Creato da amaitti il 28/08/2011

La vita

La vita

 

 

« Ciao Amore,buon viaggio.Elezioni. »

Senza titolo.

Post n°479 pubblicato il 28 Febbraio 2018 da amaitti
 

L'immagine può contenere: 2 persone

LA STORIA DI KESHIA THOMAS, QUELL’AFROAMERICANA ANTIRAZZISTA,

CHE USÓ IL SUO CORPO PER PROTEGGERE UN NEONAZISTA,

DIMOSTRANDO TUTTA LA DIFFERENZA CHE C’ERA TRA DI LORO

Era il giugno del 1996 e una sezione del Ku Klux Klan decise di organizzare

una manifestazione ad Ann Arbor, nel Michigan. La cittadina

non aveva un passato razzista, anzi si era sempre caratterizzata

per essere multiculturale e aperta. Per questo in molti videro

il gesto come una vera e propria provocazione. Per il giorno

in cui era prevista la manifestazione così un gruppo numeroso

di antirazzisti decise di contestare gli appena quindici klansman

arrivati in città. Quindici klansman che prontamente la polizia,

in tenuta antisommossa, dovette circondare e proteggere

dai numerosi contestatori. Davanti alla stazione di polizia

la contestazione continuò rumorosa e pacifica, finché qualcuno

si accorse che c’era in mezzo alla folla un uomo che aveva

un tatuaggio delle SS e una maglietta confederata.

Difficile dire se fosse il sedicesimo dei klansman, un neonazista

locale, o ancora un semplice provocatore. Fatto sta che presto

venne circondato dagli antirazzisti. Tra loro anche Keshia Thomas,

che all’epoca aveva soltanto diciotto anni. Anche lei come

gli altri urlò allo sconosciuto che doveva andarsene,

che Ann Arbor era una città in cui non c’era spazio per i razzisti.

Non sappiamo quale reazione ebbe il neonazista e come

si passò dalle urla, a degli spintoni, e poi ad una aggressione

vera e propria degli antirazzisti. Fatto sta che l’uomo

venne messo ko e andò a terra. A quel punto Keshia,

fedele agli stessi ideali che l’avevano portata in piazza,

si gettò sul suo corpo impendendo che altri manifestanti

infierissero su di lui. Fu allora che Mark Brunner, un giovane fotografo

lì presente, scattò una foto che sarebbe diventata piuttosto famosa.

Dopo l’intervento di Keshia, tutti gli altri antirazzisti, lasciarono

stare l’uomo, che poi venne scortato e protetto dalla polizia com’era

avvenuto con gli altri klansman. A proposito di quello che aveva

fatto Keshia disse che aveva protetto l’uomo perché le era capitato

di essere oggetto di violenza e avrebbe voluto che qualcuno

si muovesse per proteggerla. Insomma aveva protetto quell’uomo

anche se sapeva bene che a parti inverse non sarebbe finita

nello stesso modo. Perché Keshia era antirazzista.

fonte :  Cannibali e Re

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 6
 

ULTIME VISITE AL BLOG

amaittiprefazione09cassetta2acer.250noctis_imagosilvanaolivieripasseggero65cuorevagabondo_1962Fanny_Wilmotboezio62anna545bonny.gstreightusa.finoa20caratteri
 

ULTIMI COMMENTI

Sì meravigliosa.Buon Anno Nuovo Cassetta 2. Sperem...
Inviato da: amaitti
il 29/12/2023 alle 15:26
 
Meravigliosa
Inviato da: cassetta2
il 26/12/2023 alle 15:05
 
Hai ragione. Sono persone egoiste e prive di empatia per...
Inviato da: amaitti
il 06/10/2023 alle 21:22
 
Condividendo ogni riga, mi discosto di poco...
Inviato da: Fanny_Wilmot
il 05/10/2023 alle 18:40
 
Quando ho visto questo video mi sono commossa... Tutto è...
Inviato da: amaitti
il 24/09/2023 alle 18:49
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963