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L’ufficio protocollo del Santa Maria di Casa Scola spostato a Pompei. Il dossier inviato al Ministro della Salute

GRAGNANO. Uffici trasferiti, reparti ospedalieri nuovi ma mai utilizzati e una protesta che monta per una situazione che è destinata a divenire incandescente. «L’Asl continua a sprecare denaro pubblico». L’accusa arriva dall’associazione di tutela del cittadino Dimensione Civica, dopo il trasferimento dell’Ufficio Protocollo dell’Asl da Gragnano a Pompei. «Adesso per gli utenti dei Monti Lattari diventa sempre più difficile poter seguire una qualsiasi pratica – afferma Andrea Morgone, coordinatore centrale dell’associazione – poiché è avvenuto il trasferimento degli uffici direttamente da via Nuova San Leone a Pompei. Ciò, non solo danneggia i cittadini della zona, ma crea anche un enorme spreco di denaro». Ed ecco il perché: «Il nuovo ospedale di Gragnano avrebbe potuto tranquillamente ospitare tale ufficio, poiché esistono numerosi locali liberi all’interno del Santa Maria di Casa Scola. La struttura è una delle più recenti presenti sul territorio dell’ex Asl Napoli 5, ma non viene pienamente sfruttato. Anzi, l’azienda sanitaria locale, pur portando avanti una politica contro gli sprechi, preferisce trasferire alcuni importanti uffici in edifici privati che costano migliaia di euro all’anno di affitto alla Regione». Su questo caso, ma anche su altri sprechi, l’associazione ha già preparato un fascicolo che sarà inviato al Ministero della Salute appena dopo ferragosto. «Abbiamo messo a punto un documento – spiega Morgone – che riporta il monitoraggio delle spese e, dunque, degli sprechi dell’Asl. È già pronto, ma sarà inviato direttamente al Ministero della Salute solo dopo ferragosto. Il vero sperpero di danaro pubblico è legato anche alla poca efficienza di molti servizi che, non razionalizzati a dovere, spesso danneggiano reparti d’eccellenza, con riduzioni di personale e posti letto, oppure con trasferimenti immotivati. Così si crea sfiducia nell’utenza, oltre che un danno economico alle Asl». Secondo quanto emerso da alcune indagini effettuate da Dimensione Civica, presso l’ospedale di Gragnano, ad esempio, esiste un reparto completamente inutilizzato che potrebbe arrivare ad ospitare fino a 46 posti letto. «E da una struttura pubblica così ben fatta, si continuano a preferire edifici privati molto onerosi per le casse dell’Asl» attacca Andrea Morgone. Discorso simile era stato fatto nei mesi scorsi nell’Spdc dell’ospedale gragnanese, dove gli infermieri del Nursing Up, guidati dal rappresentante sindacale Michele Costagliola, avevano denunciato possibili spostamenti del reparto di igiene mentale a Pollena Trocchia, con grave danno per le utenze locali. Per quanto riguarda l’ultimo spostamento, quello dell’Ufficio Protocollo, ciò crea un enorme disagio per gli utenti dei Monti Lattari, che prima avevano come punto di riferimento Gragnano, mentre ora sono costretti a spostarsi fino a Pompei per depositare, ad esempio, documentazioni ed attestati per una richiesta di invalidità. E la protesta parte dalle sedi di Casola, Pimonte e Lettere, e dai tre responsabili sul territorio dell’associazione Dimensione Civica, rispettivamente Cesarano, Aiello e Paolillo: «Da questi tre comuni è ancora più complicato lo spostamento a Pompei – affermano i tre delegati dell’associazione sul territorio – e già ci sono arrivate numerose lamentele». Infatti, dal racconto di Cesarano, Aiello e Paolillo, è venuto fuori che alcuni utenti hanno consegnato delle pratiche a Gragnano, ma non hanno potuto sapere il numero di protocollo per seguirne l’esito. «Ci hanno consegnato una ricevuta con una firma, e adesso non sappiamo nemmeno se quei documenti arriveranno a Pompei» hanno denunciato gli utenti nelle tre sedi di Casola, Pimonte e Lettere. Dario Sautto - GdN