Creato da Veg.Is.Better il 16/04/2007
Dappertutto, gli animali d’ allevamento sono mantenuti nelle circostanze più terribili e sono sfruttati ai limiti della loro resistenza. Privati della loro libertà, separati dai loro figli, costretti a subire le procedure stressanti e atroci, umiliati, trascurati, abusati, ignorati, sgozzati e poi mangiati. Potete contribuire a fermare tutto questo orrore, leniamo la loro sofferenza, mangiando frutta e verdura anziché carne e derivati-----> scegli di diventare vegan e salverai tante innocenti vite che come te pensano, sentono dolore, provano angoscia, gioia, sentimenti …Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza.
 

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Cucina sana e gustosa

La scelta vegan, filmati "in positivo"

Cosa mangiano i vegan?

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Una carrellata di piatti vegan molto appetitosi: antipasti, primi, secondi, dolci, che fanno vedere le infinite possibilita' della cucina vegan. Tutte le foto sono del sito www.veganriot.it, sul quale potrete trovare anche le ricette per realizzare voi stessi questi piatti! Molto utile per conferenze e presentazioni: la versione ad alta risoluzione e' distribuita sul dvd indicato in fondo a questa pagina.

Rude food

Mai peperoni, asparagi, spaghetti, meloni, piselli, prezzemolo e insalata sono stati cosi' sexy... andate un po' a vedere!

http://www.rudefood.org 

 

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I miei link preferiti

- COME ASSUMERE LA B12
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- SOSTITUZIONE DEL PARMIGIANO
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- SEITAN FATTO IN CASA
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- TOFU FATTO IN CASA
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- Poesia>> SMETTI DI MANGIARE CARNE
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- Questi occhi si sono spenti per chi ha mangiato carne
 

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Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 18 Agosto 2007 da Veg.Is.Better
 

Forse esiste ancora qualcuno che immagina che bere latte di mucca non abbia niente a che fare con le sofferenze degli animali e il loro macello. In realtà l’industria casearia è quella che si è più macchiata le mani di sangue.

Si deve rendere incinta una mucca ogni anno perché essa produca costantemente il latte; la gravidanza di una mucca dura, come la nostra, nove mesi. Non appena la lattazione diminuisce, malgrado la massiccia somministrazione di mangimi concentrati e ormoni sintetici, la mucca viene abbattuta.

“L’approccio ideale è di far figliare la mucca non appena sia possibile e tenere due o tre vitelli… Poi la si abbatte prima che raggiunga le dimensioni mature”, enuncia una pubblicazione specializzata.

Il vitello generato ogni anno dalla mucca verrà allattato da questa alcuni giorni al massimo (verso la fine della vita di una mucca da latte le sue mammelle sono talmente allungate che il vitellino non può comunque succhiare nella sua posizione naturale).
Poi il vitellino viene allontanato (la mucca seguiterà per giorni e giorni a muggire cercandolo) e la mucca verrà attaccata due volte al giorno a pompe meccaniche per stimolare la sua produzione di latte (ovviamente un vitello succhierebbe più frequentemente di due volte al giorno).

Qualsiasi donna comprenderà subito che qui vengono toccati, o meglio brutalizzati, gli spazi fisici ed emotivi più delicati.
Incoraggiare la lattazione quando la prole è morta sembra a me il tratto più ripugnante di tutti, che aggiunge l’offesa al dolore.

La gente crede che il latte “nasca” in bottiglia, e non pensa al resto. In realtà, ogni litro di latte rappresenta una certa quantità di disagio e sofferenza (quando si accumulano o si gettano via montagne di questo prodotto, esse rappresentano montagne di sofferenza).

I vitelli (sottoprodotto lucroso dell’industria casearia) compiono un viaggio spietatamente disagevole dalla fattoria al loro orrendo destino.
L’interno del loro stomaco serve per il caglio nella preparazione del formaggio.
Chi beve latte non vuol vedere la realtà, e cioè il fatto che la moderna mucca da latte, che arriva al macello prematuramente esaurita, è uno degli animali più intensamente sfruttati e più insensibilmente trattati dei nostri tempi.

Kath Clements 


Per la carissima amica vegetariana Redcat:

>>>>>>>>>

Esistono molte varietà di latte ottenuti da diversi semi o grani. Prova a vedere alcune ricette con il latte di soia, riso, avena ecc.

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Il latte di mucca è l'alimento più facile da sostituire: ne esistono ormai numerosissime alternative vegetali, da quello di soia (naturale e nelle sue varianti aromatizzate, ad es. alla vaniglia o al cioccolato), di riso, di avena, di mandorle, di nocciole, d'orzo, di girasole, di cereali, ecc.
Generalmente si utilizza quello di soia neutro. Per i dolci è molto indicato anche il latte di riso.

Per la panna ugualmente non ci sono problemi perché è reperibile quella vegetale a base di soia, che potete facilmente trovare nei negozi di alimenti naturali e biologici (attenzione alla panna vegetale dei supermercati perché quasi sempre non è vegan ed inoltre contiene grassi vegetali idrogenati).

