 via WEB
E' ufficiale: Loew resta alla panchina della nazionale tedesca fino ai prossimi mondiali del 2018. Personalmente, pur non avendo mai lesinato critiche all'allenatore tedesco, sono soddisfatto che Jogi intenda onorare il proprio contratto, spazzando via quelle voci che lo volevano dimissionario dopo la sconfitta con la Francia. In questi dieci anni a guida della mannschaft Loew può esibire un bilancio di assoluto rispetto: campione del mondo nel 2014 la sua Germania è sempre stata tra le prime quattro in Europa e nel mondo, seconda nel 2008, semifinalista nel 2010, nel 2012 e nel 2016. Nel marzo del 2006, quando Loew era il secondo di Klinsmann, ma già con funzioni tecniche precise (ad impostare la tattica era lui), la Germania ricopriva il 22esimo posto nella classifica FIFA. Chi sminuisce il terzo posto conquistato in un mondiale casalingo evidentemente dimentica il posto che la Germania occupava nel ranking prima di suddetta competizione. Loew ha riportato la Germania tra le grandi nazionali del mondo e le ha dato una continuità di risultati che mancava dagli anni 1970 e 1980. E' giusto che Loew prepari il prossimo mondiale: nessuno come lui conosce uomini e ambiente. Si potevano avere dei dubbi circa le ambizioni personali dopo un mondiale vinto, ma questi europei li hanno dissolti. Un sentito in bocca al lupo a Jogi, quarto allenatore "mondiale" della Germania, al pari di Herberger, Schoen, Beckenbauer.
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d.rex
d.rex il 12/07/16 alle 15:56 via WEB
Vediamo se sarà la scelta giusta, solo il tempo saprà dirlo...intanto bisogna vincere la prima conf cup il prossimo anno, magari con un gioco più convincente di quello espresso agli Europei e con degli attaccanti di ruolo che sappiano fare il loro mestiere, ovvero buttarla dentro. Mi piacerebbe vedere finalmente Reus in un grande torneo, in questo Europeo avrebbe fatto di sicuro la differenza e credo avremmo portato a casa il titolo con lui in campo...
(Rispondi)
 
