MILANO. La Juve Stabia è restato col colpo in canna: nessun acquisto, nessuna cessione. L’ultimo giorno del mercato di riparazione delle vespe, insomma, si è rivelato un vero flop. Non è arrivato Nicola Ascoli, 31enne indicato da Braglia come rinforzo ideale per la retroguardia, il cui acquisto dal Frosinone è saltato all’ultimo minuto a causa della mancata cessione di Ermanno Fumagalli. Quella relativa al portiere ex Marcianise è stata la trattativa che ha tenuto impegnato il ds Di Somma per tutta la giornata, e che di fatti ha finito col compromettere tutte le operazioni in entrata cui avevano lavorato in questi giorni i gialloblù. Fumagalli in mattinata era richiesto da Como e Monza, poi è diventato il grande obiettivo del Cosenza: il giocatore aveva raggiunto l’accordo coi silani, c’era anche l'intesa tra i due club ma pochi minuti prima delle 19 l’affare è sfumato a causa del rifiuto del giovane portiere del Cosenza Antonio Galeano a trasferirsi a Castellammare come parziale contropartita. La fumata nera dell’operazione ha avuto un effetto domino nefesto per la Juve Stabia, che non essendosi liberata del pesante ingaggio di Fumagalli ha dovuto bloccare l'acquisto di Ascoli dal Frosinone e di Glovio dal Grosseto per evitare di andare fuori budget. Non si è concretizzato nemmeno lo scambio Tarantino-Calori con il Pisa: i toscani, a quanto pare, non erano disposti a garantire all’ala napoletana il contratto biennale che attualmente lo lega alle vespe. Insomma: i botti di fine mercato a Castellammare non sono arrivati. Braglia dovrà far a meno del difensore centrale che chiedeva ed inoltre si troverà costretto a gestire ben 4 portieri in rosa, con Fumagalli che rischia di divenire un elemento di abnorme disturbo per lo spogliatoio. Il Roma