TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

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Non sono un veterinario e questo è un Blog Amatoriale, pertanto, malgrado la cura posta nella raccolta del materiale, non posso assumermi la responsabilità totale delle informazioni riportate. In caso di seri problemi riguardanti la salute delle tartarughe, consiglio sempre e comunque di rivolgersi a persone qualificate e competenti.
Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
Se questo dovesse avvenire, vi chiedo gentilmente di contattarmi e in breve tempo verrà rimosso tutto il materiale non autorizzato.
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Messaggi del 15/05/2006

Post N° 234

Post n°234 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 

 
 
 

Post N° 233

Post n°233 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 

 
 
 

Post N° 232

Post n°232 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 

 
 
 

QUARANTENA

Post n°231 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

La quarantena è una semplice pratica medica che ha un significato profondo in termini di prevenzione.
Ma prevenzione da chi e da che cosa?
Generalmente quando si parla di quarantena si intende quella misura cautelare che e’ pensata per ridurre al minimo i rischi di trasmissione di malattie infettive da animale ad animale, da uomo a uomo e da animale a uomo e viceversa. Il termine quarantena deriva dal significato storico di questa pratica che prevedeva l’isolamento dei soggetti a rischio per 40 giorni. Oggi, il termine quarantena viene indifferentemente assegnato a qualsiasi pratica d’isolamento applicata ai più diversi individui per periodi variabili di tempo.
Ma perché è necessario aspettare? Perché è necessario un isolamento?
Tutte le malattie causate da micro organismi, sono caratterizzate da una fase iniziale detta di “latenza” in cui molto spesso non e’ possibile individuare alcun segno o sintomo della malattia stessa, se non tramite l’impiego di una strumentazione diagnostica molto raffinata. In altre parole, durante questa fase iniziale della malattia, un individuo sano ed uno malato sono assolutamente indistinguibili l’uno dall’altro in termini di comportamento, aspetto esteriore e presenza di segni clinici specifici. Questo porta con se dei rischi che sono direttamente proporzionali alla gravità della malattia e alla lunghezza del periodo di latenza. Infatti, il totale “silenzio clinico” e cioè l’assoluta mancanza di un segno caratteristico della malattia, spesso non determinano alcun grado di debilitazione dell’animale, facendo si che il soggetto malato possa condurre una vita normale e che quindi possa incontrare una svariata quantità di altri soggetti che, potrebbero anch’essi contrarre l’infezione e quindi, ammalarsi. Tanto più la latenza e lunga tanto più alto potrebbe essere il numero delle persone od animali contagiati da un solo individuo. La gravità della malattia ha anch’essa un peso determinante sulle possibili conseguenze della diffusione della malattia stessa. Da tutto ciò che abbiamo detto finora deriva che, tanto più una malattia e’ grave e, tanto più e’ lungo il periodo di latenza “asintomatico”, tanto più restrittive dovrebbero essere le condizioni di quarantena per quella malattia.
Quando si ha a che fare con rettili, il problema e’ ancora più subdolo dal momento che questo gruppo di animali e’ notorio per essere caratterizzato da una limitatissimo numero di segni clinici che vengono presentati durante lo stato di malattia.
Fatte queste considerazioni dovrebbe essere consequenziale una adottare delle quarantene serie e lunghe per i rettili. In realtà, al contrario, le quarantene sono raramente adottate per i rettili, e quando vengono fatte, spesso vengono condotte male. E’ frequentissimo l’acquisto di nuovi soggetti che vengono introdotti nella collezione degli animali residenti senza alcun tipo di quarantena e tanto meno controllo clinico dal veterinario. Le frequenti morie a seguito di introduzioni di nuovi animali nelle collezioni di rettili e’ un’eventualità molto frequente purtroppo.
Cosa fare dunque?
Prima di tutto sarebbe bene che si acquistassero solo animali sani, ma essendo la cosa non semplice per quanto detto sopra, almeno cerchiamo di fare una quarantena fatta bene.
1) Prima di tutto occorre allestire un locale quarantena, che dovrebbe essere usato per alloggiare i nuovi arrivi per un periodo che non dovrebbe essere inferiore ai 6 mesi. Questo locale quarantena non dovrebbe avere accesso diretto ai locali dove sono alloggiati gli animali residenti.
2) Il proprietario degli animali dovrebbe occuparsi della gestione di questi nuovi arrivi e del locale quarantena solo dopo avere accudito a tutti gli animali residenti. Il contrario, potrebbe avere conseguenze gravissime.
3) I nuovi arrivi dovrebbero essere controllati giornalmente e tutto ciò che sembra anormale dovrebbe venire annotato.
4) Fondamentale e’ cercare di ridurre al minimo la densità degli animali. Nel migliore dei mondi possibili sarebbe opportune alloggiare i nuovi animali singolarmente. In linea teorica, ma anche pratica, non bisognerebbe toccare due animali alloggiati in terrari diversi senza prima essersi lavati le mani o cambiati i guanti, nel caso (caldamente consigliato) si indossino appunto dei guanti mono-uso.
5) Sarebbe opportuno che i nuovi arrivi vengano sottoposti ad una visita clinica da parte di un veterinario. Ancora meglio sarebbe poi l’effettuazione dei vari test diagnostici  disponibili per ciascun animale per le malattie conosciute dei rettili.
6) Per tutto il periodo di quarantena i nuovi arrivi non dovrebbero essere spostati a meno che per situazioni di emergenza.
Il controllo metodico e continuo del peso può dare delle indicazioni utilissime sullo stato di salute degli animali. Un calo di peso superiore al 10% della massa totale del corpo del rettile e’ spesso indicazione di un processo patologico in atto.
E’ importantissimo avere un comportamento onesto nei confronti delle persone a cui cediamo degli animali. E’ eticamente scorretto e professionalmente controproducente cedere animali malati o provenienti da situazioni di malattia. Un’azione di questo genere, condotta spesso in malafede, purtroppo, può avere conseguenze serissime e devastanti per gli allevamenti.
Evitare che si verifichino dei grossi guai nelle nostre collezioni di rettili e’ possibile. Serve attenzione, ma soprattutto buon senso. La possibilità di allevare animali tanto particolari come i rettili e’ un privilegio, e proprio per questo abbiamo l’obbligo morale di farlo nel migliore dei modi, costi quello che costi. Se non abbiamo tempo, voglia, o pazienza per farlo, significa che dovremmo lasciare quella tartaruga, quel serpente o quella lucertola dov’è.

