ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 04/08/2012

OSTIE TRA LE MANI AL COTTOLENGO

Post n°7364 pubblicato il 04 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ogni tanto accade che si finisce all’ospedale. Non è mai bello, né piacevole, ma forse è più dura quando, a soffrire, non siamo noi, ma un figlio. Magari piccolo piccolo, tanto da apparirci totalmente disarmato dinnanzi al dolore. Quando un figlio si ammala, sentiamo cosa significa voler più bene ad un altro, che a noi stessi.
In ogni modo, tutto è bene ciò che finisce bene, e così anche la permanenza del mio piccolo al san Matteo di Pavia, è già solo un ricordo. Forte rimane invece, nella memoria, un’altra esperienza. Accade che la dottoressa Gloria, che ha operato il mio piccolo, il giorno prima delle dimissioni, una domenica, mi porti vicino Pavia, a Tortona: “Vieni con me a vedere il piccolo Cottolengo…”.
Parto, senza sapere cosa incontrerò. Di questa istituzione non avevo mai sentito parlare. Conoscevo il Cottolengo di Torino, la storia straordinaria di questo sacerdote piemontese dell’Ottocento che aveva iniziato ad ospitare i malati rifiutati dagli ospedali civili. Ma di una struttura analoga, per bambini, non sapevo nulla.
“Qui – mi spiega Gloria, per prepararmi, prima di mostrarmi dal vivo la realtà- vengono accuditi bambini, di solito con bassa aspettativa di vita, che abbisognano di cure sub-intensive e che gli ospedali non possono tenere”.
Arrivati nella casa, ci apre suor Gabriella, un volto dolce e gentile. Ci porta subito a perlustrare la struttura. Non sa neppure chi sono, ma c’è in lei il desiderio di mostrarmi qualcosa che le è caro come la pupilla dei suoi occhi; e di far vedere alla dottoressa i piccoli pazienti, per qualche suggerimento, qualche consiglio, eventuali bisogni.
Il primo incontro è struggente: una bimba, malata di Sla, che mi sorride, dalla sua poltroncina, sui cui vive, immobilizzata… Sorride soprattutto ai maschi, mi dicono scherzando… Ma io non sono abituato ad una scena del genere, e non riesco a non piangere. Mi vengono in mente, subito, le parole di Gloria, la mia accompagnatrice, e medico: “Di fronte ai malati dobbiamo metterci in ginocchio”. E collego queste parole, comprendendole per la prima volta in vita mia, alla grande storia della carità cristiana, a tutti i santi che hanno accudito malati e sofferenti, dichiarandosi loro “servi”, sostenendo di vedere in ognuno di loro Cristo stesso sofferente. Capisco quello che scriveva suor Scolastica Piano meditando la missione cottolenghina: “Nella Piccola Casa o si è ostie o ostie si hanno tra le mani, tutto il giorno”.
Di fronte a quella bambina vorrei inginocchiarmi, baciarle le manine e i piedini: in quella sua sofferenza innocente vorrei di lavare la mia miseria; vorrei pregare lei, crocifissa al legno di una sedia, di pregare per me. Dopo di lei, ne vedo tanti altri: sono italiani, rumeni, marocchini… La suora me li presenta tutti, li guarda con amore, così come fa Gloria, che li abbraccia, vigorosamente, con somma naturalezza. Io, invece, sono lì, impacciato, come bloccato di fronte alla loro “diversità”: ci vuole un po’ ad abituarsi, a capire che dietro la malattia o la deformità fisica, c’è una bellezza, non immediata, da ammirare e scoprire. “Bisogna guardarli come fossero ‘normali’ – mi spiegherà Gloria, nel viaggio di ritorno-; bisogna fare sentire loro affetto, perché se li prendi in braccio con gioia loro lo sentono, si rilassano, sono contenti…se invece sei uno stecco, loro non si sentono accolti, e rimangono perplessi”. “Loro, proseguirà, ascoltano il tono della nostra voce, capiscono chi gli vuole bene, provano dolore, ma anche gioia e sollievo…”. Mi è più chiaro, ora, quello che ci hanno mostrato con orgoglio la suora ed il giovane fisioterapista, entrambi così attenti alle “ostie” che hanno tra le mani: il prato dove i bambini incapaci di muoversi vengono sdraiati, perché provino sollievo fisico; la sala per la musica, per rilassarli; la vasca modernissima, in cui i bambini vengono distesi e avvolti da teli che contengono acqua e che in modo incredibile sollevano e avvolgono il corpo, impedendogli di percepire la gravità e rendendolo per un po’ leggerissimo…
Ripenso a quei bimbi: non sono abbandonati in un angolo, quasi si aspettasse la loro morte (che certo, per molti, è dietro l’angolo). Vengono lavati, puliti, vestiti decorosamente; e poi ci sono i volontari che li abbracciano, gli parlano…; i medici come Gloria che accorrono, magari per curare solo un piccolo “dettaglio” curabile; i donatori che permettono alla struttura, con le loro offerte, di sopravvivere…
Tanto dolore e tanto bene, nello stesso luogo. Lo scandalo della croce e la letizia cristiana, che si guardano. Scandalo e follia, certamente, come la condizione umana. Croce e resurrezione; prova e speranza; dolore e amore; sacrificio e gioia. Io, lì, vorrei baciare senza posa quella bimba che per prima ho incontrato. Vorrei baciare le mani di quella suora che passa lì, tutta la sua vita, certa che l’amore non è mai inutile; certa che quei corpi malati avvolgono anime immortali, di fratelli immortali. E vorrei baciare anche la dottoressa che ha sacrificato la domenica per me e per quei bimbi. Ma non sta bene, per cui mi limito a baciare la tomba di don Orione, subito fuori dalla casa, nella Chiesa lì accanto. San Luigi, prega per me.

