Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Marzo 2017

La nonna del re Tutankhamon..

Post n°7909 pubblicato il 31 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Una statua che dovrebbe raffigurare la "nonna di Tutankhamon", per la prima volta in alabastro, è fra le scoperte archeologiche fatte di recente in Egitto. La scoperta si deve a una missione "egitto-europea" che lavora sul tempio funerario del re Amenhotep III a Luxor, nell’area Kom Al-Hittan, ed è stata annunciata giovedì scorso dal Ministero delle Antichità egiziano con un comunicato. A venire alla luce è una statua di alabastro che raffigurerebbe la regina Tiye, moglie del faraone e quindi "nonna del re Tutankhamon".

Il simulacro è stato trovato accanto alla gamba destra di una statua del suo consorte, la statua è bella, raffinata e unica, ha commentato il ministro delle Antichità, Khaled Anany, come riferisce il sito Egyptian Street. Il Ministro ha aggiunto che si tratterebbe della prima statua raffigurante Tiye in alabastro e non solo in quarzite, roccia in cui erano scolpite tutte le altre rinvenute finora. Come riporta il comunicato del dicastero, il capo della missione, Hourig Sourouzian, ha segnalato che la statua è stata scoperta "per caso" mentre si stava sollevando la parte inferiore del colosso di Amenhotep III. Il reperto è in uno stato di conservazione molto buono e ha ancora i suoi antichi colori, sintetizza la nota.

La scoperta è stata fatta quattro giorni dopo il ritrovamento ad Assuan di una tomba appena segnalata con risalto dal sito del quotidiano britannico Independent sottolineando la sua "mummia di 3.800 anni fa, il vasellame e modellini in legno che rappresentano scene di vita quotidiana. 

Già nel 2006 un team di Archeologi della John Hopkins University riportò alla luce una statua in granito nero della regina Tiye. La scultura alta 160 centimetri, era stata ristrovata nel tempio di Mut, nel complesso di Karnak. Priva delle gambe, ma complessivamente ben conservata, era sepolta sotto circa mezzo metro di pietre e sabbia.

La scoperta più recente e clamorosa degli ultimi mesi è la statua di quasi nove metri scoperta al Cairo che si pensava rappresentasse il faraone Ramses II ma più probabilmente apparteneva a un re meno antico, Psammetico I. Tutankhamon (14/o secolo a.C.), diventato faraone quando era ancora un bambino, morì giovanissimo, a 18 anni. La sua leggendaria e ricchissima tomba fu ritrovata intatta nel 1922 e la sua mummia portava sul capo l’oggetto più famoso della iconografia egiziana, la maschera d’oro.

Buongiorno..



 
 
 

Buona colazione..

Post n°7908 pubblicato il 30 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Stamattina mi sento così, sarà la pioggia, il freddo?

Buongiono a tutti..

 
 
 

Un mondo patriarcale..

Post n°7907 pubblicato il 29 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

C’è una vera ragione di allarme sulle donne uccise, o c’è un allarmismo colposo o doloso? Si è andata ampliando la reazione negatrice, fino a diventare una campagna. Lo scandalo sul femminicidio è montato lentamente e tardissimo. Ha da subito eccitato dissensi troppo aspri e ottusi per non essere rivelatori.

C’è stato anche chi ammoniva che gli uomini uccisi sono più numerosi delle donne uccise, vero, salvo che il confronto va fatto fra le donne uccise da uomini e gli uomini uccisi da donne, e allora diventa irrisorio. Strada facendo, le obiezioni si sono irrobustite, valendosi anche di una (effettiva) carenza di statistiche esatte.

All’ingrosso, si è negato che le uccisioni di donne siano cresciute in numeri assoluti, e si è sottolineato che la crescita, impressionante, nella loro quota relativa rispetto al totale degli omicidi è dovuta solo alla riduzione degli altri omicidi, soprattutto quelli di mafia. Prima di motivare i dubbi sulla prima affermazione, il numero di femminicidi che resta sostanzialmente stabile nel tempo e nei luoghi, sbrighiamo la seconda, se nel complesso degli omicidi c’è una rilevante riduzione, e quelli contro donne restano inalterati, vuol dire che la nostra convivenza migliora tranne che nei rapporti fra uomini e donne.

A questa allarmante constatazione si aggiunge l’altra, abbiamo alle spalle (recenti) un mondo patriarcale e un codice penale che giudicavano con sfrenata indulgenza, o con malcelata simpatia, gli uomini che ammazzavano le “loro” donne; e ora ci illudiamo di vivere in un mondo più affrancato dai pregiudizi e più libero per tutti.

