Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Giugno 2014

UN BLOG E' RILEVANTE PER CHI, PER COSA?

Post n°2410 pubblicato il 30 Giugno 2014 da Praj
 

Siccome mi è capitato di veder segnalato in 'Libero' questo Blog tra i 300 cosiddetti rilevanti, mi domandavo come mai altre volte invece sparisce questa rilevanza. Infatti non capisco a cosa sia dovuta la variazione o la scomparsa, visto l'ordine apparentemente arbitrario dei blog. Una volta un altro blog lo si può trovare affiancato, altre volte molto davanti o in indietro in graduatoria. Allora ci si può anche chiedere se la rilevanza di un blog sia variabile e di ordine meramente quantitativo, calcolata sostanzialmente da un algoritmo che non entra in merito alla qualità dei contenuti? Quindi trattasi di rilevanza strettamente numerica.
Mi piacerebbe perciò che qualcuno che ne sa di più me in merito, rispetto a questa curiosa classificazione, mi spiegasse una buona volta, se e quanto l'interrogativo è lecito.
Resta comunque il fatto che la cosa a me interessa più per curiosità che per altro.



 
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L'EGOISMO NATURALE

Post n°2409 pubblicato il 30 Giugno 2014 da Praj
 

Nessuno può essere altruista eccetto gli ipocriti. La parola egoista ha assunto una connotazione estremamente negativa, in quanto tutte le religioni l’hanno condannata: non vogliono che tu sia egoista. Ma perché? Perché devi aiutare gli altri.
Mi viene in mente un bambino che parlava con sua madre e la madre gli disse: “ricordati sempre di aiutare gli altri” e il bambino le chiese: “e gli altri cosa faranno?” e la madre rispose: “naturalmente aiuteranno gli altri“.
Allora il bambino replicò: “mi sembra una cosa un po' strana, perché ognuno non aiuta se stesso invece che pensare agli altri e rendere le cose inutilmente complicate?“.
L’egoismo è naturale e solo se sei egoista arriva il momento in cui puoi dare, quando sei in uno stato di gioia traboccante, allora la puoi condividere.
Adesso c’è gente infelice che aiuta altra gente infelice, ciechi che guidano altri ciechi. Ogni albero è egoista: porta l’acqua alla sua radice, la linfa alle sue foglie, ai suoi frutti, ai suoi fiori e quando fiorisce diffonde la sua fragranza per chiunque: amici, estranei, chi conosce e chi no.
Quando è carico di frutti li condivide. Dà quei frutti a chiunque, ma se insegni agli alberi a essere altruista moriranno esattamente com’è morta l’intera umanità.
(OSHO)



 
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LA FEDELE COMPAGNA

Post n°2408 pubblicato il 30 Giugno 2014 da Praj
 

Per quanto si eviti di parlarne, la si esorcizzi, la si rimuova, la paura della morte rimane la più fedele delle compagne. Non ti abbandona fino a che non cadi nelle sue braccia e le lasci inevitabilmente il corpo. Quel che poi ne sarà di te è un mistero sul quale anch'essa non ha potere, perchè è solo uno strumento docile e servizievole di una forza che la trascende. Abbi dunque fiducia in quel Mistero che ti ha generosamente creato e ti richiama imperscrutabilmente a Sè.
In Fiducia allora, lasciare il corpo, potrebbe essere anche una festa per un ritorno a Casa, dopo una esperienza umana che ti toccava fare, per dei motivi che puoi solo immaginare, ma ora non ti è dato sapere.




 
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NON SEI SOLO...

Post n°2407 pubblicato il 29 Giugno 2014 da Praj
 

Anche se non appartieni ad una chiesa, non sentirti isolato nel tuo viaggio verso Casa. Non sei solo, siamo in tanti ad aver scelto la libera Via del ritorno alla Sorgente. La Divina esistenza non ha bisogno d'istituzioni per farsi riconoscere come tua vera e fondamentale Madre. Essa invisibilmente osserva e protegge il tuo cammino in modi che nemmeno t'immagini. Ogni cosa che ti accade è misteriosamente fatta per il tuo bene. Comprese le rovinose cadute e sbandamenti che ti possono capitare lungo il tragitto. Procedi dunque con fiducia e perseveranza...