 - Autore: Francesco Agnoli - Il Foglio - libertaepersona.org -

 
 
 

I DANNI DELLA CANNABIS: LA VERITA' SULLE INFORMAZIONI DEI MEDIA NAZIONALI SPESSO IMPRECISE E FUORVIANTI

Post n°7363 pubblicato il 04 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il Dipartimento Politiche Antidroga e 18 presidenti delle più importanti Società Scientifiche italiane hanno pubblicato un documento sui danni alla salute provocati dall'uso della cannabis
Sempre più spesso compaiono sui media nazionali notizie ed informazioni sulla Cannabis e i suoi derivati con contenuti spesso imprecisi e fuorvianti soprattutto in relazione al possibile uso medico di alcuni suoi principi attivi.

Per cercare di fare chiarezza sui danni della cannabis, il DPA, ufficio che fa capo al Ministero  per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme a 18 presidenti delle più importanti Società Scientifiche Italiane ha predisposto un documento dal titolo: "Cannabis e i suoi derivati: alcuni elementi di chiarezza su danni alla salute, l'uso medico dei farmaci a base di THC, la coltivazione domestica e l'uso voluttuario".

Il documento fa riferimento a solidi studi scientifici svolti a carattere internazionale precisando che la cannabis e i suoi derivati (hashish, olio di hashish ecc.) sono sostanze stupefacenti da considerare tossiche e pericolose per l'organismo ed in particolare per le alterazioni che sono in grado di creare sulle funzioni neuropsichiche, i processi cognitivi, i riflessi la vigilanza e il coordinamento psicomotorio.

Gli studi effettuati mostrano che i  principi attivi della cannabis, sono in grado di produrre nel tempo alterazioni della memoria, delle funzioni cognitive superiori quali l'attenzione, compromettendo quindi  l'apprendimento e i tempi di reazione.

Il documento sottolinea che “queste sostanze, tanto più se usate precocemente e costantemente, sono in grado di compromettere inoltre il fisiologico sviluppo del cervello negli adolescenti, di dare dipendenza e di aumentare il rischio di incidenti stradali, lavorativi e di esplicitazione di comportamenti antisociali e criminali” e ne sconsiglia qualsiasi uso di tipo voluttuario.

In merito alle obiezioni sollevate circa l'uso medico dei farmaci a base di THC (Tetra Hydro Cannabinolo, uno dei principali ingredienti psicoattivi della cannabis), tutte le maggiori società scientifiche mediche e farmacologiche italiane sono  state concordi nel definirli farmaci di seconda scelta escludendo, per altro, la possibilità di qualsiasi autogestione di essi da parte del paziente.

