Un po' di noi...

Libri, articoli e altro di Andrea e Daniela

 

I LIBRI DI ANDREA

- 35 borghi imperdibili a due passi da Milano (2019)

* * * * * * * * * * * * * * *

- 35 borghi montani imperdibili della Lombardia (2019)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Il patrimonio immateriale dell'Unesco (2019)

* * * * * * * * * * * * * * *

- L'arte della botanica nei secoli (2018)

* * * * * * * * * * * * * * *

- 35 borghi imperdibili della Lombardia (2018)

* * * * * * * * * * * * * * *

- I grandi delitti italiani risolti o irrisolti (2013, nuova edizione aggiornata)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Bande criminali (2009, esaurito)

* * * * * * * * * * * * * * *

- La sanguinosa storia dei serial killer (2003, esaurito)

 

I NOSTRI LIBRI

- Itinerari imperdibili - Laghi della Lombardia (2018)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Caro amico ti ho ucciso (2016)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Milano criminale (2015, II edizione)

* * * * * * * * * * * * * * *

- I 100 delitti di Milano (2014)

* * * * * * * * * * * * * * *

- I personaggi più malvagi della storia di Milano (2013)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Milano giallo e nera (2013)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Gli attentati e le stragi che hanno sconvolto l'Italia (2013)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Le famiglie più malvagie della storia (2011, II edizione)

* * * * * * * * * * * * * * *

- 101 personaggi che hanno fatto grande Milano (2010)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Il grande libro dei misteri di Milano risolti e irrisolti (2006, III edizione)

* * * * * * * * * * * * * *

- Milano criminale (2005,  esaurito)

 

Per maggiori dettagli, vai al Tag Libri e pubblicazioni

 

I LIBRI DI DANIELA

- Josephine Baker Tra palcoscenico e spionaggio (2017)

* * * * * * * * * * * * * * *

- La vita che non c'è ancora (2015)

* * * * * * * * * * * * * * *

- Le grandi donne di Milano (2007, II edizione)

  

* * * * * * * * * * * * * * *

- L'eterno ritorno, un pensiero tra "visione ed enigma" (2005)

 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Jimbeam79monellaccio19vento_acquaprefazione09neveleggiadra0m12ps12annamatrigianocassetta2Miele.Speziato0limitedelbosco0ferri66agenziaceriottiacer.250bryseide2010gaevin05
 

ULTIMI COMMENTI

Buona questa
Inviato da: accorsiferro
il 01/05/2020 alle 10:14
 
Lotterò fino alla fine ma prima faccio colazione.
Inviato da: cassetta2
il 27/04/2020 alle 08:55
 
Non e' un po' presto?
Inviato da: accorsiferro
il 22/04/2020 alle 15:08
 
Oggi in riunione ho capito che da grande vorrei fare il...
Inviato da: cassetta2
il 01/04/2020 alle 11:28
 
Grazie!!
Inviato da: accorsiferro
il 16/02/2018 alle 10:17
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

FACEBOOK

 
 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Maggio 2014

ULTIMI GIORNI per firmare i referendum, Salvini: grazie Silvio, ora tutti nei COMUNI

Post n°1671 pubblicato il 31 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Code nei municipi da Udine a Ragusa. Il Segretario: «Forza Italia ne ha sottoscritti due, su Fornero e clandestini, e sta discutendo su quello contro la legge Merlin»

di A. A.

Ultimi giorni utili per firmare i sei referendum della Lega nei gazebo e nei Comuni. Matteo Salvini torna a sollecitare le sottoscrizioni che mancano per raggiungere la soglia delle 500 mila firme necessarie a far votare gli italiani sulle leggi Fornero, Merlin, Mancino, contro le Prefetture, i concorsi pubblici aperti agli extracomunitari e l’abolizione del reato di clandestinità.
«Ultimi giorni firma referendum! - ricorda Salvini sulla sua pagina Facebook -. E se mancano i moduli in comune? 1. Chiama lo 02 66234234 o scrivi a info@ vieniafirmare.org 2. Di’ al tuo Comune di controllare l’email Pec (moduli inviati a tutti!) oppure di scaricare i moduli da www.vieniafir mare.org Corri! Firma in tutta Italia in municipio! Solo fino a martedì 3 giugno compreso».
Il Segretario federale riporta quindi alcuni commenti raccolti di persona. «Antonio: “Anche a Bra (Cuneo) oggi c’era la fila in Comune per firmare i 6 referendum”. Francesco: “Anche a Udine oggi c’era la fila in Comune per firmare i 6 referendum”. Banzai! Daniele: “Stamattina sono andato in Comune a Ragusa a firmare i referendum, e c’era la fila”. Grazieee!».
In una intervista a Tgcom24 Salvini è tornato a ringraziare Berlusconi per aver condiviso i referendum del Carroccio. «Noi della Lega Nord abbiamo avuto la forza di cambiare - ha detto Salvini -, abbiamo fatto delle battaglie, come l’euro, prima ne usciamo e prima torniamo a lavorare, Mare Nostrum, che è una porcata, e la legge Fornero. Io ringrazio Silvio Berlusconi che è stato il primo a dire “ci vengo a firmare i referendum, spiegami”. Dentro Forza Italia, che ne ha firmati due di referendum (quelli contro la Fornero e l’abolizione del reato di immigrazione clandestina, nda), c’è un dibattito su un altro referendum, quello sulla legge Merlin sulla prostituzione».
QUI PALAZZO CHIGI. Poi, un giudizio sull’attuale presidente del Consiglio e su quello precedente Letta. «Renzi ha fatto il botto facendo promesse, ma più ne fai e più è difficile mantenerle. Monti ha fatto dei danni inenarrabili, che pagheremo per il resto dei nostri giorni».
LA “CASSATA” SULLA DROGA. Intervistato da Repubblica, Salvini ha commentato in questi termini la sentenza della Cassazione che riduce le pene per il piccolo spaccio di stupefacenti: «È una follia. E anche una porcata. Io - ha spiegato il leader del Carroccio - non ce l’ho con la Cassazione, che ha solo preso atto di una legge ipocrita e democristiana approvata dal governo Renzi-Alfano. Da una parte si dice che la droga fa male, però quella leggera no. E chi ne vende poca non è punito. Questa è davvero un’ipocrisia, e anche una pesante regressione sul piano culturale. La droga è droga, non ci dev’essere alcuna distinzione tra piccolo e grande spaccio. Non ci sono piccoli reati, si muore anche assumendo una piccola quantità di stupefacenti».
INDULTI MASCHERATI. «Leggo che dalle carceri potrebbero uscire migliaia di persone. Diecimila spacciatori liberi, nella stragrande maggioranza stranieri, significano una cosa sola: migliaia di vite umane in pericolo» ha proseguito Salvini, secondo il quale «è il solito modo ipocrita di affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri: si introduce un indulto mascherato. A questo punto sarebbe il caso di aprire un altro dibattito, quello sulla legalizzazione delle droghe. Ero e resto assolutamente contrario a ogni ipotesi antiproibizionista in tema di droghe, ma se ci fosse la legalizzazione almeno eviteremmo l’ipocrisia democristiana tipica di Renzi».
STUPRI IN INDIA. «In India, due ragazzine di 14 e 15 anni sono state prima violentate, e poi impiccate ad un albero. 7 persone sono state arrestate. Io sono culturalmente contro la pena di morte, ma per chi fa questo a dei bambini, la tentazione è grande...».
NUOVO CONGRESSO TRA POCHI MESI? Per adeguare lo Statuto alle nuove norme sul finanziamento dei partiti, il Movimento sta valutando l’ipotesi di convocare un congresso federale nei prossimi mesi. Lo si è discusso nel Consiglio federale di ieri in Via Bellerio, durante il quale sono statti analizzati i risultati delle elezioni di domenica scorsa in ciascuna nazione. In ogni caso, non verranno prese decisioni prima dei ballottaggi nei Comuni e il congresso, anche se convocato, non toccherà l’organigramma del Movimento.

dalla "Padania" del 31.5.14

 
 
 

Nei Comuni la carica dei 160 SINDACI eletti per la Lega Nord

Post n°1670 pubblicato il 30 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Ben 49 i borgomastri vittoriosi in tutte le province del Veneto, altri 25 in Piemonte. Molte le riconferme, ma ci sono anche 21 nuove “conquiste”

di A. A.