In commercio sono ormai ormai reperibili con facilità diversi tipi di yogurt vegetale, generalmente a base di soia o di riso, in numerosi gusti: al naturale, alla frutta, ai cereali, alla vaniglia, al cioccolato...
Se disponete o vi munite di una yogurtiera tradizionale, potete anche farvelo in casa, partendo da un comune vasetto di yogurt vegetale con la semplice aggiunta di latte di soia.

Il burro può essere sostituito invece dalla margarina, non tutte però sono al 100% vegetali. Inoltre le margarine in commercio contengono molti grassi idrogenati. Nei negozi di alimentazione naturale e prodotti biologici se ne trovano anche a base di olio di palma non idrogenato, oltre ad essere per l'appunto biologiche. In molte preparazioni al posto del burro potete semplicemente utilizzare l'olio.

Anche la maionese ha la sua versione senza uova, che potete fare voi stessi in casa oppure comprare già pronta nei negozi di alimenti naturali: ne esistono diverse marche e tipi, anche alle erbe, davvero deliziose. Naturalmente questo tipo di maionese è molto più leggera e digeribile, e soprattutto non pone problemi di colesterolo a chi la utilizza.

Per i più golosi c'è un'altra buona notizia: in commercio ci sono anche paste sfoglie vegan, oppure, se preferite, potete prepararle voi stessi (trovate la relativa ricetta su questo stesso sito: Pasta sfoglia per torte salate o dolci).

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 18 Agosto 2007 da Veg.Is.Better
 

Tutte le mucche dovrebbero produrre latte quando partoriscono un vitellino, come le donne umane producono latte quando partoriscono un figlio.
E come le donne non necessitano di essere munte, perché il loro latte serve da nutrimento per il loro figlio, lo stesso succede alle mucche.
Quel che accade negli allevamenti è che i cuccioli sono allontanati dalla madre subito dopo dalla nascita, ma continuano a cercarla per molto tempo dopo la separazione.
Le femmine rientrano nel ciclo produttivo del latte.
Ma la verità è che le mucche da latte sono spinte a produzioni sempre maggiori, per mezzo della modificazione genetica delle specie, con farmaci e diete specifiche e attraverso l’uso di macchine mungitrici.


Le mucche sono comunemente fecondate mediante inseminazione artificiale; frequente anche il trasferimento embrionale, pratica estremamente dolorosa tanto da richiedere l’anestesia epidurale per legge.
Il trasferimento embrionale è usato per moltiplicare rapidamente la quantità di mucche di “alta qualità”, cioè più produttive.
Anni di selezioni genetiche, quindi, hanno fatto sì che le mucche da latte attualmente producano circa dieci volte la quantità di latte necessaria per nutrire i propri vitelli, tra i 30 e i 50 litri di latte al giorno.
A causa dell’alta produzione di latte cui sono costrette, le mucche sono in un continuo stato di “fame metabolica”, affinché il loro corpo provveda alle energie necessarie a tutte le loro funzioni. Inoltre, le mammelle sono così pesanti che il peso incide considerevolmente sulle zampe posteriori, anneggiandole gravemente.
Sono molto frequenti i casi di zoppie riscontrati nelle mucche da latte.

Oltre al peso, un fattore determinante è rappresentato dal fatto che durante l’inverno sono spesso alloggiate in poste,
nella maggior parte dei casi troppo strette per consentire loro un adeguato spazio, così spesso le zampe posteriori degli animali restano per ore nel canale di scorrimento dei reflui, subito dietro le poste.

Altro fattore è costituito dall’insufficienza della lettiera sulla quale le mucche si sdraiano, e quindi a contatto diretto con il pavimento che causa loro abrasioni e infiammazioni delle articolazioni.
Altra patologia frequente delle mucche da latte è l’insorgenza di mastiti: dolorosa infezione batterica delle mammelle le cui cause principali sono costituite dalle macchine per la mungitura
automatica e dalle scarse condizioni igieniche degli allevamenti. Si ritiene che ogni anno siano utilizzate milioni di dosi di antibiotici (spesso penicellina) per curare questa patologia, con
enormi costi finanziari.
Ma il costo in dolore e sofferenza dell’animale non è uantificabile: tutte queste patologie contribuiscono in maniera determinante a privarli quasi totalmente di energie, tanto da non
riuscire materialmente a rimanere in piedi, diventando quelle che comunemente vengono definite “mucche a terra”.
Per maggiori info visita questo link:

Inchiesta

Dall'investigazione LAV (nov'05 - giu'06) il dramma delle mucche da latte

CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO

LATTE ROSSO SANGUE

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 30 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Crema di cioccolato e nocciole


Ingredienti:


70 g nocciole
100 g cioccolato fondente
100 g zucchero di canna macinato
1 cucchiaio olio di semi
100 g latte di soia

Preparazione:


Passare al mixer le nocciole e l'olio. Aggiungere lo zucchero e il cioccolato e continuare a frullare.
Mettere il composto in una pentola a bagnomaria per far fondere il cioccolato. Continuando a mescolare stemperare con latte a sufficienza per ottenere una crema spalmabile.
Conservare in un vaso con coperchio in frigorifero.
(suggerimento: al posto dello zucchero si possono usare altri dolcificanti naturali)

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 30 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 
Tag: DOLCE

Mousse al cioccolato strabiliante, buonissima

Ingredienti:


150gr:di cioccolato fondente (sciolto a bagno maria e lasciato raffreddare un pò)

Mixare:

120 gr di silk tofu
4 C di sciroppo d'acero
4 C di succo d'arancio
1 C di zucchero vanigliato
1C di cacao


Preparazione:


aggiungere la cioccolata fusa e mixare ancora un pochino.