Esclusa anche la possibilità della coltivazione domestica della pianta di cannabis in quanto giudicata, oltre che illegale, pericolosa da un punto di vista medico per l'impossibilità di attuare i necessari controlli sulla qualità del prodotto, la sua stabilità e soprattutto la quantità assunta e le eventuali altre finalità, quale la cessione illegale.

In un comunicato diffuso alla stampa il capo del DPA, Giovanni Serpelloni ha commentato "Mi fa molto piacere che le maggiori società scientifiche si siano espresse cosi chiaramente su questi temi è un segnale molto positivo che testimonia un alto senso di responsabilità a cui spero consegua un cambio culturale anche nella società civile e politica, privilegiando un approccio scientifico e non ideologico”.

Secondo il capo del DPA bisogna distinguere la droga proveniente dalla criminalità organizzata e, l'uso medico di alcune sostanze stupefacenti.

“Proprio riguardo al consumo voluttuario ed illegale di cannabis, al suo utilizzo e agli effetti medici dei farmaci a base di THC, - ha rilevato - spesso si crea confusione, soprattutto nelle giovani generazioni, creando  false rassicurazioni relativamente alla pericolosità legata all'uso di tali sostanze stupefacenti facendo diminuire quindi un importante fattore di protezione e cioè la percezione del rischio”.

Ed è proprio per fornire una informazione puntuale e scientificamente provata che nel documento sono state inserite una serie di informazioni e raccomandazioni importanti rivolte alle organizzazioni sanitarie e ai professionisti a vario titolo coinvolti nella messa a disposizione, prescrizione, uso e controllo di questi farmaci.

In sostanza le società scientifiche insieme al DPA sconsigliano fortemente, al pari di tutte le altre sostanze stupefacenti, qualsiasi assunzione per finalità voluttuarie della cannabis e dei suoi derivati".

Segue l'elenco dei Presidenti e delle Società scientifiche che hanno condiviso il Documento del DPA:

Eugenio Aguglia - Presidente Società Italiana di Psichiatria - SIP

Pietro Apostoli - Presidente Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale - SIMLII

Paolo Arbarello -Presidente Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni - SIMLA

Elisabetta Bertol - Presidente Associazione Scientifica Gruppo Tossicologi Forensi Italiani - GTFI

Amedeo Bianco - Presidente Federazione Nazionale  Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri - FNOMCeO

Giovanni Biggio - Presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia - SINPF

Luigi Canonico - Presidente Società italiana di Farmacologia - SIF

Giorgio Carbone - Presidente Società Italiana di Medicina d'Emergenza-Urgenza - SIMEU

Ivo Casagranda - Presidente Academy of Emergency Medicine and Care - AcEMC

Enrico Cherubini - Presidente Società Italiana di Neuroscienze - SINS

Annalisa Cogo - Presidente Società Italiana Pneumologia dello Sport - SIP Sport

Giancarlo Comi (assenso in attesa di conferma formale) - Presidente Società Italiana di Neurologia - SIN

Claudio Cricelli - Presidente Società Italiana di Medicina Generale - SIMG

Silvio Garattini - Direttore Istituto di Ricerche Mario Negri - IRMN

Carlo Locatelli - Presidente Società Italiana di Tossicologia - SITOX

Vito Aldo Peduto - Presidente Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva - SIAARTI

Alberto Giovanni Ugazio - Presidente Società Italiana di Pediatria - SIP

Francesco Violi - Presidente Società Italiana di Medicina Interna - SIMI

Per informazioni: http://www.politicheantidroga.it/media/568864/cannabis%20statement%20master%202012.pdf)

 di Antonio Gaspari- ZENIT -

 
 
 

DA SERVO DI PANNELLA A FIGLIO LIBERO DI DIO: IN UN LIBRO SMASCHERATI I PROGETTI DIABOLICI DEI LEADER RADICALI

Post n°7362 pubblicato il 04 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L'ex tesoriere del Partito Radicale, Danilo Quinto, racconta in un libro la sua conversione alla fede cattolica

Con il male è impossibile scendere ai patti e questo vale, a maggior ragione, con le ideologie che, mistificando la realtà, finiscono per confondere definitivamente le cose inique con quelle virtuose.