Una carica di ben 157 sindaci: è quella formata dai primi cittadini candidati dal Carroccio alle Comunali di domenica scorsa ed eletti al primo turno. Ieri abbiamo pubblicato l’elenco dei 73 sindaci che hanno vinto in Lombardia, oltre a quello dei 13 ancora in lizza nei ballottaggi dell’8 giugno: oggi completiamo l’elenco con i 49 sindaci eletti in tutte le sette province del Veneto, i 25 eletti in Piemonte (alla faccia delle note difficoltà del Movimento nella regione) ai quali si aggiungono i 5 eletti in Friuli-Venezia Giulia e gli altrettanti in Emilia.
Come già in Lombardia, molte le riconferme, sia dei sindaci leghisti uscenti sia dei loro successori, eletti sempre nelle file del Carroccio, laddove i sindaci uscenti avevano raggiunto i due mandati amministrativi e quindi non erano più ricandidabili. Il dato che emerge in tutto il Nord è che la buona amministrazione dei borgomastri leghisti è stata riconosciuta e premiata dai cittadini.
Ma la Lega ha anche conquistato molti Comuni dove prima non amministrava: è il caso, in Veneto, di Crocetta del Montello, Gaiarine e Pederobba nella Marca trevigiana, di Agna, Brugine, Terrassa e Casale di Scodosia nel Padovano, di Torrebelvicino nel Vicentino e di Stienta in provincia di Rovigo, non proprio una roccaforte del Movimento; in Emilia, di Caorso, nel Piacentino; in Piemonte, di Altavilla in provincia di Alessandria, di Coarzolo, Grana e Passirano Marmorito nell’Astigiano, di Andorno Micca nel Biellese, di Invie nel Cuneese, di Valstrona nel Cusio e di Crova nel Vercellese; e, in Friuli, di Corno di Rosazzo e Pagnacco in provincia di Udine e di Morsano al Tagliamento in quella di Pordenone.
L’elenco è imponente, ma potrebbe allungarsi dopo il voto-bis dell’8 giugno. In tema di ballottaggi, la Lega Nord di Modena chiede ai propri elettori di partecipare al ballottaggio e di dare la preferenza al candidato del Movimento 5 Stelle Marco Bortolotti. «Gli iscritti e i militanti del Carroccio - annuncia il segretario cittadino, Stefano Bellei - faranno propaganda attiva a favore di quel rinnovamento che da sempre auspichiamo».

dalla Padania del 29.5.14

 
 
 

COMUNALI, la Lega fa il pieno dalla LOMBARDIA all’EMILIA

Post n°1669 pubblicato il 28 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Sono 73 i centri conquistati dal Carroccio nella sua terra natìa. A Bondeno (Fe) l’uscente Fabbri rieletto con il 64,2% dei voti, candidati al ballottaggio in altre 13 città

di A. A.

La Lega fa il pieno di sindaci nei Comuni del Nord. Sono ben 73 i primi cittadini eletti nella sola Lombardia. Fra i Comuni con più di 15 mila abitanti, vittoria al primo turno di Alan Fabbri, sindaco uscente di Bondeno, in provincia di Ferrara. In altri tredici Comuni sopra i 15 mila abitanti, i candidati del Carroccio saranno impegnati nel ballottaggio, che si svolgerà nella sola giornata di domenica 8 giugno.
Molte le riconferme, a dimostrazione del buon lavoro svolto dai sindaci leghisti uscenti. A cominciare da Fabbri, capace di sbaragliare gli avversari con il 64,21 per cento dei voti: una percentuale superiore a quella ottenuta nella precedente tornata elettorale, quando aveva vinto con il 56,71%. Altro dato significativo, la lista di coalizione “E... avanti!” che lo ha sostenuto per il secondo mandato (e appoggiata da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’italia e dalla lista civica Unione di Centro) ha vinto anche nei seggi del Comune tradizionalmente di centrosinistra.
Sempre in Emilia, sono quattro i sindaci militanti eletti: Ivano Rocchetta a Castellarquato, Manuel Ghilardelli a Ziano, Roberta Battaglia a Caorso e Roberto Pasquali a Bobbio. «Un risultato eccezionale, la Lega Nord di Piacenza raddoppia i voti dell’anno scorso - commentano i Segretari della Lega Emilia, Fabio Rainieri e del Carroccio provinciale, Pietro Pisani -. Con il prezioso aiuto dei militanti, che ringraziamo, abbiamo ottenuto ottimi risultati. In altri Comuni il Carroccio ha appoggiato con successo esperienze civiche, ottenendo vittorie e ottimi riscontri».
Esprime soddisfazione anche il Segretario cittadino di Modena, Stefano Bellei. «Potevamo sperare in qualcosa di più? Certo, ma potevamo anche temere molto meno. In realtà - rileva Bellei - tanti leghisti si sono riavvicinati e adesso possiamo guardare al futuro con fiducia e ottimismo. L’obiettivo, marcare una forte inversione di tendenza rispetto alle Politiche, è stato pienamente centrato».

dalla "Padania" del 28.5.14

 
 
 

LEGA al quarto posto con PIÙ DEL 6% Plebiscito per SALVINI

Post n°1668 pubblicato il 27 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

A dispetto di “gufi” e sondaggi, il Carroccio recupera voti da Nord a Sud, sia nel centrodestra che fra i grillini

di Andrea Accorsi

Carroccio sopra il 6 per cento, in barba a “gufi” e sondaggi. Saranno cinque i parlamentari eletti nelle file del Movimento al Parlamento di Strasburgo. Un risultato che premia la “trasversalità” della Lega, sia in senso politico che geografico: la Segreteria di Salvini ha guadagnato consistenti quote di voti rispetto alle Politiche dell’anno scorso, recuperando ex elettori delusi, cattivandosi la simpatia di (ex) astensionisti e pescando sia nel centrodestra che fra i grillini.
Non solo. La campagna di primavera imperniata su euro e immigrati ha avuto successo in tutte le circoscrizioni. Se da un lato la Lega ha confermato gli “zoccoli duri” del Nord, ingrossandone le file rispetto a un anno fa, dall’altro ha conquistato un seggio al Centro e - sorpresa delle sorprese -ha pure calamitato voti al Sud e nelle Isole, dove ha battuto Italia dei valori e Scelta europea. Certo, le percentuali nelle regioni meridionali raggiungono al massimo l’1 per cento: ma si tratta di un risultato inedito, che apre prospettive inaspettate e ha contribuito a fare della Lega la quarta forza politica a livello nazionale.

L’ANALISI DELL’ISTITUTO CATTANEO DI BOLOGNA. L’istituto di ricerca politica “Cattaneo” di Bologna ha comparato i dati raccolti dalla Lega Nord alle Europee (6,16%) con quelli più recenti a livello nazionale, ovvero le Politiche del 2013, evidenziando una crescita in valori assoluti di oltre un quinto (+21,1%), pari a quasi trecentomila voti (+294.158).
«Trattandosi di un partito a forte connotazione geo-territoriale - osservano i ricercatori dell’istituto - le maggiori prestazioni si sono registrate nelle roccaforti dove maggiore era del resto stata l’emorragia di consensi nel 2013, in larga misura appannaggio del Movimento 5 stelle». Proprio nei confronti dei grillini, dunque, è iniziato un recupero di consensi che deve aver pesato sulla débacle di Grillo & C.