 

Buongiorno


 
 
 

U café

Post n°7906 pubblicato il 28 Marzo 2017 da nina.monamour

 


Il caffè è il nostro compagno di vita, una spalla su cui piangere e un amico fedele che ci aiuta a superare i momenti faticosi e arricchisce ulteriormente quelli felici. Mi sono fermata a riflettere sui motivi che rendono il caffè la bevanda la più consumata al mondo dopo l’acqua.

Suona la sveglia, un momento critico per tutti noi, forse il momento peggiore della giornata. Ci alziamo dal letto, e trascinati dal ritmo frenetico che scandisce le nostre vite, ci prepariamo ad affrontare un nuovo giorno. Prima di tutto però, ci vuole un caffè!

Secondo un sondaggio in Italia si consumano circa 4,5 Kg di caffè a persona, per una media di quasi due tazze al giorno. Ne abbiamo bisogno di prima mattina, ma successivamente il caffè è anche la nostra scusa preferita per concederci una pausa dagli obblighi imposti dalla quotidianità. Il caffè fu introdotto in Occidente dai Turchi Ottomani, i quali lo bevevano di continuo per tutto il giorno e per questo già in antichità era considerata una bevanda conviviale.

Quello della pausa caffè è oggigiorno un rito consolidato che coinvolge tutti e cinque i sensi, ed è ormai diffuso in gran parte del mondo. La sua affermazione come bevanda prediletta da assaporare nei momenti di relax è associata proprio al fatto di considerare il coffee break come un vero e proprio cerimoniale, che abbina il piacere alla possibilità di passare del tempo con le persone che amiamo, e perché no, di instaurare nuove relazioni interpersonali. Questa "pozione miracolosa" rappresenta dunque il pretesto ideale per concederci una tregua dagli impegni quotidiani.

E’ un’abitudine comune sia nelle case degli italiani che sul posto di lavoro, una buona e ottima occasione per socializzare. Per quanto riguarda la degustazione del caffè, esistono essenzialmente due correnti di pensiero, la “palermitana“ e la “napoletana
”. La prima stabilisce che dopo il caffè bisogna bere un bicchiere d’acqua per pulire la bocca dal tipico retrogusto leggermente amaro che lo caratterizza, contrariamente all’approccio purista napoletano che consiglia invece di bere l’acqua prima del caffè, per poterne assaporare appieno il gusto deciso.

Qualunque sia la nostra preferenza, almeno una volta nella vita abbiamo pronunciato la frase: “Come faremmo senza il caffè?”.

 

 
 
 

Per un motivo speciale..

Post n°7905 pubblicato il 27 Marzo 2017 da nina.monamour

 

apple-iphone-7-rosso-red-special-edition

 

Per la prima volta Apple dedica un'edizione speciale di iPhone al progetto (RED) di Bono degli U2 per la lotta all'Aids.

A fin di bene, in casa Apple, che ha annunciato iPhone 7 e iPhone 7 Plus (PRODUCT)RED Special Edition, ovvero, con una nuova finitura di colore rosso per celebrare gli oltre 10 anni di collaborazione tra Apple e (RED).

 Coquistandolo si contribuisce al Fondo globale per la lotta all'Aids e, in particolare, si dà una mano a raggiungere un obiettivo ambizioso, una generazione libera dall'Aids. L'edizione speciale di iPhone 7 (PRODUCT)RED si può ordinare online e negli store a partire da Venerdì 24 marzo 2017.

È la prima volta che Apple lancia un iPhone dedicato a (RED), il Fondo globale per la lotta all'Aids, alla tubercolosi e alla malaria fondato nel 2006 dall'attivista americano Bobby Shriver e dal frontman degli U2 Bono Vox con l'obiettivo di raccogliere fondi coinvolgendo i brand più prestigiosi del mondo.



In passato la collaborazione tra Apple e RED ha fruttato oltre 130 milioni di dollari grazie alla vendita di prodotti come l'iPod nano (PRODUCT)RED Special Edition fino all'odierna famiglia di prodotti Beats e accessori per iPhone, iPad e Apple Watch, ma "l'introduzione di questo iPhone in edizione speciale con una splendida finitura rossa è ad oggi la nostra proposta (PRODUCT)RED più rilevante, per celebrare la nostra partnership con (RED)", ha detto Tim Cook, amministratore delegato di Apple.

Insomma, lo smartphone più amato al mondo e l'impegno di (RED) per garantire l'accesso ai farmaci antiretrovirali salvavita nell'Africa subsahariana si sono uniti per fare (davvero) la differenza nella lotta all'Aids.