È questo il messaggio che emerge dal libro autobiografico di Danilo Quinto, Da servo di Pannella a figlio libero di Dio (Fede e Cultura, 2012). L’autore è stato per una ventina d’anni militante del Partito Radicale, e per dieci anni tesoriere, contribuendo così, in modo attivo e determinante, alle campagne del movimento di Marco Pannella ed Emma Bonino e alla diffusione della cultura contro la vita e contro il diritto naturale che i Radicali da sempre sostengono.

La conversione di Danilo Quinto avviene nel 2003, dopo il suo incontro con la cantante lirica Lydia Tamburrino, fervente cattolica. È proprio frequentando Lydia, che il tesoriere radicale inizia la sua conversione: un percorso non facile, proprio perché il lavoro di Quinto per il partito di Pannella – peraltro sua unica fonte di reddito - è in netto contrasto con i principi della Chiesa.

Si impone una scelta: o con Gesù o con i suoi nemici. Non senza sofferenza, Danilo Quinto comunica a Pannella la decisione di rompere con il partito, chiedendo una congrua liquidazione. Per vent’anni, nonostante il notevole impegno per il partito – spesso 7 giorni su 7 - Quinto non è mai stato contrattualizzato e il suo lavoro sempre inquadrato come “prestazione occasionale”.

Il leader radicale rifiuta di corrispondere qualsiasi compenso al suo ormai ex tesoriere e quest’ultimo gli fa vertenza. Al danno, si aggiunge la beffa: Quinto viene denunciato dai Radicali per appropriazione indebita di somme iscritte nel bilancio approvate in congresso. Un’accusa rispetto alla quale si è sempre dichiarato innocente.

Condannato a dieci mesi di reclusione con “non menzione”, nel suo libro l’ex tesoriere racconta di essere stato vittima di una campagna denigratoria negli ultimi anni di militanza, da parte dei principali dirigenti radicali. Le calunnie nei suoi confronti si sono moltiplicate dopo la sua rottura con il partito e durante la causa legale.

Gli ultimi dieci anni di vita di Danilo Quinto sono stati dunque particolarmente difficili, tra processi e lunghi anni di disoccupazione. Il conforto lo trova nella fede e nell’amore di Lydia con cui nel frattempo si è sposato e ha avuto un figlio, Pierfrancesco, di sette anni.

Nel suo libro - rifiutato da tre case editrici, prima di essere accettato da Fede e Cultura – Quinto descrive il grande inganno della cultura radicale, responsabile della disgregazione morale della civiltà italiana.

I suoi leader, Pannella e Bonino in particolare, hanno dimostrato una straordinaria capacità persuasiva e manipolativa, arrivando a permettere la legalizzazione del divorzio e dell’aborto, proseguendo poi la loro propaganda sul fronte della depenalizzazione delle droghe “leggere”, del matrimonio omosessuale, della fecondazione assistita, dell’eutanasia.

Non va sottovalutata, secondo Quinto, l’abilità di Pannella nell’ergersi a “messia laico” e la sua pretestuosa tendenza ad attingere alle Sacre Scritture per dare forza e legittimazione alle sue idee. Dal canto suo, la Bonino è risultata particolarmente astuta nei suoi endorsement verso cause umanitarie di vari tipi, specie durante il suo mandato come commissario europeo (2004-2009).

Nel suo volume Danilo Quinto dedica intere pagine anche alla straordinaria capacità dei radicali di mettere in piedi mastodontiche campagne mediatiche e di gestire centinaia di milioni di euro grazie a quello stesso finanziamento pubblico che, a parole, Pannella e il suo partito hanno sempre dichiarato di voler contrastare.

Secondo Quinto, con la cultura radicale, per la pericolosità delle idee che veicola, non si può scendere a compromessi. L’autore prende quindi le distanze da quella parte del mondo cattolico che, in tutti questi anni, ha manifestato una certa “simpatia” o addirittura una larvata complicità nei confronti dei seguaci di Pannella.

L’idea di molti sacerdoti, vescovi, parlamentari e intellettuali cattolici che si possa condividere con i radicali alcune delle loro battaglie umanitarie, “dialogando” con l’avversario nella speranza di ammorbidirlo è, secondo Quinto, un’idea peregrina.

In particolare è assurdo, ad avviso dell’ex tesoriere, che ogni anno Radio Radicale continui a ricevere finanziamenti per milioni di euro grazie al voto determinante di deputati e senatori dalla dichiarata fede cattolica. “Pannella non è un interlocutore con cui trattare – spiega a Zenit, Danilo Quinto -. I cattolici, se hanno fede, devono preservarsi dal male”.