PREFERENZE, IL SEGRETARIO SENZA RIVALI. Eccezionale il risultato personale di Matteo Salvini: con 387.313 voti, il Segretario federale è stato il candidato più votato in assoluto in questa tornata. Altro dato significativo, Salvini ha raccolto preferenze in tutte le cinque circoscrizioni, dove era sempre candidato come capolista, ottenendo migliaia di voti anche al Sud, mentre il secondo candidato che ha ottenuto più preferenze, l’ex presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto (Fi), è stato votato da 275.299 elettori nella sola circoscrizione Sud.
Detto del primato di Salvini, nella circoscrizione Nord-Ovest è certo dell’elezione a Strasburgo il deputato Gianluca Buonanno, secondo, mentre spera di seguirlo Angelo Ciocca, terzo. Nella circoscrizione Nord-Est, è ancora Salvini a conquistare più preferenze insieme a Flavio Tosi; ma poiché il primo dovrebbe optare per il Nord-Ovest e il secondo restare sindaco di Verona, i loro seggi potrebbero andare agli eurodeputati uscenti Mara Bizzotto e Lorenzo Fontana. Se il Segretario dovesse optare - come pare - per la circoscrizione Nord-Ovest, risulterebbe confermato a Strasburgo anche Mario Borghezio, unico leghista eletto nella circoscrizione Centro in quello che è un altro risultato senza precedenti nella storia della Lega.

IL VOTO NELLE SINGOLE REGIONI. Analizzando i risultati del Carroccio regione per regione, il Movimento tiene in Lombardia, suo tradizionale feudo, dove porta a casa il 14,6% dei consensi, più del doppio rispetto al dato nazionale, che vede il Carroccio al 6,2%, e più di quanto ottenuto alle Politiche del 2013 (era al 12,9%).
Nella stessa regione, il Pd guidato da Matteo Renzi ha raggiunto il 40,32% dei voti, quasi il doppio (era al 21,4%) rispetto alle scorse Europee del 2009. Forza Italia si è fermata al 16,89% (il Pdl, nel 2009, aveva preso il 33,86% delle preferenze) mentre il Movimento 5 Stelle diventa il terzo partito, con il 15,7%. A Milano città, il Pd è il primo partito con il 44,95% dei voti, mentre la Lega Nord è al 7%. In provincia di Milano l’M5s è il secondo partito con il 16,8% davanti a Forza Italia, al 16,49%.
Anche in Veneto la Lega Nord è in netto recupero: partita dal 10,5% delle Politiche 2013, è arrivata ad un risultato percentuale addirittura superiore a quello lombardo (15,2%), che la proietta - ed è l’unica regione in cui questo avviene - al terzo posto assoluto, davanti anche a Forza Italia, che in Veneto non va al di là del 14,7%. Il Pd veneto manderà all’Europarlamento sei deputati: Alessandra Moretti, Flavio Zanonato, Cécile Kyenge, Paolo De Castro, Isabella De Monte e la svizzera Elena Schlein.
Nessun seggio a Nordest per la lista Ncd-Udc, né per la lista Tsipras. Un seggio invece è assicurato al tirolese Herbert Dorfmann di Bressanone (Bolzano), che ha raccolto 93.956 voti sotto l’egida della Südtiroler Volkspartei.
In Alto Adige il Carroccio ha riscosso il 6% tondo assieme ai Freiheitlichen di casa, mentre in Trentino è passato quasi al 9 %(8,98%) dal 6,22% delle provinciali elezioni dello scorso 27 ottobre.
Anche in Friuli-Venezia Giulia la Lega Nord risorge al quarto posto, salendo fino al 9,3 per cento. Ma alcuni dei risultati più sorprendenti, in positivo, si registrano a Nord-Ovest.
In Piemonte, tanto per cominciare, il Carroccio porta a casa un ottimo 7,6%, confermato nel voto amministrativo per il Consiglio regionale. E questo nonostante l’inopinata fine anticipata della Giunta Cota in Regione e la serie di defezioni interne al Movimento. Insomma, migliore dimostrazione del radicamento della Lega nel territorio non poteva esserci. Per inciso, nella stessa regione l’Ncd-Udc non ha raggiunto il quorum, registrando appena il 3,1% dei consensi.
Discorso simile in Liguria: anche qui, come nelle altre regioni padane (con l’eccezione, come visto, del Veneto), la Lega Nord è il quarto partito in regione, con oltre il 5,5% dei voti, a dispetto del terremoto provocato dagli scandali legati alla figura dell’ex tesoriere Francesco Belsito, iscritto a Genova.
Ma la rinascita della Lega passa anche dal Centro, dove ha superato il 2% dei voti, dal Sud e dalle Isole. In Puglia, ad esempio, pur nei decimali, sorprende lo 0,6% incassato, che raddoppia lo 0,3% preso nel 2009.
Anche in Sicilia e in Sardegna, pur non ottenendo seggi, la Lega Nord ha ottenuto quello che viene giudicato da tutti gli osservatori un buon risultato, arrivando a superare Idv e Scelta europea. In Sicilia, in particolare, il Carroccio ha conquistato quasi un punto percentuale, davanti a Italia dei valori con lo 0,8%, Scelta europea (0,65%) e pure Verdi-Green Europa (0,56%). Mentre Matteo Salvini ha ricevuto oltre diecimila preferenze, il triplo di quelle del Segretario nazionale di Idv, Ignazio Messina, che dal canto suo ha ottenuto poco più di tremila voti.

dalla Padania del 27.5.14

 
 
 

ZAIA: «L’Europa fallirà per colpa delle politiche sull’AGRICOLTURA»

Post n°1667 pubblicato il 24 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

«La soluzione non sono gli ogm, ma etichettatura e tracciabilità per difendere i consumatori da chi vuole fare soldi sulla loro pelle. Ma Bruxelles ce lo impedisce»

di Andrea Accorsi

L’Europa è destinata a fallire, a partire dalle scelte sbagliate fatte per l’agricoltura. È la convinzione del Governatore del Veneto, Luca Zaia, che in occasione del question time promosso dalla Coldiretti nazionale al maxi convegno di mercoledì a Fiera Milano ha ribadito le proprie posizioni, a cominciare dagli organismi geneticamente modificati.
«Se gli ogm fossero la soluzione di tutti i mali - si è chiesto Zaia nel corso del question time - perché i mais transgenici autorizzati in Europa rappresentano solo il 2 per cento delle coltivazioni del Vecchio Continente? La vera partita è che stiamo alimentando i bilanci delle multinazionali e costringeremo gli agricoltori ad esserne dipendenti. Obbligheremo gli agricoltori a piantare semi che non daranno vita a semi: è una tragedia, consegneremmo la nostra agricoltura a questi signori».
Nel suo intervento, il Governatore della Regione Veneto ha ricordato che «la nostra via è quella della difesa dell’identità produttiva, dei 4 mila prodotti tipici nazionali, è quella della difesa della storia dei nostri agricoltori e della nostra agricoltura. Siamo in una fase nella quale si discutono i budget per il primario e la loro destinazione: la “grande torta” da 21 miliardi da suddividere. Non è più una questione di quanto diamo ad ogni Regione - ha rimarcato - ma cominciamo a dire al tavolo delle trattative che chi non vive di agricoltura deve stare fuori dai finanziamenti per l’agricoltura. Penso che questa sia la vera sfida: che i finanziamenti per l’agricoltura siano dati agli agricoltori veri. Sono coloro che sudano, si spaccano la schiena. Vanno aiutati i tantissimi giovani che ancora crescono a due cifre e iniziano l’attività in questo settore».
Durante il suo intervento, più volte interrotto dagli applausi, Zaia ha poi accennato all’assurdità di alcuni controlli, come quelli che si riducono ad inseguimenti di pensionati e studenti durante le vendemmie. «Al di là delle grandi arrampicate circa decreti, i progetti di legge e tante altre belle cose - ha detto - magari basta qualche chiaro indirizzo. Le mie Ussl non entrano nelle aziende agricole a rompere le scatole».

Governatore Zaia, quanto ha dato fino ad oggi la Ue alla nostra agricoltura e quanto le è costata?

«Il bilancio è sempre negativo. Noi abbiamo le idee chiare, che ci permettono di affermare che abbiamo dato più di quanto abbiamo ricevuto. E poi, per noi l’Unione europea è un ufficio complicazione affari semplici. Mentre noi abbiamo a cuore la nostra agricoltura, quella mediterranea, gli Stati membri e le economie che impongono i loro interessi in Europa sono altre».

Si riferisce ai grandi Paesi dell’Europa continentale, Francia e Germania in testa?