Buon inizio di settimana

 

 
 
 

Donne che fanno la differenza..

Post n°7904 pubblicato il 26 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

 Oggi questo viso è parte di Lei, della sua storia, può solo ringraziarlo e volergli bene. Si è sudata ogni piccolissimo passo avanti per vederlo migliorare e oggi si sente bella della sua dignità e del suo orgoglio.

Per Lei non è una sconfitta quello che lui le ha fatto, la sconfitta è sua.

Lucia Annibali, sfregiata dall'acido di un non-amore..

...per non dimenticare.

 

 
 
 

Riflessioni pomeridiane..

Post n°7903 pubblicato il 25 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

La dignità è un abito che non tutti sanno indossare,

cammina sempre a testa alta!

Di zerbini il mondo ne è pieno!!!

 

 

 

 

 
 
 

L'essere originali..

Post n°7902 pubblicato il 25 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Se le vostre idee sono poco originali è meglio che non le divulghiate.

Se invece non sono originali per niente, raccoglietele in un'enciclica.

Buona giornata


 
 
 

Accade in silenzio..

Post n°7901 pubblicato il 24 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Una bella riflessione..

Alcune cose nella vita accadono in silenzio.
Accadono lentamente.
Accadono a causa delle piccole scelte attente che facciamo tutti i giorni, che ci trasformano in versioni migliori di noi stessi.
Dobbiamo lasciarci il tempo che quelle alterazioni accadano.
Per vederle evolvere.
Arriva un momento nella vita di ognuno in cui ci si sente stanchi.
Stanchi di darsi, di combattere, di provare, a volte semplicemente di procedere.
Un momento in cui, feriti, delusi, affaticati, non abbiamo né forza né coraggio per dare una sterzata alla vita.
Affannarsi per trovare l'ennesima soluzione per riemergere sembra impossibile.
Trovare la forza di venirne fuori.
Questi momenti possono essere semplicemente “assecondati”, vissuti, capiti.
So cosa vuol dire sentirsi stanco - e non solo in senso fisico.
Il mondo in cui viviamo è un luogo estenuante.
È usurante.
È ingrato.
È una ricerca senza fine e poco gratificante.
Sei stanco, semplicemente perché ci vivi.
Sei stanco di amare troppo, di preoccuparti troppo, dando troppo ad un mondo che non dà mai nulla in cambio.
Sei stanco di investire in esiti indefiniti. Sei stanco delle incertezze.
Questa stanchezza non è caratteriale. Perché probabilmente un tempo siamo stati animati dalle più vive intenzioni, carichi di speranze e fiducia nel futuro.
Eppure la vita ci ferisce e queste ferite, l'una sull'altra, sanguinano e ci impediscono di ricominciare il cammino.
La verità è che siamo tutti stanchi. Ognuno di noi.
Da una certa età in poi, non siamo altro che un esercito di cuori spezzati e di anime dolenti, alla disperata ricerca di realizzazione.
Vogliamo di più, ma siamo troppo stanchi per chiederlo.
Siamo stufi di dove siamo, ma siamo troppo spaventati per ricominciare. Abbiamo bisogno di rischiare, ma abbiamo paura di guardare crollare tutto ciò che ci circonda.
Dopo tutto, non siamo sicuri di quante volte saremo in grado di ricominciare da capo.
Ma è proprio in questi momenti che non bisogna mollare, ma neanche pretendere di ottenere subito dei risultati.
Perché questo è il fallimento più grande che ci fa perseverare in questo senso di cronica stanchezza, l'insoddisfazione da mancata realizzazione immediata.
Tutti noi ci scoraggiamo.
Ma dobbiamo lavorare su questi sentimenti.
Solo perché sei logoro e insoddisfatto della vita che stai vivendo non significa che non stai facendo un cambiamento. Ogni persona che abbia mai ammirato ha avuto momenti in cui si è sentita sconfitta nel perseguimento dei suoi sogni.
Ma questo non le ha impedito di raggiungerli.
Perciò, quando sei stanco, vai piano. Vai adagio.
Procedi timidamente.
Ma non fermarti.
Sei stanco perché stai facendo un cambiamento.
Sei stanco perché stai crescendo.
E un giorno quella crescita cederà il passo al rinnovamento di cui hai bisogno.”

 


 
 
 

Una legge severa..

Post n°7900 pubblicato il 23 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Sarebbe meglio una legge severa contro chi emargina altre persone, contro gli insulti,

contro ogni forma di razzismo, risata e bullismo.

