ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 12/08/2012

AMNESTY INTERNATIONAL A FAVORE DELL'ABORTO

Post n°7382 pubblicato il 12 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Amnesty International, organizzazione per i diritti umani in precedenza neutrale sull’aborto, utilizza ora il problema della mortalità materna per difenderla.

In un nuovo rapporto, che tratta a quanto pare con cura della salute materna, Amnesty sollecita i governi a abrogare le leggi sull’aborto e protezioni per l’obiezione di coscienza per operatori sanitari che possono opporsi. Si richiede inoltre ai sistemi sanitari pubblici di addestrare ed equipaggiare gli operatori sanitari per eseguire aborti.

La campagna di Amnesty dal titolo “La salute materna è un diritto umano” si concentra su quattro paesi: Sierra Leone, Burkina Faso, Perù e Stati Uniti.

L’organizzazione afferma che la mortalità materna diminuisce quando considerata come una questione di “diritti umani”, se i governi coprono le spese delle cure mediche e se si stabilisce il diritto delle donne a “controllare la loro vita sessuale e riproduttiva.”

Il tasso di mortalità materna negli Stati Uniti si trova a solo 20 morti ogni centomila nascite, a fronte di trecento morti ogni centomila nascite in Burkina Faso e il numero di ottocento in Sierra Leone.

Il rapporto di Amnesty afferma che in Sierra Leone, Burkina Faso e in Perù le donne si trovano ad affrontare la morte a causa dell’inadeguatezza delle condizioni mediche e la corruzione.

Ma poi va oltre e SOSTIENE CHE L’ABORTO E’ ANCHE NECESSARIO. Mentre Amnesty dice che gli Stati Uniti hanno il miglior sistema sanitario al mondo, il gruppo raccomanda di espandere i servizi di aborto e di rimuoivere gli ostacoli, anche quelli che descrive come “barriere razziali” e dei costi.

Prevede che i servizi di aborto siano limitati ai nativi americani e a donne che sono nel programma Mediacaid, perchè il Governo sovvenziona aborti solo in casi di stupro, incesto o pericolo per la salute delle donne. Queste donne, tuttavia, possono avere un aborto, ma l’assicurazione federale non coprirlo.

Amnesty non è d’accordo con restizioni di aborto, comprese le clausole di coscienza e le leggi che consentono agli operatori sanitari e le istituzioni di rifiutare di praticarlo quando si oppongono loro le convinzioni religiose e morali.

Altrove, Amnesty ha chiesto piccoli passi per la legalizzazione dell’aborto. Il gruppo ha presentato una relazione al Comitato delle Nazioni Unite per la Convenzione sull’Eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne che “cercano” la legalizzazione dell’aborto in Messico, per le donne che sono incinte a causa di stupro o incesto.

Secondo la sua posizione ufficiale “Amnesty International ritiene che l’accesso restrittivo nei confronti di queste donne alle informazioni e ai servizi di aborto legale e sicuro e verso i loro diritti umani fondamentali possono essere in grave pericolo.”

Quando Amnesty ha cambiato la sua posizione, molti cattolici che la sostennero per molti anni hanno lasciato il gruppo ed un Cardinale del Vaticano ha invitato i cattolici a non più sostenerla.

Nel frattempo, Amnesty è diventata sostenitrice aggressiva di gruppi di diritti unami, affermando anche (erroneamente) che l’aborto sia un diritto umano nel diritto internazionale.

di Elisabeth Chamowski – New York, 10 agosto (C. FAM) - Giulia Tanel - libertaepersona.org -

 
 
 

L'ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO

Post n°7381 pubblicato il 12 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il fondatore dei Francescani dell'Immacolata spiega come guadagnarsi il paradiso

Contemplando l’Assunzione di Maria Santissima in anima e corpo al Cielo, noi contempliamo il nostro ultimo destino secondo il progetto di Dio: il Paradiso.

Per meritare il Paradiso, però, dobbiamo sforzarci di vivere come visse la Madonna, praticando le virtù nel sacrificio quotidiano della nostra vita. «Non verrà premiato se non chi avrà legittimamente combattuto», dice l’Apostolo Paolo (2 Tm 2,5).

L’Assunzione della Madonna al Paradiso ci ricorda le sue sante virtù, brillanti come stelle nel firmamento della sua vita. Tutta la vita della Madonna è stata una celeste costellazione di virtù, un Eden di Grazia sulla terra, trasportato poi nell’Eden infinito ed eterno dei cieli. E noi, contemplando Lei, dobbiamo imparare a vivere come Lei per essere accolti un giorno in Paradiso.