 
 
 

L'ALIMENTAZIONE DELLE TARTARUGHE DI TERRA

Post n°230 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Introduzione:
“Una sana, equilibrata e varia alimentazione è alla base del perfetto stato di salute di ogni animale” Questo è vero per tutti gli esseri viventi, ma nel caso di animali in cattività è ancora più importante; infatti, sta nella conoscenza che il proprietario ha della propria tartaruga che si basa la sua salute e quindi la sua sopravvivenza. Gli animali che vivono in terrario, in terrazza, nei recinti all’aperto o liberi su prati seminati solo ad erba, non riescono a trovare una alimentazione completa. Quindi spetta ai loro padroni preparare veri e propri menù ricchi di varianti per evitare tutte le possibili mancanze.
Specie erbivore:
Trovare un equilibrio fra i vegetali che compongono la dieta negli animali erbivori è certamente più difficile che per gli animali carnivori. Per questi ultimi tutte le sostanze necessarie; dalle vitamine ai sali minerali, dalle proteine alla fibra sono contenute nel corpo della preda. L’erbivoro, invece non può affidarsi ad un solo tipo di vegetale per introdurre nel suo corpo tutto ciò di cui ha bisogno (fatta eccezione per alcuni animali molto specializzati come Koala o Panda gigante). Le nostre tartarughe sono animali erbivori e gli studi di anatomia e fisiologia hanno dimostrato come stomaco ed intestino di questi cheloni funzionano in maniera simile a quello di altri erbivori come bovini o cavalli.
Testudo:
Le tartarughe che troviamo, anche libere, dalle nostre parti sono dette mediterranee proprio perché vivono in paesi bagnati dal nostro mare. La loro dieta, strettamente vegetariana, deve essere formata dal 90% o più di vegetali misti con foglie e per la restante parte da frutta ed ortaggi. Da ciò si deduce che ci troviamo davanti ad una dieta contenente molta fibra, molti sali minerali, molte vitamine, tanta acqua e poche proteine, pochi grassi e oli.
Come si prepara la pappa:
Se le tartarughe libere in natura potessero scegliere il cibo cercherebbero di mangiare le cose che più le piacciano e che sono più ricche di zuccheri e grassi, esattamente come farebbe un bambino. Questo perché un cibo zuccherino da più energia e permette di ingrassare, cioè fa mettere da parte riserve per i momenti in cui non ci sarà molto da mangiare. Per evitare che ciò accada si consiglia di tagliare le verdura a foglia verde (ricordo che devono essere il 90% del totale) in piccole striscioline mischiandoli tra loro (insalate miste) per far si che l’animale non possa scegliere a; questo va aggiunto il restante 10% di ortaggi e frutta. Ingerendo ciò che l’attira assumerà anche gli altri vegetali ed eventuali integratori cui è stato mischiato, più la pappa è tagliata fine più difficile sarà la possibilità di scelta per la tartaruga. Nel preparare l’insalata mista ricordatevi di darle anche un’aspetto che stimoli l’appetito l’uso di ortaggi di diverso odore e colore faciliterà. Attenzione anche ad affidarsi ad un alimento principale, le tartarughe