«Non solo. Bruxelles difende i diritti e le istanze delle multinazionali. La prova è che la battaglia che ho portato avanti quando ero ministro per l’etichettatura e la tracciabilità degli alimenti è stata continuamente osteggiata. Di fatto, se uno Stato membro vuole imporre etichettatura e tracciabilità, viene bloccato, perché questa politica viene considerata una disparità di trattamento se un altro Paese, ad esempio la Germania, non fa lo stesso».

Lei insiste sull’obbligo di etichettare gli alimenti in modo da rendere trasparente ai consumatori l’intera filiera produttiva. Perché?

«Io ho partecipato ai blocchi al Brennero e ho visto che cosa entra in Italia. Ho disposto controlli e sequestri. Ma l’Europa chiude occhi e orecchie. L’etichettatura e la tracciabilità sono la soluzione per tutto. La Ue dovrebbe estenderle a tutti i prodotti per far sapere ai consumatori che cosa comprano. Per farlo, basterebbe una legge per difenderci da chi vuole fare soldi sulla pelle dei cittadini, con un costo sociale altissimo».

Invece Bruxelles non fa nulla. Con quali conseguenze?

«O l’Unione europea si avvicina al sistema dell’agricoltura vera e abbandona la dimensione continentale dei Paesi del Nord a favore dei presìdi, delle produzioni tipiche e di quelle legate al turismo, o è fallita. Sono convinto che l’Europa fallirà proprio con la sua politica agricola».

dalla Padania del 23.5.14

 
 
 

Referendum della Lega a 400 mila firme

Post n°1666 pubblicato il 24 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Salvini: «Ci siamo quasi, via le leggi Fornero e Merlin»

di A. A.

Il traguardo è vicino. Proprio per questo è fondamentale non mollare proprio adesso, ma stringere i tempi. Obiettivo: portare gli italiani a votare tutti e sei i referendum promossi dalla Lega.
«Siamo a oltre 400 mila firme raccolte per cancellare le leggi Fornero e Merlin, ci siamo quasi! - scrive Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook - Abbiamo pochi giorni per arrivare a 500 mila. Potete firmare in tutti i Comuni italiani. Chiamate lo 02 66234234 per informazioni. E in ogni caso, grazie a tutti voi!».
A poco più della metà del tempo disponibile per raccogliere la valanga di firme necessarie per validare i referendum, il più è fatto. Merito delle migliaia di gazebo collocati nelle piazze del Nord e del lavoro di centinaia di sezioni del Movimento. Ma anche della popolarità dei quesiti, che si sono dimostrati capaci di unire - almeno su alcuni - simpatizzanti di destra e di sinistra, oltre ai leghisti, come pure di portare a firmare cittadini del Nord, del Centro e del Sud.
Prova ne siano le tante telefonate che arrivano dal Centro-Sud, dove non sono presenti sezioni del Carroccio; i 232 Comuni delle stesse aree che hanno esaurito i moduli a disposizione e ne hanno richiesti altri (il primo a rispedire tutti i moduli compilati è stato San Bartolomeo in Galdo, in provincia di Benevento, il 4 aprile); le centinaia di firme raccolte in alcuni centri del Meridione: solo contro la Fornero, 300 a Catania (senza contare i decentramenti), 550 a Bari, tra le 600 e le 700 a Palermo.
Per i primi cinque referendum (abolizione delle leggi Fornero, Merlin, Mancino, delle prefetture e dei concorsi pubblici per stranieri extracomunitari) le firme mancanti dovranno essere raccolte entro la fine di giugno. Per depositarle in tempo in Cassazione, comunque, il comitato promotore conta di ritirarle con un certo anticipo. Per il sesto referendum, che chiede di abolire la legge che ha cancellato il reato di clandestinità, i termini sono spostati in avanti di oltre un mese, dal momento che la raccolta firme è iniziata appena due settimane fa: c’è tempo, dunque, fino ai primi di agosto. «Anche se partito per ultimo e da pochi giorni, sta raccogliendo molte firme - fanno sapere dal comitato promotore di Via Bellerio -. Il tema immigrazione, poi, è molto sentito in questo periodo. Siamo soddisfatti perché la Lega ha dimostrato di fare proposte concrete sui problemi più sentiti dai cittadini».
A esercitare il maggiore richiamo sembra siano le proposte di abolire la riforma Fornero su pensioni e lavoro e la legge sulla prostituzione. «Ma poi, quando vengono a firmare nei gazebo e nei banchetti, firmano per tutti i quesiti - dicono ancora al comitato promotore -. Sulla Fornero molti firmerebbero anche due, tre, quattro volte perché l’ex ministro ha creato problemi davvero pesanti per la gente comune».
La campagna elettorale non ha fermato l’opera di raccolta delle sottoscrizioni, che ha riscosso particolare favore nei mercati. «La gente legge manifesti e volantini e non dobbiamo nemmeno fermarla: vengono direttamente a firmare. Non ci fermeremo neppure domenica: la macchina organizzativa va avanti, siamo sulla buona strada e vogliamo assolutamente raggiungere l’obbiettivo per tutti i sei quesiti».

dalla "Padania" del 23.5.14

 
 
 

Boom di acquisti per i cibi salutistici

Post n°1665 pubblicato il 22 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Bibite al mais nero e al siero di latte, formaggi e salumi per “intolleranti”

di A. A.

Il cibo Made in Italy fa bene. Non solo al palato, allo stomaco e all’economia, ma anche alla salute. Una delle nuove frontiere anticrisi è rappresentata dai cibi salutistici: dal frullato di aloe alla bibita energetica a base di mais nero, dai formaggi senza lattosio per gli intolleranti al latte all’olio di nocciole per il benessere della pelle, si moltiplicano le innovazioni nell’ambito dei prodotti alimentari legati al benessere psicofisico. Prodotti che rappresentano il segmento più dinamico del mercato alimentare, con un aumento in volume degli acquisti del 17,3 per cento in un anno, in netta controtendenza rispetto al calo generalizzato dei consumi dovuto alla crisi.
Così, mentre le industrie puntano su integratori che concentrano vitamine e sali minerali in scatole di pillole, il mondo agricolo punta sui prodotti della terra che hanno naturali proprietà energetiche o che sono adatti per gli intolleranti al lattosio o al glutine. Coldiretti ha presentato alcune di queste idee innovative nel maxi convegno di ieri a Fiera Milano, anticipando così quella che si annuncia come una delle “vetrine” più interessanti di Expo.
Dai chicchi dell’antico mais Corvino - le cui proprietà erano già conosciute dagli Inca e dai Maya - si ricava una bibita energetica e dissetante, mentre una particolare varietà di pomodori non ogm permette di avere salsa e succo di pomodoro con concentrazioni di licopene, ottimo antiossidante, superiore a quella di altri prodotti.
Ancora, dal latte delle montagne alpine si ricava una bevanda a base di siero che è un reintegratore naturale conosciuto fin dall’antichità, ricco di sali minerali e vitamine. E visto che sta aumentando l’incidenza delle intolleranze alimentari, ecco i formaggi senza lattosio e salumi e altri prodotti senza glutine adatti per chi soffre di celiachia, problema che in Italia riguarda una popolazione potenziale di mezzo milione di persone. Infine, contro lo stress della vita moderna c’è chi produce frullati energizzanti con le piante di aloe che coltiva in azienda, chi prepara mix di erbe officinali per tisane depurative o confeziona light snack della salute con mele e fragole dei propri frutteti, fonte naturale di folati, potassio e fibra, ricchi di vitamina C e di flavonoidi ad azione antiossidante e anti infiammatoria. Tutte cose buone, sane. E nostrane.

dalla Padania del 22.5.14

 
 
 

Vini senza uva e falsi prosciutti Quante schifezze in vendita

Post n°1664 pubblicato il 22 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

di A. A.

