angolo... acuto

dieci cose che so di me...

 

NELL'ANGOLO DEL COMODINO

"Giuda" di Amos Oz

"Il buio oltre la siepe"
di Harper Lee 

 

GRAND'ANGOLO

"Mia madre" di Nanni Moretti

"Joe" di David Gordon Green

"Gran Budapest Hotel"
di Wes Anderson


"The great european disaster MOVIE" di Annalisa Piras 

 

UN ANGOLO A TEATRO



"Genti in attesa"
di Piero Sidoti e 
Giuseppe Battiston 

 

ACUTI, SUONI E MELODIE



Variazioni sul Tema di Clara
di Robert Schumann 

 

ANGOLI DI MONDO APPENA SBIRCIATI

Calcata

Recanati

 

PENSIERI ACUTI

immagine

immagine

immagine

immagine

immagine

immagine

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 


 
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

 

Vita da smartphoners

Post n°569 pubblicato il 07 Settembre 2015 da angolo.acuto

Per esempio Facebook. 
Chiusi in un cieco beato narcisismo passiamo il tempo ad autoreferenziarci, sbirciando svogliatamente gli altrui trastulli e sollazzi con smodato indecoroso voyeurismo. 
Muoviamo pigramente le dita sfiorando il caldo supporto luminoso e traendo piccoli e fugaci solitari godimenti da sussurrati "mi piace" e da pacate virtuali "condivisioni"... 
Ahhhhhh che splendido posto questo club di onanisti!

 
 
 

Parigi o cara!

Post n°568 pubblicato il 27 Dicembre 2014 da angolo.acuto

Adesso ho due amici a Parigi.
Con uno ho condiviso, da ragazzo, lunghe settimane di vacanza, viaggi e sogni in un'Europa giovane e stimolante. E' stato poi anche il mio testimone di nozze, lo conosco da più di trent'anni, da quando era uno studente di liceo con i capelli lunghi e una vecchia motocicletta, ora è assessore all'Hotel de Ville e si vede due volte la settimana con il Presidente della Repubblica...
L'altro si chiama Roberto, è un clochard e chiede l'elemosina con la sua barba e il suo cagnolino sul Pont d'Arcole a due passi da Notre Dame. Gli ho dato due euro una piovosa mattina di dicembre dopo che gli ero passato davanti starnutendo e da quell'ammasso di stracci mi ha augurato "Santé !". Mi ha detto che sicuramente ero italiano, mentre disegnava un cerchio sul suo viso con l'indice, si vedeva. I giorni seguenti lo ritrovavo sempre lì sul ponte, stretto al suo cane, al mio saluto il suo viso si apriva in un sorriso che ti spalancava il cuore e se mi vedeva da lontano mi salutava con la mano.
Uno dei miei due amici parigini forse un giorno sarà ministro, ne parleranno tutti i giornali, l'altro spero non finisca dimenticato in un triste trafiletto dopo una notte più fredda delle altre...

 
 
 

parafrasando

Post n°567 pubblicato il 15 Luglio 2014 da angolo.acuto

... si sta come d'inverno
sugli stendini i panni ...

 

 
 
 

