SUSY MALAFRONTE Pompei. Le previsioni parlano di 20mila turisti oggi tra gli scavi per ammirare le 19 domus proibite per più di vent’anni e che riaprono. Undici subito visitabili, le altre otto invece aperte per intero ai turisti a partire da novembre perché ci sono lavori da completare. Una cifra da record 20mila presenze attese, almeno secondo i calcoli della Sovrintendenza sulla base dei contatti all’info-point. Ma non troveranno un clima disteso i visitatori, ammesso che riusciranno a entrare tutti. C’è la vertenza sindacale con un braccio di ferro tra lavoratori e amministrazione. Con l’assemblea indetta dalla Cisl, oggi dalle 8.30 alle 10.30. l’ingresso alla città sepolta sarà consentito solo dalle 10.30. Il ritardo costringerà i visitatori a una sosta forzata di due ore ai cancelli. La Sovrintendenza, per evitare problemi aveva chiesto alla Cisl di posticipare l’assemblea alle 17. Il sindacato, però, è apparso irremovibile sull’orario di convocazione della seduta. Salvo un dietrofront sindacale dell’ultimo minuto, gli scavi di Pompei, oggi, apertura con due ore di ritardo. Lo scontro tra sindacato e amministrazione è sulla privatizzazione dei servizi di sorveglianza che vorrebbe avviare il nuovo commissario delegato per l’emergenza nell’area archeologica, il prefetto Renato Profili. Non solo la vertenza sindacale. È destinato ad avere effetti inattesi il caso della lettera-denuncia inviata dal commissario delegato alle forze dell’ordine per «intralcio alle competenze commissariali da parte del sovrintendente». Il sovrinyintendente Pietro Giovanni Guzzo continua a mantenere lo stretto riserbo sulla vicenda, ma è evidente che si tratta della prima, attesa lite con il commissario. «Non sono a conoscenza dei contenuti della lettera - spiega il sovrintendete -. Ho appreso dell’esistenza dal Mattino. Solo quando mi recherò nel mio ufficio e avrò modo di visionarla farò le mie valutazioni». I contrasti gestionali tra il prefetto e il sovrintendente, secondo quanto si legge nel documento firmato da Profili, sono nati poiché «l’esecuzione di somma urgenza dei lavori di potenziamento della rete idrica, finalizzata a fronteggiare la grave situazione igienico-sanitaria, sono stati impediti dai custodi su disposizione del sovrintendente (data 28 agosto, ndr) nella quale si evidenzia l’incompetenza della struttura commissariale sui lavori disposti, nonché una non meglio precisata insufficienza della documentazione allegata alla comunicazione». Il commissario, inoltre, annuncia che «eventuali atteggiamenti di contrasto verranno denunciati all’autorità giudiziaria». ilmattino