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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi di Marzo 2014
Un risvegliato alla Coscienza di sè non è detto che debba essere un Maestro.
Su questo punto c'è forse un po' di confusione, ci sono parecchie distorte credenze.
Potrebbe benissimo essere il tuo vicino di casa di cui nemmeno ti accorgi, se non sei sveglio pure tu. Si può dunque essere risvegliati a tutti gli effetti pur rimanendo individui ordinari inseriti nel gioco mondano, senza rivendicare pubblicamente alcuna particolarità riguardo al proprio stato di coscienza. In tanti casi succede proprio così.
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Un individuo può subire un conflitto con l'esterno pur avendo la pace interna,
ma è difficile che sia in pace con l'esterno quando ha il conflitto interno.
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Non c'è niente di meglio di aver veramente voglia di fare quel stai facendo, di voler guardare quel che stai guardando... di voler essere quello che sei e dove sei, ora.
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Sentimenti e opinioni sono come nuvole passeggere e ci possono apparire simpatiche o minacciose. Seguirle o identificarsi in esse in base al nostro umore momentaneo ci fa entrare nel regno del mentale, mentre osservarle semplicemente e lasciarle andare ci mantiene nel Cielo della Consapevolezza. Quel Cielo immacolato che ospita ogni tipo di nuvola in transito è la nostra natura Essenziale.
Esserne consapevoli sempre è di basilare importanza per non smarrirci nelle nebbie delle realtà cangianti e impermanenti.
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Onde non alimentare fantasticherie pseudo esoteriche, e semplificando, si può dire che l'apertura del cosiddetto Terzo Occhio (Ajna Chakra) non è altro che realizzare e stabilizzare il Testimone: ovvero l'osservatore neutrale, non giudicante, della mente e di ogni fenomenologia psichica e fisica.
Questa realizzazione è nella facoltà di ogni essere umano, ed è la porta ineludibile che ci conduce sulla soglia del Risveglio interiore. Il penultimo passo. L'accadere di quello successivo... è misterioso, non è in nostro potere determinarlo, compete solo alla Grazia Divina... là dove il Sè si autoriconosce.
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Solo in quel silenzio mentale puoi realizzare chi Sei.
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Se un ego afferma che il libero arbitrio non esiste sta bluffando, ovviamente, dato che non può dirlo smentendosi nel contempo agli occhi del mondo. Tuttavia, quella è una verità che può essere realizzata da una consapevolezza riconosciutasi impersonale. Quando ciò accade, questa onora la rivelazione metafisica... tacendo.
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Per l'armonia della Totalità ci è dato di funzionare in modo da sentirci liberi. Per fortuna però non lo siamo, nel senso in cui lo intende il nostro ego. Se lo fossimo realmente, la totalità sarebbe solo un caotico insieme di spinte divergenti, di volontà singole disarmoniche, incapaci di operare al meglio nell'interesse del Tutto.
Ecco tuttavia perché è importante credere fermamente di essere liberi, anche se non lo siamo: le energie individuali, in questa modalità, riescono ad esprimersi con più intensità, forza, creatività...
E' dunque meraviglioso e stupefacente che il Tutto abbia creato questo sogno nella coscienza di ognuno, per coinvolgerci nella Sua volontà, facendoci credere che sia la nostra, al fine di compiere la sua libera Cosmica Danza.
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Dato che non possiamo vivere oggi quel che sarà domani o quel che è stato ieri, rilassiamoci nell'adesso, godendocelo così com'è, in tutta la sua pienezza, ricordando che altro tempo non c'è. Non indugiamo dunque in una qualche attesa, in qualche altrove mentale, poichè l'essere via da qui ci fa mancare la presenza nel momento, il solo in cui l'esistenza vuole danzare con noi senza alcun altro compagno immaginario.
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Possono anche aprirti la porta, o puoi pure trovarla aperta, ma poi sei tu che devi fare il passo decisivo, coscientemente. Stare sulla soglia vite intere non equivale all'istante in cui accade il coraggio di entrare in totale fiducia e abbandono.