Diario di viaggio: Boxing day

Post n°566 pubblicato il 24 Maggio 2014 da angolo.acuto

Il 26 dicembre è il "Boxing day", è il giorno in cui si celebra il ruolo centrale del barbecue (BBQ) nell'australian lifestyle.
Per dire, abbiamo visto un negozio che vendeva solo barbecue di qualsiasi foggia e dimensione, nonchè tutto quanto di correlato potesse occorrere per la liturgia di questa messa laica devotamente imbandita da questi fantastici "aussies". Per le strade di campagna, nei parchi e nelle riserve naturali ci sono ovunque bbq "pubblici", perfino a gas, disponibili in ogni piazzola di sosta e in ogni radura, tutti perfettamente manutenuti e funzionanti, ma soprattutto utilizzati!
Sono stato iniziato al vero, inequivocabile "barbie" da Mr. John, grande maestro della specialità che per l'occasione mi ha investito della carica di "international chef", dotandomi di parannanza, forchettone e di bottiglietta di birra. Insomma, un tripudio di pollo, salsicce, polpette e spiedini, tra fumi e deliziosi profumi, mentre tutti, uomini e donne, ragazzi e nonnetti, bevono birra come fosse acqua minerale, hanno sempre la bottiglia in mano, qualcuno con il portabottiglia (lo "stubbies holder"), John ne ha uno a forma di sacca da golf, sport di cui è grande appassionato. Lo sport è il loro argomento preferito. Ti chiedono sempre quale sport pratichi, devi inventarti sportivo per forza, racconti che vai in bicicletta (anche fosse solo per andare al supermercato), che fai trekking, footing... non esiste che stai seduto sul divano a guardare le partite per dirti sportivo! Gli autraliani sono sempre in movimento, la forma fisica è il loro pallino fisso, non fatevi ingannare dalle stazze che farebbero pensare al contrario...
Mrs. Janet intanto prepara la Pavlova con le fragole, quest'enorme meringona dal contenuto molliccio che deve il suo nome ad una celebre ballerina russa che all'inizio del novecento fece una tourneé in Nuova Zelanda e Australia durante la quale un pasticcere di Wellington creò questo dolce in suo onore.
Nel Boxing day (ovvero "il giorno delle scatole", quelle che devi buttare dei regali di Natale o quelle che ti sei rotto in qualche triste pranzo familiare) c'è la televisione perennemente accesa: guardano tutti il cricket che, a detta di tutti, è lo sport più "boring" (noioso) che ci sia, ma tant'è. Il 26 dicembre c'è sempre la partita Australia vs Inghilterra giocata nell'ambito di un torneo bilaterale che viene chiamato "Ashes" perchè chi vince portava a casa un po' delle ceneri dei tre paletti ("stumps") della porta della prima partita giocata (contenti loro...), ora le ceneri però sono finite e non ho capito bene con cosa sono state sostituite. 
John e Janet hanno un souvenir di Venezia appeso alla parete, risale al loro viaggio di nozze in Europa, mentre facciamo onore alle carni arrostite, i consuoceri ci raccontano del recente viaggio al Lago Trasimeno, del cibo e del vino...
Alla TV intanto scorrono ancora le immagini della partita di cricket... non sappiamo ancora che sarebbe durata 5 (cinque!!) giorni... ma allora è proprio vero, che gran rottura di scatole!
P.S. "Australia won by 8 wickets" ... esticazzi!

 
 
 

Buon sangue non mente

Post n°565 pubblicato il 19 Maggio 2014 da angolo.acuto

Personaggi:

N. è la mia vicina di casa ottantenne (di simpatie comuniste).
S. e M. sono i suoi fratello e sorella.
S.M. è un loro cugino, più volte parlamentare col MSI (su posizioni Rautiane), ora avvocato con studio a Roma, ancora in attività nonostante l'età avanzata.
V. è la nipote di S.M., candidata di Forza Italia.

N. ieri mi ha fatto leggere una lettera ricevuta da suo cugino:

A N., S. e M.

Carissimi,
Vi è nota di certo la candidatura di mia nipote e Vostra parente V. nella lista FORZA ITALIA, per il rinnovo del Consiglio Comunale di X con voto per il prossimo 25 maggio.
In passato credo di aver potuto disporre quanto meno della Vostra solidarietà morale, in forza del legame di sangue che ci unisce, ed è per questa ragione che Vi chiedo il favore di appoggiare questa candidature, tanto più che si tratta di elezioni amministrative.
Voi conoscete bene e sapete che è persona di valore, affettuosa e perbene. Può dare un contributo fattivo a risolvere i problemi della nostra città, così come ha già dimostrato generosamente nel corso degli ultimi cinque anni.
Peraltro, la legge consente di dare un doppio voto di preferenza, uno ad un uomo e uno ad una donna e consente, altresì di votare un candidato sindaco di altra lista ma di dare la preferenza ad un candidato di una lista diversa.
E' una battaglia difficile per V. a fronte di circa 500 candidati e anche un solo voto è essenziale.
Ve lo chiedo con il cuore anche perchè sapete quanto bene Vi voglio. Da sempre!
In ogni caso potete aiutarla sensibilizzando e diffondendone il nome fra coloro che Voi conoscete quali elettori di FORZA ITALIA, utilizzando il materiale che Vi allego.
Grazie, comunque, di cuore per quello che deciderete di fare.
Vi abbraccio.

