Creato da anelusa il 12/11/2007

Romania

vista da me...

 

 

Lago Bâlea

Post n°89 pubblicato il 24 Agosto 2013 da anelusa
 

 

 

 

 
 
 

GIOCO DEI CALUSARI

Post n°86 pubblicato il 20 Ottobre 2012 da anelusa
 

 

 

ll Calus è un antico rituale estatico diffuso tra il sud della Romania, la Bulgaria e la Serbia, che ha spesso richiamato l'attenzione degli antropologi e degli etnomusicologi. Il rito trova la sua origine in un'antica tradizione pagana: la sua funzione era quella di esorcizzare glii Iele, gli spiriti delle acque dai quali si credeva venissero posseduti gli abitanti dei villaggi. Soltanto i Calusari, cioè i danzatori del Calus, erano in grado, attraverso il ballo, il canto e i giochi, di ipnotizzare gli spiriti, e liberare quindi le persone dalla possessione. Danza spettacolare e di grande complessità tecnica...

 

 

 
 
 

Castello Bran

Post n°85 pubblicato il 04 Ottobre 2012 da anelusa
 

 

Meglio conosciuto come Castello di Dracula, Castello Bran è un monumento nazionale di architettura medioevale da Romania. Il sopranome di Dracula glielo hanno dato i turisti che sono arrivati in Romania nella ricerca del famoso vampiro visto nei film horror realizzati dopo il romano omonimo di Bram Stoker. Solo che qui, il voivoda Vlad Tepes è stao solo per due mesi, in autunno del anno 1462, ma come prigioniero di Mattia Corvino per essere poi trasferito a fortezza Visegrad.


L'aspetto di castello assomiglia molto a quello descritto di Stoker, ma il fantasma di Dracula non gira tra i suoi muri.

Castello Bran si trova sul passo Bran, il passo che faceva legatura tra Valacchia e Transilvania. Era una zona strategica anche dai tempi di cavalieri teutonici ( 1212 ?) che hanno costruito sulla vetta di un cole di rocca, alta di circa 60 metri, un fortino in legno per sorvegliare la valle dove si faceva transito dei mercanti tra i due paesi. Ma il fortino verrà distrutto dai mongoli nel anno 1242. L'atto di nascita sarà firmato piu tardi di Luigi I di Anjou che fece costruire negli anni 1377-1382, dagli abitanti di Brasov che “non forzati e non costretti da nessuno, che benevolenti hanno promesso generosamente e unanimemente di costruire una nuova fortezza sulla rocca di Dietrich”, cosi come riesce dal documento firmato il 19 novembre 1377, per essere poi passato nella proprietà personale del re alla fine de la sua costruzione.

Il nome di Bran, che viene dal slavo, brana- porta , e attestato per la prima volta nei documenti di voivoda Basarab Laiota ( 1473-1476). Con andar del tempo il castello è stato ristrutturato, nel 1622 si fa costruire la torre del sud e la torre rettangolare dal est, e poi negli anni 1883-1886 si rifa il tetto con tegole.

La fortezza verrà trasformata in castello in anno 1920 di regina Maria, che fece delle modifiche e lo decoro con manufatti, mobili, arazzi fatti degli artigiani romeni.

In perioda comunista il castello viene utilizzato come museo, come anche adesso, che è stato restituito alla famiglia regale.

 

 
 
 

Statua di Decebalo

Post n°84 pubblicato il 03 Settembre 2012 da anelusa
 

La statua di Decebalo è una scultura colossale alta 40 metri che raffigura Decebalo, re dei Daci dal 87 al 106 d.C., posta sulle rive del Danubio vicino alla città di Orşova, in Romania.La sua realizzazione fu proposta, e in gran parte finanziata, da Giuseppe Costantino Dragan. I lavori iniziarono nel 1994 e terminarono nel 2004, con un costo totale di oltre 1 milione di dollari.

 

È la scultura ricavata da una roccia più alta d'Europa.Sotto il volto di Decebalo è incisa nella roccia un'iscrizione in latino:

"DECEBALUS REX - DRAGAN FECIT".

 

 

 

Sull'altra sponda del Danubio, in territorio appartenente alla Serbia, si trova la Tabula Traiana, realizzata per commemorare le vittorie dell'esercito romano che condussero alla conquista della Dacia.