Kurbjuweit
Kurbjuweit il 12/07/16 alle 17:10 via WEB
Più che altro per il momento mi sembra una scelta inevitabile quella del rinnovo di Loew: con Klopp che ha scelto il Liverpool e con Heynckes ritiratosi all'apice dei successi con il Bayern, non c'erano alternative serie per la panchina della nazionale. (i tecnici stranieri neppure li nomino, tanto la DFB neppure li prende in considerazione, a torto o a ragione)
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florian1967
florian1967 il 12/07/16 alle 17:47 via WEB
Quali sono le vostre prime impressioni circa Ancelotti? Sinceramente io mi aspettavo qualcosa di più. E' stata una conferenza stampa all'ordine della continuità e della normalità. Il profilo non è stato basso, ma bassissimo. A sentire Ancelotti al Bayern non serviva niente, era già al top, tutto perfetto, nessuna rivoluzione, nessuna idea nuova, niente di niente. In questo sciorinare di banalità sono rimasto un tantinello deluso. Non mi aspettavo certo un Guardiola 2, so bene che Ancelotti è uno che preferisce i fatti alle parole, ma non è riuscito ad emozionarmi, non ho avuto la sensazione che sia venuto al Bayern perché amasse la squadra, la città, o il calcio tedesco. Mi è sembrato un professionista che si è accasato su una panchina importante lasciata libera e stop. Come inizio di una storia importante avrei voluto qualcosa di più, sinceramente...
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dwaynethebest
dwaynethebest il 12/07/16 alle 19:10 via WEB
Florian l'importante è che porti la Champions n.6...e magari anche la 7 così raggiungiamo quei buffoni del Milan.
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florian1967
florian1967 il 12/07/16 alle 19:34 via WEB
Non c'è dubbio, Dwayne... stavo parlando di sensazioni a pelle... lui è milanista nell'animo, poi ha già allenato squadre di mezzo mondo e non mi sembra considerare Monaco il picco della sua carriera, ma solo una delle varie esperienze di allenatore professionista... e poi piccole cose, come ad esempio andare subito a dire a Thomas Mueller che contro l'Italia erano stati "fortunati"... non l'ho trovata un'uscita né veritiera, né gradevole per accasarsi in Germania!
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florian1967
florian1967 il 13/07/16 alle 07:43 via WEB
Gli italiani hanno la faccia come il... bronzo, per essere gentili! Non passa giorno che media e tifosi (quali gli uni e quali gli altri?) non inveiscano contro la Germania e più ingenerale sui tedeschi. Ieri era il turno della conferma di Loew e la Gazzetta pareva quasi augurarsi di salutare l'allenatore dimissionario della squadra "superfavorita alla vigilia", che ha eliminato l'Italia "solo" ai rigori, per poi perdere in semifinale contro la Francia. Si cerca come al solito di sminuire la parte avversa per accrescere i meriti della propria. E con la Germania il giochino è di antica data! I tedeschi non sono più quelli di una volta!! Quante volte l'avrò letta questa frase??? Persino nel 1974, prima di vincere quello straordinario mondiale, la Germania veniva considerata meno forte di quella del '70!! La verità, cari italiani del piffero, è che la storia della nazionale di calcio di Germania è una storia esaltante e la vostra, al confronto, deprime! Fatevene una ragione!! 4 mondiali, 3 europei vinta e un'infinità di piazzamenti che consento ai tedeschi di non fallire mai il proprio obiettivo. E anche stavolta è andata così. Loew ha conquistato la semifinale, mentre gli azzurri, tra un balletto di Zaza e un cucchiaio di Pellè se ne tornano mestamente a casa senza entrare tra le prime quattro della manifestazione. E poi si stupiscono che nella Top 11 dell'europeo ci siano zero italiani e ben tre tedeschi (Boateng sì e Bonucci no, rosicate pure!), ma chi vuoi che se ne impippi di chi manco raggiunge una semifinale? Gli italiani evidentemente hanno visto e si godono un film tutto loro. Mai una autocritica seria, quando le cose vanno male al massimo si torna a parlare di club! Ma torniamo alla Germania e alla sua fantastica storia di successi e di risultati costanti. Nelle ultime 19 manifestazioni, dal 1980 ad oggi, solo 5 volte i tedeschi non hanno centrato una semifinale e mai - dico mai - non si sono qualificato per una fase finale. L'Italia, nello stesso periodo, ha steccato ben 11 volte e per 2 volte ha mancato persino la qualificazione. Nel 1984 dissero che era "normale" perché due anni prima Bearzot aveva portato la coppa, mentre oggi si pretendeva da Loew nientemeno che di bissare il successo di Rio (manco poco!!) Ma non è finita qui. Dicono che a Conte dovrebbero fargli un monumento per aver portato un'Italia così scarsa ai quarti, accarezzando la semifinale. Ma come, gli eroi che avevano battuto i Fellaini (pardon, i belgi) non erano degni della Grande Impresa, come a Madrid 82? Pellè, Eder, Giaccherini, per non parlare di Buffon e della BBC non erano degni di ben altri monumenti in maglia azzurra? Adesso tornano scarsi e Conte fantastico. Ma allora come si dovrebbe giudicare Voeller che riuscì a portare una Germania assai brutta alla finale dei mondiali del 