 
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MEDIATORI SUPERFLUI

Post n°2406 pubblicato il 29 Giugno 2014 da Praj
 

La teologia è una materia che nutre sostanzialmente la mente con teorie e fantasie intorno all'idea di Dio. Non è necessario conoscerla per sentirlo e averlo nel cuore. Paradossalmente, potrebbe essere pure un ostacolo ad una spiritualità vissuta profondamente, basata sull'esperienza diretta (senza mediatori inutili) con il Divino.



 
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ASCOLTA LA VITA...

Post n°2405 pubblicato il 28 Giugno 2014 da Praj
 

Se non siamo contenti della nostra vita, probabilmente, è perchè la Vita stessa non è contenta di noi. Se non siamo in sintonia con lei, non possiamo certo pretendere che essa sia in sintonia con noi. Quindi, sbagliamo a lamentarci: ascoltiamo piuttosto cosa ha da sussurrarci nel silenzio. Facciamo tacere la nostra mente e cerchiamo di udire la sua melodia.
E allora, forse, non andando più controcorrente, il nostro cuore avrà un nuovo respiro e battito d'amore.




 
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BUON VIAGGIO, AMICO

Post n°2404 pubblicato il 27 Giugno 2014 da Praj
 

L'ultimo saluto al compagno di Viaggio Salvatore che ha lasciato il corpo.

C'è una mancanza nel mio cuore oggi: la tuà bontà, il tuo spirito sempre positivo, quasi unico. Pur avendoti conosciuto solo virtualmente, carissimo Salvatore, hai
lasciato una preziosa traccia nella mia anima. Ricordandoti con affetto, ti sento ora in un qualche luogo luminoso che la qualità del tuo Essere vero e lindo ha sicuramente meritato. Ti ringrazio per avermi donato la tua amicizia.
Un sorridente abbraccio spirituale e un sentitissimo Namastè, dolce Amico.

Praj 



 
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SENZA PACE

Post n°2403 pubblicato il 26 Giugno 2014 da Praj
 

Non puoi assaporare la pace finché sei in lotta con qualcosa, con qualcuno.
Smetti dunque di lottare, rilassati in quel che sei, con quel che hai, e la pace emerge natural-mente. La rinuncia interiore alla lotta é il principio della pace.
Da questo stato d'essere pacificato, anche la visione della giustizia poi si configura in maniera più chiara e armoniosa.



 
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NO MIND NOW

Post n°2402 pubblicato il 26 Giugno 2014 da Praj
 

Il passato lo puoi solo ricordare e il solo futuro solo immaginare.
E' dunque soltanto l'adesso che puoi davvero creare e vivere pienamente senza dover ricorrere alla mente.



 
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ANNI PASSATI SENZA TRASFORMAZIONE

Post n°2401 pubblicato il 25 Giugno 2014 da Praj
 

Rivedere su un social network, dopo tanti anni, ex amici d'infanzia e constatare dal loro diario che hanno ancora la stessa mentalità e stesse passioni (tifo accanito per una squadra di calcio, ecc...) di quando erano bambini e si giocava assieme, mi fa un certo effetto. Non sento però di contattarli perchè ormai riscontro che siamo distanti anni luce, sul piano degli interessi e sotto tanti punti di vista. Oggi dunque comunicheremmo solo sul piano dei ricordi. E questa operazione per me non ha più senso. E' proprio vero che ognuno nella vita ha la sua strada, il suo destino... ci s'incontra, ci si perde...



 
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NE' SANTI NE' EROI

Post n°2400 pubblicato il 25 Giugno 2014 da Praj
 

Se non sai più che santo pregare... prova a meditare a fondo su chi sei tu.
Poi vedrai che non avrai più bisogno né d'invocare santi né d'aspettare eroi.