Una legge verso ogni tipo di violenza verbale e fisica, verso ogni freccia lanciata da donne e uomini stupidi.

L’emarginazione sociale porta alla morte, è paragonabile ad un omicidio, gli umani devono imparare a coesistere tra di loro, con le diversità, la differenza di razza e di forma!

Abbiamo la fortuna di essere nati su questo splendido pianeta, abbiamo la fortuna di essere tanti.

Non roviniamo tutto, anche perchè..

....non duriamo all’infinito, e la natura vivrebbe, anche senza di noi!

 

 
 
 

Un simpatico primo..

Post n°7899 pubblicato il 22 Marzo 2017 da nina.monamour

 

Orecchiette pancetta dolce e philadelphia

 

...un simpatico primo da preparare mentre cuoce la pasta, senza perdere d’occhio il gusto e la golosità.


orecchiette pancetta dolce e philadelphia


Dosi per 4 persone

500 grammi di orecchiette, 150 grammi di pancetta dolce a cubetti

200 grammi di panna fresca, 2 confezioni di formaggio spalmabile tipo philadelphia sale pepe

4 cucchiai di parmigiano grattugiato.

Mettere a cuocere in abbondante acqua salata le orecchiette, nel frattempo in una casseruola a fondo antiaderente e ben scaldata mettere a rosolare i cubetti di pancetta senza bisogno di aggiungere altri grassi.

 

 

In una ciotola intanto disporre il formaggio philadelphia e scioglierlo con qualche cucchiaiata di acqua di cottura della pasta e la panna, versare il tutto all’interno della casseruola con la pancetta e fare cuocere e rapprendere in parte, raggiungere la giusta conistenza aggiungendo eventualmente altra acqua della pasta.

Quando manca ormai poco alla cottura della pasta, scolarla e passare anche questa nella casseruola con il condimento e fare terminare la cottura mantecando bene il tutto e regolando di sale, pepe e parmigiano a piacere.

Servire ben caldo con una ricca spolverata di pepe.

Buon pranzo

 
 
 

Buona Fortuna..

Post n°7898 pubblicato il 21 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Titolo: BUONA FORTUNA
Autore: Barbara Fiorio
Editore: Mondadori
Pagine 200
Prezzo 14,90 €
Quali sono i numeri per giocare al lotto i sogni e i desideri di ognuno di noi? 

Margot è una giornalista precaria di 38 anni, collabora con la redazione di un quotidiano genovese dove Giovanna, la caporedattrice, le fa scrivere articoli sugli argomenti più improbabili, dal collegamento tra il Natale e le maschere di carnevale all’arrivo del Circo, dalle mostre di manufatti dei bambini delle medie alle aspettative della gente per il nuovo anno. Nell’ultimo periodo ha solo problemi, la lunga storia con Tormento, il suo problematico fidanzato, è ormai alle battute finali e Diesel, il gatto “abbraccione” che vive con lei da quindici anni, si è ammalato e deve essere soppresso.




Ma qualcosa comincia a cambiare quando Margot incontra Caterina, una donna di 83 anni che gestisce una ricevitoria nel centro di Genova. A Caterina succede qualcosa di terribile e si ritroverà incomprensibilmente travolta in uno stritolante meccanismo legale che cerca di toglierle tutto ciò che le era rimasto d’importante, la ricevitoria, l’affetto della gente, la libertà, la reputazione.

Per affetto, ma anche per non farsi ingoiare dal baratro in cui si trova, Margot si trasforma in àncora di salvataggio della sua anziana amica e, con l’aiuto di qualche collega e del Maresciallo, riuscirà a capire chi c’è dietro gli eventi che stanno devastando la vita di Caterina. 

L'Autrice descrive un mondo, quello delle rice­vitorie e dei suoi frequentatori, che caratterizza tutta l’Italia, da Nord a Sud, e ce lo restituisce con uno stile acuto, ironico e disincantato, capace di cogliere tutte le contraddizioni, le debolezze e le singolarità di un’umanità a cui spesso guardiamo con disprezzo.
Insomma da leggere..



 

 
 
 

Facciamo il pieno di felicità..

Post n°7897 pubblicato il 20 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

 Che cos'è la felicità? Una casa con dentro le persone che ami. (Amy Bratley)

Questa ricordala ogni volta che ti senti insoddisfatta di tutto quello che c'è fuori. Perché a casa, con chi ami, la felicità la puoi trovare sempre e comunque. Aforismi sulla felicità e l'amore, da tenere sempre a mente!