2002?? Per la Germania uscire sconfitti ai quarti nel 1998 significò la fine di un'era e l'inizio di una fase difficile, la peggiore della propria storia. Ma se gli anni 2000-2004 rappresentarono una "crisi" (vedi Wikipedia italiana), che dire delle vicende italiane, ricche di insuccessi... che la crisi non finisce mai? Purtroppo la Germania in Italia ha una stampa e un pubblico contrari che mai guardano con obiettività ai risultati. Io sono orgoglioso di aver potuto godermi, in quaranta anni di tifo, una squadra capace sempre di puntare ad una vittoria finale e di finire quarta se proprio va male! A differenza loro, nella nostra storia non ci sono monetine, Coree, arbitri Moreno e altro folclore... per noi è tutta una sfilza di primi, secondi, terzi e quarti posti! Adesso ci prepariamo ai mondiali di Russia consapevoli di avere una squadra campione in carica, rodata ad ali livelli eppure ancora giovane, con un allenatore che nessun'altra nazionale del mondo può vantare. Abbiamo una federazione forte e una nazione ricca, potente nel mondo. Siamo ancora, piaccia o no, la Grande Germania. L'Italia è il solito cantiere aperto, squadra vecchia da rifondare, allenatore vecchio di bassa caratura e un futuro difficile in termini di sport e vita quotidiano. C'è poco da stare allegri e molto, molto poco per alzare la cresta.
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d.rex
d.rex il 13/07/16 alle 10:22 via WEB
Florian dovresti saperlo bene com'è l'Italia, tante chiacchiere, tante favole come quella del made in italy, del "Paese del Sole", delle spiagge "fantastiche", del fatto che si mangia come da nessuna parte nel mondo e altre palle simili, mai nessuna autocritica...nel calcio è uguale, qui si creano tanti film. Credo che la maggior parte delle persone pensi che l'Italia ha vinto più della Germania nella storia del calcio, ma lasciali pure nella loro ignoranza, in questo modo non progrediranno mai e chi sa lavorare bene come ha fatto le Germania negli ultimi 15 anni raccoglierà i frutti. Già uno non da poco ce lo siamo presi due anni fa, ora vediamo di portare a casa qualcos'altro tra Olimpiadi, Conf Cup e prossimo Mondiale.
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amo_bundesliga
amo_bundesliga il 13/07/16 alle 11:36 via WEB
sul fatto che gli italiani se la gasano su ogni cosa è senza dubbio, penso siano un popolo abbastanza esaltato, e i media ci mettono del loro. Non dimenticherò mai come il mio professore universitario di economia e marketing alimentare, fece una scenaggiata di lamenti, perchè a livello di mercato nell'INDUSTRIA ALIMENTARE, la GERMANIA era al numero 1 un termine di quote. in pratica nell'INDUSTRIA ALIMENTARE, la Germania aveva le quote più alte, nonostante sia un settore in cui la Germania non è specializzata. l'ITALIA era alla posizione numero 5. Il mio professore non si era arrabbiato per il fatto che l'Italia fosse alla 5 posizione, prima di lei c'era SPAGNA, FRANCIA, BELGIO-LUSSEMBURGO, OLANDA. Ma li dava fastidio che la Germania fosse alla numero 1. Continuava a denigrare la germania, per il fatto che ha un cibo di m****. Questo è un semplice esempio per far capire che gli Italiani li dà fastidio la presenza della Germania in posizioni alti. questa arroganza e odio verso i tedeschi si riversi anche nello sport, c'è una sorta di invidia e odio verso i tedeschi che quasi viene naturale. Per fortuna non tutti così e molti sono anche obiettivi e sportivi.
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Silentbob90
Silentbob90 il 13/07/16 alle 09:31 via WEB
Se vi aspettavate qualcosina di più alla presentazione di Ancelotti, mettetevi l'anima in pace.... Carletto è così, assolutamente banale e noioso durante le interviste, nulla a che vedere con le conferenze stampa di van gaal e guardiola. Che tuttavia sia uno dei migliori allenatori in circolazione è poco ma sicuro, non lo dimostra solo il palmares, ma il gioco che dà alle sue squadre. Proprio parlando di gioco io non penso, come lui stesso ha detto, che ci saranno stravolgimenti epocali nel bayern. Il bayern continuerà a fare possesso e ad avere una mentalità offensiva, magari ci accontenteremo di avere un possesso palla del 60 %, ma Ancelotti non è certo uno che ama catenaccio e ripartenze. Certamente avremo posizioni più fisse, moduli meno variabili. Se devo fare un paragone, penso assomiglieremo un po' più al bayern di heynckes (e questo non significa automaticamente triplete mettiamo subito le cose in chiaro..). Queste ovviamente sono solo impressioni, poi si vedrà. Capitolo mercato: non è ovviamente chiuso, arriverà secondo me almeno un buon difensore che faccia da sostituto a hummels e boateng e una prima punta.
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amo_bundesliga
amo_bundesliga il 13/07/16 alle 11:38 via WEB
io ancelotti l'ho sempre visto come tifoso del Milan, ama il suo Milan. quando era al real era più entusiasta di quanto lo era quando arrivata da noi. forse il Real è un clun più prestigioso el nostro, fare la storia con il real ha più sapore rispetto a farla con noi. Io non sono molto ottimista.
(Rispondi)
 