Suggerimenti: servire la mousse con una crema dolce fatta con delle patate dolci o zucca (prima cotta e poi frullata con dello zucchero)


Ricetta di VeganSwiss

 
 
 

La B12, questa sconosciuta

Post n°18 pubblicato il 29 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Di Marina Berati

A quanto sembra, la "questione B12" e' la piu' dibattuta del mondo vegan... perche', dato che la B12 e' l'unica vitamina che non si puo' ricavare dai cibi vegetali, pare che per alcuni questo possa significare che l'alimentazione vegan non e' "naturale".
Perfino alcuni aspiranti vegan, convinti della validita' di questo stile di vita, si pongono il problema della fatidica B12, considerando "tragico" prendere una volta a settimana una piccola compressa ricca di B12.
Sono dubbi che sussistono per pura ignoranza, vale a dire, non conoscenza della situazione: una volta che si sa come stanno davvero le cose, si capisce l'assurdita', e, anche, lasciatemelo dire, il ridicolo di questi dubbi 

Punto primo: dove si trova la B12
La vitamina B12 NON e' prodotta ne' dalle piante, ne' dagli animali.
La vitamina B12, in natura, e' prodotta esclusivamente da microorganismi (batteri, funghi, alghe).
Gli animali che si nutrono di piante, come tutti gli erbivori, i primati, gli elefanti, e molte altre specie, la incamerano nutrendosi di vegetali e acqua contaminati da questi microorganismi (che si trovano nel terreno, parzialmente ingerito assieme alle piante, o nell'acqua).
Le piante invece non hanno bisogno di B12, per cui non la producono.
Gli animali carnivori la ricavano mangiando altri animali, perche' la B12 si deposita nei tessuti degli animali erbivori. In alcuni casi, gli animali che si nutrono di piante possono mangiare assieme alle piante anche insetti, nei cui tessuti possono esistere depositi di B12.
Se un animale erbivoro, frugivoro o granivoro, non vive in natura, e gli viene dato cibo "pulito", cioe' non contaminato dai batteri, questo animale sviluppa una carenza di B12, e gli deve essere fornita questa vitamina come integratore.
Questi animali sono quelli prigionieri negli zoo, e tutti quelli prigionieri negli allevamenti intensivi.
E tutti noi umani, che non viviamo piu' "in natura" e mangiamo cibi "puliti".
Gli animali erbivori che fanno eccezione sono i ruminanti e i conigli: i primi sintetizzano la B12 tramite i batteri naturalmente presenti in uno dei pre-stomaci (il rumine) e poi sono in grado di assimilarla durante le successive fasi della loro complessa digestione, i secondi la sintetizzano nell'intestino cieco e poi riescono ad assorbirla ingerendo una parte del particolare tipo di feci prodotto in questo modo (lo stesso accade per le lepri e alcuni roditori, e anche alcune specie di scimmie mangiano parte delle proprie feci per ricavare alcune sostanze nutritive).
Le condizioni di allevamento sono oggi cosi' innaturali, pero', che anche per questi animali e' la norma somministrare integratori di B12. Conclusione: L'innaturalita' non sta nell'assumere un integratore, ma nel tipo di cibo che mangiamo (e ovviamente in tutti i restanti aspetti della nostra vita, che naturale non e' proprio!), ma siccome non e' pensabile di tornare a nutrirci di radici e bacche o comunque di cibo pieno di batteri, l'integratore e' la soluzione piu' ragionevole.
Punto secondo: come viene prodotta la B12
La vitamina B12 NON e' un farmaco. Quella che si compra negli integratori e' esattamente quella che si trova in natura e a cui non abbiamo piu' accesso: quella prodotta dai batteri. Solo che, mentre in natura questi batteri si trovano nel terreno e nelle acque, negli stabilimenti di produzione di B12 i batteri vengono invece "coltivati" su un substrato a base di carboidrati. Per esempio, puo' essere usata la melassa, scarto di produzione dello zucchero. Ci sono vari metodi di produzione, infatti esistono vari brevetti per la produzione di B12. Puo' variare il ceppo di batterio usato (Bacillus megaterium, Butyribacterium rettgeri, Streptomyces olivaceus, Propionobacterium freudenreichii, Pseudomonas denitrificans, e altri), il tipo di substrato, il processo di produzione puo' essere aerobico, anaerobico, misto, puo' variare la temperatura, i tempi, la grandezza dei contenitori in cui sono messi i batteri, ecc.
Conclusione: NON e' assolutamente necessaria alcuna componente di origine animale per produrre la vitamina B12, ma viene sfruttato il processo gia' esistente in natura, solo che, come abbiamo "denaturalizzato" tutti gli aspetti della nostra vita, anche qui, anziche' mangiarci la B12 prodotta dai batteri nel terreno ci mangiamo quella prodotta dagli stessi batteri tenuti in delle "taniche" contenenti della melassa.
E' un gran problema?!
Punto terzo: ha senso ritenere piu' "naturale" la B12 ottenuta dal consumo di carne, latte, uova? Dai punti precedenti si puo' chiaramente rispondere di no. Non fosse altro per il fatto che per ottenere i prodotti di cui sopra vengono impiegati animali tenuti in condizione di totale innaturalita', imbottiti di sostanze chimiche, antibiotici, altri farmaci, integratori di ogni tipo compresa la vitamina B12 stessa!
Quindi, non prendere una compressa di B12 prodotta dai batteri tenuti in uno stabilimento, ma mangiare un pezzo di carne o formaggio prodotto da un animale tenuto in uno stabilimento di allevamento intensivo, cui a sua volta e' stata somministrata la stessa vitamina B12 (perche' il suo cibo e' "pulito" tanto quanto il nostro e perche' non vive in condizioni naturali), e in piu' svariati altri farmaci... non e' esattamente una scelta che ci assicura la miglior "naturalita'", no?
E non e' certamente una scelta molto logica e razionale.
Conclusione: Come preannunciato all'inizio dell'articolo, si scopre che i dubbi sulla mancata naturalita' dell'integrazione di B12 diventano ridicoli, una volta saputo come stanno le cose e ragionato sull'argomento! 