 
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ACCETTAZIONE, NON RASSEGNAZIONE

Post n°2399 pubblicato il 24 Giugno 2014 da Praj
 

C'è una sostanziale differenza esistenziale fra il principio di rassegnazione-fatalismo con quello di accettazione-resa. Per me, sono principi spiritualmente e metafisicamente opposti. Lo stato psicologico e spirituale della rassegnazione contiene il "no", un rifiuto esistenziale, nel suo sfondo.
Diverso è invece lo stato che è sostenuto dalla luce della consapevolezza, che ha il “sì”come supporto, diventato Accettazione.
La differenza è fondamentale: con la negazione impotente c'è la passività costante come attitudine, inattività sfiduciata,pessimismo malinconico, rancore strisciante, malessere... mentre con l'Accettazione, ovvero con l'affermazione fiduciosa, non gestita dal senso dell'ego, l'impotenza passiva si trasmuta in potenza co-creativa, azione positiva impersonale.
Accettazione e rassegnazione dunque hanno ben poco da spartire. Hanno in comune solo un'apparenza concettuale, esteriore.
Perciò essere in uno stato di coscienza di accettazione invece che di rassegnazione cambia completamente l'approccio alla vita. Anche la qualità dell'esistenza è opposta: nell'una è basilarmente triste, nell'altra è serena.
L'accettazione ha una totale aderenza al presente. Non da spazio alla fantasticheria, non rimugina sul passato, non specula su quel che è stato o quel che potrebbe essere.... si attiene al ciò che accade momento dopo momento con naturalezza, disponibilità e assunzione dei possibili cambiamenti. Si fa carico del ciò che è senza resistenze di fondo, aprendosi alle trasformazioni ineluttabili.
L'accettazione è presente e spontanea di fronte agli eventi, non è scelta deliberata e calcolata da un soggetto che crede di agire personalmente: l'azione ed il pensiero conseguenti sono sorretti e pervasi dalla consapevolezza e dal sentire fiducioso di essere agiti dal Divino-Tutto. Se l'accettazione è un costante accadere del Divino che ci fa strumenti del Suo volere, la rassegnazione invece è sempre uno stato dell'ego riluttante all'abbandono.
Infatti l'ego non può accettare, può solo rassegnarsi. Ecco perché allora qualunque cosa si faccia con l'intenzione di ottenere, avere uno scopo personale... ostacola di fatto la stessa accettazione, la resa al Mistero dell'Esistenza.




 
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GIOCATORE, NON GIOCATTOLO

Post n°2398 pubblicato il 24 Giugno 2014 da Praj
 

Se vuoi veramente goderti la vita per quel che è - un grandissimo gioco fatto di salite e discese, luci e ombre, gioie e dolori - sii un giocatore attivo e cosciente, non un giocattolo passivo e incosciente. Ne va del senso e piacere d'esistere.



 
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DALLA SOTTOSTIMA ALLA SOVRASTIMA

Post n°2397 pubblicato il 23 Giugno 2014 da Praj
 

C'è chi ha bisogno di recuperare un po' d'autostima.
Ben venga dunque uscire da una triste sottostima.
Ma c'è anche chi dovrebbe togliersi un'indecente sovrastima.



 
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STELLE DI POLVERE

Post n°2396 pubblicato il 23 Giugno 2014 da Praj
 

Ammasso indecifrabile
di fantasie e di cose
di freddi gioielli e di caldi rifiuti
come un'installazione artistica
ti proponi alla galleria delle vanità
fuggendo l'idea che di tutto ciò
non rimarrà che cenere
e che di te resterà nient'altro
che un umido ricordo...
forse nel cuore di qualcuno.
Anche se il mondo dimenticherà
l'inconsistente opera compiuta
ciò che conterà allora sarà
che tu abbia attraversato
l'esperienza umana
e sia andato oltre la polvere
che hai lasciato, e sorrida candido
vedendola nel vento depositarsi
sopra il tempo e spazio
di cui sei sempre il Signore.