florian1967
florian1967 il 13/07/16 alle 14:47 via WEB
In questi anni di riscoperto nazionalismo (alle vongole), noi pochi filotedeschi appariamo agli occhi di tanti come una specie curiosa e altamente disprezzabile. Nel mio piccolo avrei veramente tante cose da dire sul perché ci si possa disinnamorare del proprio Paese, a livello calcistico e non, e al contrario scegliersi una Patria ideale, nella fattispecie la Germania. Per il momento, lasciando da parte riflessioni extrasportive, vorrei soffermarmi sull'ambito calcistico. La mia generazione, i nati alla fine degli anni sessanta, non dimenticheranno mai il calcio che esprimeva l'Italia durante gli anni settanta e oltre, e il contrasto stridente con i sistemi più evoluti e spettacolari di altre nazionali. Tra le squadre di caratura mondiale infatti solo l'Italia spiccava per un calcio schiettamente difensivistico. Il Brasile giocava col suo tradizionale 4-2-4, l'Inghilterra con l'altrettanto tradizionale 4-4-2, mentre l'Olanda e la Germania, con le dovute differenze, schieravano un altrettanto offensivo 4-3-3. L'Italia, no. Nessun sistema calcistico è passato alla storia con un modulo altrettanto infamante del cosiddetto "catenaccio". L'idea di arretrare il centromediano ad ultimo uomo, dietro ai terzini marcatori, sembrò ai più come una mossa tattica di dubbio gusto, un comportamento antisportivo, ai limiti della mascalzonata. Famosi già per il contropiede, gli italiani "catenacciari" inorridirono il mondo che a lungo imputò agli azzurri questo sistema ultradifensivistico che, è bene ricordarlo, fu messo in discussione solo da Arrigo Sacchi e poi da Zdenek Zeman, dal finire degli anni ottanta, considerati ancor oggi "eretici" rispetto a quella tradizione di calcio speculativo ancora imperante. Per cui durante l'epoca di Rivelino e Zico, di Beckenbauer e Rummenigge, di Platini e Giresse, di Kempes e Maradona, di Cruijff e Krol, durante questo ventennio spumeggiante in cui l'agonismo e la tecnica individuale si integravano con risultati davvero sorprendenti, il calcio italiano agli occhi dei suoi stessi estimatori rappresentava un modello sorpassato, incapace di dare spettacolo e spesso anche improduttivo. Il redde radionem furono i mondiali del 74. L'Italia, partita tra le favorite per il titolo, crollò miseramente fornendo una pessima immagine di sé. La finale tra Germania Ovest e Olanda rappresentò per tutti l'avvento di un calcio nuovo con il quale si doveva fare i conti o morire. Gli olandesi giocavano con quattro difensori in linea, ma finivano spesso col difendere a due, visto che i terzini nella fase offensiva diventavano ali. La Germania, più prudente, schierò come libero il proprio regista, il quale restava il principale costruttore di gioco della squadra. Tutto questo era inconcepibile in Italia, dove, malgrado i primi tentativi modernizzatori di Bernardini, per molti anni ancora si giocò con un terzino destro francobollatore della punta esterna avversaria, un terzino come si diceva allora "fluidificante", in grado cioè di coprire tutta la fascia, un'ala "tornante", che garantiva una difesa a 5, e soprattutto un libero "spazzino" davanti al portiere. Chi ha suppergiù la mia età si ricorderà pene come già sul finire degli anni settanta, in Germania, si giocasse con un terzino di spinta a destra, oltre che a sinistra. Mentre gli italiani schieravano Gentile nell'antica tradizione dei Burgnich, la Germania aveva un propulsore efficacissimo di nome Kaltz, le cui scorribande sulla fascia, in sovrapposizione ai Rummenigge, gli Abramczik e i Littbarski, davano un peso enorme all'azione offensiva che si manteneva solitamente costante nell'arco dei 90 minuti e non affidata, come nel caso dell'Italia a sparuti ed estemporanei "contropiedi". Allo stesso tempo, se Scirea fu solo una versione aggiornata dei Wilson e dei Cera, per la sostituzione di Beckenbauer si trovò, dopo un periodo di esperimenti, un altro centrocampista doc da schierare come metodista arretrato, il talentuosissimo Stielicke del Real Madrid. E potrei continuare, citando ad esempio un Breitner con piedi da centrocampista puro (come per il brasiliano Junior o l'olandese Krol). In quegli anni, oggi si fa un po' fatica a crederlo, quando l'Italia affrontava una grande squadra straniera sembrava avesse di fronte dei marziani. Nel 1978 nonostante Bearzot potesse contare già sul blocco della Juve trapattoniana e su ottimi giocatori quali Causio e Bettega, nessuno credeva in un risultato di prestigio. L'ingresso in semifinale stupì ma non bastò perché mutasse di fondo l'opinione generale di un calcio italiano che, visti anche i deludentissimi risultati a livello di club, era considerato poco più che mediocre. Nel 1980 si avevano buone aspettative perché si ospitavano gli europei e si contava di far pesare il fattore casalingo, ma anche stavolta oltre le semifinali non si andò. La coppa la vinse, manco a dirlo, la Germania, con una squadra ricca di giovani talenti, da Schuster ad Hans Mueller, da Rummenigge a Klaus Allofs. Il biondissimo Kalle vinceva il pallone d'oro ed era considerato il miglior giocatore d'Europa. Allora che le frontiere erano chiuse, i giocatori d'oltralpe avevano la statura di giganti e i nostri italici quella dei pigmei. Tutto cambiò dopo il miracolo-beffa del 1982, con un'Italia trovatasi campione del mondo "per caso", dopo una serie di successi incredibili, molto al di là delle reali forze degli azzurri, e soprattutto dopo quell'infamante calcioscommesse che rischiò seriamente di precludere all'Italia l'accesso alla competizione. L'Italia vinse quei mondiali dopo tre miseri e vergognosi pareggi ai gironi, trovando forze inaudite contro squadre troppo spavalde o fiaccate da infortuni e precedenti impegni. Fu un miracolo che durò quattro partite, dopo le quali l'Italia, Pablito Rossi neo Pallone d'oro in testa, ritornarono nell'anonimato da cui erano partiti e vi restarono degli anni! Ciononostante quella coppa vinta principalmente grazie alla Dea Bendata (il famoso "stellone azzurro"!) cambiò tantissime cose: alimentò un nazionalismo sportivo fino ad allora fiacco o inesistente, ingigantì i meriti dei calciatori italiani, ridiede vigore ai cantori del contropiede, instaurò la rivalità italotedesca con tutta la retorica annessa, e soprattutto diede il via ad un decennio di sconsiderati bagordi, non solo calcistici (presidenti spendaccioni e manigoldi) ma anche a livello sociale e politico, una sorta di nuova "dolce vita" modello Vanzina, i cui effetti disastrosi ricadranno sulle tasche dei contribuenti a partire dal decennio successivo. Gli italiani di oggi sono purtroppo figli delle illusioni, delle bugie e delle truffe di quegli anni ottanta che ingigantirono l'immagine di un'Italia, distorcendola oltremodo da quella reale. I tedeschi, molto più seriamente e modestamente, lavoravano sodo per pagarsi l'unificazione e l'ingresso nell'Unione Europea. Vinsero relativamente poco, ma si costruirono un futuro. Poi uno dice perché ti piace la Germania...
(Rispondi)
 
