Tu e il Paradiso

Immagini sacre, preghiere e pensieri...dal Cielo

 

SE SIETE INFELICI NON RIMPROVERATELO A ME!

 

Io sono la Luce,

e voi non mi vedete.

  Io sono la Via,

e voi non mi seguite.

  Io sono la Verità,

e voi non mi credete.

 Io sono la Vita,

e voi non mi cercate.

 Io sono il Maestro,

e voi non mi ascoltate.

 Io sono il Capo,

e voi non mi obbedite.

 Io sono il vostro Dio,

e voi non mi pregate.

 Io sono il vostro grande Amico,

e voi non mi amate.

Hai ragione, o Gesù, troppo poco ti ricordiamo

e troppo poco ti amiamo, per questo siamo infelici.

Ma le tue braccia aperte ci invitano al tuo cuore

e ci assicurano il perdono.

Nel tuo cuore, fonte di luce,

ritroveremo la forza per seguirti Via, Verità e Vita;

la grazia per ascoltarti Capo e Maestro;

la gioia per amarti Dio di Amore,

Amico di quanti confidano in te. 

 

 

AREA PERSONALE

 

PREGHIERA A PADRE PIO

 

Tu povero nascesti, o Padre Pio 

come fu Cristo, il nostro Redentore,

compagna l'umiltà ti fu fedele,

 immensa la Tua fede nel Signore.

Simigliante a Gesù anche le piaghe, 

che Tu accettasti con rassegnazione

memore del penoso Suo Calvario e della tormentata Sua Passione.

Or che Tu godi dell'Eterna Luce, fulgente, radiosa ed infinita,

continuando a darci il Tuo aiuto 

mostrati a noi quel che Tu fosti in vita.

In questo mondo pieno di tristezza 

dona il sollievo a tutti i sofferenti,

infondi in noi l'amore in ogni cuore, 

la fratellanza tra le umane genti.

Noi affidiamo a Te le nostre pene, 

or che ormai sei più vicino a Dio,

fa quel che puoi per il nostro bene 

intercedi per Noi, o Padre Pio!

 

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Santa Elisabetta Anna Bayley Seton: fondatrice delle 'Sorelle della Carità' negli Stati Uniti e della istruzione cattolica

Post n°72 pubblicato il 17 Gennaio 2013 da osservandoilparadiso

Il Signore intanto intesseva per lei un disegno più grande.....

Elizabeth Ann Bayley Seton nacque il 28 agosto 1774 a New York. Il 25 gennaio del 1794, all'età di diciannove anni, sposò il ricco commerciante William Seton, a cui diede cinque figli.

 

Il marito si ammalò gravemente e, su consiglio dei medici, si trasferì in Italia per rimettersi in salute. Elizabeth e William sbarcarono a Livorno nel novembre 1803, ma, a causa dell'epidemia di febbre gialla che si era sviluppata a New York, fu imposta loro la quarantena in un lazzaretto alle porte della città. Durante la permanenza a Livorno, i coniugi furono visitati più volte da Filippo Filicchi, Console degli Stati Uniti nella stessa città toscana. Tuttavia, le condizioni del marito peggiorarono e il 27 dicembre 1803 William morì; in seguito fu sepolto nel Cimitero degli Inglesi.

Dopo la morte del marito, giunsero per Elisabetta i primi richiami della Provvidenza, che avevano posto su di lei grandi disegni di salvezza. I Filicchi, gradatamente e con grande rispetto, intessevano con lei dialoghi religiosi e pregarono molto per la sua conversione. L’esempio della profonda fede indusse Elisabetta a dissipare dalla sua mente tutte le avversioni preconcette di cui era imbevuta. Volle accompagnarli spesso nella vicina chiesa di S. Caterina; e nella basilica di Montenero ebbe come una rivelazione circa la presenza reale di Gesù nell’Eucarestia, di cui poi scrisse: «M’inginocchiai in terra dinanzi all’altare». Tornata negli Stati Uniti, dopo un non breve travaglio spirituale, in forma ufficiale dichiarò di staccarsi dal protestantesimo e di voler entrare nella chiesa cattolica. Era il 14 marzo 1805. «Giunse al cattolicesimo però non attraverso la rinnegazione del passato, ma piuttosto come mèta provvidenziale di studio, di preghiera, di esercizio di carità a cui la preparava tutto l’orientamento della sua vita precedente». Ma le lotte si fecero più serrate. I suoi la combatterono e la isolarono, eccetto pochi. La Comunione le dava forza e consolazione. Per poter vivere lei e le figlie, aprì una piccola scuola, e poté sempre contare sugli aiuti finanziari che i Filicchi le facevano giungere da Livorno. Il Signore intanto intesseva per lei un disegno più grande. Il suppliziano Padre Giovanni Enrico Hebart la chiamò a Baltimora con altre sue amiche per aprire una Scuola Femminile Cattolica. Fu il primo nucleo dell’Istituto Religioso «Figlie della Carità di S. Giuseppe» da lei fondato ad Emmitsburg nel 1809 con l’approvazione dell’Arcivescovo di Baltimora Giovanni Carroll. 

La madre Seton morì il 4 gennaio 1821. Il 28 febbraio 1840 iniziò il processo per la beatificazione e canonizzazione; il 18 settembre 1959 venne dichiarata “Venerabile”, il 17 marzo 1963 fu proclamata Beata dal papa Giovanni XXIII. 

 
 
 
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Data di creazione: 13/12/2010
 

E' GRADITO ALLA MADONNA E A GESÙ

CHIEDIAMO AI SANTI DI INTERCEDERE PER NOI

Novena a Dio Padre e ai 9 Cori degli Angeli (per qualsiasi grazia)

Novena a S.Gianna Beretta Molla (per avere un figlio) -

Novena a S. Teresa di Lisieux - 

 

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LA MADONNA CI ESORTA A RECITARE IL ROSARIO

 

A Fatima, a Lourdes e a Medjugorje la Madonna ha incitato insistentemente alla recita del Rosario

La Mamma celeste ci ha invitato a recitare il Rosario come arma potente contro il male.

Può sembrare una preghiera ripetitiva, invece è come due fidanzati che si dicono l'un l'altro tante volte "ti amo"... 

"Col Rosario si può ottenere tutto. 

Esso è come una lunga catena che lega il cielo alla terra; 

una delle estremità è nelle nostre mani e l'altra in quelle della S. Vergine. 

Finché il Rosario sarà recitato, Dio non potrà abbandonare il mondo, perché questa preghiera è potente sul suo cuore. 

La dolce Regina del Cielo non può dimenticare i suoi figli che, senza interruzione, ripetono le sue lodi. 

Il Rosario sale come incenso ai piedi dell'Onnipotente. 

Maria lo rinvia subito come una benefica rugiada, che viene a rigenerare i cuori. 

Non c'è preghiera che sia più gradita a Dio del Rosario". 

(S. Teresa )

" Durante un esorcismo, attraverso la persona posseduta, 

Satana mi ha detto : 

Ogni Ave Maria del Rosario, è per me una mazzata in testa ; 

se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita ! " 

(Don Gabriele Amorh )

 

 
 

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