Per questo la Chiesa dice che sulla terra gli uomini «innalzano gli occhi a Maria, la quale rifulge come il modello della virtù davanti a tutta la comunità degli eletti» (Lumen gentium) e il papa Paolo VI afferma che le virtù della Madonna sono il modello per tutti, e che «di queste virtù della Madre si orneranno ifigli, che con tenace proposito guardano i suoi esempi per riprodurli nella propria vita» (Marialis cultus).

Ma quali virtù soprattutto dobbiamo imitare nella Madonna?

Il grande apostolo della Madonna, san Luigi Grignion di Montfort, c’insegna che «la vera devozione alla Santa Vergine porta un’anima ad evitare il peccato e ad imitare le virtù della Santissima Vergine, in particolare modo la sua profonda umiltà, la sua fede

viva, la sua ubbidienza cieca, la sua orazione continua, la sua mortificazione universale, la sua purezza divina, la sua ardente carità, la sua pazienza eroica e la sua sapienza divina». Quale tesoro immenso di virtù sublimi è la Madonna!

Ebbene, se questa strada delle virtù e stata la via della Madonna al Paradiso, deve essere anche la nostra strada. Altra via non c’è per passare dalla terra al cielo, senza passare per il Purgatorio, che è luogo di purificazione dolorosa, al cui confronto impallidiscono anche le più atroci sofferenze di questa terra.

Tutti i Santi, infatti, sono tali perché hanno praticato le virtù in modo perfetto, brillando di più, alcuni, per qualche virtù particolare che li caratterizza: così,san Francesco d’Assisi per la povertà; santa Chiara d’Assisi per l’amore all’Eucaristia; san Luigi Gonzaga per la purezza; santa Teresa di Gesù per la preghiera; san Francesco Saverio per l’amore alle anime nelle Missioni; santa Gemma Galgani per l’amore al Crocifisso e all’Addolorata; san Massimiliano Maria Kolbe per l’amore all’Immacolata; san Pio da Pietrelcina per l’amore al Rosario.

Fatima, poi, ci parla anche del Purgatorio, e in termini per nulla confortanti. A Lucia che chiedeva dove si trovasse l’anima di una sua compagna morta da poco, la Madonna rispose: «È in Purgatorio, e vi resterà fino alla fine del mondo». È terribile. Ma perché non pensiamo che potrebbe essere così anche per noi?

In Paradiso si entra perfetti, con tutte le virtù. I tre pastorelli capirono bene ciò, e si applicarono con tutto l’ardore all’esercizio delle virtù. La piccola Giacinta, ad esempio, ci incanta per il candore e la sua mortificazione, la sua preghiera e la sua pazienza nelle terribili sofferenze dell’operazione chirurgica che dovette subire in carne viva, senza anestetico; soprattutto, ci incanta per la sua carità eroica verso i poveri peccatori che erano la passione del suo cuore innocente.

Il piccolo Francesco di Fatima ugualmente ci incanta per il suo raccoglimento, il suo riserbo e la sua capacità di contemplazione e di adorazione. Sono cose sbalorditive in un ragazzo di dieci anni, che dovrebbe sopratutto appassionarsi al gioco e a corse spensierate.

Quanta maturità, invece, e quale passione amorosa egli rivela nel voler sempre «consolare Gesù», magari trascorrendo ore intere vicino al Tabernacolo, dove c’è «Gesù nascosto»!

È così che si entra in Paradiso. Solo così. Contemplando la Madonna che viene assunta in cielo, quindi, possiamo riscoprire ogni volta il vero cammino della vita cristiana, sulla scia splendente e sublime della Celeste Madre: un cammino di virtù che portano lassù.

Virtù da praticare: Imitazione di Maria.

- Padre Stefano Maria Manelli, “O Rosario benedetto di Maria!” (Casa Mariana Editrice) - ZENIT -

 
 
 

DALLE CAPANNE FATTE DI FANGO ALL'ORO DI LONDRA

Post n°7380 pubblicato il 12 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L'etiope Meseret Dafar: la storia di una campionessa anche nella vita

Ha destato molto scalpore la vittoria nei cinquemila metri di Meseret Defar, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra.

L’etiope Defar è un campionessa, e non è la prima volta che vince i 5000 metri battendo tutte le concorrenti, ma quello che più ha stupito, è l’icona di Maria che ha tirato fuori da sotto la maglietta e che ha mostrato al mondo intero, tra le lacrime.

