Creato da robertocass il 22/03/2011
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Messaggi di Novembre 2016

 

Diario da un Futuro Possibile

Post n°90 pubblicato il 21 Novembre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

16 - Arrivati

 

 

 

Ho fatto amicizia con un altro volontario, un ragazzo che come me è spesso in palestra.

Io parlo poco ma evidentemente ispiro fiducia perché mi capita spesso che gli altri mi parlino dei loro problemi, anche solo per chiedere un consiglio.

E' una cosa a cui sono abituato e anche stavolta è stato uguale, mi parla spesso della sua origine, della sua famiglia che vive ancora in Africa e di come è riuscito a diventare un volontario.

Già lo guardo e non vedo nessuna differenza di colore della pelle o altro, da molti anni ormai sono scomparse queste differenze di colore che tanti problemi hanno causato nei tempi antichi.

Guerre legate ad un razzismo che oggi non si riesce a comprendere, come era possibile vedere delle differenze se la pelle era nera, bianca o gialla?

E poi sono colori che non esistevano, mi sono interessato su internet e ho visto tante foto dell'epoca, ma io questi colori non li ho mai visti.

Non ho mai visto la foto di un uomo con la pelle bianca o gialla, forse nera sì, ma per gli altri solo una serie infinita di sfumature che andavano dal rosa all'avana al marrone chiaro.

E per questo si uccideva e venivano considerati inferiori chi aveva la pelle di un colore diverso e chi la pensava o si comportava in modo non normale.

Normale?

E cosa vuol dire?

Chi era che decideva cosa era normale e cosa no?

Chi era che stabiliva i canoni della normalità?

Come potevano giudicare un essere umano dal colore della pelle o dalla sua religione o dai suoi modi di pensare?

Sembra assurdo ma era quello che si faceva continuamente, il razzismo imperava a tutti i livelli e per qualsiasi cosa, se non si era omologati a seconda dell'istituzione corrente si era fuori.

Si era fuori per qualsiasi motivo, anche per come si vestiva o si parlava.

Sono stati anni difficili e si era creata una grande fattura fra quello che faceva la gente comune e i politici e quello che avveniva nei laboratori e nelle università.

Nonostante questi problemi sono iniziate le esplorazioni spaziali e si è iniziato a parlare dell'effetto serra e dei cambiamenti del clima.

Purtroppo nonostante gli allarmi degli scienziati il potere economico e politico ha continuato a fare le stesse cose, inquinando sempre di più l'ambiente e per gli interessi di pochi siamo arrivati al punto di oggi.

Erano anni difficili, milioni di persone emigravano dai paesi poveri a quelli ricchi, da quello che si chiamava terzo mondo ai ricchi paesi occidentali.

La gente scappava dalle guerre, guerre continue, che scoppiavano sempre e solamente per motivi economici: il terzo mondo soffriva la fame e la sete ma aveva quel petrolio che interessava alle grandi potenze.

Lo sfruttamento di quello che chiamavano oro nero era solo quello che interessava e si passava sopra tutto e tutti per averne il controllo.

La gente scappava, rischiava la vita e solo per cercare la speranza di una vita migliore.

Ne morirono tanti e l'occidente invece di trovare soluzioni pensava solo a respingerli.

E ci furono guerre e attentati fino a quando non si cominciò a distribuire la ricchezza in modo diverso.

Le differenze erano enormi, il 10% degli abitanti del pianeta aveva il controllo sul 100% delle risorse disponibili, sul cibo, sull'acqua, sull'energia.

Non venne mai risolto e tutto questo ha causato il declino del nostro povero vecchio mondo.

Stiamo ancora parlando quando sento una voce.

Attenzione preghiamo ritornare ognuno nelle proprie cabine, fra qualche ora entreremo nell'orbita di Marte.

Resteremo in orbita per consentire gli sbarchi e lo scarico del materiale.

Grazie

Come per la Terra non era possibile scendere con queste enormi astronavi, sia per come erano state costruite sia per i costi che questo avrebbe causato.

Gli sbarchi sarebbero avvenuti come per il tragitto Terra Luna con shuttle costruiti e progettati proprio per questo.

Eravamo arrivati, fra poco sarebbe iniziata questa nuova vita alla quale forse senza saperlo avevo scelto di appartenere.

Una scelta forse fatta senza pensarci troppo ma che ora voglio portare a termine, il futuro del genere umano dipende anche da me e da quello che riusciro' a fare.