Il perdono verso i propri avversari - tanto più se un tempo amici – è un processo difficile e doloroso ma, come conferma l’ex tesoriere radicale, non c’è alternativa. “Come potrei non perdonare Pannella – dice Quinto a Zenit - se Cristo è venuto sulla terra per perdonare e salvare tutti noi?”.

“Varie volte ho incontrato Pannella in questi anni e nei suoi confronti ho sempre utilizzato un’unica arma: quella della preghiera. Ai processi mi recavo con il rosario in mano. Da sette anni il rosario mi accompagna nella mia vita quotidiana: non potrei dire il rosario, però, senza aver perdonato Pannella...”.

“La forza della fede – prosegue Quinto - è questo: so che la mia preghiera è poca cosa ma è una grande cosa al tempo stesso. La mia preghiera per Pannella è per la sua conversione e perché, alla sua età, inizi a riflettere su una dimensione per lui sconosciuta: quella della morte”.

di Luca Marcolivio- ZENIT -

 
 
 

L'ATTACCO AEREO ALL'IRAN COLLEGATO ALLE PROSSIME ELEZIONI AMERICANE?

Post n°7361 pubblicato il 04 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ex capo del Mossad: gli iraniani devono aver paura nelle prossime 12 settimane (ossia prima delle elezioni presidenziali negli Usa). Panetta cerca di convincere Netanyahu dell'efficacia delle sanzioni. Ma il premier minaccia: Israele agirà da solo. Romney si offre come partner più affidabile. I dilemmi di Obama. I pro e i contro dell'attacco.


In questi ultimi giorni sono divenute sempre più insistenti le voci di un possibile attacco aereo all'Iran per distruggere il programma nucleare di Teheran. La data che dovrebbe fare da spartiacque sarebbe quella delle elezioni americane, che si terranno in novembre. Da anni Israele accusa la comunità internazionale di rimanere immobile mentre l'Iran accresce la sua potenza nucleare militare. Teheran continua a difendersi rivendicando un uso pacifico dei suoi reattori, ma sfugge a controlli stringenti dell'Aiea, l'agenzia atomica dell'Onu.

Quest'oggi, in una dichiarazione pubblicata dal New York Times, Ephraim Halevy, ex capo del Mossad e consigliere della sicurezza nazionale, ha detto che se lui fosse iraniano, "sarei molto pauroso per le prossime 12 settimane". Le 12 settimane sono quelle che mancano alle elezioni presidenziali americane, che dovrebbero tenersi agli inizi di novembre.

Non è un caso che nei giorni scorsi, uno dietro l'altro, si sono ritrovati a Gerusalemme Leon Panetta, segretario Usa per la difesa, e Mitt Romney, candidato alla presidenza per i repubblicani.

Entrambi hanno cercato di assicurare lo stato d'Israele che gli Stati Uniti sono vicini alle preoccupazioni anti-nucleari di Israele. Ma Panetta è sembrato più possibilista: sebbene non escluda un attacco militare, egli vuole che la diplomazia e le sanzioni facciano il suo corso. Proprio in corrispondenza con l'arrivo di Panetta a Gerusalemme, il presidente Barack Obama ha rincarato la dose delle sanzioni economiche sul commercio di petrolio con l'Iran e sulle transazioni finanziarie.

Tutto ciò non è riuscito a placare il premier Benjamin Netanyahu (v. foto), che ha ricordato che lo stesso Panetta, mesi fa  aveva promesso di "agire" per fermare l'escalation iraniana, se "tutto il resto fallisce". Ma l'Iran - ha sottolineato Netanyahu - non si è fermato.

Il premier israeliano ha suggerito che Israele potrebbe agire da solo nel distruggere le centrali nucleari iraniane "Per la nostra esistenza, noi non mettiamo la nostra fiducia nelle mani di altri, perfino i nostri migliori amici".

La minaccia di Netanyahu è in realtà soprattutto un ricatto politico. Al momento, secondo fonti dell'intelligence, Israele non avrebbe la possibilità di portare danni profondi al programma nucleare iraniano perché i laboratori di arricchimento dell'uranio sono a oltre 100 metri nel sottosuolo, impossibili da raggiungere con qualunque tipo di bomba di profondità.