Meseret Defar ha già vinto un titolo olimpico, ottenuto ai Giochi olimpici di Atene 2004, ed un bronzo vinto quattro anni prima nella stessa distanza dei cinquemila metri. Sempre nei 5000 metri ha ottenuto anche un oro ai mondiali di Ōsaka 2007, un argento a Helsinki 2005 ed un bronzo a Berlino 2009. Sulla distanza dei 3000 metri ha vinto quattro ori ai mondiali indoor.

Ha detenuto per circa un anno il record del mondo dei 5000 metri con il tempo di 14'16"63 ottenuto ai Bislett Games 2007 di Oslo e attualmente detiene i record del mondo indoor dei 3000 metri e dei 5000 metri.

Ma quello che più stupisce è la sua storia e le sue attività caritatevoli.

La Defar è nata in un capanna fatta di fango. E’ cresciuta seguendo le indicazioni di sua madre che la mandava nel bosco a fare legna e al pozzo per prendere l’acqua. Sempre di corsa a piedi nudi, perché i suoi genitori non avevano il denaro per acquistare le scarpe. Sua madre era molto dubbiosa anche sul suo desiderio di diventare un atleta.

La Defar non ha dimenticato le sue origini e per questo ha deciso di aiutare i bisognosi. E’ convinta che è un dovere per chi ha di più, dare a chi ha meno. Ha dichiarato che non dimenticherà mai come ci si sente ad essere poveri, e cercherà sempre di fare del suo meglio per aiutare chi ha bisogno

Oltre a fare donazioni a orfanotrofi locali, l’atleta etiope è una delle principali sostenitrici del progetto di Abebe Bikila. Lei raccoglie vecchie e nuove attrezzature sportive in tutto il mondo per la donazione al gruppo.

Inoltre la Defar e suo marito, Tewodros Hailu, hanno adottato due bambine Nerat e Nesanet. Quest’ultima soffre di una malattia cardiaca. I due genitori adottivi hanno preso l’impegno a farla operare, aiutarla e farla curarla nel migliore dei modi.

"Amo i bambini," ha detto la Defar, e "Voglio aiutare tutti i bambini che si trovano nel bisogno e non hanno la possibilità di realizzare i loro sogni. Sono soddisfatta se possa aiutarli”.

L’atleta etiope vive ad Addis Abeba, in Etiopia, insieme a suo marito, alle figlie adottive, a suo padre Tolla, a sua madre, Asther, e ai suoi cinque tra fratelli e sorelle.

di Antonio Gaspari - ZENIT -

 
 
 

SCHWAZER HA SBAGLIATO, MA NON METTIAMOLO IN CROCE

Post n°7379 pubblicato il 12 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

“Non servono le controanalisi. Ho fatto tutto da solo, ho sbagliato e la mia carriera finisce qui…”. Non avevo molta voglia di parlare di Alex Schwazer. Ma è inevitabile. Ho letto la sua intervista sulla Gazzetta dello sport questa mattina e devo ammettere che sono rimasto colpito. E’ un’intervista drammatica, lo sfogo di una persona che credo stia vivendo i peggiori giorni della sua vita, di una persona all’angolo, sull’orlo del ko. E mi diaspiace per lui. Detto ciò resta il fatto che Schwazer ha fatto una porcheria che gli costerà carissima e non solo dal punto di vista sportivo. Quindi è inevitabile che ne paghi le conseguenze. Ma devo dire che i toni e i titoli con cui è iniziata la sua lapidazione mi lasciano un po’, anzi parecchio, perplesso: traditore, baro, vigliacco… Un po’ troppo. Schwazer è un atleta che ha fatto un errore gravissimo, imperdonabile. Un ragazzo fragile che voleva vincere e invece ha perso. Come tanti in altri sport. Che sono stati beccati, hanno pagato e sono tornati a gareggiare. Ultimo in ordine di tempo Alberto Contador che proprio ieri è tornato a correre dopo la squalifica. Quasi un beffardo passaggio di testimone. Ma Schwazer è anche un ragazzo sulle cui spalle è stato caricato tutto il fardello dell’atletica italiana e che se avesse vinto avrebbe nascosto la povertà di un movimento che fatica a trovare campioni o promesse (qualcuno si faccia un esame di coscienza). E con tutta probabilità quel peso non lo ha retto perchè alla sua età si ha voglia di pensieri più lievi. Schwazer è uno dei tanti finiti nella rete maledetta dell’Epo e del doping ma, senza far nomi, c’è chi dopato e drogato è diventato un eroe. Alex è nel fango. Però credo sia l’unico che ”pizzicato” non abbia negato, inventato storie di bistecche velenose, caffè corretti con chissà cosa o farmaci usati per sbaglio per curare chissà quale infiammazione. Ha ammesso tutto e chiusa lì. Non mettiamolo in croce.

di Antonio Ruzzo - Tratto dal blog Vado di Corsa - miradouro.it -

 
 
 

NON SMETTERE DI GUARDARE IL CIELO!!!