S.M.

N. è molto oculata nella raccolta differenziata: stamattina era tutto regolarmente nel bidone della carta!

 
 
 

Arash, il nonno e le mandorle

Post n°564 pubblicato il 11 Maggio 2014 da angolo.acuto

Arash fa il ricercatore all'Università di Padova, torna in Iran una volta l'anno e non manca mai di andare a far visita a suo nonno.
Suo nonno abita in un piccolo villaggio a nord di Teheran e per vivere coltiva un fazzoletto di terra dietro casa.
Arash, quando arriva al villaggio del nonno, torna indietro nel tempo, alla sua infanzia, quando passava con i nonni lunghi periodi di vacanza.
Nell'orto del nonno c'è un vecchio mandorlo che allieta la vista con la sua fioritura quando l'inverno sta finendo e sulle montagne intorno c'è ancora qualche traccia dell'ultima neve, e offre poi abbondanti i suoi frutti in autunno.
Lo scorso autunno Arash era da suo nonno. Una mattina gli ha chiesto di aiutarlo a raccogliere le mandorle, da mettere ad asciugare per i dolci invernali.
Arash ha battuto i rami con una lunga pertica, seguendo le istruzioni del vecchio e poi ha raccolto da terra, minuziosamente, ogni mandorla caduta.
Il nonno guardava con quanta cura il nipote eseguiva il lavoro, ma quando Arash gli porta il cesto pieno dei frutti raccolti, lo riprende severamente.
Negli occhi del vecchio si leggeva una grande delusione.
"Perchè nonno non sei contento?" chiede Arash.
Arash aveva raccolto tutte le mandorle, l'albero era spoglio di frutti e per terra non ce n'era nemmeno una.
"Come pretendi che la vita di quest'angolo di mondo possa continuare, se ti appropri di tutti i frutti cresciuti su questo albero. Noi possiamo fare a meno di qualche mandorla, ma gli animali, gli scoiattoli, i piccoli roditori del bosco, di cosa si ciberanno? Andranno a cercare da mangiare altrove e la nostra terra verrà abbandonata, il suo ciclo vitale verrà compromesso per sempre per colpa della nostra ingordigia e della nostra avarizia." spiega il nonno.
Questa è solo una piccola storia che Arash mi ha raccontato, possiamo cambiarci i personaggi, i luoghi, le cose, ma l'atteggiamento umano, di quegli umani cresciuti come noi in questa parte di mondo e in questo tempo, rimane lo stesso e si ripete continuamente ogni giorno, in ogni azione che facciamo.
Il nonno di Arash è l'ultimo testimone di un'umanità che aveva preso in consegna il mondo e voleva consegnarlo intatto, e forse migliore, alle future generazioni.
Arash ha imparato la lezione. E noi?

 
 
 

DIARIO DI VIAGGIO: "Australian food"