Alcune fonti:
http://www.innvista.com/health/microbes/bacteria/foodprod.htm 

http://www.vegetarian.org.uk/factsheets/b12factsheet.html 


http://www.vitaminb12production.ch/
http://health.howstuffworks.com/vitamin-b1.htm

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 29 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Lievito in scaglie

 

Il lievito in scaglie è ricco di proteine, vitamine e minerali, mentre non va per contro considerato una fonte affidabile di vitamina B12.

Può essere aggiunto alle minestre, alla pasta, al riso, al posto del formaggio parmigiano, e all'insalata, alla verdura cotta e cruda e ai legumi. E' buonissimo! Non c'entra nulla col lievito di birra che si deve far sciogliere nell'acqua (per fare il pane, per esempio, o altro)! Questo è secco, in scaglie, già pronto da usare, e ha tutto un altro sapore.

Mescolato con l'olio di semi di lino, forma una crema spalmabile dal gusto molto migliore dell'olio consumato da solo.

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 29 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Ragù di soia

 

Ingredienti per 4 persone

1 Cipolla Rossa Grande
Prezzemolo
1/2 Gambo Sedano
1 Carota
50 G Funghi Secchi Ammollati
200 G Granulare Di Soia

Vino Rosso
400 G Salsa Di Pomodoro
3 Cucchiai Olio D'oliva

 

Cuocete per circa 15 minuti il granulare di soia in abbondante acqua bollente salata, scolatelo, strizzatelo con le mani. Fate un battuto con tutti gli odori e soffriggetelo in 3 cucchiai di olio in una capace casseruola. Unite il granulare e fate insaporire mescolando spesso per almeno 10 minuti unite i funghi ammollati spezzettati e bagnate con il vino, fatelo evaporare. Unite la salsa di pomodoro, regolate di sale e fate cuocere a fuoco bassissimo per almeno 1 ora (più la cottura é prolungata più il ragù sarà buono!). Usatelo per preparare delle lasagne, per condire della pasta integrale, dei cereali o della polenta.

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 29 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

E' molto più semplice di quanto si creda...

500g di fagioli di soia gialli secchi
succo di un limone
saleacqua
un colino capiente a trame fitte
...e un bel pentolone! Dunque..si mettono a bagno i fagioli di soia per 18-24 ore . Durante il periodo di ammollo cambiare l'acqua un paio di volte, è meglio che sia fresca. Una volta pronti, i fagioli devono venire frullati in pezzi piccoli, rimanendo dentro la loro acqua. L'acqua diventa subito lattiginosa, e piuttosto densa. Versare il tutto nella pentola e aggiungere acqua per diluire (senza esagerare..bastano un paio di litri..). La massa che si otterrà poi di tofu dipende dalla quantità di fagioli usati, non dalla quantità d'acqua presente.. quindi non serve a niente fare un minestrone! Con 500 g di fagioli si ottengono 200-250 g di tofu..e che tofu!