si adeguano con facilità e diventano poi dipendenti da quello. Fornire insalate in cui una componente non è stata dosata può portare il rettile a riempirsi, solo o esclusivamente con quello. Le tartarughine riescono a digerire meglio degli adulti per questo è meglio darle da mangiare più spesso. Verdure, ortaggi e frutti sono spesso trattati con pesticidi e quindi consigliabile lavarli, poi lasciarli a bagno con bicarbonato di sodio per un’ora ed infine risciacquarli ben bene.
Verdure:
In questa tabella sono indicate alcune peculiarità delle verdure, se trovate segnato solo prot + non significa che abbiamo solo poche proteine e niente più, ma che le proteine sono in quantità maggiore della norma mentre gli altri elementi sono contenuti in dosi normali.
Legenda: prot= proteine, fib= fibra, gras= grassi, Ca=calcio, P=fosforo, R Ca/P= rapporto tra calcio e fosforo vit.A=vitamina A 
AsparagoProt ++ , fib + , Ca + , P ++ , vitA + ,
Barbabietola (foglie)
Prot + , fib + , gras ++++ , Ca +++++ , P ++ , vitA +++++ ,
Patata (patata dolce)
Prot +++ , fib ++ , gras + , Ca + , P + , vitA + ,
Bietola
Prot ++ , fib + , Ca +++++ , P ++ , vitA +++ ,
Broccoli
Prot ++++ , fib ++ , Ca +++++ , P +++++ , vitA + ,
Carota
Fib + , Ca + , P + , vitA + ,
Cavoletti di Bruxelles
Fib ++ , Ca + , P +++++ ,
Cavolfiore
Prot + , fib + , P ++ ,
Cavolo (foglie esterne)
Prot + , Ca ++ , P + , vitA +
Cavolo (foglie interne)
Prot ++ , P +
Cavolo cinese
Prot ++ , Ca ++ , vitA ++
Cetriolo
P + ,
Cicoria (foglia)
Ca ++++ , P ++ , vitA ++ ,
Crescione
Prot + , Ca +++++ , P ++ , vitA ++ ,
Finocchio
Prot + , Ca +++++ , P ++ , vitA ++ ,
Funghi
Prot ++++ , P +++ ,
Indivia
Ca ++++ , P ++ , vitA ++ ,
Insalata brasiliana
P + , vitA + ,
Insalata romana
Ca +++ , P + ,
Lattuga
Ca + , P + ,
Melanzana
P + ,
Patata (lessata)
Prot +++ , fib + , P + ,
Peperoni (dolci)
Fib + , P + ,
Pisello (legume)
Prot ++++++ , fib ++ , Ca + , P ++++ , vitA +
Pisello (foglie e baccello)
Prot +++++ , fib +++ , gras + , P +++++ ,
Porro
Prot ++ , fib + , Ca + , P + ,
Pomodoro
Pur con basse dosi di Ca è da fornire.
Prezzemolo
Prot ++++++ , fib + , vitA +++
Rapa (foglie)
Prot ++ , gras ++ , Ca ++++++ , P +++ , vitA +++++ ,
Ravanello
Prot + , Ca + , P + ,
Sedano (bianco)
Prot + , fib ++++ , Ca ++ , P + ,
Sedano (verde)
Prot + , fib ++++ , Ca + , P + ,
Spinaci
Prot ++ , Ca ++++ , P ++ , vitA +++++ ,
Tarassaco
Prot +++ , fib ++ , Ca +++ , P + , vitA ++++++ ,
Zucca
Prot + , fib + , Ca + , P ++, vitA + ,
ZucchinaProt + , vitA +++ ,
Frutta
Albicocca
Prot + , Ca + , P + , vitA ++++ ,
Ananas
Fib ++ , P + ,
Anguria
Ca +
Arancio
Fib + ,Ca + ,
Avocado
Prot + , fib + , gras +++++ , P ++ ,
Banana
Prot + , P + ,
Cachi
Prot ++ ,fib + , vitA + ,
Ciliegia
Prot + , gras + , P + ,
Fragola
Prot + , Ca + ,
Lampone
Prot + , Ca + , P + ,
Mandarino
Prot + , fib + , Ca + ,
Mela
Fib + ,gras + ,
Melone
Prot + , Ca + , P + , vitA + ,
Mirtillo
Prot + , fib + ,
Mora
Ca + , P + ,
Pera
Fib + ,
Pesca (pasta bianca)
Prot + ,
Pesca (pasta gialla)
Prot + , vitA + ,
UvaProt + , fib + , P + ,
 