 
 
 

Diario da un Futuro Possibile

Post n°89 pubblicato il 12 Novembre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

15 - Verso Marte




Avvertiamo i Volontari che fra 1 ora tempo terrestre ci staccheremo dall'orbita della Luna e inizieremo la rotta verso Marte dove contiamo di arrivare fra circa 90 giorni.

Siete pregati di restare nei vs. alloggi fino a quando la luce rossa lampeggiante sarà spenta.

Siamo stati in orbita in attesa dei nuovi sbarchi per più di un mese, un mese passato fra corsi la mattina, che sinceramente non ho seguito molto, e pomeriggi in palestra dove ho fatto tutti gli esercizi possibili, li ho fatti come un forsennato, come fosse l'ultima cosa che dovevo fare.

Li ho fatti per stancarmi e per non pensare.

E' passato più di un anno dal treno per Omsk, un anno di selezioni, di preparazione, di corsi, un anno di studio e di palestra, di cure per prepararci a quello che dovremo fare.

Mi guardo allo specchio, dimostro almeno vent'anni in meno, sono calvo, senza barba, con un fisico asciutto e muscoloso, un fisico addestrato a resistere, mi hanno completamente trasformato, a stento mi riconosco.

Chi ero prima e chi sono adesso?

Ecco abbiamo iniziato il viaggio verso Marte.

I signori Volontari sono pregati di recarsi fra tre ore tempo terrestre alla sala consiliare per un'assemblea generale.

Entro, vedo tante divise rosso marte, siamo in 5000, siamo tanti e siamo primi che scenderanno sul pianeta per prepararlo ai nuovi arrivi che proseguiranno settimanalmente.

Sta parlando il nostro comandante.

Siete stati scelti, addestrati, preparati ad affrontare i compiti che vi verranno assegnati, siete stati scelti per le vostre preparazioni e per quello che abbiamo pensato di assegnarvi a seconda delle vs. attitudini.

Vedete fra voi volontari più anziani, sono i vs. istruttori, persone particolarmente preparate nei loro campi, e saranno loro a darvi le basi per inziare il lavoro a cui vi abbiamo destinato.

Per questi tre mesi di viaggio avrete le mattine impegnate in corsi di agggiornamento e il pomeriggio potrà essere libero per qualcuno, per altri saranno incontri individuali con i ns esperti.

La notte inizia alle 20, la mattina la sveglia alle 4.

Grazie

E così il viaggio è iniziato anche ufficialmente.

I miei colleghi sono tutti eccitati, si sentono esploratori, sono stati addestrati ad affrontare qualsiasi difficoltà, si sentono eletti, pronti ad afforntare il nuovo mondo.

Un anno di convincimenti ha fatto il suo effetto.

Hanno provato anche su di me, ma poi visto che rispondevo poco, hanno piano lasciato la presa e mi hanno tartassato poco o niente.

Io conosco il mio lavoro e posso essere molto utile ma non mi sento un eroe e non sono affatto pronto a sacrificarmi all'altare dei loro ideali, che sono anche i miei, ma senza enfasi, senza false retoriche.

Insomma cerco di non farmi coinvolgere e provo sempre ad eclissarmi.

Ora ci riesco bene, siamo talmenti tanti che riesco sempre ad andarmene e a rifiugiarmi in palestra dove rimango davanti all'oblò a pensare.

A pensare a quello che ho fatto.

Già come ho fatto ad entrare in questa orda di esaltati, che ridono e scherzano e si sentono tutti grandi eroi e che si vantano tutti delle loro competenze e della loro forza.

Già io con loro non c'entro nulla ed ho sempre avuto dubbi.

Perché sono partito?

Ho lasciato tutto all'improvviso, casa con tutto quello che avevo e che avevo raccolto in tanti anni, ho lasciato anche un cagnetto solo e chissà che fine avrà fatto.

Ho lasciato una donna con la quale avrei potuto vivere bene e in armonia con quell'amore che ho sempre cercato ma che non ho mai avuto.

E' vero la Terra sta morendo, ma partiranno tutti e per quelli che rimarrano le risorse saranno sufficienti, e poi chi può sapere come tutto andrà ad evolversi, chi può sapere l'evoluzione del clima e di come andrà a stabilirsi?

Potevo stare tranquillo e far parte della colonia che rimarrà sul nostro vecchio pianeta che non merita di essere abbandonato.