Accendere il fuoco e portare ad ebollizione facendo attenzione a non far attaccare i fagioli sul fondo..perciò, mescolare spesso. Una volta che il pentolone inizia a bollire farlo cuocere per una ventina di minuti..continuando a tener d'occhio il fondo. Tutto pronto? Allora adesso si filtra il tutto facendolo passare nel colino e separando il latte ottenuto dall'okara (!!), che è la rimanenza dei fagioli di soia tritati..volendo si possono anche impiegare in altri modi..magari in un minestrone o nella pappa dei cani..a libera scelta. Aggiungete un pizzico di sale.
A questo punto quello che ci interessa è il latte di soia ottenuto e il succo di limone che è stato spremuto poco prima.
Versando il succo di limone direttamente nel latte, questo caglierà quasi all'istante. Vuol dire che inizieranno a formarsi dei grumi che si separano dal "latticello", ovvero il liquido trasparente che rimane in superficie.
Lasciato agire il succo il tempo necessario per vedere questa trasformazione, si trova il modo di separare i grumi (che sono il futuro tofu) dal latticello. E si può:mettere un panno di cotone con le trame fitte in un colapasta e versarci dentro il tutto per lasciarlo sgocciolare, oppure avere fortuna di trovarlo o ingeniarsi per costruire un recipiente forato con tanto di coperchio che permetta di pressarne il contenuto. Io di solito uso straccio da cucina e colapasta, che è più maneggevole e pratico..
Lasciato gocciolare per una ventina di minuti, gli si da una bella strizzata, sempre lasciandolo nel panno.
A questo punto il tofu è pronto per essere trasferito in un contenitore e mantenuto in frigorifero per 3-4 giorni coperto da uno strato di acqua..

costo 2 euro

Crema di tofu e capperi

Rendere cremoso un panetto di tofu aiutandosi con acqua tiepida (quanto basta) e un paio di cucchiai di olio extra vergine. Schiacciare il tutto con una forchetta e amalgamare bene.Quando il tofu ha raggiunto la consistenza giusta aggiungere i capperi e frullare.Ottimo su crostini e pizza, al posto della mozzarella.

Fonte

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 29 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 
Tag: DOLCE

Baci di dama

Ingredienti:


70 gr farina
50 gr margarina
50 gr zucchero di canna
30 gr nocciole spellate tritate
30 gr mandorle spellate tritate (volendo anche solo 60 gr nocciole)
1 pizzico di sale
nutella vegan per farcirli
(oppure solo cioccolato sciolto)

Preparazione:


Unire margarina e zucchero amalgamando bene, aggiungere poi nocciole e mandorle tritate molto fini, il sale e infine la farina. Impastare mooolto velocemente sennò si appiccica tutto e mettere in freezer per 1/2 ora circa.
Quindi formare delle palline (non troppo grandi e circa della stessa dimensione) e cuocerle in forno (su carta da forno) per circa 20 minuti a 160 ° (non devono colorare troppo, quindi state attenti alla cottura)
Fare raffreddare e unirle a due a due con abbondante nutella o cioccolato.

(con queste dosi ne vengono un po' pochi-circa 12-quindi consigliamo di raddoppiarle)

ricetta di chiara e lucia

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 29 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

 Piatti a base di seitan

 

Seitan impanato

Per questi piatti il seitan migliore e' quello "alla piastra" che trovate nei negozi di alimentazione naturale, non quello tagliato a fette piu' o meno sotili, ma quello piu' grezzo, non tagliato. Va bene anche il seitan al naturale, se lo preferite.

Tagliate a fette dello spessore di mezzo cm circa il seitan, preparate una pastelle con farina (00, o semintegrale), acqua e sale, semplicemente mescolando acqua e farina con la forchetta fino che viene una pastella densa e senza grumi. In un altro piatto (liscio) del pangrattato. Prendete con una forchetta una fetta di seitan, immergetela nella pastella fino a che risulta ben impastellata da ambo i lati, passatela subito nel pangrattato su ambo i lati e appoggiatela su un piatto. Quando avete preparato tutte le fette in questo modo, fate scaldare dell'olio d'oliva (non troppo, deve coprire appena il fondo della padella) e, quando e' ben caldo, non prima, mettete in padella il seitan (3-4-5 fette a second adi quante ce ne stanno). Lasciate il fuoco medio-alto. Dopo 30 secondo circa, girate tutte le fette, e poi di nuovo, fino a che entrambi i lati sono ben dorati.

Seitan alla veneziana

Tagliate a fette un'abbondante dose di cipolle (minimo una grande o due piccole per ogni commensale), mettetele in una padella antiaderente con un po' d'acqua, olio d'oliva, sale. Lasciate stufare per 10 minuti, mescolando ogni tanto e aggiungendo acqua se serve. Intanto tagliate il seitan a striscioline. Quando la cipolla e' ben appassita, aggiungete il seitan, ancora un po' di olio, pepe, e mescolate. Lasciate insaporire per 5 minuti, ed ecco pronto il delizioso seitan alla veneziana! Ma l'importante e' che la dose di cipolle sia abbondante!

Seitan e patate

Preparare le patate esattamente come nella ricetta delle patate stufate. Quando le patate sono cotte, aggiungere il seitan tagliato a listarelle, ancora un po' di olio d'oliva, mescolate, lasciate insaporire 2-3 minuti, e il piatto e' pronto!

Seitan e piselli

In una pentola mettete della cipolla tagliata a fette con un po' d'acqua, olio d'oliva, sale, pepe. Mettete il coperchio e fate stufare 5-10 minuti. Aggiungete i piselli lessati (in scatola) o freschi o surgelati e un po' di sale e pepe. Se sono gia' lessati, basta far insaporire un minuto, senno' dovete lasciarli cucinare aggiungendo acqua ogni tanto. Pronti i piselli, tagliate il seitan a listarelle, aggiungetelo ai piselli e fate insaporire 2-3 minuti.