baviera12
baviera12 il 13/07/16 alle 15:14 via WEB
Ragazzi scusate ma secondo voi SKY, con Carletto al Bayern, trasmetterà la partita del Bayern oppure la solita mischiata della diretta?
(Rispondi)
 
armycasa107
armycasa107 il 13/07/16 alle 22:32 via WEB
Non posso che essere d'accordo in pieno su tutto quanto avete scritto sia a livello calcistico che extra calcistico. Chi come me ha frequentato la Germania per anni in estate da fine anni 70' vi ha studiato, e guarda la TV tedesca o legge i giornali da anni e anni e conosce appieno il buono e il cattivo della Germania può capire perché si rimane affascinati da questo paese e i suoi valori. Non che i tedeschi siano il massimo perché hanno anche loro i loro difetti e le loro contraddizioni ma prima di giudicare male un paese con superficialità sarebbe opportuno che si documentasse, lo frequentasse e allora potrebbe capire perché la Germania dovrebbe essere presa a modello quanto a disciplina organizzazione efficienza e lavoro sodo non parole al vento, promesse fasulle come fanno i nostro politici da decenni. É risaputo che da noi in Italia vige la regola è la cultura del più furbo, di chi riesce a farla franca a spese dell'altro; non a caso la scena politica del nostro paese non é altro che lo specchio della nostra società. Tutti ladri, furbi, opportunisti e corrotti in gran parte e poi si lamentano se le cose vanno male o criticano i tedeschi solo per invidia. Così anche nel calcio. In Italia non hanno saputo rinnovarsi, negli anni 90 vincevano coppe a mani basse con presidenti che scialacquavano denaro a montagne per calciatori invece che modernizzare i loro stadi o dotarsi di una federazione efficiente e adesso ne raccolgono i frutti quindi sperano sempre de farla franca con furberie di ogni genere o travisando le cose. Può durare un po' ma alla lunga si vede dove sta il marcio. In Germania gran parte delle squadre hanno sempre guardato al bilancio e lo guardano tutt'oggi che stanno meglio di noi, niente debiti e, chi li fa, scende di categoria, altro che calcio scommesse o mischiate come succede da noi all'ordine del giorno. Oggi in Germania si gioca davanti a stadi pieni, moderni, efficienti e, nonostante tutto ciò, sempre un occhio al bilancio, niente follie come in Premier League dove si é innescato un circolo vizioso con tanti soldi, mettendo nelle mani di sceicchi o ultra miliardari squadre tradizionali e gloriose come United, Liverpool ecc. Più ne hanno più ne spendono fino a che collasseranno e, quando questi magnati si saranno rotti il cazzo, o non ci guadagneranno più col calcio, li lasceranno nei debiti. No no molto meglio in Germania dove i titolari delle squadre sono sempre i TIFOSI, perché alle loro società ci tengono. Ed ecco perché nasce tanta invidia. Per terminare spero che quest'anno Sky la smetta con quella oscena diretta BUNDESLIGA del sabato. Molto meglio trasmettere una o due partire intere, chissà che succederà.
(Rispondi)
 