Potevo scegliermi la casa in campagna o sul mare e vivere di quello che mi dava la campagna, come ho sempre fatto.

Tutto verrà abbandonato, potevo scegliermi una casa con un impianto solare, potevo fare quello che volevo.

Maria sono sicuro mi avrebbe seguito e avremmo vissuto benissimo con i nostri cani e con tutte le nostre cose.

E allora perché non l'ho fatto?

Perché ora sono qui nello spazio su un'astronave in viaggio verso Marte e presto sarò ad almeno 60 milioni di km da casa.

E a fare cosa?

Dopo che avrò spiegato tutto, dopo che tutto il terreno sarà coltivato e che le piante avranno fatto il loro lavoro rendendo l'aria respirabile, dopo che arriveranno tutti gli altri, io che farò?

Come ho fatto a farmi coinvolgere in questa storia?

E' più di un anno che sono partito, un anno che ha cambiato completamente la mia vita, tanto che devo concentrarmi per pensare al passato.

Un passato che non sembra nemmeno mio, un passato a cui non mi sembra di appartenere.

Chi ero e chi sono adesso?

Dove sarà Maria?

Mi avrà pensato qualche volta?

Sarà venuta a cercarmi?

Avrà letto la lettera che gli ho lasciato?

Spero di sì, gli ho spiegato tutto e gli ho chiesto di prendersi cura delle mie cose e del mio cane.

Gli ho anche detto che mi farò vivo al mio ritorno.

Al mio ritorno?

Dovevo proprio essere fuori di testa, come potevo pensare che sarei ritornato?

Quello che ho intrapreso è un viaggio senza ritorno.

Però la nave deve rientrare, forse posso chiedere se mi fanno ripartire, certo mi prenderanno per pazzo, ma più di no non possono dirmi.

Tornare indietro e rientrare alla prossima opposizione fra due anni terrestri, in questo modo potrei tornare dopo un'assenza di quattro anni o poco più.

Nemmeno poi tanto.

E se quando ritorno non trovo più nessuno?

Che ci torno a fare?

Passo i giorni così a pensare e a cercare una soluzione che non esiste.

Ogni tanto mi faccio vedere, ma poi torno qui, nessuno sembra accorgersi della mia assenza e nessuno viene mai a cercarmi.

Meglio così.

Guardo sempre fuori, è sempre tutto buio con tante luci che sembrano guardarmi.

Mi stanno forse giudicando e certamente penseranno che sono solo un matto su un'astronave persa nello spazio.

 
 
 

Diario da un Futuro Possibile

Post n°88 pubblicato il 05 Novembre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

14 - A bordo di Traghetto Uno




Mi sveglia una voce.

Buongiorno, siete pregati fra 1 ora tempo terreste di recarvi in sala mensa

Mi alzo, mi preparo ed entro, c'erano già tutti.

Buongiorno,sono il Sergente Annie Levinski e sono addetta al vs. gruppo, non ci vedremo spesso, manca poco alla partenza e ci sono molte cose da controllare, tutte le procedure sono automatizzate ma deve essere comunque tutto verificato.

Potete chiamarmi dall'interfono posto in questa sala.

Chi parla è una ragazza molto giovane, parla veloce, inizia a spiegare tutte le procedure che ci riguardano e quello che dobbiamo e non possiamo fare.

Non l'ascolto più ma rimango a guardarla.

Tutte donne, mio nonno ne sarebbe sorpreso, io no, sono ormai quasi cinquant'anni che le donne hanno preso il posto degli uomini, e devo dire per quello che noi maschietti siamo riusciti a fare mi sembra una cosa buona e giusta.

In politica e nell'ambito militare hanno preso il nostro posto, il Direttorio che guida il Governo Mondiale è composto di sole donne.

Gli uomini in percentuale sono pochi, eravamo essenziali almeno per la procreazione ma ci hanno tolto anche questo.

In un momento simile con la razza umana a rischio estinzione le nascite sono programmate e si utilizza solo la fecondazione artificiale.

Viene deciso il sesso e soprattutto il livello intellettivo.

Tutto quello che si è fatto negli ultimi anni è merito di queste ragazze che grazie alla manipoilazione del DNA nascono con un quoziente altissimo, dei geni nella matematica, nella fisica, nella robotica e nei campi più disparati a cui vengono indirizzate già prima di nascere.

