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Scrittura e critica

Post n°48 pubblicato il 22 Marzo 2008 da alfredofiorani
 

Laudomia Bonanni vista da Alfredo Fiorani
di: Patrizia Tocci
in: Der Wanderer (01.12.2007)

Lo scrittore Alfredo Fiorani ha appena pubblicato il libro “Laudomia Bonanni, il solipsismo di genere femminile” (Noubs – Chieti 2007): un testo di stretta attualità perché proprio il 12 e il 13 ottobre, con un appuntamento che ormai si ripete da anni, nella nostra città si svolge il Premio Letterario “Città dell’Aquila” intitolato a Laudomia Bonanni, grazie all’iniziativa della Carispaq e Provincia; sia perché quest’anno inizia un lungo anno di celebrazioni per il centenario di nascita della scrittrice (L’Aquila, 8 dicembre 1907 ). Molte le iniziative in cantiere: a cura dell’Associazione Internazionale di Cultura Laudomia Bonanni e dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, la realizzazione di un dvd di Patrizia Tocci e Carlo Nannicola “come se il fiore nascesse dalla pietra”; la pubblicazione del libro di Annamaria Giancarli (membro della giuria e fondatrice del premio Bonanni) che ha per titolo “Laudomia Bonanni: Elzeviri” (Tracce, 2007); un libro prezioso che inquadra e ci mette a disposizione gli articoli che Laudomia Bonanni pubblicò su varie testate giornalistiche e quindi di difficilissimo reperimento. Tra qualche mese verrà pubblicato dalla casa editrice Textus (che ha già curato la riedizione de Il Fosso e ha pubblicato il romanzo inedito La Rappresaglia, ambedue con una densa introduzione di Carlo De Matteis) L’Imputata a cura di Liliana Biondi; Gianfranco Giustizieri sta preparando una monografia completa che contiene anche il censimento di tutti gli articoli, elzeviri e persino alcune novità sui romanzi inediti rimasti nel “cassetto” della scrittrice. In questo quadro di studi e proposte di indagine, il libro di Alfredo Fiorani funziona perfettamente da apripista: percorre infatti un “bosco narrativo” non troppo conosciuto e sceglie un suo sentiero particolare per percorrerlo. Alfredo Fiorani, oltre ad essere poeta e scrittore di romanzi che hanno avuto numerosi e importanti riconoscimenti, è anche un critico letterario attento: già nel 1997 con “La tela di Penelope. Il vissuto femminile e la scrittura.” (Noubs, Chieti) si è occupato di questa letteratura “di genere”. Nel libro si rivela pienamente la “doppia natura” dell’autore: mescola infatti sapientemente e serratamente la frequentazione alla scrittura con l’acume, l’ironia e a volte il sarcasmo del critico. Manca a tutt’oggi un completo studio monografico su Laudomia Bonanni: questo testo è il primo, in tale direzione. Gli va quindi riconosciuta la difficoltà oggettiva di lavoro: poco reperibili i testi, assente una bibliografia completa, mancante un censimento preciso e dettagliato dei numerosi articoli ed elzeviri che sono spesso una miniera insospettata perché si legano in modo a volte sotterraneo, a volte addirittura preparatorio alle opere maggiori. Anche in questa direzione il libro è prezioso, perché in appendice ci regala alcuni articoli della Bonanni: Dalla pianura di Sulmona ai Prati di Tivo (Il Corriere d’Italia, 20-21 luglio 1961); La città del 99 (sempre ne Il Corriere, 19 marzo 1950); Il Gran Sasso; Teramo; L’imbroglio (Il Giornale d’Italia, 13-14 dicembre 1965). Il lavoro di Alfredo Fiorani evidenzia la perfetta capacità di scrittura di Laudomia di funzionare come un congegno preciso e perfettamente oleato: l’architettura dei romanzi principali accoglie numerosi personaggi, in un incastro plausibile e perfetto sia dal punto di vista del linguaggio che dalla cornice spaziale e temporale in cui vengono fatti agire. “La vita di Laudomia Bonanni era marcata, cadenzata come una poesia, da rituali precisi, sacerdotali. Osiamo ipotizzarlo (...) facendoci forti dell’architettura quasi medievale delle sue storie: edifici armonicamente e solidamente eretti a mattoni compatti e squadrati.” Molto spesso si fa fatica a distinguere lo scrittore dal critico: quando Fiorani cerca di ribaltare alcuni giudizi critici – i primi – sull’opera della scrittrice, quando cerca di ricostruire la forza e la particolarità innegabile di alcuni personaggi femminili usciti dalla penna di Laudomia, quando immagina la scrittrice “guadagnare l’ingresso dell’appartamento, a poco a poco riadattare la mente all’ambiente famigliare, farsi la consueta tazza di caffè, per poi riprendere il suo infaticabile, sacro lavoro letterario, dopo essersi accesa anche la calligrafia diventa materia di riflessione: “stendeva le sue storie in una minuta scrittura da maestra elementare, perfezionata con il taglio benedettino, raccordando gli appunti annotati con la stessa maniacale puntualità... su bordi di giornali, sul rovescio di bollettari, su foglietti sparsi”. Chi ha avuto, come chi scrive, la possibilità di vedere gli autografi di Laudomia Bonanni, sa quanto sia penetrante ed importante questa osservazione che poi si riverbera nella disposizione e nella costruzione narratologica della scrittrice. Oltre la cornice e la matrice aquilana di alcuni testi, Fiorani ricolloca la scrittrice nell’ambito delle varie tendenze letterarie del 900 sottolineandone quindi la modernità, anche in alcune scelte lessicali. Emerge in questo testo l’inesausta passione di Laudomia Bonanni per la lettura e per la scrittura, che l’accompagnò da bambina fino agli ultimi giorni della sua vita. Il libro esamina poi altri aspetti dell’opera della scrittrice che non vogliamo e non possiamo riassumere... Ci piace però sottolineare che, a volte, uno scrittore-critico può avere maggiore sensibilità e uno sguardo più attento e quindi fecondo di maggiori intuizioni (per passione, per consonanza, per conoscenza dei meccanismi interni alla creazione artistica) di critici che preparano recensioni su commissione delle case editrici, o per le pagine culturali di quotidiani famosi e spesso non leggono nemmeno il libro dell’autore.

 
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In libreria

All'amore il tempo
Romanzo

Manni Editore, San Cesario, 2007

Laudomia Bonanni.
Il solipsismo di genere femminile

Saggio
Edizioni Noubs, Chieti, 2007

 

Omaggio Video

Omaggio Video
a Laudomia Bonanni
da un'idea di
P. Tocci
direzione e montaggio di
C. Nannicola

http://www.archive.org./details/
ComeSeIlFioreNascesseDallaPietra

 

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