 
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SPONTANEO, VERO

Post n°2395 pubblicato il 22 Giugno 2014 da Praj
 

Più sei genuino meno sei interessato ad apparire per piacere agli altri.
Allora sei semplicemente spontaneo
e smetti di sostenere la continua finzione per gestire la tua insicurezza.




 
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MATRIX E' LA TUA MENTE

Post n°2394 pubblicato il 21 Giugno 2014 da Praj
 

La trilogia dei film su "Matrix" ha reso coscienti molti individui della loro prigionia mentale. Tuttavia non ha offerto gli strumenti per la fuga e per la libertà da essa. Ha illuso invece molti individui facendo credere loro che basta volerne uscire, senza dire che se questa volontà è dettata dall'ego, le pareti di Matrix diventano ancora più alte e spesse, anche se possono apparire più trasparenti. E' dunque una favola fantascientifica stimolante, che manca però della chiave di salvezza perenne, che dissolve il sogno, l'incubo della mente identificata nell'ego e in Matrix: l'auto riconoscimento di Sè.

Cercare di uscire dal mondo illusorio che ci crea Matrix (chiamato Samsara dalle filosofie orientali) con il solo strumento della mente è, come diceva Einstein, impossibile: sarebbe come cercare di risolvere un problema dallo stesso livello di coscienza che lo ha creato.
Il fatto è che pochissimi si rendono conto di essere in trappola, proprio perché sono identificati con la loro stessa prigione, l’ego illusorio, che continuamente si auto alimenta in un infinito gioco di rif
lessi i quali, rispecchiandosi e riconoscendosi l’un l’altro, si rimandano conferme basate su una percezione totalmente relativa di loro stessi, credendo pure di vivere l’unica realtà possibile.
Uscire da questa matrice non è facile. La liberazione è praticabile solo per chi è disposto a giocarsi la Vita interiore, uscire dagli schemi mentali, per la Ricerca di Chi egli veramente Sia, avendo intravisto o sentito nel cuore questa possibilità, aldilà di ciò che la mente meccanica, fatta di emozioni e pensieri programmati, quotidianamente gli impone: sia attraverso le lusinghe suadenti del desiderio e dell’ambizione o le minacce perpetuate con i sottili meccanismi della paura.

 
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BIGOTTISMO

Post n°2393 pubblicato il 20 Giugno 2014 da Praj
 

Il "bigottismo" è una mentalità. Si è bigotti non solo perchè si seguono acriticamente i messaggi di una religione, di una setta o di un partito, ma anche se ci si attiene rigidamente ai propri schemi mentali, qualsiasi essi siano. E' proprio una questione di attitudine alla ottusa e rigida chiusura a ciò che non si conosce, non si capisce, che poi si va ad applicare in ogni ambito con cui si ha a che fare: non ascoltando, non dialogando, tenendosi abbarbicati alla proprie e limitate credenze, anche contro l'evidenza dei fatti.




 
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UPAYA (MEZZI ADATTI)