Una generazione di superdotati che con l'ausilio d'immensi computer sono riusciti a dare un futuro all'umanità, computer che gestiscono tutto e tutti, che si autocontrollano e che si riparano da soli se ne hanno bisogno.

Tutto questo è servito e non si poteva fare altrimenti, ma è stato fatto a scapito dell'individualità, dell'iniziativa personale, della fantasia, della voglia di fare.
Tutte le scelte vengono programmate, nulla si lascia al caso.

Si è persa l'intraprendenza, non esistono scelte personali, tutto viene guidato da un terminale.

Si è perso anche l'interesse sessuale, nella programmazione del DNA è stato volutamente trascurato questo aspetto, non era di nessuna utilità ai fini della realizzazione del Progetto.

La procreazione avviene in laboratorio e la gestazione in uteri sintetici, la nascita e la crescita vengono gestite da sistemi informatici, anche se non si è potuto eliminare completamente il rapporto madre figlio che è rimasto anche se indiretto.

E' stata così creata un'Elite che opera e lavora in un mondo completamente separato e diverso da quello dei comuni terrrestri che vivono e lavorano come operai nelle fabbriche o nelle fattorie.

Terrestri che sanno che esiste l'Elite, ma che non hanno mai visto e nemmeno possono immaginare il livello di evoluzione tecnica che si è raggiunto.

Si è creata una enorme frattura fra noi comuni mortali e loro che vivono in un futuro a cui nessuno poteva credere e che solo adesso io sto vedendo.

Un futuro di individui, è difficile chiamarli uomini e donne, asessuati e controllati da menti artificiali.

Sò bene che doveva essere fatto, la razza umana era, e in parte lo è ancora, a rischio di estinzione e si dovevano trovare soluzioni che solo individui dotati potevano trovare, visto anche i tempi ristretti.

Ma che succederà dopo?

Che cosa accadrà su Marte?

Accetterano questi esseri superiori di restare da parte lasciando l'iniziativa a noi che dovremo conquistare un nuovo mondo, a noi che dovremo mettere in pratica quello che loro hanno teorizzato?

A noi che dovremo lottare per creare un ambiente idoneo alla razza umana dove le teorie talvolta non sono sufficienti.

Sono tante le domande che vorrei porre alla ragazza che ora sta parlando, anche se non sono affatto sicuro che conosca le risposte.

Verrà tutto deciso dagli immensi computer, che però qualcuno ha già programmato, e l'ha fatto per gli interessi dei pochi che ne hanno la gestione o dei tanti che non saprebbero nemmeno come accenderlo?

Per me è lecito avere qualche dubbio.

Ho studiato a fondo il passato e il potere in mano a pochi, anche se è solo un potere di conoscenze ma proprio per questo fondamentale, non ha mai portato a nulla di positivo.

Tanto per cominciare il ns. sergente ci ha detto che possiamo girare dalle camere alla sala mensa e fino alla palestra, non possiamo superare la porta, che fra l'atro è chiusa, per non intralciare le operazioni in corso.

E' un'inizio?

Non lo so vedremo, io non ne parlo con nessuno e non credo che nessuno l'abbia notato, io ho il doppio dei loro anni e ho vissuto quando tutto questo stava nascendo e vedo le differenze.

Per loro è sempre stato così e non si pongono il problema.

Gli uomini, seguito ad usare questa parola per dire gli uomini e le donne, ma oggi stona e stona anche umanità, razza umana e genere umano.

L'uomo per più di duemila ha fatto la storia e si è coniato le parole a suo uso e consumo, la parola donna sembra non esserci, per millenni è stata succube dell'uomo spesso violento e padrone.

Allora come dovremo chiamarci?

Non lo so, lo chiederò al nostro sergente.

Io comunque ho paura che la storia possa ripetersi, anche se con ruoli invertiti, purtroppo una regola matematica dice che se inverti i fattori il risultato non cambia.

Speriamo che stavolta si sbagli e che questa nuova generazione non venga stravolta dal gusto del potere ma pensi sempre e solamente al risultato che deve ottenere.

Intanto il sergente è uscito ed io rimango a guardare la luna, si vedono chiaramente le cupole e i magazzini, la pista di atterraggio, i grandi silos.

Mi sono spostato e ho visto la nostra povera Terra, sono rimasto a guardarla.

Ripenso alla mia famiglia, ai miei fratelli, a come eravamo, a come siamo diventati, a quello che avrei voluto essere, a quello che sono diventato.