Si comincia con una bella fetta di formaggio senza latte, per passare a una bistecca di carne annacquata. Il tutto innaffiato da vino senza uva. E per finire, cioccolato senza cacao e miele contaminato dal polline biotech senza nessuna indicazione in etichetta. In questo menu degli orrori sono comprese solo alcune delle novità permesse dalla Ue e in commercio anche nel nostro Paese, che non si può opporre alle regole europee. È quanto denuncia la Coldiretti, che per il maxi raduno di ieri a Milano ha apparecchiato una esposizione di indicibili schifezze dall’efficace titolo “Con trucchi ed inganni l’Unione europea apparecchia le tavole degli italiani”.
«Dall’Unione europea - denuncia il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo - è venuto negli anni un via libera ad allucinanti novità nel piatto, senza dimenticare le alchimie negli ingredienti che hanno snaturato anche gli alimenti più comuni». Di fatto, “grazie” a Bruxelles «si è verificato un appiattimento verso il basso delle normative per dare spazio a quei Paesi che non possono contare su una vera agricoltura e puntano su trucchi, espedienti e artifici della trasformazione industriale per poter essere presenti sul mercato del cibo». Così, anche nella patria del mangiar bene si vende carne che contiene acqua fino al 5% anche se non indicata, due prosciutti su tre sono stranieri (ma non si vede) e le importazioni dei cosiddetti “similgrana” sono raddoppiate in dieci anni. Non basta: l’Italia è il maggior importatore mondiale di olio di oliva. Paradossi, truffe e adulterazioni decisamente indigesti.

dalla "Padania" del 22.5.14

 
 
 

Sforna solo TRUFFE e danni: in tavola Europa DA BUTTARE

Post n°1663 pubblicato il 22 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Affollato convegno di Coldiretti punta il dito sulle politiche comunitarie, letali per i nostri produttori

di Andrea Accorsi

Butta via i piatti tipici, apre le porte ad alimenti contraffatti e adulterati, minaccia di togliere le date di scadenza sui cibi. E infligge ai produttori norme vessatorie e cervellotiche. È l’Europa nel piatto degli italiani, titolo e argomento del maxi convegno promosso a Milano da Coldiretti (almeno diecimila i convenuti dalle regioni padane) che farà poi tappa a Firenze e a Napoli. Un “assaggio” dell’Expo che tra un anno coinvolgerà milioni di persone di tutto il mondo sul tema dell’alimentazione. Ma anche un dito puntato contro le istituzioni comunitarie, proprio alla vigilia del voto europeo. Le accuse mosse da Coldiretti e dal suo presidente nazionale, Roberto Moncalvo, sono chiare e precise. Ad ascoltarle, fra gli altri, il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina e i Governatori di Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Tutti concordi che così non si può andare avanti: ne va della nostra salute, della nostra economia, del futuro dei nostri territori.
SCURE UE SU PAJATA E CANNOLICCHI. Addio ai piatti tipici tradizionali, dalla pajata all’ossobuco alla finanziera alla piemontese, spazzati via dai vincoli sanitari europei adottati nel 2001 per far fronte all’emergenza mucca pazza e tuttora mantenuti, nonostante il giudizio contrario dell’Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie). Ma possiamo dire addio anche ai cannolicchi Made in Italy, a causa del divieto introdotto nel 2010 di pesca-raccolta dei molluschi a meno di 0,3 miglia marine dalla battigia, cioè dove si concentra il 70 per cento delle vongole e il 100% di telline e cannolicchi. Per contro, nessuna misura è stata adottata dalla Ue per impedire che la carne o i formaggi derivanti da animali clonati o delle loro progenie arrivino in tavola con le importazioni da Paesi come Canada, Argentina, Brasile, Usa dove tale pratica è diffusa da anni.
Ma la cucina di Bruxelles ha sfornato altre contraddizioni. Una norma comunitaria obbliga a indicare la provenienza della carne bovina, non di quella suina. Stesso obbligo per l’ortofrutta ma non per quella trasformata (è il caso dei succhi), per uova e miele ma non per formaggi, latte, salumi e pasta.
GLI ITALIANI BOCCIANO LE NORME DI BRUXELLES. Naturale che, secondo una indagine Coldiretti-Ixè, per il 36% degli italiani le norme varate dall’Unione hanno peggiorato l’alimentazione e il cibo servito in tavola. A peggiorare la credibilità della Ue hanno contribuito truffe e inganni nel settore alimentare, che si sono moltiplicati durante la crisi. Tanti i casi, come il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, l’olio d’oliva dalla Spagna o i prosciutti (due su tre) provenienti da altri Paesi ma spacciati per Made in Italy. Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri (ma senza indicazione della provenienza), come la metà delle mozzarelle, mentre oltre un terzo della pasta è ottenuta da grano non coltivato in Italia, sempre all’insaputa dei consumatori.
Sul mercato mondiale è diffuso il commercio di surrogati, sottoprodotti e aromi artificiali per nascondere la bassa qualità degli alimenti. Nel 2013 gli allarmi alimentari in Italia sono aumentati del 14% rispetto al 2007, anno in cui è iniziata la crisi, con 514 notifiche sulla sicurezza di cibi e bevande potenzialmente dannosi per la salute.
EPPUR SI MUOVE. Ma qualcosa sta finalmente scambiando. Dopo le proteste degli agricoltori al Brennero, ad esempio, saranno resi pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare.
Oggi contiene materie prime straniere il 33% dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy. «Come Regione Lombardia - ha rimarcato Maroni a proposito della contraffazione alimentare - abbiamo messo il contrasto a questo fenomeno al centro del nostro tour di presentazione di Expo in giro per il mondo. Purtroppo - ha aggiunto - ci sono altre cose che l’Ue non fa o fa male, come la direttiva nitrati che, se venisse applicata così com’è, porterebbe alla chiusura di molte aziende agricole lombarde». A proposito del dibattito sulle date di scadenza, che l’Europa vorrebbe togliere su alcuni prodotti, Maroni ha ricordato che sulla materia «l’Ue è condizionata dai Paesi del Nord Europa, come la Germania». Dal canto suo, Zaia è tornato a cavalcare un suo vecchio cavallo di battaglia, dai tempi di quand’era ministro: «Se gli organismi geneticamente modificati fossero la soluzione di tutti i mali, perché i mais transgenici autorizzati in Europa rappresentano solo il 2% delle coltivazioni? La vera partita - ha ribadito - è che stiamo alimentando i bilanci delle multinazionali e costringeremo gli agricoltori ad esserne dipendenti. Obbligheremo gli agricoltori a piantare semi che non daranno vita a semi: una tragedia».

dalla Padania del 22.5.14

 
 
 

Una legge disastrosa DA CANCELLARE il prima possibile

Post n°1662 pubblicato il 21 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Fra le tante vittime le donne, i giovani e gli esodati. Spostare l’età pensionabile ha bloccato il naturale turn-over fra generazioni; senza contratti a termine, migliaia di posti in meno

di A. A.