Post n°2392 pubblicato il 19 Giugno 2014 da Praj
 

Nell'accettazione reale, anche le opinioni, fatte di "si" e di "no" (ed eventuali varianti e sfumature), possono emergere senza attaccamento ed essere elementi creativi nel grande Gioco della Vita (Leela).
Pure le diversità esteriori, nonostante i temporanei ruoli apparenti - in cui però non c'è attaccamento e identificazione - si percepisce quell'unità di fondo che terrà sempre alla periferia del nostro essere l'estemporaneo e occasionale conflitto. E' la Comprensione di essere attori e co-autori del misterioso Leela.
Nell'accettazione reale e profonda c'è quel naturale buon senso derivante da una corretta declinazione di una essenziale intuizione spirituale. Senza una elaborazione intelligente dell'insight che "noi non siamo agenti personali", si resta appesi ad un astrazione sostanzialmente nichilista, un limbo anaffettivo e, fondamentalmente, si va a sguazzare in una sorta di insensibilità quasi disumana. A certe approssimative interpretazione non dualiste sembra manchi quella maturazione di un percorso che, invece, lo Zen ha perfettamente compreso e che illustra magistralmente nei 10 Tori.
La via della gentilezza derivante dall'accettazione reale, secondo me, è proprio espressione di una forza maggiore, di una visione più ampia di quella che sembra avere la via della spada, della discriminazione mentale. L'amorevolezza gentile contiene elementi di forza che il mero cammino discriminativo forse non ha. Il suo valore è più profondo perché si basa sul lasciare la presa senza contropartite: cosa che invece la comprensione intellettuale richiede solo alla fine. C'è da dire però che, realizzate appieno, entrambe le vie portano allo stesso punto unitario.
La via della spada per alcuni - forse molti in occidente - data la loro strutturazione psicologica mentale, può essere determinante, probabilmente più congeniale.
Ritengo comunque che un opportuno dosaggio di una e dell'altra, a seconda delle situazioni, possa essere molto efficace, sempre che si abbia una disposizione fiduciosa e aperta verso colui con cui si sta condividendo l'insegnamento e che ha realizzato ciò di cui parla.
L'errore, secondo me, è credere che la Via della gentilezza, non possa scuotere profondamente. E', invece,un mezzo idoneo (un Upaya, direbbero i Buddhisti) che può essere portatore di grandi trasformazioni interiori.
Un gesto o un messaggio gentile e "giusto", dato al momento "giusto", può essere davvero una "bastonata" efficacissima, inaspettata, imprevedibile per l'ego sulla difensiva, se veicola la freccia di un possibile e profondo insight. E' chiaro che è solo una possibilità; così come quella che offre il metodo della cosiddetta spada.
Ripeto: ognuno va per la strada che gli sembra più consona alla sua natura mentale e psicologica. A volte, però, mi vien da pensare che la strada che un'ego rifugge, in realtà, sia proprio quella che teme di più, che avverte proprio come risolutiva. Va anche detto queste dispute fanno parte di un dibattito secolare: non s'inventa niente.
Per cui, non ha molto senso contrapporle, negando l'una esaltando l'altra. Quel che conta è che facciano crescere e conducano a Casa. Altrimenti, entrambe restano effimeri e vuoti veicoli e trastulli per la mente, cavalcate da un ego che la fa da padrone, alla faccia del Riconoscimento di Sè.
Le spade usate da alcuni Maestri sono solo sfide alla mente dell'ascoltatore. A me piacciono quelle spade. Perché no, se aiutano a disilludere da tanti fraintendimenti? L'importante è che anche la Via dei cosiddetti metodi "amorevoli" non sia complice, indulgente, strumentale ai giochi dell'ego di nessuno. Per cui, anche un "gentile" non molla mai su quel punto, anche se lo fa con l'apparente guanto di velluto. Altrimenti, se accondiscende, è fuorviante e niente affatto efficace riguardo al Riconoscimento di quel che Sei. Non è comunque la forma (metodo, strumento) in cui si giunge a disidentificarsi dal senso dell'ego, ma è il realizzarlo realmente ciò che conta. Diceva il vecchio Mao Tze Tung: non importa che colore abbia il gatto, ciò che conta è che acchiappi il topo.
Come si fa a non capire che si sa che sono complementari, che non c'è profumo senza la puzza, ma che è naturale per l'essere umano "preferire" il profumo alla puzza? Come è possibile che non trovi che ciò sia sensato? Una cosa è non essere identificati, attaccati al corpo, alle emozioni, un'altra è fregarsene. La prima è saggezza, la seconda è stupidità.
Considerandolo il corpo il tempio del suo essere essenziale, mi sembra giusto prendersene cura, senza derive maniacali e narcisistiche. Negare il corpo è sempre stato l'obiettivo di visioni oscurantiste, innaturali... miopi.




 
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SEMBRAVA 'SOLARE'

Post n°2391 pubblicato il 19 Giugno 2014 da Praj
 

L'assassino sembrava "solare" solo a chi non aveva gli strumenti per vedere la grande ombra che invece incombeva dietro alla facciata.



 
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