Fonte: VegFacile

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 29 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Seitan

Il seitan è un "sostituto" vegetale della carne, ottenuto dalla proteina del frumento, il glutine. E' stato "inventato" dai monaci giapponesi nel 15esimo secolo. In pratica è ottenuto estraendo dai cereali solo la parte proteica, per questo è ricchissimo di proteine.

Oltre a essere iperproteico, è a base di proteine che contengono aminoacidi solforati, che, come quelli della carne, acidificano l'organismo e provocano perdita di calcio dall'osso. Per questi 2 motivi, se ne sconsiglia un utilizzo frequente (massimo 2-3 volte alla settimana).

Viene venduto in diverse preparazioni (panetti, spezzatino, wurstel, affettato, affumicato, aromatizzato con erbe) ed il suo utilizzo è quindi molto versatile, può essere usato al naturale, per secondi piatti e panini. Si puo' usare in spezzatini, polpette, impanato "alla milanese", in padella stile "scaloppine", negli spiedini, ecc.

Al contrario del tofu, è molto buono anche mangiato al naturale.

Alcune preparazioni (ad esempio i wurstel) hanno un gusto molto simile a quello della carne, e per questo motivo molte persone non lo gradiscono, mentre per altre può essere d'aiuto nella transizione da un'alimentazione a base di carne. Ma nella sua forma standard, cioe' alla piastra o al naturale, ha un sapore del tutto diverso dalla carne, e molto buono.


SEITAN FATTO IN CASA


INGREDIENTI:

3 kg di farina integrale biologica
salsa di soia
2 dadi vegetali
aromi a piacere - non necessari - (misto per arrosti, zenzero, alga kombu, etc.)


Preparazione:

Tenete presente che rispetto alla farina che utilizzerete, otterrete circa 1/3 di seitan, quindi non preoccupatevi se cala di molto: è normale.
Io di solito ne faccio 3-4 kg di farina alla volta e lo metto in freezer così per un mese sono a posto.

Setacciare la farina integrale per togliere la crusca.

Impastare la farina depurata dala crusca con acqua bollente fino a fare una palla.

Mettete questa palla in un recipiente con dell'acqua e attendete qualche minuto fino a quando l'acqua non diventa bianca, a quel punto inizate a prendere dei pezzi dell'impasto e a lavorarlo sotto un filo d'acqua (alternando acqua calda e acqua fredda) fino a quando non si forma una specie di spugnone (come quello bianco nella foto 1).

Questa è sicuramente la fase più difficile della preparazione perchè bisogna impastare molto bene, vi consiglio di iniziare prendendo piccoli pezzi di impasto in modo da riuscire a tenerlo nelle vostre mani per lavorarlo meglio, aiutatevi tenendo sotto un colapasta che potrete utilizzare per appoggiare il prodotto e "sbatterlo" per aiutarvi a impastare.

Una volta ottenuto lo spugnone dategli la foggia che preferite (potete tagliarlo a pezzetti per farne spezzatini, oppure spianarlo con il mattarello per ottenere delle fettine da cuocere come volete).

A questo punto immergete i pezzi di seitan nella salsa di soia impregnandoli bene e se volete insaporiteli ulteriormente con degli aromi (io uso il misto per arrosti della cannamela), a quel punto potete cuocerlo (20 minuti per ogni lato) nell'acqua, dove avrete messo un altro po'di salsa di soia e del dado vegetale (ovviamente poi potete aggiungere anche altri aromi, alcuni mettono lo zenzero e l'alga kombu).

A fine cottura il seitan ha l'aspetto della foto 2

Togliete l'acqua di cottura e mettete i pezzi di seitan in freezer disposti in un cabaret per congelarli tutti separati. Una volta congelati in questo modo potete conservarli nei sacchett tranquilli che non si attaccheranno tra loro.

Quando lo dovete mangiare scongelatelo prima (anche se non richiede tanto tempo) e cuocetelo per qualche minuto (è sufficiente anche solo scaldarlo, dato che già nella preparazione lo avete cotto per 20 minuti da ogni lato).


Fonte

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 29 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Allevamento

E' "vivere" in gabbie strette


interminabili ore, giorni, mesi, anni,


e' essere separati dalla madre


quasi ancora prima di nascere,


e' cibarsi dei tuoi simili,

e' non potersi neanche girare,


e' vedersi amputare parti del corpo,


e' tutta la cattiveria umana


al limite dell'impossibile.


Tiziana Callegari

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 28 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Questi occhi hanno visto lo stesso mondo che voi vedete.

Sono gli occhi dall'espressione dolce e timida di questi animali...

questi sono i viaggi dell'orrore e della morte per finire sulle vostre tavole.

Questi occhi hanno visto e provato la sofferenza e si sono spenti per voi.

Un giorno la loro morte verrà considerata come un assassinio.

Guardateli bene.