Sono rimasto davanti alla finestra quasi tutta la notte, non ho visto sorgere il sole, la faccia illuminata della luna è semre la stessa e il giorno e la notte vengono stabiliti dalle luci della nave che si accendono e si spengono.

Fuori è tutto nero con miliardi di stelle che mi guardano.

 
 
 

Diario da un Futuro Possibile

Post n°87 pubblicato il 02 Novembre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

13 - Direzione Luna




Iniziamo a salire a bordo.

Il traghetto è soprattutto una nave da carico con enormi portelloni per facilitare il carico e lo scarico, lo spazio per i passeggeri è ridotto, ci sediamo e cominciamo a guardarci attorno.

Il viaggio sarà breve circa 18 ore, ma quello che sempre meraviglia è che tutti questi mezzi spaziali sembrano nuovissimi.

Nello spazio non c'è usura, consumo o ruggine, non c'è vento, a parte quello solare di cui abbiamo già parlato, e tutto rimane inalterato.

L'unico problema è la presenza di asteroidi e di metoriti, calcolati in più di un milione solo nel Sistema Solare, fra i primi con un diametro inferiore al chilometro, composti anche di ghiaccio, ma in questo caso vengono chiamati comunemente comete, e i secondi di dimensioni molto piccole.

La loro presenza, per lo più concentrata nella fascia principale posta fra Marte e Giove, non è un problema in navigazione dove le strumentazioni di bordo riescono senza problemi ad evitarli

Non è così sui pianeti, ogni anno fra meteoriti, piccoli asteroidi e polvere cosmica cadono sulla Terra migliaia di tonnellate di materiale, per fortuna grazie all'atmosfera la maggior parte si sbriciola in pezzi di pochi centimetri o anche meno.

Non è sempre stato così, una delle teorie più accredidate sulla scomparsa dei dinosauri è proprio quella di un asteroide del diametro di almeno 10 km che ha colpito la terra 66 milioni di anni fa causando la morte di più del 70% delle specie viventi sul pianeta.

L'aspetto della Luna con i suoi crateri è il risultato delle miriadi di collisioni di meteoriti e di corpi celesti.

Subito dopo la formazione del Sistema Solare per circa 500.000 anni i frammenti di materia rimasti dalla formazione dei pianeti sono precipitati sulle loro superfici causando appunto i crateri.

Sulla Terra le tracce sono scomparse sia per l'intensa attività geologica che provoca lo spostamento dei continenti e la conseguente presenza di faglie che causano i terremoti, sia a causa dell'atmosfera e dell'azione erosiva del vento e della pioggia.

Sulla Luna mancando queste condizioni la presenza è rimasta ben visibile.

Le nostre cupole però non rischiano molto, il nostro satellite non ha forza gravitazionale e questi eventi sono abbastanza rari, i controlli sono comunque continui.

La polvere cosmica è presente in tutto l'universo, forma delle nubi più o meno dense che interagiscono con la luce, assorbendola o riflettendola.                                               

Le polveri sono gli elementi da  cui si formano le stelle, grazie alla loro bassa temperatura e alla scarsa energia, sotto l'effetto della gravitazione, tendono ad addensare sempre pià materia, fino a quando l'energia gravitazionale si converte in calore e raggiunge valori di temperatura e di densità talmente elevate da consentire all'idrogeno di fondersi in elio.

Tutto questo ripetuto miliardi di volte e amplificato fino all'inverosimile porta alla nascita di una stella.

Partiamo.

La nave si stacca lentamente e prende velocità, ma non te ne rendi conto, non senti nessun rumore e non ci sono punti di riferimento, si ha solo la perecezione del movimento.

Non parla nessuno, ancora non siamo abituati a questi viaggi e la maggior parte di noi non si sente al sicuro.

Io non mi preoccupo più di tanto, sono sempre stato fatalista, e se deve succedere quale posto più bello posso scegliere?

Finire nello spazio fra le stelle e diventare un corpo celeste che fluttuerà per millenni fino a quando non sarà attratto da una forza gravitazionale, diventerei un meteorite che vaga nello spazio.

Non ho mai letto nulla su questo, ma incidenti nello spazio ci sono stati, anche se non molto frequenti, quindi è possibile che sia già successo.

Non penso mai che potrebbe finire tutto all'improvviso, non ci penso anche perchè è un qualcosa che non possiamo controllare o tantomeno prevedere, è un qualcosa di cui non posso avere paura.

