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Primi turisti agli scavi di Lettere

Post n°6359 pubblicato il 04 Aprile 2009 da stabia_info
 
Tag: LETTERE
Foto di stabia_info

Domenica mattina 80 persone hanno visitato il villaggio medievale ed il Castello

Domenica mattina sono arrivati i primi visitatori al sito archeologico medievale di Lettere. Ad accogliere i circa 80 presenti, sono stati gli assessori del Comune di Lettere Della Marca e Di Martino: a condurre i visitatori nel medioevo letterese, uno dei responsabili di scavo, il geometra Enzo Sabini, mentre dopo la visita il sindaco Antonio Pentangelo ha offerto un pranzo presso l’Hotel Elisabetta. Proprio il primo cittadino di Lettere, in collaborazione con la Ras (Restoring Ancient Stabiae) del notaio Ferdinando Spagnuolo è riuscito a portare in città i primi turisti al Castello. Il tutto, nell’ambito della prima Rassegna del Cinema Archeologico di Stabiae vinta da “Ercolano, gli scheletri del Mistero” di Marco Visalberghi. «Questo evento – afferma il consigliere delegato della Fondazione RAS, Ferdinando Spagnuolo – è un ulteriore passo verso la realizzazione della mission della nostra Fondazione, ovvero la realizzazione del Parco Archeologico di Stabia. Siamo convinti che il mondo della ricerca in Italia saprà apprezzare questo straordinario patrimonio archeologico, che non ha nulla da invidiare a Pompei ed Ercolano in termini di conservazione e qualità dei ritrovamenti. È per noi obiettivo prioritario – conclude Spagnuolo – quello di farne un attrattore culturale di primario interesse di livello internazionale ». Un vero e proprio evento per la cittadina dei Lattari, che potrebbe essere presto inserita nel contesto archeologico di Pompei, Ercolano e Stabia. A Lettere esiste, infatti, l’unico insediamento medievale di rilievo di tutto il centro-sud Italia. La scoperta è stata fatta durante gli scavi effettuati dall’amministrazione comunale letterese per i lavori che porteranno alla costruzione di un odeon. Un teatro all’aperto, proprio sotto al Castello medievale, che doveva essere semplicemente incastonato nella collina. Poi, però, i lavori di scavo hanno portato alla luce una casa-torre di epoca medievale, probabilmente risalente al 900 d.C., così come il resto dell’area archeologica circostante. A quel punto è subentrata anche la Sovrintendenza per i Beni Archeologici di Pompei, che ha proseguito gli scavi, iniziati a fine luglio 2007, sotto la direzione dei lavori dell’architetto Maria Rosaria Fontanella, con i pareri positivi dei responsabili Luigi Gaglione e Sabato Fontana. In meno di un anno sono emersi i resti degli edifici che costituivano il villaggio del castello di Lettere. Le strutture murarie sono tutte realizzate con pietre calcaree unite con una malta povera di calce. I muri poggiano direttamente sulla roccia calcarea, livellata e tagliata per far posto alle abitazioni o a vasche e cisterne che sono state ritrovate piene di calcinacci. Una struttura complessa, costituita da un robusto edificio a pianta quadrangolare con muri molto spessi. Alla casa torre si accedeva da una scala, che in parte è ancora conservata all’esterno della stessa costruzione. L’odeon sorgerà qualche decina di metri più in giù e godrà comunque dello stesso panorama mozzafiato. «Per noi – aggiunge Pentangelo – questa scoperta rappresenta un vero orgoglio che dà grande lustro alla nostra cittadina. È un’occasione fondamentale per dare anche uno sbocco occupazionale ai nostri giovani, riuscendo a ricevere anche la giusta attenzione da parte di tutti». Alla ristrutturazione del Castello voluta dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Napoli, si è dunque aggiunta la rivalutazione del villaggio medievale sottostante, che faceva parte delle conquiste di Amalfi. Dopo le invasioni normanne, la repubblica marinara amalfitana era riuscita a liberarsi e per coprirsi le spalle da eventuali attacchi provenienti dall’agro o da Stabia, decise di annettere Gragnano, Pimonte, Casola e proprio Lettere. Nella frazione gragnanese di Castello, in quella pimontese di Pino e proprio a Lettere sono ancora presenti i tre manieri costruiti con funzione di vedette per Amalfi. Nulla sfuggiva dalle tre postazioni. Ma la scoperta letterese ha una valenza doppia, sia per il significato storico che per l’aspetto puramente casuale del rinvenimento. «Insieme alle due sovrintendenze – racconta il sindaco Antonio Pentangelo – stavamo valutando un progetto che avesse potuto rivalutare in maniera funzionale l’area che circonda il castello medievale. Gli scavi, poi, ci hanno semplificato il compito notevolmente e, con una piccola variazione sul progetto, adesso stiamo per portare a conclusione l’opera». Il medioevo letterese sarà probabilmente inserito nel contesto archeologico degli scavi di Pompei ed Ercolano, partendo come attrattore secondario. Dario Sautto - il Gazzettino vesuviano

 
 
 
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