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Morti Bianche, "una catena che deve essere spezzata".
Post n°77 pubblicato il 27 Novembre 2006 da poker_d_assi
Avevo un amico, lavorava in un cantiere e una mattina ha salutato sua moglie e i suoi bambini dando loro appuntamento alla sera. Ma a casa non è più tornato, perché un furgone l’ha investito mentre era sul lavoro. Un bel funerale, tanti fiori, il cordoglio di tanti, due righe sui giornali e poi? Poi tutto dimenticato e la vita è ripresa per tutti, tranne per quella famiglia che ancora piange. Ma quante famiglie piangono qualcuno che non tornerà più? In questo paese sembra che sappiamo stupirci più dei complotti che ogni giorno qualcuno ci propina (calciopoli, intercettazioni, brogli elettorali)che per i problemi seri e veri che ogni giorno guardiamo coi nostri occhi. Solo che quegli stessi occhi li preferiamo a volte girare in altre direzioni. Ci indignamo per un video messo su internet dove un paio di bulli pesta un ragazzino disabile, ma non sappiamo indignarci del fatto che quegli stessi video salgano i vertici delle classifiche divertenti, grazie a migliaia di persone che si divertono a guardare questi spettacoli indegni, rendendosene inconsapevolmente complici. Ci sono notizie che fanno notizia ed altre che invece non la fanno Ci sono notizie che amplifichiamo quasi fossero l’unica ragione della nostra vita ed altre che spesso rimuoviamo perché finirebbero per attestare quella voragine di assenza di valori in cui questa società sta precipitando. Ieri ancora 4 morti bianche, 4 morti sul lavoro a causa di una esplosione di un deposito di olii in provincia di Perugia. Solo pochi giorni fa due giovani operai sono deceduti a Udine, folgorati da una scarica elettrica. Due righe su un giornale, due dichiarazioni di politici che vogliono dire basta a questo stato di cose. Ma poi tutto torna alla normalità e noi torniamo a farci coinvolgere da problemi che ci comportano meno implicazioni. Eppure gli infortuni sul lavoro hanno causato lo scorso anno in Italia 1200 decessi su un totale di 940 mila infortuni 1200 decessi in un anno sono quasi pari a 3 decessi al giorno. Secondo dati diffusi dall'Inail, vi è stata rispetto al 2005 una diminuzionedel 9% delle morti bianche, ma questo non basta. I decessi per infortuni di lavoro che fanno statistica sono quelli che riguardano il lavoro regolare. Le stime dei decessi che avvengono nell’ambito del lavoro nero quelle purtroppo non le conosciamo, ma ci sono. E i lavoratori irregolari nel nostro paese sono 4 milioni. Ieri il monito del Capo dello Stato Napolitano: "Quella delle morti sul lavoro è una catena che deve essere spezzata attraverso un intervento congiunto dello forze sindacali, di governo e dell'opinione pubblica". Le leggi ci sono per tutelare la sicurezza dei lavoratori, dunque facciamo in modo che la sicurezza non esista solo sulla carta. (Scritto da Dike: http://blog.libero.it/vendicatrice) |
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