 La più grande vendetta è la felicità, niente manda in bestia le persone più che vederti fare una fottuta bella risata. (Chuck Palahniuk)

Quindi sii felice! Anche e SOPRATTUTTO se qualcuno ti fa qualche sgambetto.

Non è quello che hai, o chi sei, o dove sei, o cosa stai facendo che ti rende felice o infelice. E' quello che pensi. (Dale Carnegie)

Insomma, dipende dal punto di vista. Cambia prospettiva!

 Il segreto della felicità non è di far sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa.(Lev Tolstoj)

Un pò come dire "se fai un lavoro che ti piace, non lavorerai mai un giorno in vita tua".

 La felicità è una forma di coraggio. (Holbrook Jackson)

Perché soltanto chi non ha paura di decidere di essere felice, poi alla fine ci riesce. Quindi buttati!

 Se una voce dentro di te continua a ripeterti "non sarai mai in grado di dipingere", allora dedicati alla pittura con tutto te stesso, e vedrai che quella voce sarà messa a tacere. (Vincent van Gogh)

Sostituisci dipingere e pennello con ciò che vuoi. E vedrai che arriverai ovunque tu possa desiderare. La felicità basta volerla: è lì, pronta per te, prendila!

 La vita o è un'avventura estrema oppure non è nulla. (Helen Keller)

Non vale trovare scuse! Per essere felice devi sempre trovare la tua avventura.

Puoi avere ciò che vuoi semplicemente se sei disposto a liberarti della convinzione che tu non puoi averlo. (Robert Anthony)

Il famoso coraggio di SCEGLIERE di essere felici. Ecco, prendi questa decisione ogni giorno.

 Il modo migliore per predire il futuro è crearlo. (Dr. Forrest C. Shaklee)

L'avrai capito ormai no? Cosa aspetti a crearti la tua felicità mattone per mattone?

 Non arrenderti. Rischieresti di farlo un'ora prima del miracolo. (Proverbio arabo)

Mai arrendersi! La felicità è dietro il prossimo ostacolo, la vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci. (Anonimo)

 La resilenza è la chiave della tua felicità nei momenti difficili, se sai rialzarti dopo ogni caduta, non solo sei tosta, ma dimostri di saper ottenere tutto ciò che vuoi.

Non è il successo a decretare la felicità, ma la felicità a decretare il successo. (Giacomo Bruno).

Insomma, non confondere i valori con gli obiettivi, se ti lasci il permesso di essere felice, il successo sarà una conseguenza.

 La convinzione che la felicità è un sentimento che dura poco è sbagliatissimo. La felicità non sono attimi, ma è una condizione eterna. (Fabio Volo)

Aforismi sulla felicità di Fabio Volo, questo è solo uno dei tanti, ma forse il più significativo. Direi un tantino in contrasto con le convinzioni di un certo Schopenhauer; per carità, affascinante la filosofia pessimistica ottocentesca, ma meglio l'ottimismo contemporaneo di Fabio Volo!

 La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha. (Oscar Wilde)

Fra gli aforismi sulla felicità di Oscar Wilde, è forse il più conosciuto. Certo, qualcuno potrebbe pensare che sia l'equivalente dell'accontentarsi, ma quel che ci dice Wilde è semplicemente di spostare il nostro punto di vista per rendere le cose migliori!

 

 

Oggi sono felice, sono stata bene e tu?!

 
 
 

L'ottimismo..

Post n°7896 pubblicato il 19 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Certe volte

un buongiorno di cuore

vale piu' di mille parole.

Buona Domenica..

e....

 

A mio padre

Augurissimi..


 
 
 

Caitin Stickels..

Post n°7895 pubblicato il 18 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Caitin Stickels, la modella con la sindrome degli occhi di gatto sfida gli stereotipi della bellezza, la ragazza di 29 anni affetta dalla rara malattia genetica è la protagonista dell’ultimo servizio fotografico dell'artista britannico Nick Knight. "La cosa più bella della mia vita".

Ha provocato un acceso dibattito nel mondo dell’alta moda l’ultimo servizio fotografico del celebre artista britannico Nick Knight che su una rivista ha immortalato Caitin Stickels, modella originaria di Seattle affetta dalla sindrome degli occhi di gatto, una rara malattia genetica che le procura malformazioni del viso e della struttura dell’iride. La ventinovenne è felice di essere stata scelta dal fotografo ed è orgogliosa di sfidare i canoni della bellezza tradizionale.