                         http://it.wikipedia.org/wiki/Decebalo

 
 
 

Badea Cartan

Post n°83 pubblicato il 24 Maggio 2012 da anelusa
 

" E' sceso un daco dalla Colonna! Un daco vivo!",

cosi esclamò la gente romana in una giornata di marzo, quando hanno visto Badea Cartan addormentato acanto alla Colonna di Traiano...
Partisse il 3 gennaio 1896 dalla Romania e ci impiego 43 giorni per arrivare a Roma. Né il freddo gelido e neanche il vento, mangiando pane e acqua, usando quattro paia di sandali, hanno impedito il nostro pastore di compiesi il suo sogno: di vedere i suoi antenati immortalati sulla famosa colonna. Aveva portato con se in un sacchetto un pungo di terra, uno di grano e uno di sale e le aveva deposti ai piedi della colonna.
Conosceva la storia di Roma benissimo, aveva letto le opere di Titus Livius, e si dice che quando gli è stato chiesto se è romeno, lui ha risposto:

"Cives Romanus sum!"

 

 
 
 

Addio, dunque... a presto!

Post n°82 pubblicato il 11 Maggio 2012 da anelusa
 

 

 

 


Amore, puoi fuggire quanto vuoi !
Nei tuoi pensieri sentirai i passi miei !
Puoi dire tante parole nel vento
Io non le ascolto...
Oh, no, non le ascolto...

Amore, nel mondo puoi camminare !
Di me non hai più scappare !
Passerò ogni giorno nei pensieri tuoi
Attraversato gli occhi tuoi !
Attraversato gli occhi tuoi !

Perciò tu dimmi, chi ti ha più portato fra le nuvole?
E poi tu dimmi chi ti ha più in colori sognato?
E sai tu chi, di tutto si è scordato
Da quando con te, sotto la pioggia ho camminato?


Non scordi tu i giorni di mistero
Neanche il momento quando le stelle muoiono
Non scordi tu quella giornata di maggio
Quando mi dicevi:
Resta ancora, ancora, stai!

Non scordi tu i giorni di mistero
Neanche il momento quando le stelle muoiono
Quando per noi il tempo spariva
E il tuo cuore batteva, batteva...



Perciò tu dimmi, chi ti ha più portato fra le nuvole?
E poi tu dimmi chi ti ha più in colori sognato?
E sai tu chi, di tutto si è scordato
Da quando con te, sotto la pioggia ho camminato?

Ora ti vedo in fretta per andartene
E come cerchi a dirmi solo delle fredde parole
Le dici, ma leggo fra le righe
E sento che male ti fanno, te ne fanno male

Ti vedo come porvi a sorridere
Ma gli occhi tuoi no, non dicono delle storie
E non mi guardi quando me ne vado,
Quindi, a presto!
Si, a presto!


Perciò tu dimmi, chi ti ha più portato fra le nuvole?
E poi tu dimmi chi ti ha più in colori sognato?
E sai tu chi, di tutto si è scordato
Da quando con te, sotto la pioggia ho camminato?



 
 
 

La primavera

Post n°81 pubblicato il 28 Marzo 2012 da anelusa
 

"Conoscere. Amare.

Ancora una volta, ancora e di nuovo

Conoscere significa inverno,

amare è la primavera.


Amare- questo viene

da molto lontano in me.

Amare- questo viene

da molto lontano in te.


Conoscere. Amare.

Qual è la strada, cosa ti spinge?

Conoscere- cosa significa?

Amare- perché hai paura

tra fiori e tra erba alta?

Tra fiori e tra erba alta

la passione senza peccati

ci rovescia in infinito

con rumore ed ardore

di api reincarnate .

Ancora una volta, ancora e di nuovo ,

amare è la primavera."

Lucian Blaga (poeta e filosofo romeno)-traduzione Alina Breje                                                                                                                                                                                                                    


 

 
 
 

Alberi senza foresta

Post n°80 pubblicato il 17 Marzo 2012 da anelusa
 

"Nella storia degli alberi nudi

Scricchiolanti in una sola porta

Si tratta di noi due

Si tratta di fuoco e cenere.


Due alberi senza foglie sulla strada

Mentre li guarda l'alto cielo;

Due alberi attraverso il bacio di cenere

Piegandosi l'uno verso l'altro.

 

Dimmi foresta con la foglia rara

Dov'è l'amore di quest'estate;

Non sa l'inverno avere pietà

Di noi,alberi senza foresta.


Tutta l'estate ci sono state solo piogge

Ci sono state stelle in notti senza stelle

E dall'autunno che soggiorna in noi

L'ultima foglia cade su di essi.


Invano tendo verso di te

Alcuni rami che sono stati le mie braccia :

Altre porte si sentono scricchiolare

Dall'autunnale vento per aggrapparsi.


Siamo soltanto due alberi,

Arriverano viandanti per tagliarci,

Prenderanno i rami tutti poveri bambini

Per la loro fiamma moribonda.