Di tutti i (sedicenti) tecnici, ossia esperti, che si sono susseguiti negli ultimi governi, Elsa Fornero è stata certamente la peggiore. Durante il suo mandato di ministro del Lavoro per il governo Monti, l’economista di San Carlo Canavese non ne ha azzeccata una. In compenso, ha procurato danni colossali al Paese e creato dal nulla problemi inediti, destinati a trascinarsi per lungo tempo.
Con i suoi modi altezzosi e accademici (nel senso snobistico del termine), la Fornero non ha mai saputo conquistarsi neppure un briciolo di simpatia, né fra i media né fra i cittadini. Mostrandosi ora impacciata, ora imbarazzata fino alle lacrime nell’annunciare i suoi provvedimenti, è apparsa il classico pesce fuor d’acqua. L’unico suo precedente amministrativo, del resto, era un mandato di consigliere comunale a Torino, negli anni Novanta. Insomma, era la classica sprovveduta, tutta studi e teoria, che qualunque persona di buonsenso si augura di non vedere mai issata per assenza di meriti sul ponte di comando. Figuriamoci di un settore delicato come quello dell’occupazione.
Per rimettere a posto le cose dopo il suo passaggio al ministero del Lavoro ci vorranno anni. Prima tappa, il referendum promosso dalla Lega per cancellare la sua sciagurata riforma delle pensioni, che fra gli effetti indesiderati ha provocato il fenomeno degli esodati. Un macroscopico errore di calcolo ha gettato nelle pesti dall’oggi al domani ben 325 mila lavoratori con le relative famiglie, lasciate senza più un centesimo di reddito. Dopo aver smesso di lavorare in anticipo, come li aveva invitati a fare il governo, prima di poter ricevere la pensione aspetteranno anni. Di che cosa camperanno fino ad allora, non si sa. E di fronte a una simile prospettiva, più d’uno si è tolto la vita.
Secondo i consulenti del lavoro, l’errore sugli esodati ci costerà 12 miliardi di euro. Ma quando l’Inps le ha presentato il conto, la Fornero, anziché fare ammenda (non parliamo neppure di rimediare, almeno in parte) è andata su tutte le furie e ha chiesto la testa di chi, quel conto, gliel’aveva presentato.
Sono rimaste un ricordo indelebile le lacrime della ministra quando annunciò il pesante intervento sulle pensioni di anzianità, cancellate e sostituite da nuovi criteri che hanno sensibilmente spostato in avanti i termini minimi di età per accedervi. Ma l’innalzamento dell’età pensionabile, se da un lato ha reso più difficile l’uscita dal mondo del lavoro, dall’altro ha reso ancora più complicato accedervi. Com’era facilmente prevedibile, far lavorare più a lungo le persone già occupate ha bloccato il naturale turn-over che consente ai giovani di rimpiazzare quanti accedono alla pensione. Risultato: una disoccupazione giovanile da record, ormai vicina al 43%. E il combinato della riforma con la perdurante crisi economica non può che peggiorare ulteriormente le cose.
La riforma Fornero delle pensioni inoltre danneggia le donne, dal momento che aumenta anche per loro l’età pensionabile, ma senza considerare il carico di lavoro familiare e sociale che da sempre le donne si assumono. Ancora, non affronta il tema dei lavori usuranti e fa ricadere i costi della crisi sui pensionati, in quanto categoria “quantificabile”.
Non contenta, dopo aver tentato di tutto per stracciare l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, la Fornero ha fatto il bis con la riforma del lavoro. Risultato: un brusco calo dei contratti a tempo determinato (-16,2 per cento), di apprendistato e inserimento (-14,5%), di quelli intermittenti e a progetto (-18,9%) e un tracollo del lavoro parasubordinato (-33,4%). Per contro, i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono aumentati nella misura dell’1,8%. In sostanza, la riforma ha bruciato migliaia di posti di lavoro.
Anche in questo caso, non occorreva un genio per intuire che sostituire i contratti a termine con quelli “a vita” avrebbe spinto i datori di lavoro a non assumere più nessuno, o quasi. Come puntualmente avvenuto.

dalla "Padania" del 20.5.14

 
 
 

Salvini a casa Fornero «Via la riforma rovina di milioni di cittadini»

Post n°1661 pubblicato il 21 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Il tour in camper del Segretario della Lega fa tappa nel Canavese: «Cancelleremo la sua legge infame e la manderemo in esilio su un’isola deserta. Il rinvio della Tasi? Un’altra follia italiana, il governo  impone nuove tasse e poi non sa neppure farle pagare»

di Andrea Accorsi

L’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero finisce sotto assedio. Merito del tour elettorale in camper di Salvini, che ieri pomeriggio ha fatto tappa a San Carlo Canavese (To) sotto la casa dell’autrice della riforma che porta il suo nome, e che la Lega non vede l’ora di stracciare. «Peccato, lei non era in casa - ironizza Salvini -altrimenti l’avremmo fatta piangere! Raccoglieremo le firme per cancellare la sua legge infame: verrai spazzata via, esiliata su un’isola deserta! E voi avete già firmato, nel vostro Comune, il referendum per cancellare questa maledetta legge?».
Accompagnato dal Governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota, e da alcuni militanti del Carroccio, Matteo Salvini ha raggiunto la casa dell’ex ministro, dov’è stato affisso il manifesto della Lega che la ritrae in lacrime con la scritta “Cancelliamola con una firma”. «Siamo riuniti davanti alla casa di chi con una sola riforma è riuscita a rovinare milioni di italiani - ha detto il Segretario federale mentre i militanti intonavano “piangi per noi Fornero” e deponevano pezzi di cipolla davanti al cancello dell’abitazione -. Siamo qui per poter cancellare con un tratto di penna una riforma iniqua e ingiusta che ha fatto piangere tanti italiani e creato per la prima volta la figura dell’esodato. Ci sono ancora quindici giorni di tempo per raggiungere le 500 mila firme per fare un referendum di giustizia, per questo chiediamo l’aiuto di San Carlo Canavese, del Piemonte e dell’Italia intera».
Spostando lo sguardo all’attualità politica, Salvini ha detto di non vedere «in giro né pazzi né Hitler, ogni voto ha la sua dignità e io non sono tra quelli che dicono che chi vota Grillo è un cretino»: chiaro il riferimento alle ultime uscite del leader Cinque Stelle. «Rispetto ogni voto - ha rimarcato Salvini - e quello che non mi piace di Renzi, Berlusconi e Grillo è che passano i giorni ad insultarsi invece di fare proposte quando insultarsi non serve a nulla. La Lega, invece, ha le sue proposte e le porta avanti. Chi vota Lega il 25 maggio fa una scelta precisa: fuori dalla gabbia euro subito, fuori da una moneta sbagliata che ha massacrato l’economia italiana per tornare a essere competitivi con una moneta più italiana e meno tedesca che permetta di tornare a vendere, a produrre, a creare posti di lavoro. Su questo, per esempio, Grillo ha fatto retromarcia». Quanto all’ipotesi di rinvio del pagamento della Tasi, per il Segretario del Carroccio «fa parte delle follie italiane. Il governo impone nuove tasse e poi non sa neppure farle pagare. Se così sarà, qualcuno dovrà dimettersi perché certo ci sarà un responsabile».
Poi, tra una diretta tv e l’altra, Salvini trova modo di lanciare una frecciata al leader di Sel. «Sentite Vendola - posta sul web -: “I migranti non sono un problema ma una risorsa, ho visto meravigliosi paesini spopolati in Calabria ripopolati dai migranti”. Roba da matti. Se ti piacciono tanto, invitali a casa tua e fagli ripopolare il tuo salotto! Con la Lega, prima la nostra gente».

dalla Padania del 20.5.14

 
 
 

Lavoro e immigrati: Salvini tocca con mano le emergenze delle regioni padane

Post n°1660 pubblicato il 19 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Il tour in camper del Segretario leghista fa tappa nel Piacentino alla Sandvik, che rischia la chiusura, e all’Hotel Vip, dove alloggiano 70 clandestini: «Generosità  o follia?»

di A. A.