Post n°563 pubblicato il 07 Maggio 2014 da angolo.acuto

Non possiamo dire che esista una vera e propria cucina australiana. Questo paese è un crogiolo di razze e culture, ma è evidente che la giovane storia non ha ancora permesso una riuscita mescolanza delle tradizioni culinarie, come per esempio è avvenuto nei secoli nel nostro meridione, creando invece delle mostruosità tipo la pizza all'ananas o la torta Pavlova. 
Melbourne si vanta dell'enorme quantità e dell'eccellente qualità dei suoi ristoranti. Mentre posso confermare la numerosità dei locali dove si mangia, non ho sufficienti elementi per farne una valutazione qualitativa. 
Se escludiamo le grandi catene di fast food, in genere di qualità tra il mediocre e il pessimo, si possono trovare ristoranti di cucina tipica di ogni angolo della terra, così puoi scegliere di mangiare libanese oppure magrebino, puoi spaziare dall'Argentina all'Anatolia, dal Messico all'Indonesia, dal Tibet alla Lituania... di Australia ben poca. Anche se in qualche pub è comunque possibile assaggiare i loro piatti caratteristici; l'eccellenza è rappresentata, non fatevi ingannare dal nome, dal Chicken Parmigiana (confidenzialmente detto "Parma"): una fettina fritta di petto di pollo in pastella, sormontata da una grossa fetta di prosciutto cotto, salsa di pomodoro e una fetta di formaggio fuso (tipo sottiletta, ma molto più spessa)... mmmmmh (provate a digerirlo senza averlo innaffiato con un paio di birrette!). Poi, evviva la fantasia, c'è pur sempre il Fish & Chips! Il nostro primo (ed ultimo) F&C australiano l'abbiamo ordinato, e anche qui non fatevi ingannare dal nome, alla Cooperativa Pescatori di San Remo (!) proprio difronte a Phillip Island, un family pack comprendeva due enormi scartocciate di frittura mista, a lenta digestione, ma veramente buona, con limonata e salse in abbondanza. 
Comunque devo dire che abbiamo spesso mangiato a casa nostra, combinando gli ingredienti locali per arrangiare una cucina il più possibile vicina a quella italiana (non per snobbismo, ma per praticità ed economicità!), oppure siamo stati ospiti di famiglie australiane (grazieaddio di quelle che ancora cucinano!). Uno va lì e si aspetta che mangino bistecche di canguro o spezzatino di opossum e invece mangiano per lo più grigliate di comunissima carne di manzo, di pollo e di agnello e abbondanza di pesce. E offrono un merlot locale buonissimo!
Curiosare tra i banchi del supermercato è pure un interessante passatempo mentre fai la spesa: ecco la Nutella della Ferrero, ma australian made, dentro a barattoli di plastica e con un gusto simile (ma non uguale)... il latte nei fusti della candeggina e i succhi di frutta nei contenitori del detersivo per i piatti... e poi l'esasperato salutismo, gli Omega3 nelle fette da toast, "less fat" e vitamine aggiunte dappertutto, il latte "permeate free", il burro con tracce di burro, il biologico ossessivo ("organic or nothing"), la maionese senza uova, senza olio e il 99% di grassi in meno (forse non è maionese?!)... la San Pellegrino che costa quanto una bottiglia di whisky... e infine il ghiottissimo "VEGEMITE" (un composto di lievito di birra e complesso vitaminico B, da spalmare con il burro sul pane), di orgogliosa produzione australiana, confezionato in ogni taglia, dal tubetto da 80 grammi al secchiello da due chili.
Un giro infine al Victoria Market è una vera esperienza di vita, in questo immenso mercato coperto nel centro della città, in un'inimmaginabile commistione di profumi di essenze, di dolci speziati e odori pungenti, trovi qualunque cosa, dalla burrata pugliese al chili messicano, dal caffè equadoregno al roquefort, dai salumi austriaci agli involtini primavera, montagne di frutta di ogni forma e colore, ciliegie confezionate come gioielli (e anche con lo stesso prezzo!), grossi pesci oceanici, granchi e aragoste, bistecche esposte come foulard di Hermès, lunghe collane di salsicce... persino, pensate un po', carne di canguro!