Acqua
I vegetali sono formati da acqua per il 90% nonostante questo è consigliabile lasciare sempre acqua fresca a disposizione.
Integratori
Spesso si pensa che seguendo una giusta dieta, la tartaruga, non necessiti di aggiunte. Purtroppo non è così in natura, le testudo, mangiano anche terra e rocce e sono anche coprofaghe, noi possiamo, in parte, sostituire la natura con l’utilizzo di gocce o polveri contenenti sali minerali o vitamine, che vanno aggiunti alla pappa. Tornando alla coprofagia delle tartarughe se siamo in presenza di erbivori, cavalli, pecore, caprette, non ci sono problemi, ma se c’è la presenza di cani e gatti si potranno avere dei problemi di salute legati a quest’attività.
Alimenti in scatola:
da qualche tempo sono in vendita cibi per tartarughe, purtroppo questi prodotti non sono stati prodotti per le tartarughe nostrane, ma per quelle americane e quest’ultime necessitano di componenti molto diverse dai bisogni delle nostre per cui sono da non consigliare.
Attenzione!!! Tutti questi discorsi sono inutili se la tartaruga è tenuta al chiuso senza un lampada a luce UVB, senza una fonte di calore e senza tutte le condizioni necessarie in un terrario.
Parlando con proprietari di tartarughe di terra spesso si ascoltano frasi ricorrenti come: “le ho sempre dato da mangiare ………… (al posto dei puntini aggiungete pure quello che volete) eppure ha 10 anni e non è mai stata male”. Purtroppo l’esperienza insegna che per le tartarughe possono passare anni ed anni prima che il problema si manifesti, ma ad un certo momento il povero animale finirà per pagare gli errori del padrone.
Per avere tartarughe con una vita lunga e con la capacità di riprodursi con successo non basta l’alimentazione giusta, ci vuole una alimentazione ottima!
PS la lista dei vegetali è una sintesi, cui sono stati omessi per mancanza di spazio un gran numero di piante.

SCRITTO DA:

Dott. Fabrizio Benini
Ambulatorio veterinario “Biban”
Via IV Novembre 13 31030Biban di Carbonera (TV)
320.0512021 E-mail:
exoticben@libero.it 

 
 
 

Post N° 229

Post n°229 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

LE VOSTRE FOTO

Le tartarughe di:

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questa è un capolavoro!

GRAZIE!

