IL CUORE DI ALBERTO

FAX PROCENESI N°4

Oggetto: Alberto continua a parlare: L’AMORE CON LA MAMMA+ LE CATECHISTE VESTITE DA UOMO E I BAMBINI DA DONNA + TELEFONATE FACILI DALLA COMUNITA’.

Gentile Commissario,

probabilmente le sembrerà assurdo ma non è finito il fiume di racconti che mio figlio, del tutto spontaneamente, continua ad offrire al sottoscritto padre e a Marek, amico e padre.

Intanto ad ogni racconto segue una reazione sempre tragica, sia il pianto o sia la rabbia incontrollata, mentre durante il giorno non smette l’atteggiamento oppositivo anomalo.

Nella giornata di ieri, verso sera, mio figlio comincia a raccontare che con la madre, molto prima che entrasse in Comunità, nei pomeriggi passati nella stanzetta da ragazza, come riferisce mio figlio “quella vicino allo zio Salvatore”, “facevamo all’amore”. Davvero sconvolto da questa dichiarazione di Alberto, ho cominciato, insieme a Marek, a domandare come accadesse. A questo punto, con una gestalità tipica di un bambino – per fortuna! – Alberto ha imitato le posizioni amorose che la madre intraprendeva con lui, una fra queste dove lui era sdraiato sul letto e lei sopra, posizione nota come “smorza candela”. La posizione suggeriva alla madre di “sventolargli” i seni in faccia e poi di toccarglieli. Per toccarglieli era la madre ad insegnare ad Alberto come fare, così come toccargli anche nelle parti intime. La madre praticava ad Alberto la fellatio mentre Alberto doveva “spremergli” – così si è espresso – la sua parte intima. Ho letto da qualche fonte ancora non confermata, che anche certe posizioni amorose sono antiche forme di inizziazione non di certo per la salus animarum.  Alberto dice che probabilmene lo zio e la nonna non sapevano di nulla, anche perché era la madre a dirgli di non dire nulla a nessuno, come fosse un segreto fra lei e Alberto. Questa volta il suo attegiamento non era sconvolo, ma un po’ vergognato per quello che raccontava e nel contempo poco cosciente, com’è ovvio.

Alberto ha perfetamente mimato ogni gesto, dicendo “come facevo anche con le operatrici e con le catechiste”.

E qui esce un’altra storia, sempre raccontata in forma spontanea. L’unica domanda rivoltagli è stata quella conseguente all’utilizzo della dicitura “e con le catechiste”. Al che gli si è chiesto cosa succedesse con loro.  Alberto ha raccontato che accanto alla Chiesa Santissima Annunziata, più su della Comunità, c’era una specie di edificio annesso, dove presumibilmente si svolgeva la catechesi pomeridiana, in una stanzetta con dei tavoli e sedie.

Spesso Alberto incontrava altri bambini che però facevano parte di un altro gruppo con un catechista maschio, forse altra comunità. Questo catechista sembra avesse, un giorno, visto queste catechiste femmina vedendole fare questi strani “giochi” e le avrebbe “minacciate di licenziarle e di non fare un’altra volta quello che facevano con i bambini”. Le operatrici, secondo quanto riferisce Alberto, si vestivano da uomini con una maschera nera, simulando sempre la fellatio in modo seducente, mentre i bambini erano vestiti da bambine, con le gonnine, le magliette scollate con le bretelline.

Questa sera, invece, Alberto mi ha raccontato di come, utilizzando l’utenza mobile della Comunità, telefonava spesso alla madre e quando lo faceva la madre gli diceva che con lei lo poteva fare mentre con il padre non si poteva per ora. Premetto che il sottoscritto è stato costretto da certi Giudici del Tribunale a rispettare restrizioni paragonabili alla forma peggiore di detenzione, non per se stesso ma verso il figlio, con telefonate di 5 minuti, confermate da una disposizione scritta e giustificate, peraltro, dal fatto che mio figlio avesse un pacemaker.

Albertino riferisce persino di aver reagito a tali atteggiamenti di favore verso la madre, rimproverando anche lei e dicendole che lui avesse anche un padre da chiamare.

Questa sera mio figlio è scoppiato in un pianto davvero disperato e sofferente, tremante e sudato, chiedendomi ancora di fare di tutto per non farlo tornare in quella Comunità e dalla madre. Anche se questo può sembrare indotto da chicchessia, compreso il sottoscritto, posso assicurare che queste sono affermazioni genuine di Alberto. Ed è doloroso assistere a tali scene, per chiunque.

Sono a disposizione per qualunque chiarimento.

Ossequi