Lavoro e immigrati: sono le due emergenze con le quali continua a confrontarsi Matteo Salvini nel corso del suo tour elettorale in camper.
Ieri, tappe nella Bassa Lombarda e in Emilia. Con il primo pensiero ancora rivolto al faccia a faccia televisivo della sera precedente con l’ex ministro Cécile Kyenge su La7.
«Gran finale: ho regalato alla Kyenge un libro della mitica Oriana Fallaci e un cd di Davide Van de Sfroos - ricorda Salvini -. Io amo le differenze, odio l’Europa che invece vuole cancellare economie, lingue, identità, Popoli. Con la Lega, sempre, a testa alta! Grazie a tutti voi Amici per la partecipazione».
Poi, via in camper, a toccare con mano problemi aspettative bisogni speranza della gente. Fuori dai salotti tv, lontano dal web, dritto nelle piazze e nelle aziende in crisi. Prima tappa della giornata, Casalpusterlengo, nel Lodigiano. Ad accoglierlo sul palco in piazza del Popolo, una folla di persone.
«Sarebbe bello - posta il Segretario - che tutti i politici italiani che si occupano così tanto degli stranieri, si ricordassero anche dei marò, soldati abbandonati in terra straniera». Già, gli stranieri. Sempre in cima alle agende di certi partiti, sempre in testa a certi politici e intellettuali. O pseudo tali.
«Scrive il signor Saviano sul suo profilo FB “chiedo scusa perché appartengo a un Paese razzista... mi vergogno che la Lega Nord e i suoi alleati possano ancora permettersi di parlare di immigrazione, dopo tanto dolore”. Razzisti sono coloro che illudono, e portano a morire, migliaia di persone. Io - contrattacca Salvini - mi vergogno dei buonisti a spese altrui».
A proposito di spese. «La demenziale operazione “Mare Nostrum” è riuscita finalmente ad espellere qualcuno: i deputati della Lega! Che stamane, alla Camera, hanno protestato esponendo i cartelli CLANDESTINO È REATO. Ecco i numeri folli degli ultimi 4 mesi: incremento dei clandestini dell’823%, + 30 mila immigrati in 4 mesi, 9,3 milioni di euro di soldi pubblici spesi ogni mese. Noi non molliamo, i confini li difenderemo noi. Lega, unica opposizione all’invasione!».
E l’invasione la va a toccare con mano a San Polo di Podenzano, in provincia di Piacenza, dove all’Hotel Vip alloggiano 70 immigrati sbarcati in Italia grazie al provvidenziale passaggio “offerto” dalla Marina militare. «3 stelle, vicino al centro, sala tivù, servizio in camera. Benvenuti all’Hotel Vip. Ospita da giorni una settantina di clandestini. A spese dei disoccupati e pensionati italiani. Generosità, oppure follia?».
Prima del comodo resort che accoglie i clandestini, Salvini si è recato fra i dipendenti della Sandvik di Podenzano che rischiano il posto perché l’azienda vuole delocalizzare l’attività all’estero. Poche settimane fa, ai 57 operai della ditta è stata annunciata la chiusura della sede locale.
«Chi si ferma è perduto! Emilia, - è tornato a esortare Salvini - esenzione fiscale per alluvionati e terremotati, subito».
Anche nel Piacentino il Segretario ha presentato il sesto referendum appena depositato dal Carroccio, per la reintroduzione del reato di immigrazione clandestina, abrogato dal governo Renzi. In serata, comizio in piazza Garibaldi a Sassuolo e cena rigorosamente emiliana. Oggi il tour proseguirà in Romagna.

dalla "Padania" del 17.5.14

 
 
 

Salvini a Trieste: «Lo IUS SOLI? Un SUICIDIO»

Post n°1659 pubblicato il 15 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

«L’integrazione arriva col tempo, non stiamo regalando biglietti del luna park. Peccato che il Consiglio regionale si preoccupi più degli stranieri che dei friulani»

di Andrea Accorsi

Gli immigrati piombano sulla campagna elettorale. Non bastassero i naufragi nel Canale di Sicilia e i continui sbarchi sulle nostre coste, “complice” la Marina militare impegnata nell’operazione Mare Nostrum, ci si è messo anche il Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, che ha votato una mozione per impegnare la Giunta a fare pressione a Roma per estendere la cittadinanza italiana a chi è nato nella Penisola.
Proprio a Trieste ha fatto tappa ieri il tour elettorale in camper di Matteo Salvini, che alla mozione ha risposto «come il professor Sartori dal Corriere della Sera: fesserie, un suicidio. Difendiamo i confini - ha esortato il Segretario federale del Carroccio -. L’integrazione si fa con gli anni, con il rispetto, con la conoscenza reciproca, non per regalo, non stiamo regalando biglietti del luna park. Spiace che il Consiglio regionale del Friuli, con tutte le aziende in difficoltà che ci sono, si preoccupi degli stranieri più che dei friulani».
«RENZI, ALFANO E GRILLO COMPLICI DEI DISASTRI IN MARE». Sul ministro dell’Interno che se l’è presa in maniera scomposta con l’Europa, Salvini commenta: «Alfano scopre l’acqua calda, si dovrebbe dimettere. L’operazione Mare Nostrum, la Lega chiede venga sospesa subito, perché danneggia gli italiani e fa morire anche questi disperati in mezzo al Mediterraneo». La soluzione? «Tornare a reinserire il reato di immigrazione clandestina. Io chiedo le firme di tantissimi triestini, friulani e giuliani, che vadano nei loro Comuni perché se arriviamo a 500 mila firme, torniamo un Paese civile e reinseriamo il reato di immigrazione clandestina e spediamo in Africa i soldi che con Mare Nostrum stiamo sbattendo via».
Quanto al premier, attacca Salvini, «è complice di queste morti. Renzi le ha sulla coscienza, perché l’operazione Mare Nostrum e la cancellazione del reato di immigrazione clandestina significano complicità in questa strage e quindi mi aspetto che venga a firmare il nostro referendum. Che si aspetti qualcosa dall’Europa è follia». Ma il Segretario punta il dito anche sui grillini.
«Il Movimento 5 Stelle - rileva - chiede le dimissioni di Alfano. Ridicoli. Prima cancellate il reato di immigrazione clandestina, poi piangete. Se avete una faccia, andate nei Comuni a firmare il referendum della Lega! Renzi, Alfano e l’Europa litigano sui clandestini. Per me sono tutti ugualmente complici del disastro e colpevoli delle morti. Fermare le partenze e gli sbarchi subito, unica soluzione! Perché solo la Lega si batte per questo? Qualcuno ci guadagna sulla pelle degli immigrati, e degli italiani?».
«ATTENTI, AUTONOMIE A RISCHIO». Al suo arrivo nel capoluogo giuliano, Salvini ha postato sul web: «In piazza con la Lega a Trieste, per dire no alla proposta di Pd e M5Stelle di regalare la cittadinanza a chiunque nasce». Poi, guardando alle prospettive del territorio che lo ospitava, il Segretario ha osservato come la specialità del Friuli-Venezia Giulia «è a rischio. Io sono qua anche per difendere la specialità della Regione, così come ero lunedì in Trentino, perché Renzi lo ha detto: abbiamo bisogno di quattrini e questi quattrini li veniamo a prendere a Udine, a Trieste, a Trento e a Bolzano, vi portiamo via i soldi e le competenze. Quindi se rimarremo gli unici, come Lega, saremo gli ultimi e gli unici difensori della specialità, perché noi vogliamo che tutti gli altri stiano meglio, non che si stia peggio a Trieste o a Trento».
Parlando sempre a Trieste con i giornalisti di consultazioni elettorali, il Segretario della Lega ha pronosticato che la sinistra al governo sia in Friuli che nella sua Milano durerà poco. «In passato è stato difficile per la Lega - ha ammesso - non solo in Friuli, ma a Torino, a Genova e dappertutto. Abbiamo cambiato tutto e siamo tornati a correre, i sondaggi ci stanno premiando. Se noi votassimo per le politiche, in questo momento - ha proseguito Salvini - non ci alleeremmo con nessuno, perché anche Berlusconi non ha fatto niente per arginare il governo Monti e il governo Letta, quindi meglio soli che male accompagnati. Certo, lascio giudicare ai friulani questo primo anno di Giunta Serracchiani che ha vinto per dei meriti nostri più che per meriti altrui, come Pisapia a Milano, ma dura poco. Dura poco la sinistra in Friuli e dura poco la sinistra a Milano», ha concluso.

dalla Padania del 14.5.14

 
 
 

Il CAMPER TOUR passa a Nord-Est «Avanti per il lavoro»

Post n°1658 pubblicato il 15 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Il Segretario federale del Carroccio su Expo: «La sinistra che fa la morale aveva un “ladro” in casa. Come Lega andiamo a testa alta, anzi con l’aspirapolvere. Grillo? Bravo solo a smontare»

di A. A.