E anche se tu mi amassi ancora

Oltre l'aquilone dell'inverno che arriva

Senza braccia,con gli occhi vuoti,

Non avrò ciò che tendere verso te.."


Poesie di Adrian Paunescu, cantata da Tatiana Stepa, traduzione Alina Breje

 

 
 
 

1 MARTIE - MARTISOR

Post n°79 pubblicato il 01 Marzo 2012 da anelusa
 

Mărţişor è una festa tradizionale romena che celebra l'inizio della primavera. Si celebra il 1 marzo in Romania, Moldavia, Bulgaria e Macedonia. Il nome deriva dal diminutivo di "Marzo" (in rumeno Martie) ed ha il significato di "piccolo" o "caro Marzo".


La tradizione vuole che in questo giorno gli uomini regalino alle fidanzate, alle mogli, alle figlie e alle sorelle dei piccoli amuleti (mărţişor). Questi amuleti sono dei piccoli gioielli o oggetti decorati avvolti in un nastro rosso e bianco che le donne indossano di solito sul cappotto per tutto il mese di marzo. Se questi "mărţişor" sono accompagnati da tenerissimi bucaneve o anche da altri fiori, la gioia di "lei" sarà molto grande.


Le origini della festa non si conoscono, pare che sia nata ai tempi dell'Impero Romano quando l'Anno Nuovo era festeggiato nella prima giornata di primavera, nel mese di marzo. Marte non era soltanto il dio della guerra, ma anche della fertilità e della vegetazione e questa dualità è presente nel doppio filo intrecciato rosso e bianco.


Per alcuni il bianco è il simbolo dell'inverno e il rosso è simbolo della rinascita della vita, per altri il bianco è la ragione chiara dell'uomo e il rosso evoca la vitalità calda della donna. Il loro intreccio significa l'indissolubile unità dei due principî che raggiungono pienezza solo camminando uno accanto all'altro.

Alcune ricerche archeologiche eseguite in Romania hanno portato alla luce dei "mărţişor" di 8000 anni fa, fatti di piccole pietre colorate in bianco e rosso. In alcune zone della Romania il "mărţişor" era composto da una piccola moneta in oro o argento che i bambini e le ragazze portavano al collo. In seguito, il nastro veniva appeso ai rami di un albero da frutta (si pensava che portasse abbondanza) mentre in cambio della moneta si comprava del formaggio bianco, affinché la pelle del volto restasse bianca e fresca come questo

 

 

 
 
 

Valentine's Day Romeno

Post n°78 pubblicato il 24 Febbraio 2012 da anelusa
 

La tradizione popolare romena - Dragobete

La tradizione  popolare romena vuol chiamare la sua festa degli innamorati e del arrivo della primavera "Dragobete". Dragobete è una divinità mitologica simile al Dio Cupido (Eros) immaginato come un uomo affascinante  e virile che rappresentava per il popolo romeno antico (i daci) il Dio  che fidanzava tutti gli animali della terra al inizio della primavera. Con il passare del tempo questa tradizione si è estesa anche fra la gente. Il 24 febbraio era l'inizio del anno agricolo, dunque il momento del risveglio della natura, gli uccelli cercava Dragobete, no i loro nidi e giustamente queste pulsazioni della natura, questo flusso di  energia rigeneratrice, erano trasmesse anche agli esseri umani. 
Dragobete era anche il Dio del buon umore e si diceva che chi vi partecipava alla sua festa era allontanato da tutte le malattie di quel anno. La festa iniziava di mattino quando i giovani del paese, vestiti con il meglio che avevano s'incontravano davanti alla chiesa e poi in tanti gruppi di ragazzi e fanciulle andavano verso il bosco nella ricerca di violette e bucaneve (i fiori simbolo e messaggeri  della primavera e fertilità della terra) questo era anche il momento di chiacchierare fra di loro e di darsi delle occhiate...Nel ritorno in paese le ragazze correvano per prime e se per caso erano raggiunte da qualche bel giovanotto, ricevevano un bacio...questo bacio era visto come un ludico fidanzamento che alle volte sotto le influenze divine di Dragobete si trasformava in un vero matrimonio.
L'intera comunità del paese era molto curiosa di sapere cosa succede in questo giorno non lavorativo e dedicato all'amore, perché osservando le giovane coppie, capivano quali erano i futuri sposi e chi era rimandato per l'anno prossimo.

 

http://www.culturaromena.it/Home/tabid/36/articleType/ArticleView/articleId/20/categoryId/4/La-festa-di-Dragobete.aspx

 
 
 
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