 
 
 

DIARIO DI VIAGGIO: "Il Puffing Billy"

Post n°562 pubblicato il 27 Aprile 2014 da angolo.acuto

Il PUFFING BILLY è una buffa attrazione turistica, si tratta di una vecchia linea ferroviaria che dalla periferia estrema di Melbourne conduce ad un bel parco naturale, attraversando il cosiddetto "bush" australiano. Di fatto non c'è nulla da vedere di veramente particolare, la particolarità è la suggestione di questo piccolo viaggio d'altri tempi, la locomotiva sbuffante, la gambe ciondoloni fuori dai finestrini, i ponti di legno, la foresta di eucalipti e felci giganti, le stazioncine da far west, l'atmosfera artificiale da grande parco divertimenti.
Da Belgrave a Lakeside si attraversa un paesaggio variegato, popolato da uccelli esotici, mucche e pecore al pascolo e una serie di elementi umani tipici locali. Sembra un moderno presepio con le sue statuine animate che ti salutano al passaggio del treno, quasi fossero messi lì dall'azienda turistica: c'è l'uomo con il cane, i bambini biondi con le lentiggini, i boscaioli con la sega, gli sportivi di corsa, la coppia di anziani grassi, gli operai della manutenzione con il loro giubbotto arancione, l'omino con il rasaerba, la famigliola intenta a fare il barbecue, i giovani in bicicletta con il caschetto... "Bye bye!!"
Il treno è pieno di bambini eccitati, di giapponesi con macchine fotografiche di ultima generazione, di famiglie di indiani (pakistani, cingalesi?) con l'occorrente per il pic nic, di giovani coppiette di etnie differenti... il personale di servizio è abbigliato con divise e costumi dei primi del novecento, arrivati a destinazione si rifornisce d'acqua la caldaia della locomotiva da quelle grandi cisterne che si vedono nei vecchi film di frontiera, insomma, che dire, una bella rassegna di soggetti da fotografare!
E non dimentichiamo i bianchi cacatua, i lorichetti, i kookaburra e il pollo sultano, che qui chiamano "swanphen" (porphyrio porphyrio in latino)...

www.puffingbilly.com.au/

 
 
 

Diario di viaggio: "on the move"

Post n°561 pubblicato il 24 Aprile 2014 da angolo.acuto

Alla fine del viaggio ho contato più di 1300 foto. Eppure il primo giorno, scaraventato nel centro di Melbourne, ero così frastornato che non riuscivo a fermare un immagine, mi era impossibile ridurre tutto quel movimento in una staticità antica e limitata, così mi sono lasciato prendere da quell’euforia e ho lasciato libero lo sguardo e i sensi.  E i pensieri.
Questa città sembra quella di Harry Potter, senza tempo, un po' nel passato e molto nel futuro. I grattacieli crescono in una notte, come da noi i finferli, quello che ieri era il più alto dell'emisfero australe, domani non lo sarà più. Hanno forme insolite, trasparenze, colori, motivi, riflessi di un'arte prossima ventura. Sono geometrie per un mondo nuovo, quasi contenessero il germe di un prossimo equilibrio mondiale. In queste strade si muovono veloci genti, generazioni, culture, disperazioni, merci, capitali, illusioni, è l'ultima frontiera prima del collasso, una moderna Bisanzio... dove c'è tutto, ma soprattutto il suo contrario.
Alla National Library c'è la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso, un piccolo affollamento di persone variopinte con la loro rabbia e i loro slogan: "Sex work is WORK!"... "Don't do it for free!"... Da MYER ci sono le vetrine di Natale, una coda di gente in canottiera ed infradito che porta i bambini a vedere la storia dell'omino di pandizenzero che percorre in slitta un paesaggio innevato mentre fuori ci sono 35 gradi... Al National Museum of Victoria c’è MELBOURNE NOW, una rassegna di avanguardie, di espressioni, di provocazioni e di fermenti dei giovani intelletti locali, non solo sul fronte artistico… Nei vicoli del centro i graffiti e gli imbrattamenti cromatici dei writers più creativi diventano attrazione turistica, raccomandata da tutte le guide.
 Sui marciapiedi s’incrociano migliaia di individui provenienti da ogni dove, per lo più sono cinesi (riduciamo tutti allo status di cinesi, basta che abbiano gli occhi a mandorla), in verità vengono da tutto il sud est asiatico, ma ci sono anche indiani, europei, americani, sono tanti, si parlano decine di lingue in questa città, si professano le più disparate religioni, puoi mangiare qualsiasi cibo ti salti in mente, cucinato nei modi più impensati... "What's your background?" è la domanda di rito, di che origine sei, l’interesse alle radici in questa nazione senza storia, in questa gente proiettata nel futuro, che vive un eterno movimentato presente.
Gli aborigeni li riconosci con difficoltà, abbigliati sciattamente come gli invasori anglosassoni, fanno ancora i lavori più umili, ma tentano di confondersi alla ricerca di un riscatto che non ci sarà mai. C'è un vento nuovo, di pentimento e di ipocrisia, che soffia in loro favore, ma le ferite e le mattanze del passato sono difficilmente sanabili, sventola ovunque la loro bandiera (un sole giallo in campo rosso/nero) accanto a quella australiana con la croce del sud e l'Union Jack.
Non si dorme mai a Melbourne, ci sono negozi e palestre aperti ventiquattro ore, ristoranti dove puoi mangiare tutta la notte, locali, teatri e cinema sempre pieni di gente, potresti non fermarti mai, preso in una continua folle corsa che dà un’ebbrezza catartica. O, piuttosto, narcotica. Ho idea che questo popolo abbia pensieri leggeri, dettati da una informazione conformistica, confezionata su misura dal grande vecchio Murdoch che tutto possiede e tutto comanda.
Scivolano sull’asfalto, tra i fitti binari del tram, vecchie Ford e nuovissime Holden con le targhe con gli slogan degli stati: New South Wales “The premier State”, Tasmania “Explore the possibilities”, Queensland “Sunshine State”, Victoria “The place to be” o “Stay alert, stay alive” oppure “ON THE MOVE”!

