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Post n°3166 pubblicato il 01 Novembre 2019 da namy0000
Festa per il compleanno del fondatore di Comunità Nuova e Bambini in Romania. Storico cappellano del carcere Beccaria si è sempre impegnato per i giovani e le famiglie Tante sorprese e tanti abbracci ieri alla Triennale per festeggiare gli 80 anni di don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova e storico cappellano del carcere minorile Beccaria. Dopo un video con le tappe principali della vita del sacerdote in cui ritornano più volte le parole «Non si diventa grandi da soli», ecco la lettera del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato: «Ai suoi ragazzi lei ripete che esiste sempre un’opportunità di crescita, di riscatto e di uscita dalle difficoltà. Si tratta di un insegnamento prezioso di impegno e di speranza che ha grande valore ed è di grande attualità». Beppe Sala che ha detto: «Don Gino è un modello milanese di forza e costanza perché non molla mai e come i milanesi è anche un po’ matto». Un pizzico di follia buona che piace molto a Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, intervenuto insieme al musicista Saturnino, dedicandogli la canzone scritta apposta per lui "Una volta Don Gino" in cui lo definisce «Una preghiera vivente». Jovanotti è molto legato al sacerdote che lo ha sposato e ha battezzato sua figlia Teresa. Poi è stata la volta di Andrea Checchi, sindaco di San Donato, dove si trova la parrocchia in cui ha cominciato a occuparsi dei ragazzi, e del giornalista Alessandro Cannavò, figlio di Candido Cannavò, grande ammiratore di Don Gino che ha progettato per i suoi giovani "Io tifo positivo". Auguri anche da parte dell’ex capitano dell’Inter Javier Zanetti che lo ha definito un campione di solidarietà. Mentre Maria Carla Gatto, presidente del tribunale dei Minori, ha sorriso parlando dell’approccio un po’ creativo e della grande capacità di farsi ascoltare e saper ascoltare e comprendere le ragioni dell’altro. Giuseppe Guzzetti, commisario della Fondazione Cariplo, che ha sempre apprezzato la sua determinazione nel mettere in atto intuizioni e idee come quella di finanziare le case Aler per i giovani sposi. Don Rigoldi ha sempre avuto una sensibilità particolare per i ragazzi che escono dal carcere, spesso senza soldi, casa e famiglia. Li ha ospitati a casa sua e poi è arrivato a fondare Comunità Nuova. Si è anche occupato del problema della droga a Milano e per questo ha fatto nascere il centro di aggregazione giovanile a Baggio. Alla fine degli anni ’90 ha visitato gli orfanatrofi romeni e, seguendo il suo motto "A noi ci frega lo sguardo" ha fondato l’associazione "Bambini in Romania", oggi Bir, che attiva ogni anno centinaia di volontari. Auguri don Gino. (2019, Avvenire 31 ottobre) |
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