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Non possiamo esprimere al meglio il nostro potenziale attraverso l'imitazione di qualcuno, ma lo possiamo fare solo quando siamo realmente noi stessi. Scimmiottare altri non ci fa crescere. Ci toglie in qualche modo energia. Imitare ci distrae dal nostro fiorire, avvilisce la magia inscritta nel seme che dovremmo coltivare e lasciar sviluppare. In un certo senso tradiamo il destino al quale la nostra intima natura silenziosamente ci richiama. Anche se ci può sembrare di non valere essendo "solo" noi stessi, dobbiamo sapere che comunque noi valiamo e siamo di fatto creativi in quanto unici e irripetibili. Siamo stati creati per essere quel che siamo, non la copia fasulla di qualcun altro. Liberiamoci allora dalle maschere che non ci appartengono, dai ruoli che non ci competono, dalle idee che non sono maturate in noi. Non perdiamoci dunque nelle imitazioni indotte che ci depotenziano, ma affidiamoci piuttosto alla nostra unicità, nella quale è riposta la nostra autentica originalità. Ognuno deve convincersi che è veramente bello per quello che è: perchè, se da un punto di vista essenziale, il fiorellino di campo equivale alla rosa, all'orchidea... così è per gli esseri umani. Ognuno esprime la sua magnifica unicità. Questo è il suo incommensurabile e sacro valore.
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E’ l’idea più comune che esista.
Il tuo essere veramente speciale si mostra invece quando sei serenamente ordinario.
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I Sufi hanno un bellissimo detto: il Divino non viene trovato da chi cerca,
ma coloro che non cercano non lo troveranno mai.
In questo paradosso Divino c'è il mistero della Grazia.
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Aprendo delicatamente le mani, con lo spirito di un vecchio fanciullo e la testa libera da grevi concetti, potresti soppesare l’universo: lo troveresti leggero come le ali di una farfalla svolazzante su un campo di fiori. Richiudendo invece le stesse mani con il cuore indurito e scaltro, la testa piena di pensieri, ritornerai a sentire il carico opprimente della solitudine della tua persona in affanno, prigioniera di una pelle trasparente fattasi provvisoria dimora. Nella misura in cui ci apriamo o ci chiudiamo su noi stessi tracciamo inevitabilmente i confini del nostro esistere, le pareti del nostro Essere.
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Fra dubbio e certezza scelgo il sorriso
tra vizio e virtù scelgo la pace
tra sogno e realtà scelgo il silenzio.
Perchè nel sorriso conosco...
nella pace vedo... nel silenzio sento...
il semplice Amore.
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Più buio della mezzanotte non ci può essere, dice il proverbio.
Così come non può esserci più luce del mezzogiorno.
Tra questi estremi giochiamo la nostra umana partita,
danziamo la nostra esistenza terrena.
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Anche stamattina mi sono ridestato dalla piccola morte notturna. Gli occhi vedono il mondo colorato; respiro, tocco, sento, parlo, cammino...
Che miracolo assistere e partecipare a tutto ciò, comunque sia!
Non posso che ringraziare con tutto il mio cuore la Misteriosa Forza che mi concede e rinnova l'accesso a questo esserci quotidiano, non dato mai per scontato.
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Se non hai pace interna, vai a cercarti il conflitto ovunque si presenti, perchè così trovi giustificazioni esterne per il tuo malessere.
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Si rimane confinati nelle varie caselle del malessere e del disagio finchè non si Comprende e accetta fino in fondo che la Vita è un grandissimo Gioco.
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All'età di dieci anni andavo a scuola con la chiave di casa, perché tornavo prima dei miei genitori, che a volte lavoravano fino a tardi. Una sera d'inverno, arrivato davanti alla porta di casa, cercai la chiave senza trovarla. La casa era isolata. Scendeva la notte. Non avevo la chiave. Aspettai davanti alla porta. Un'ora, due ore, tre ore. I miei genitori non tornavano. Iniziai a pensare che non sarebbero mai più tornati. Mi misi a piangere. Mi sentivo molto solo, abbandonato, esiliato, sventurato. Alla fine arrivarono i miei genitori. "Perché piangi? mi chiesero; siccome abbiamo visto che avevi dimenticato la chiave, abbiamo lasciato apposta la porta aperta". Spinsi la porta. Era aperta. Non mi era nemmeno passato per la testa di provare ad aprirla senza la chiave. Volevo raccontarti questa storia prima di cominciare, per dirti che so che tu non hai la chiave. Nessuno l'ha mai avuta. La chiave non serve. La porta è aperta. Entra in casa tua.
da: "Il fuoco liberatore" di Pierre Lévy - Luca Sossella Editore
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24