 


Knight che in passato ha lavorato con importanti personaggi dello spettacolo come Lady Gaga, Kate Moss e Kanye West, ha scoperto quasi per caso la modella su Instagram dove conta oltre 10 mila follower. Per gli scatti l’autore si è ispirato a una serie di quadri del pittore austriaco Gustav Klimt e nelle immagini la Stickles indossa capi di griffe famose come Lanvin, Balenciaga e McQueen.

Non sono pochi i critici che hanno esaltato il lavoro del fotografo che come si legge sull’Independent "segna un passo trionfale verso la giusta direzione della diversità nell’industria della moda e sfida la tradizione interessandosi a modelli che non corrispondono a quelli classici".

Inoltre il servizio fotografico celebra "l’individualità e apre un interessante dibattito sulla diversità".

 

 

 
 
 

Fidati del suo istinto..

Post n°7894 pubblicato il 17 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Se possiedi un quattro zampe, probabilmente da tempo sospetti che sia piuttosto perspicace, ma un recente studio ora ti dimostra in modo definitivo quanto sia astuto. Già, perché il cane riconosce le cattive persone, secondo la scienza.

Una ricerca pubblicatati spiega che il tuo amico peloso è in grado di riconoscere chi è benintenzionato nei tuoi confronti da chi non lo è affatto. Ed è perfettamente in grado di fartelo capire.

Qualsiasi sia la sua razza, infatti, il cane è una creatura così intelligente che in presenza di una persona sa intercettare istintivamente alcune informazioni su di lei e reagisce di conseguenza. E sì, può farsi sentire anche quando sei tu quella che si sta comportando un po' da maleducata!

Come hanno fatto i ricercatori a giungere a una tale conclusione? Semplice: hanno organizzato un esperimento chiedendo ad alcuni proprietari di cani di improvvisare diverse situazioni mentre i loro quattro zampe li osservavano. In particolare, i volontari dovevano fingere di cercare di aprire un contenitore senza riuscirci, dopodiché chiedevano a due scienziati di aiutarli.

In uno scenario, a quel punto un ricercatore si offriva di dare una mano mentre il suo collega assisteva passivamente. In un'altra situazione, il primo scienziato rifiutava esplicitamente di dare il proprio aiuto e il secondo rimaneva indifferente.

Dopo ogni scenetta, i ricercatori hanno offerto ai cuccioli dei biscottini... Ed è qui che la cosa si è fatta interessante. Nel primo caso, gli amici con la coda hanno accettato il premio da entrambi gli scienziati in modo festoso, ma nel secondo hanno ignorato deliberatamente colui che si era dimostrato sgradevole e poco collaborativo, rifiutando il suo premio.

Gli autori della ricerca hanno così concluso che i cani sono perfettamente in grado di capire se qualcuno si è comportato male, e di giudicarlo.

La prossima volta che il tuo cucciolone sembra non gradire una persona, facci caso!

 

 


 
 
 

La differeza d'età..

Post n°7893 pubblicato il 16 Marzo 2017 da nina.monamour


Lettera ad un amico…

Caro Amico, ho un grosso problema e spero che tu mi possa dare dei buoni consigli! Negli scorsi giorni, una sera, ho conosciuto Deborah, con l’acca finale. 
Appena l’ho vista ho capito subito che era troppo giovane per me.
Io ho 66 anni e lei solamente 20, 46 anni di differenza!
Malgrado ciò quella sera ci siamo avvicinati molto.
Mi sentivo molto bene in sua compagnia e la differenza di età non aveva più importanza e lei mi ha assicurato che anche per lei era così.

Tuttavia però già quella stessa sera c’è stato un problema, avevo l’impressione che tutte le persone che incontravamo sulla strada ci fissassero, mentre camminavamo mano nella mano.
Molto probabilmente pensavano che io potrei essere suo padre.
Lei però quella sera mi disse che ero matto, che mi immaginavo tutto.
Nel frattempo sono passate 2 settimane e siamo sempre ancora insieme.
La amo molto e penso che anche lei mi ami.
Però in qualsiasi posto siamo, la gente ci fissa sempre.

Io sono sicuro che è la differenza d’età la causa di questi sguardi della gente.
Sicuramente capisci che in questo momento non è che mi senta molto a mio agio, e comincio a domandarmi se continuare questa relazione o meno.
Gli sguardi degli altri mi fanno arrabbiare e nello stesso tempo mi fanno sentire molto vecchio.

Perché la gente è così cattiva?
Perché reagiscono così alla nostra differenza d’età?
Perché nessuno capisce il nostro amore?
Ti prego, aiutami con dei buoni consigli.
Tanti saluti dal tuo amico che ha tanto bisogno di aiuto.