Seconda giornata di tour elettorale in camper per Matteo Salvini, che ieri ha toccato il Nord-Est. «Che splendida terra il Friuli!» si è lasciato “scappare” sul web. Ben altre parole ha riservato il Segretario all’attualità politica, dalla visita del premier a Milano agli avversari politici, Grillo e Pd in testa.
«Renzi sull’Expo: “Lo Stato è più forte dei ladri”. E pensare che uno dei “ladri” Renzi ce l’aveva in casa...». Il riferimento di Salvini è ovviamente a quel “compagno G” già finito vent’anni fa nella polvere dell’inchiesta Mani Pulite.
«Il “compagno” Primo Greganti, quello di Tangentopoli ora ri-arrestato per la vicenda Expo, nel 2012 e 2013 era iscritto al Pd di Torino, ed ha anche partecipato alla campagna elettorale per Chiamparino. E poi è la sinistra a far la morale a tutti... Ma per piacere!» ironizza Salvini. Che torna quindi sulla visita milanese del presidente del Consiglio.
«Renzi, in visita in una scuola di Milano, ha parlato con un bambino di nome Mohamed e gli ha promesso che sarà più facile per loro ottenere la cittadinanza italiana. Buffone! Vai a parlare con il figlio di un esodato italiano, e promettigli che il papà tornerà a lavorare».
Quanto all’osservazione di Silvio Berlusconi secondo cui nella bufera giudiziaria che ha investito gli appalti per l’Expo 2015 ci sarebbe molta «aria fritta», Salvini commenta: «Non lo so, ma so che c’è l’ex cassiere del Partito comunista ancora iscritto al Pd, c’è un ex parlamentare del Pdl, un dirigente del nuovo centrodestra: quindi mi sembrano purtroppo ben assortiti sia a destra che a sinistra. Come Lega - aggiunge - andiamo in giro a testa alta, anzi con l’aspirapolvere perché l’Expo significa lavoro e non può essere danneggiata da queste persone».
Sulla nomina quale responsabile dell’anticorruzione del magistrato Raffaele Cantone, che Beppe Grillo giudica inutile, «secondo Grillo non serve mai niente, non serve neanche uscire dall’euro, non serviva il reato di immigrazione clandestina. Grillo è bravo a smontare ma non a ricostruire. Secondo me, un magistrato in più a controllare che sia tutto pulito male non fa sicuramente».
Infine, ai giornalisti che a Trieste gli chiedevano se un eventuale forte astensionismo alle Europee non rischi di far vincere il Movimento 5 Stelle, Salvini ha replicato: «Io mi occupo di Lega, non litigo con gli altri. Noi abbiamo delle proposte forti, come stop all’immigrazione. Abbiamo alleanze forti con Marine Le Pen, quindi chi vota Lega vota Le Pen, vota un’alleanza che porterà a Bruxelles duecento persone per salvare il lavoro. Io sto girando tutto il Nord e tutta Italia per il lavoro: qua ci sono fabbriche che stanno chiudendo e che dovrebbero continuare a lavorare con una moneta più giusta».

dalla "Padania" del 14.5.14

 
 
 

VIA al tour in camper in piazze e aziende del Nord che ci CREDE

Post n°1657 pubblicato il 13 Maggio 2014 da accorsiferro
 
Foto di accorsiferro

Basta euro e clandestini, più autonomia e posti di lavoro. Salvini  in viaggio verso le Europee con le idee chiare: «Meglio populisti che fessi». Su Berlusconi: «In questo momento poco da dividere con lui»

di Andrea Accorsi

Viaggio nella Padania che lavora (quando può), che stringe la cinghia e non smette di guardare con fiducia al futuro. Un futuro fuori dall’euro e con maggiore autonomia, senza clandestini e più sicuro. La campagna elettorale di Matteo Salvini per le Europee prende il camper: una decina di tappe al giorno, in piazze e aziende del territorio, per incontrare cittadini e amministratori, operai e imprenditori. In programma presìdi in zone “calde” e inaugurazioni di sezioni della Lega, incontri pubblici e presentazioni di candidati sindaci, tra un aperitivo in piazza e un gazebo al mercato. Ma anche qualche incursione a casa dei “nemici”.
Appena concluso il Basta Euro Tour con l’ultima tappa a Roma, il Segretario federale è partito da Milano, da Piazza della Scala, per un itinerario zeppo di appuntamenti e ancora all’insegna del “basta euro”. «Meglio populisti che fessi -ha ripetuto intervenendo all’ultima tappa del Basta Euro Tour, domenica mattina a Roma -. Uscire dall’euro comporta rischi? Certo, ma tra la morte certa e qualche rischio, tra la nave che affonda e la scialuppa, meglio la seconda. Se Renzi e Grillo vogliono stare larghi sulla poltrona, fatti loro. Ma la nave sta affondando. Il nemico non è Renzi o Grillo, ma la rassegnazione, il “tanto non cambia niente”».
Concetti ribaditi ieri ad Agorà, su Rai3. «Ventidue anni fa uscimmo dal monetone unico europeo, lo Sme, e tornammo alla lira. Chiedo agli italiani se lavorano di più adesso o dodici anni fa. Se abbiamo un prezzo delle merci sbagliato, non vendiamo. La mia scommessa come Lega è di dire: fuori dall’euro subito. Una nostra moneta - ha aggiunto Salvini - ci permetterà di esportare. Ci sarà qualche rischio e qualche costo, ma meglio questo che la moneta della disoccupazione, che è l’euro».
ALLEANZE. «Questa è un’Europa di dementi. Se si votasse domani la Lega andrebbe da sola. Con Berlusconi in questo momento ho poco da dividere. In Regione Lombardia andiamo insieme su un programma che ci ha permesso di togliere il ticket sui farmaci. Su un programma. Ma in Europa siamo soli contro tutti. Orgogliosamente con Marine Le Pen».
CAPUT MUNDI. «Roma è la città più bella del mondo, amministrata da gente assolutamente non all’altezza. Roma è stata tradita in maniera indegna dai suoi sindaci, per questo ci tenevo a chiudere qua» ha detto il Segretario all’ultima tappa del Basta Euro tour.
BANANE. «Le banane le mangio, non le lancio. Lanciarle è da cretini. Detto questo, il razzismo ancora peggiore è quello buonista alla Mare Nostrum, che illude migliaia di disperati, e mette a rischio milioni di italiani».
Salvini ha poi postato alcuni commenti sul web. «Sono a scuola di Autonomia a Trento - ha scritto dopo avervi fatto tappa col camper ieri mattina, pubblicando una foto -. Quella che vedete è una “casa di riposo”, anche se sembra un hotel di lusso. Camere singole, palestre, orto, attività di ogni genere, costo per ospite di 1.500 euro al mese! E lo Stato vuole rubare e centralizzare tutto... Questa è l’Autonomia, questa è la battaglia della Lega».
Ancora da Trento: «40enne appena incontrato in piazza. “Sono pugliese, vivo a Bolzano e non ho mai votato per la Lega, ma il 25 maggio voterò per voi. Mi raccomando”. Orgoglioso di una Lega che fa tornare la speranza!».
Nel pomeriggio, una replica allo “scugnizzo” della canzonetta napoletana. «Il “cantante” Nino D’Angelo dichiara “la Lega mi fa più che schifo”, e aggiunge che a Matteo Salvini “a Napoli l’hanno trattato pure bene”. Ma che bella personcina! A me lui non fa schifo, anzi mi fa quasi tenerezza...».
Ieri sera tappa a Padova, per sostenere la candidatura di Massimo Bitonci a sindaco della città e per promuovere la battaglia per i referendum. Salvini e Bitonci hanno raggiunto i gazebo della Lega nel piazzale della stazione ferroviaria, dopo aver incontrato i residenti e i commercianti del quartiere, alle prese con il degrado. Domani pomeriggio, Salvini e il capo-delegazione al Parlamento europeo, Lorenzo Fontana, organizzeranno un presidio davanti all’Hotel Garda di Affi (Verona) dove sono ospiti i clandestini arrivati da Lampedusa.
Tutte le tappe del camper in viaggio si possono seguire in diretta dal vivo sul sito www.matteosalvini.com.

dalla "Padania" del 13.5.14

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: accorsiferro
Data di creazione: 04/03/2006
 

IL FILM CHE ABBIAMO VISTO IERI SERA

Il Prof. Dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionato con la mutua**

Legenda:

** = merita
*   = non merita

 

I LIBRI CHE STIAMO LEGGENDO

Andrea:

Kate Quinn

Fiori dalla cenere

(Nord)

 

I NOSTRI LIBRI PREFERITI

Anna Karenina di Lev Tolstoj

Assassinio sull'Orient-Express di Agatha Christie

Cime tempestose di Emily Bronte

Dieci piccoli indiani di Agatha Christie

Genealogia della morale di Friedrich Nietzsche

Guerra e pace di Lev Tolstoj

Illusioni perdute di Honoré de Balzac

Jane Eyre di Charlotte Brontë

Le affinità elettive di Johann W. Goethe

Madame Bovary di Gustave Flaubert

Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov

Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse

Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen

 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963