Post n°7378 pubblicato il 12 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Abbiamo bisogno delle stelle, perché siamo alla ricerca di punti di riferimento luminosi non di oscuri segnali devianti e opprimenti. Coloriamo le stelle, come fanno i bambini col giallo sulla carta, perché le vogliamo riempire di noi, desideriamo esserne parte, perché a chi non piace essere una stella?

La "Notte di San Lorenzo" è passata, ma non bisogna smettere di guardare il cielo! A testa alta e con i piedi ben saldati a terra continuiamo a sognare e desiderare che le stelle cadenti e i desideri non finiscano in una notte. L'astronomia ci conferma che tutto non finisce nel buio di così poche ore, ma il nostro cuore in fondo lo sa già che c'è di più, conosce l'alfabeto del cielo anche quando non sa decifrarlo tutto. Abbiamo bisogno delle stelle, perché siamo alla ricerca di punti di riferimento luminosi non di oscuri segnali devianti e opprimenti.

Cerchiamo le stelle che sono tra i pochi elementi del creato che ancora ci fanno fantasticare in un mondo che non ci permette di meravigliarci, cioè di essere come i bambini ogni tanto.

Scrutiamo le stelle per cercare qualcosa, perché è dell'uomo la ricerca continua, la scoperta, il mettersi in gioco per non dare tutto per scontato.

Ammiriamo le stelle perché ci parlano di una bellezza antica e sempre nuova, creata da un pittore invisibile le cui creazioni non hanno prezzo e quindi appartengono a tutti, perché nessuno le può possedere.

Coloriamo le stelle, come fanno i bambini col giallo sulla carta, perché le vogliamo riempire di noi, desideriamo esserne parte, perché a chi non piace essere una stella?

Desideriamo le stelle che dei desideri sono portatrici già nel nome latino oltre che nell'immaginario, come un bimbo attende di aprire un regalo, certi che il cuore non può fare a meno di desiderare.

Disegnamo le stelle, sì, tante volte sul margine di un foglio, sugli appunti, su un tovagliolo da bar, quasi fossimo pittori ispirati davanti alla tela, mentre possiamo fare della nostra vita un'opera d'arte.

Sogniamo le stelle, perché i sogni puntano in alto e ritornano indietro cadenti anch'essi, chiedendoci di impegnarci per realizzarli.

Preghiamo le stelle in cerca di qualcosa che si realizzi per la nostra vita o per quella di chi vogliamo bene, ma in realtà desideriamo che Qualcuno ci ascolti lassù, "l'Amore che move il Sole e l'altre stelle".

Cantiamo alle stelle come tra amici di notte alla luce di un falò estivo, parole e musica dell'anima che volano alte e si diffondono nello spartito celeste.

Gridiamo alle stelle i nostri "perché?", "per quanto ancora!", come da sempre l'uomo ha fatto alzando la testa al cielo, sofferente, adirato, stanco, in attesa di una risposta che dall'alto ci raggiunge poi attraverso l'abbraccio di una persona cara o parole amiche che accarezzano.

Sfidiamo le stelle, vorremmo raggiungerle, toccarle, dominarle, raccoglierle, esaminarle, e così in verità sfidiamo noi stessi, la nostra intelligenza, i nostri limiti, le nostre capacità e tutto ciò ci innalza e ci edifica.

Contiamo le stelle, così per gioco, pur sapendole innumerabili, così ci piace perderci e viaggiare con l'immaginazione e sappiamo che non c'è niente di male nel distrarsi un po'.

Crediamo alle stelle, a volte quelle degli astrologi, ma crediamo di più a Chi le ha create e all'umanità amata che ne è immagine.

Usciamo a veder le stelle come il Sommo Poeta alla fine di un doloroso cammino, prendiamo fiato, rischiariamo gli occhi, ci colmiamo di Infinito.
Diciamo che "le stelle ci stanno a guardare" ed è bello credere che non sia un atteggiamento disgustato o pietoso, ma quello di due amanti - noi da quaggiù e loro da lassù - persi nell'abbraccio di sguardi innamorati. Non smettiamo dunque di guardare le stelle, esse non smetteranno mai di guardare noi finché un giorno noi saremo come loro, anzi più numerosi. Coraggio, testa alta, cuore pronto: i nostri nomi sono scritti in cielo tra le stelle!
 
-  Marco Pappalardo - donboscoland.it -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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