Si ha paura del buio, ma c'è, esiste, lo vedo, ma come si fà ad avere paura di un qualcosa che non posso vedere o sapere quando e come verrà.

Quello che ha sempre sconvolto l'uomo è il tempo che passa, è la consapevolezza di un tempo che una volta volta passato non c'è più.

E' l'angoscia di non poter tornare indietro, per ripensarci, per correggere gli errori, per rivivere i momenti brutti e per poterli cambiare.

Il sogno dei viaggi nel tempo, sarà mai possibile?

Per il momento non ci sono risposte, anche se la scienza da tempo è arrivata a dimostrare qualcosa di molto simile.

Einstein nel 1905 sviluppa la sua teoria e prende in esame la dilatazione del tempo registrabile da osservatori che si spostano ad una velocità prossima a quella della luce, fenomeno dimostrato poi da numerosi esperimenti e che sembrerebbe lasciare la porta all'ipotesi dello spostamento nel futuro, vincolato però solamente al principio causa effetto e non, almeno per il momento, ai viaggi nel tempo.

E si è parlato con la Teoria delle Stringhe di universi paralleli, ipotetici universi separati e distinti dal nostro ma coesistenti in un continuum spazio temporale.

Quindi in un altro universo parallelo c'è un altro me stesso che ha scelto di stare con Maria, che ora passeggia nel parco o è in casa a curare le piante, in un altro c'è un altro me stesso che invece è sposato con figli, e così in tutti gli altri infiniti universi paralleli ci sono altri me stessi che scelgono cose diverse e vivono in modo diverso.

Una teoria affascinante ma possibile?

Non possiamo saperlo, su tutto questo siamo rimasti a quello che si studiava ai tempi di mio padre, la scienza poi è stata impegnata solamente a studiare come uscire dal declino del pianeta Terra, a trovare energie alternative, a cercare soluzioni che purtroppo non esistevano.

Lo studio del Progetto Marte ha impegnato tutti gli scienziati del mondo, ma ormai è una realtà che si attuando, manca veramente poco all'avvio dell'esodo dalla Terra.

Si pensa che se tutto prosegue senza intoppi fra meno di vent'anni si potranno inziare i primi trasferimenti.

Io conto di starci, voglio assistere a questo esodo biblico che mai si è tentato prima.

Gli scienziati finita l'emergenza hanno ripreso gli studi più disparati e con il livello tecnologico che si è raggiunto dovremo aspettarci grandi cose.

Marte è servito anche a questo, sono stati risolti problemi enormi e oggi per la scienza tutto è possibile.

Sento un vocio, occupato a pensare non mi sono accorto che siamo arrivati.

Davanti a noi la visuale è tutta occupata dalla sagoma del gigantesco Traghetto, non si vede altro.

Ci stiamo avvicinando, già si vede il portellone posteriore che lentamente si sta aprendo, è talmente grande che consente il completo ingresso della nostra nave.

Non ho mai visto nulla di simile, sembra un porto, si vedono altre navi ferme che scaricano container, forse la nostra attrezzatura.

Signori fra qualche minuto potrete scendere.

Buona Fortuna

La nave ora è ferma, si accendono le luci, possiamo scendere.

Fuori un gran movimento di macchine automatiche che stanno inziando le operazioni di messa in sicurezza.

Scendo, veramente sono fermo e guardo fuori, non credo ai miei occhi, sto entrando nel futuro, un futuro che non immagginavo.

Alzo gli occhi, si vede molto in alto la curvatura dello scafo, si vedono piccoli areomobili che passano sopra di noi, ecco uno sta scendendo.

Buonasera, benarrivati su Traghetto Uno sono il Comandante, prego seguite gli automi davanti a voi, vi porterranno nei locali a voi destinati.

Il Comandante è una donna non molto alta dai lineamenti orientali, è vestita con l'uniforme verde scuro degli equipaggi addetti ai viaggi spaziali.

Iniziamo a seguirli, stiamo uscendo dal porto, mi sembra giusto chiamarlo così, entriamo in un corridoio che finisce in un ascensore, stiamo salendo.

Mi è sembrato un tempo lunghissimo, si è fermato, siamo davanti a decine di porte, i nostri alloggi.

Entro insieme ad altri 9, la cabina non è molto grande ed ha solamente letti a castello.

Mi ci butto sopra e mi addormento di colpo.

 
 
 
 
 

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