P.S.: Ti mando una foto di Deborah, non trovi che sia dolcissima?!

 


 
 
 

In una famiglia del Sud..

Post n°7892 pubblicato il 15 Marzo 2017 da nina.monamour


 Nell'eterna sfida tra genetica e ambiente per stabilire chi influenza maggiormente il carattere di un individuo, l’ambiente stravince se si cresce nel sud. La famiglia meridionale è infatti molto più di una famiglia, è un esercito compatto armato fino ai denti di bufala e cassata. Ecco perciò le venti cose che solo chi è cresciuto in una famiglia del sud può capire.

Crescere in una famiglia del sud significa tante cose ma soprattutto fare esperienza di queste venti.
Quando inizi una nuova relazione sentimentale tuo zio viene a saperlo prima di te.
Ci sono sempre dei parenti dall’America da salutare al telefono.
A Pasqua ti siedi a tavola alle 11 e ti alzi alle 23, sempre se il tuo fisico regge.
Non esistono segreti.
Un pranzo in famiglia è più rumoroso del carnevale di Rio.
Quando fai un viaggio in treno di più di cento chilometri ti preparano un fagotto con due parmigiane, sedici arancini e quattro panini.
Ogni anno tra il 24 dicembre e il 7 gennaio ingrassi giusto di quei quindici chili.
Raramente ti è capitato di sentire pronunciare il tuo nome da tua mamma a una potenza inferiore ai 280 decibel.
Se fai un viaggio a Torino tua nonna ti chiede di salutargli il nipote della vicina che vive a Mestre.
Quando c’è un battesimo o una cresima in vista, i due mesi precedenti devi prepararti atleticamente e psicologicamente se vuoi sopravvivere.
I tuoi parenti sono così numerosi che a volte sospetti si riproducano per mitosi.
Un matrimonio tra pochi intimi significa un minimo di 170 invitati.
C’è sempre un cane da scendere o una spesa da salire.
Il rito della partita a tressette è più solenne dell’incoronazione di Carlo Magno.
Anche se pesi 120 Kg per i nonni sei sempre sciupato.
Non esistono cugini ma solo altri fratelli.
Ogni membro della tua famiglia ti chiede quando ti sposerai almeno sei volte al giorno.
A capodanno tuo zio ha più fuochi d’artificio in macchina che la Casa Bianca il 4 luglio.
Può esserci anche la crisi del’29 ma durante le festività c’è sempre abbastanza cibo per un paio di reggimenti.
A volte vorresti scappare via da tutto il caos casalingo per poi renderti conto che non potresti fare a meno di quel calore per neanche dieci minuti.




 
 
 

Alitalia lascia Reggio Calabria..

Post n°7891 pubblicato il 14 Marzo 2017 da nina.monamour

 

 

Non so se siee a conoscenza che, a breve, Alitalia abbandona dal prossimo 27 marzo tutti i collegamenti da e per Reggio Calabria per Fiumicino, Linate e Torino (38 voli con con lo scalo di Roma, 14 con quello di Milano e 4 con il Caselle), sottolineando in una nota che sono stati “inascoltati gli appelli a trovare soluzioni per rendere economicamente sostenibili le rotte”.

Con ad esempio la continuità territoriale e gli Oneri di Servizio Pubblico, previsti e ampiamente regolati dal diritto comunitario e dunque assolutamente in linea con le normative vigenti. Questo modello avrebbe consentito di sostenere i voli e dunque la mobilità da e per un’area altrimenti difficilmente raggiungibile.

I collegamenti con Reggio Calabria nel solo 2016 hanno registrato una perdita di 6 milioni di euro. E Cramer Ball, il numero uno della compagnia naturalmente non ci sta, “Alitalia è una compagnia privata che deve effettuare le proprie scelte esclusivamente sulla base della sostenibilità economica. I voli da e per l’aeroporto di Reggio Calabria producono ingenti perdite e questa situazione non poteva continuare. Abbiamo passato mesi e mesi a dialogare con le autorità del territorio, ma nessuna di loro è riuscita a trovare una soluzione per salvare questi collegamenti.

Alitalia resta naturalmente disponibile a valutare con le competenti Autorità eventuali nuovi scenari e misure di immediata attuazione che consentano di ripristinare in maniera sostenibile i collegamenti con l’aeroporto di Reggio Calabria”, ha affermato l’Amministratore delegato del vettore tricolore.

