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CATIA DI NARDO Castellammare. Sospeso il servizio di neurochirurgia: insorgono i pazienti dell’ospedale San Leonardo dove era attivo l’unico reparto specialistico di tutta l’Asl 5 e che dallo scorso anno accoglie non solo i pazienti provenienti da Portici a Massalubrense, ma anche dall’intera regione. «Dovendo procedere ad una accurata programmazione delle attività istituzionali nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, attesa la cocente problematica della carenza di personale di comparto, onde ridurre il ricorso all’utilizzo di barelle per il ricovero dei pazienti, si sospende il ricovero ordinario dei pazienti neurochirurgici». Con questo motivazioni contenute in un comunicato, siglato il 21 maggio scorso e indirizzato ai dirigenti dei reparti di chirurgia Antonio Ebreo e di neurochirurgia Pasquale Ranieri, la direttrice sanitaria dell’ospedale San Leonardo Elena Giancotti ha stabilito la chiusura del reparto. Unico servizio attivo sull’intera provincia, definito di «alta specialità sanitaria», la neurochirurgia era stata attivata dall’ex direttore generale Roberto Aponte, che nel 2005 aveva affidato al medico salernitano Pasquale Ranieri il compito di formare il nuovo reparto nel nosocomio di Castellammare. A pochi mesi dall’avvio dell’attività, nonostante la disponibilità di appena due posti letto, nell’ospedale stabiese sono stati registrati decine di interventi di alta chirurgia, operazioni delicate eseguite con successo che hanno fatto guadagnare a Ranieri un encomio dall’attuale direttore generale dell’azienda sanitaria Gennaro D’Auria. «Non abbiamo alcuna intenzione di eliminare – spiega D’Auria – stiamo soltanto rivedendo i vari momenti organizzativi. Attraverso tre delibere abbiamo già approvato la riorganizzazione del reparto di neurochirurgia e disposto l’acquisto per 150mile euro di attrezzature necessarie ad una rapida diagnosi. La figura del neurochirurgo è ultraspecialistica e con il dottor Ranieri stiamo lavorando ad un progetto di collaborazione con l’Asl Salerno 1, con l’equipe del professore Genovese». Ma dalla direzione del San Leonardo, la direttrice Giancotti ha ritenuto necessaria la sospensione del servizio, disponendo che «i due posti letto dedicati alla neurochirurgia saranno gestiti dal direttore dell’unità operativa di chirurgia». Una scelta contestata anche dai medici dello stesso ospedale, che attraverso una nota alla direttrice hanno espresso tutta la loro contrarietà. «La qualità delle prestazioni effettuate dal dottor Pasquale Ranieri con gli ottimi risultati conseguiti non può trovare giustificazione nell’accurata programmazione dell’attività istituzionale – scrivono i medici – La sospensione dei ricoveri ordinari dei pazienti certamente non risolte i problemi dell’utilizzo di barelle e non si comprende perché venga colpita la neurochirurgia, unica branca di tale specialità in tutta l’Azienda, che tra l’altro ha connotazione di forte produttività in termini di qualità erogata in proporzione ai costi decisamente contenuti». Infine, la polemica sulla nuova disposizione. «La riferita “cocente problematica della carenza di personale di comparto” – concludono – verrà comunque aggravata dalla costante occupazione di pazienti acuti nella stanza di degenza della neurochirurgia». Sul piede di guerra anche le sigle sindacali ospedaliere che hanno duramente contestato il provvedimento di sospensione del servizio. «La totale cecità manageriale ha determinato enormi disagi all’utenza – scrivono in un comunicato Nicola Langellotti della Uil e Pasquale Russo di Fsi – per la soppressione di un’attività operatoria specialistica essenziale e strategica quale la neurochirurgia, altamente remunerativa per l’azienda e unica in tutta l’Asl 5». ilmattino