baviera12
baviera12 il 13/07/16 alle 23:24 via WEB
Leggo che la Uefa ha rinvenuto nello spogliatoio della Francia dopo la partita contro la Germania una confezione di una medicina ritenuta doping. Boh.....vedremo nei prossimi giorni
(Rispondi)
 
florian1967
florian1967 il 14/07/16 alle 14:04 via WEB
Abbiamo dato Benatia alla Juve, 3 milioni per il prestito, 17 con la formula del diritto di riscatto. I tifosi bianconeri sulla Gazzetta parlano di grande acquisto, soprattutto vista la formula che non prevede l'obbligo del riscatto. Ora, 3 milioni per vedere se Benatia è rotto oppure no si possono dare, e pure 17 se il giocatore è rimasto quello della Roma. Non so perché il Bayern se lo sia tolto non avendo difensori in panchina e il solito, patetico Badstuber in infermeria! Non mi è piaciuta molto questa operazione, sinceramente.
(Rispondi)
 
 
douglas71
douglas71 il 14/07/16 alle 15:18 via WEB
Più che altro non capisco come mai BENATIA accetti senza rompere i coglioni DI ANDARE A FARE DELLA PANCHINA alla JUVE ... ma al BAYERN invece no ... e non dimentichiamo che nonostante la struttura BOATENG e HUMMELS sono molto fragili fisicamente e si rompono parecchie volte nel corso della stagione ...
(Rispondi)
 
 
 
dwaynethebest
dwaynethebest il 14/07/16 alle 17:53 via WEB
Potrebbe essere stato acquistato in ottica di una partenza di Bonucci o di un Barzagli ormai part-time. E credo poi che Benatia non si sia mai ben integrato nella squadra e in generale in Germania. Guardiola poi dall'inizio non gli ha mai dato troppe possibilità. E comunque concordo con Florian. Sinceramente l'operazione fa veramente schifo anche a me. Comprato a 40 milioni e regalato alla Juve per 20 se tutto va bene...bah. Non siamo proprio capaci di vendere.
(Rispondi)
 
 
 
 
vez12
vez12 il 14/07/16 alle 20:11 via WEB
mah non sono per niente d'accordo...l'hai comprato a 27 e hai già ammortizzato due anni su quattro...addirittura ci fai una plusvalenza in bilancio!!! PEr un giocatore che è sempre sembrato ok in bundes ma impaurito e debole in europa e con molti guai fisici...ed un super stipendio...per me alla juve farà bene, ma era assolutamente da vendere! Adesso dovranno trovare una riserva...è sufficiente un difensore che si rompa poco e con un po' di esperienza, non c'è bisogno di prendere un'altra superstar (peraltro in giro non ce ne sono)...ancelotti è uno che rispetto a guardiola cambia molto molto meno.
(Rispondi)
 
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