Il ricatto politico consiste nel mettere uno contro l'altro Obama (e Panetta) contro Mitt Romney, il quale ha promesso l'uso di "tutte le misure" per fermare Teheran, accusando l'amministrazione Obama di non essere di sostegno a Israele.

Il che è come dire: se Obama non si decide, l'elettorato ebreo ed evangelico in America, sostenitori di Israele, voterà per Romney.

Secondo alcune statistiche, ebrei ed evangelici negli Usa comandano circa 20 milioni di voti. Alcune ricerche Gallup mostrano che nel 2008 Obama è stato votato dal 78% degli ebrei; a oggi il sostegno è sceso al 64%.

Il punto è che Obama, liberale, è anche appoggiato da una frangia giovanile pacifista, che già lo accusa di "essere come Bush" per la sua lentezza a ritirare truppe Usa da Iraq, Afghanistan e chiudere il carcere di Guantanamo. Secondo analisti, la cosa migliore per Obama è programmare l'attacco dopo le elezioni.

In Israele si discute da tempo i pro e i contro di un attacco aereo contro l'Iran. Capi militari e dei servizi segreti sono contrari all'attacco perché temono che la posta in gioco sia la sopravvivenza di Israele: Teheran ha già missili che possono raggiungere ogni parte dello Stato israeliano. I politici, invece, sono sempre più disposti: forse per mostrarsi "salvatori" di Israele; forse per nascondere dietro l'emergenza lo stallo delle loro proposte politiche e i problemi sociali della popolazione, sempre più strangolata da un'economia in crisi.

Gerusalemme - Joshua Lapide(AsiaNews) -

 
 
 

ECCO PERCHE' PUOI FARTI BATTEZZARE ANCHE SE TUA MADRE NON E' D'ACCORDO

Post n°7360 pubblicato il 04 Agosto 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Un giudice inglese scrive a una bambina inglese ebrea che ha deciso di convertirsi al cristianesimo
 
Un giudice inglese chiamato a deliberare in un caso di genitori in lite tra loro ha scritto una lettera ad una bambina di 10 anni spiegandole perchè può farsi battezzare nonostante la madre ebrea preferisca che lei aspetti fino a quando sarà più grande.

Il giudice John Platt del tribunale di Romford County, nella contea dell’Essex, ha ringraziato la ragazzina, identificata unicamente come ’C’, per avergli spiegato «così chiaramente perchè vuoi farti battezzare ora», aggiungendo: «è importante per me sapere come ti senti».

E le ha scritto: «A volte i genitori non riescono a mettersi d’accordo su cosa è meglio per i loro figli e non possono avere ragione entrambi. Tuo padre pensa che sia giusto che si celebri il tuo battesimo cristiano adesso. Tua madre preferirebbe che aspettassi fino a quando sarai più grande e mi hanno chiesto di decidere per loro».

Entrambi i genitori di ’C’ sono ebrei, ma dopo la loro separazione nel 2010, il padre si è convertito al cristianesimo. Con l’assenso della madre, ’C’ e suo fratello si sono recati in chiesa con il padre durante le domeniche che trascorrevano con lui, e ora la bambina desidera farsi battezzare.

Il giudice ha deciso di permetterle di unirsi alla religione del padre e di iniziare a frequentare il catechismo in preparazione alla cerimonia di battesimo, in quanto «i desideri di ’C’ di farsi battezzare e diventare cristiana devono essere rispettati». Nonostante ciò, il giudice ha aggiunto: «Battezzarti non significa rinunciare alle tue radici ebree. Quelle saranno sempre parte di te e spero che continuerai ad imparare di più su di esse e sulla fede di tua madre. Anche dopo il battesimo, sarai libera di cambiare idea più avanti quando sarai più grande. La cosa più importante è che tu sappia che tuo papà e tua mamma continueranno a volerti bene qualsiasi cosa succeda con il tuo battesimo».

Per quanto riguarda la Cresima, il giudice ha dichiarato: «Alla luce delle sue radice ebree, credo sia appropriato che lei ottenga un livello più profondo di comprensione e di maturità prima di fare la cresima e propongo quindi che non si possa cresimare prima del suo 16esimo compleanno e senza il consenso della madre».

- vaticaninsider.lastampa.it -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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