 
 
 

Post N° 228

Post n°228 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

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Post N° 227

Post n°227 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

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Rhinoclemmys Pulcherrima

Post n°226 pubblicato il 15 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Di tutte le Rhinoclemmys pulcherrima manni dell’america centrale, una famiglia che include svariate tipologie la pulcherrima (parola latina che significa bellissima) è sicuramente una delle più belle, per questo recentemente si è avuto un aumento della sua diffusione fra gli amanti delle tartarughe. Sicuramente quelli originari del Nicaragua e Costa Rica sono gli esemplari più belli per i vivi colori del carapace. La Rhinoclemmys vive nelle umide foreste del Nicaragua meridionale e ben si è adattata a vivere e nutrirsi in questi ambienti tropicali. Si può considerare, la Rhinoclemmys pulcherrima manni, una tartaruga di medie proporzioni con una dimensione di circa 24 cm il suo aspetto è caratterizzato da una varia gradazione di colori di diversa intensità, il suo carapace è particolarmente “dipinto” con ocelli e reticoli con colori, rosso, giallo, verde scuro e nero ha una forma ovale a cupola e non mostra carenature, il piastrone è giallo con una grossa macchia scura al centro è privo di cerniera ma anteriormente tende a chiudere, tanto che il suo aspetto è una via di mezzo fra una resling e una tartaruga a scatola. Il musetto, il collo, le zampe e il corpo anch’essi sono colorati di verde oliva, con strisce rosse, gialle, marrone scuro o nere, queste vive colorazioni fanno di questa sottospecie la più bella tartaruga dell’America latina. Anche per questa specie di tartaruga il maschio è più piccolo della femmina ed è caratterizzato da una coda più lunga e tozza.
Allevamento
La Rhinoclemmys pulcherrima manni è una tartaruga più che altro terrestre, preferisce quelle parti di sottobosco molto umide vicine ai corsi d’acqua per cui per l’allevamento di questo rettile dobbiamo allestire un terrario caldo 24°-28° con un buon grado di umidità, per ottenere questo si possono usare i tappetini riscaldanti da porre sotto il piano,ma questi devono occupare solo una parte del terrario in modo di dare alle tartarughe aree più calde o più fredde. 
Per una coppia di tartarughe si può pensare ad un terrario di 100x40 con un substrato di torba e muschio che terremo umido nebulizzandolo a giorni alterni, nel substrato, di circa 10 cm, incastreremo una ciotola di 20x20 per una profondità di 4-6 cm, in modo che il bordo sia a filo del terreno, per fornire un punto d’abbeveraggio. L’arredamento può essere composto di radici e piante in modo da offrire dei ripari agli animali. La lampada UVA-B è necessaria per il corretto sviluppo della nostra tartaruga e un punto spot per il basking in modo da fornire nel terrario un gradiente di temperatura. Come già abbiamo visto la Rhinoclemmys pulcherrima manni è un animale tropicale che in natura non va in letargo, per questo motivo è sconsigliato tenere all’esterno questo rettile se non esclusivamente nei mesi caldi estivi. Nell’alloggiamento esterno dobbiamo far caso che nel recinto ci sia ombra e sole e ogni giorno una pioggia fatta con degli irrigatori sarà molto gradita dalle tartarughe.
Alimentazione
La Rhinoclemmys pulcherrima manni è un rettile onnivoro, ma con una prevalenza erbivora per questo la sua dieta sarà allo 80% vegetale ed il rimanente animale. Come vegetali possiamo dare loro: lattuga romana, dente di leone, zucca, mais, carota, pomodoro, melone, banana (occasionalmente), mango, pere, mele, uva, albicocche, fragole, bacche in genere. Gli alimenti animali possono essere: pollo, pesci di fiume, lombrichi, questi ultimi sono in genere i più graditi. Soprattutto in fase di crescita aggiungere calcio e vitamine in polvere all’alimentazione in maniera costante, può essere utile per far crescere degli animali sani e robusti. Occasionalmente possiamo fornire anche cibi in pellet di buona qualità. L’alimentazione dei piccoli dovrà essere giornaliera mentre negli adulti a giorni alterni.

 
 
 
 
 

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LE MIE INTERVISTE

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CHE COS'E' LA CITES



La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
(CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
www.corpoforestale.it

L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
Tartarughe di terra (genere Testudo).
Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
ENPA sede di Milano tel 0297064220

Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

 

SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


1-DA DOVE PROVIENE?

conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
3-SERVE IL CITES?
Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
4- COSA MANGIA?
La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








 

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