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 28 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Involtini di verza e riso


Ingredienti:

8 foglie di verza
2 tazze di riso
1 cipolla
1 cucchiaio di salsa di soia
1 carota
olio, sale, prezzemolo

Preparazione

Scottare le foglie di verza in acqua bollente per qualche minuto, dopo averle tirate fuori stenderle su un canovaccio e lasciarle asciugare. Nel frattempo cuocere il riso e lasciarlo raffreddare. In un tegame far imbiondire la cipolla tagliata finemente e la carota tagliata a rondelle sottili. Lasciar ammorbidire per qualche minuto, spegnere il fuoco ed aggiungere la salsa di soia. Unire il riso ed un po' di prezzemolo e amalgamare bene. Mettere un po' di composto nelle foglie di verza (se ne usano due sovrapposte per ogni involtino) e avvolgerle chiudendole con un po' di spago da cucina o con uno stuzzicadenti. In una pirofila versare tre cucchiai di olio e quattro cucchiai di acqua, sistemarvi sopra gli involtini e cuocerli coperti con della carta stagnola in forno per un'ora a 180°. Lasciare che venga assorbito il liquido, poi servire.


Zucchine marinate

2 zucchine biologiche
succo di un limone
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
basilico
(o prezzemolo)

origano
(facoltativo)
sale

Amalgamare l'olio, lo spicchio di aglio schiacciato, il basilico tritato, l'origano sbriciolato, il succo di limone e un pizzico di sale. Lasciar riposare per una decina di minuti. Nel frattempo tagliare le zucchine per il lungo a fettine molto sottili. Disporle su un piatto e ricoprire con l'olio. Lasciar insaporire, servire dopo 5 minuti.


Gelato alle mandorle

Ingredienti:

200 ml dl di latte di mandorla
200 gr di amasake (crema dolce di riso)
60 gr di mandorle sgusciate
qualche goccia di essenza di mandorle

Preparazione:

Togliere la pellicina dalle mandorle facendole sbollentare, tostarle e frullarle fino ad ottenere una farina.
Mettere nel frullatore l’amasake, l’essenza di mandorle, la farina e il latte fino ad ottenere una crema.
Passare nella gelatiera per 30 minuti.
Decorare con granella di mandorle.

Fonte: Vegan3000

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 27 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 
Tag: DOLCE

Cioccolatini alle mandorle

125 gr mandorle spellate
65 gr zucchero
rum q.b.
200 gr cioccolato fondente
mandorle per decorare


Tritare le mandorle con lo zucchero e il rum, circa 3 cucchiai, finchè non si ottiene un impasto omogeneo. Farne delle palline e immergerle (conficcate in uno stuzzicadenti) nel cioccolato precedentemente sciolto a bagnomaria. Far scendere il cioccolato in eccesso e appoggiarli su carta da forno. Decorare con una mandorla spellata (noi non ne avevamo più e ci abbiamo messo granella di nocciole). Far asciugare il cioccolato in frigo. (se vi avanza del cioccolato potete mischiarlo con cereali o muesli e farne dei mucchietti).

di chiara e lucia

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 27 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 
Tag: DOLCE

Biscottini alle nocciole

Ingredienti:

100 gr nocciole
150 gr margarina vegetale non idrogenata
95 gr zucchero di canna
185 gr farina
sale q.b

Tritare le nocciole. Lavorare margarina e zucchero a crema soffice e incorporare le nocciole, sempre mescolando. Unire la farina e amalgamare l'impasto formando una grossa palla. Stendere la pasta e formare i biscotti. Cuocere su carta da forno a 180° per circa 15/20 minuti.

di chiara e lucia

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 27 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 
Tag: DOLCE

Crostata di mele, amaretto e cioccolato

per la pasta:
150 gr di farina 00
150 gr farina integrale
130 gr margarina vegetale non idrogenata
100 gr latte di riso-soia
70 gr di zucchero di canna
sale q.b.
un pizzico di lievito se la volete un po' più alta



Unite tutti gli ingredienti e lavorateli fino ad ottenere un impasto omogeneo, formate una palla e mettetela in frigo per 1/2 ora
Intanto sbucciate le mele, almeno 3, io vado sempre ad occhio, tagliatele a fettine e mettetele in una ciotola con cioccolato fondente in scagliette (o gocce), quante ne volete voi, e amaretto di saronno (per gli straight edge: potreste sostituirlo con un po' di succo di mela per rendere l'impasto più pacioccoso). Mescolare il tutto schiacciando bene con una forchetta e magari anche con le mani (strizzacchiatelo).
Stendete la pasta e mettetela nella tortiera, tenendone da parte un po' per le strisce di copertura, e versatevi dentro l'impasto di mele. Decorare con la pasta rimasta e infornare a 180° per 30 minuti circa (tenetela d'occhio).

ricetta di chiara e lucia

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 27 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Tofu impanato con zucca al forno

tofu,
zucca,

per la pastella:
farina, acqua e pangrattato
per passare le fettine


Tagliare il tofu a fette (spesse poco meno di un cm); preparare la pastella, mescolando farina e acqua fino a che non si ottiene una crema abbastanza fluida, che rimanga attaccata alle fette di tofu. Immergere il tofu nella pastella e passarlo poi nel pangrattato, (volendo potete aggiungere al pangrattato spezie o semi di sesamo o erbe).
Intanto tagliare la zucca e metterla in forno con abbondante rosmarino e un po' di sale su una teglia unta, finchè non diventa tenera (circa 20 minuti)
Passare il tofu in padella e farlo dorare per benino.
Comporre il piatto; volendo potete spruzzare sul tofu del succo di limone.