I clienti Alitalia prenotati sui voli da e per Reggio Calabria con partenza o arrivo previsti dal 27 marzo, possono contattare la Compagnia al numero verde 800.65.00.55 (dall’Italia) o +39.06.65649 (dall’estero), o l’agenzia di viaggio presso cui hanno acquistato il biglietto, per riprenotare il volo da e per Catania o Lamezia Terme, o per il rimborso del biglietto.

Questa è la politica di Renzi, tagliare il sud anche degli investimenti europei, senza il Sud l’iTALIA NON RIPARTE. Investiamo nelle auto elettriche, nei televisori al led, nei telefonini, nella produzione fotovoltaica, nel pellet, nella ricerca della differenziazione dei rifiuti, nelle infrastrutture. nella costruzione di auto in alluminio. Ma tutto questo non esiste perché il Sud deve morire.

E' giusto ciò?

 

 
 
 

Nannarella..

Post n°7890 pubblicato il 13 Marzo 2017 da nina.monamour

 

Anche se in riardo..

Buon Compleanno (7 Marzo 1908)

 

 

“Anna verrà col suo modo di rubarci dentro
di sorridere per questa liberta’
noi che abbiamo un mondo da cambiare
noi che guardiamo indietro cercando di non sbagliare.”


 La voglio ricordare attraverso un “empatico sentire” con ciò che questa straordinaria donna ci ha trasmesso attraverso il suo unico modo di fare cinema, attraverso il suo unico modo di essere. Vorrei raccontarvi di Lei semplicemente con passione, quella stessa passione che lei metteva in tutto ciò che faceva.

Anna fu donna dalla vita complicata, nata a Roma nel 1908 da padre ignoto, che cercherà di trovare inutilmente una volta cresciuta.

Dopo la sua nascita la madre l’affida alle cure della nonna che la crescerà come una figlia.
La nonna sarà una figura femminile di straordinaria importanza nella sua vita e sempre Anna la ricorderà con infinito affetto. Successivamente cercherà di recuperare il “contatto” con la madre andando sino ad Alessandria D’Egitto (da qui l’equivoco sul luogo della sua nascita) dove la madre si era trasferita quando Anna era ancora piccolissima per seguire quello che poi sarebbe diventato suo marito

Ma ogni tentativo di avvicinamento sarà vano; la madre era troppo presa dalla sua nuova famiglia per accorgersi dell’immenso bisogno d’affetto di Anna.

Dirà così di sè e della mancanza di affetto da parte della madre:
“Ho capito che ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori”.





La carriera cinematografica, intanto, le regala una notevole occasione che le viene offerta da quello che sarà uno dei grandi amori della sua vita Roberto Rossellini con una parte importantissima per Anna e per tutto il cinema Italiano. L’occasione si chiamava “Roma, città aperta”, in maniera esemplare, drammatica e realista il film raccontava l’incubo dell’occupazione Nazista.

Anna è immensa nell’interpretare la figura di una donna del popolo, di una vita normale di sopravvivenza nella guerra, capace di un atto eroico finale. “Roma, città aperta” è anche il film simbolo del Neorealismo italiano, un movimento nato con questa opera di Rossellini e che durò pochi anni ma che condizionò non solo il cinema italiano ma anche quello mondiale.





Il Neorealismo influenzò la storia cinematografica attraverso la riscoperta dell’Italia come patria comune, con un ottimistica fiducia anche se denunciava le miserie di un paese distrutto.Fu un cinema che mostrava la verità senza raffinatezze tecniche, senza attori celebri, girando tutto in esterno, con opere che sembravano documenti, a volte, ricchi di poesia. Questa fu l’essenza del Neorealismo italiano.

Migliore attrice femminile di questo cinema fu senza dubbi Lei, la sua interpretazione in “Roma, città aperta” con l’ultima scena in cui muore sotto i colpi delle mitragliatrici tedesche l’ha fatta entrare prepotentemente nei cuori degli italiani che hanno avuto l’onore di vederla recitare segnando una delle pagine più importante del cinema italiano e che si sono riconosciuti in quella “normale eroicità”.





Fu circondata sino alla fine dall’affetto dell'Italia intera, innamorata di questa donna con la quale tutti avevano riso, pianto, della quale conoscevano le fragilità che lei non aveva paura di mostrare. L'Italia quel 26 Settembre del 1973 si fermò per renderle omaggio e nel seguire il feretro il pubblico fece un gesto senza precedenti, applaudì in quel grande vuoto e silenzio che Anna aveva lasciato.

Ciò che oggi più mi rattrista è che i figli di quella Italia l’abbiano dimenticata e che non le diano il posto e l'attenzione che le spetta di diritto per essere stata la più grande e per esserlo ancora.





 
 
 

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