Ricette di chiara e lucia

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 27 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Frittelle agli spinaci e tofu

Ingredienti:

400 g di spinaci
350 g di farina
250 g di tofu
1 cipolla
20 olive nere snocciolate
1 bustina di lievito per pane
4-5 cucchiai di olio
peperoncino, sale


Preparazione:

Unire il lievito ed il sale alla farina, versare acqua tiepida ed impastare. lavorare l'impasto con le mani finchè sia sodo ed elastico. farlo lievitare coperto al caldo per un'ora e mezza, due. Nel frattempo mondare e lavare gli spinaci, lessarli in poca acqua salata. Scolarli e lasciarli sgocciolare. In un tegame far imbiondire la cipolla tagliata finemente insieme a un po' di olio. Unire le olive tritate, il peperoncino, aggiungere gli spinaci leggermente strizzati e far saltare per qualche minuto. Aggiustare di sale, poi tritare gli spinaci con un mixer. Unirli al tofu schiacciato e mescolare bene. Accendere il forno a 180°, stendere l'impasto in dischi sottili di circa 15 cm di diametro. In una metà disporre il ripieno, poi chiudere unendo bene le estremità. Spolverare una teglia con della farina e disporvi sopra i panzerotti. Spennellarli con dell'olio e infornare per circa 25 minuti, servire ben caldi.

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 27 Luglio 2007 da Veg.Is.Better
 

Ingredienti:

1 panino
1 barattolo di marmella di fragole
1 banana

Preparazione:

Riscaldate poco un panino, cospargetelo di marmellata a piacere (oppure anche quella alle fragole bio, buonissima!) e sopra metteteci delle rondelle di banane.



CANNELLONI ALLA BESCIAMELLA VEGAN

Ingredienti:

spinaci
tofu
latte di soia
acqua
farina
besciamella vegetale

(oppure potete prepararla voi come la besciamella normale mettendo al posto del latte tradizionale il latte di soia)

Preparazione:

Impastare una tazza di farina, mezza tazza di acqua, mezza tazza di latte di soia fino ad ottenere una pastella come quella delle crepes. Ungere una padella (solo per la prima crepe) e preparare le crepes.

PER GLI SPINACI E TOFU:




tagliare a dadini il tofu, mescolarlo agli spinaci, salare, riempire le crepes al centro e arrotolarle su se stesse.

Ungere un pirex e disporvi i cannelloni di crepes, spinaci e tofu, cospargere di besciamella vegetale e mettere in forno.

Sono buoni anche riscaldati.



PER GLI ASPARAGI:


Riempire le crepes con asparagi e tofu e cospargerle di besciamella vegan


Caponata alle olive verdi

Ingredienti:

400 gr di melanzana
350 gr di peperone giallo
350 gr di zucchine
250 gr di pomodori
80 gr di olive verdi snocciolate
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
basilico
sale e pepe

Preparazione:

Lavate la melanzana, staccate il picciolo e tagliatela a dadi, ma senza togliere la buccia.
Pulite e tagliate a dadi anche il peperone e fate a spicchi piccolissimi i pomodori.
Spuntate, lavate e tagliate a dadi le zucchine.
Scaldate nella pentola a pressione 2 cucchiaiate d’olio, quindi aromatizzatele con uno spicchio d’aglio.
Unitevi le verdure preparate e le olive.
Salate e pepate.
Chiudete la pentola per circa 3 minuti, dopodichè aprite e fate asciugare per altri 3 minuti a fiamma alta.
Completate con abbondante basilico spezzettato a mano e se piace, con mezzo spicchio d’aglio finemente tritato.


CRUMBLE DI MELE

Ingredienti:


Per 4 persone: 4 grosse mele - 100 gr di farina tipo 00 - 60 gr di zucchero di canna - 1/2 bicchiere di olio di semi di girasole - 100 gr di mandorle pelate - cannella

Preparazione:


incorporate la farina, lo zucchero, un cucchiaino di cannella e le mandorle tritate insieme all'olio di semi di girasole.
Nel caso in cui risultasse troppo secco e difficile da amalgamare, aggiungete un goccio di succo di mele.
Stendete le mele tagliate a fettine sottili su una teglia ricoperta di carta da forno, successivamente ricopritele con l'impasto facendolo andare anche lungo i bordi della teglia.
Cuocere in forno per 30 minuti circa e quando è pronta capovolgerla in modo che le mele rimangano in alto.

Eventualmente potete ricoprirla di mandorle e zucchero a velo. A piacere si possono mettere anche uvette insieme alle mele oppure qualsiasi altro tipo di frutta vi venga in mente.


 
 
 
 
 

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