 
 
 

Governo magro

Post n°560 pubblicato il 26 Marzo 2014 da angolo.acuto

Nel 1300 Gubbio era governata da consoli che venivano scelti, due per ogni quartiere della città, tra i ceti popolari.
Dovevano avere minimo trent'anni di età ed essere residenti a Gubbio da almeno venti.
Duravano in carica tre soli mesi durante i quali vivevano segregati nel palazzo del governo, potevano uscire solo per motivi molto gravi e comunque sempre scortati, per evitare il contatto con potenziali influenze dall'esterno.
Nonostante avessero un potere politico ed amministrativo praticamente illimitato, non potevano spendere denaro pubblico se non dopo delibera del Consiglio Generale (una specie di parlamento cittadino composto da 90 membri).
A fine carica, udite udite, venivano pagati solo se gli effetti del loro governo avevano portato benefici alla città, e comunque il loro compenso si limitava a quanto avevano speso per farsi eleggere (rimborsi elettorali) e al mancato guadagno che potevano dimostrare di aver patito nei tre mesi di carica, non avendo potuto svolgere le loro mansioni abituali...
E li chiamano matti questi eugubini!

 
 
 
Successivi »
 
 
 

INFO


Un blog di: angolo.acuto
Data di creazione: 12/12/2006
 

ANGOLATURE DI APRILE

 

...DIETRO L'ANGOLO

 

ANGOLI RETTI !


immagine

immagine

 immagine

 

ACUTE NOSTALGIE





  
  

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2Baccio70mz.4120andreafontana2010nadia.paradisobriga4studioritrattino.snobsuperluca.itpayebustefanosainoboccarosssa69cile54mauriziocamagnapulletrobianco
 

ULTIMI COMMENTI

Un saluto dal 2023
Inviato da: cassetta2
il 06/12/2023 alle 16:27
 
... e spesso con scarsi successi!
Inviato da: angolo.acuto
il 19/05/2014 alle 18:52
 
A fasi alterne...
Inviato da: no.snob
il 18/05/2014 alle 22:36
 
non so come si fanno i trackback, perciò faccio così:...
Inviato da: badessa.per.caso
il 15/05/2014 alle 17:31
 
uguale!
Inviato da: angolo.acuto
il 01/04/2014 alle 19:25
 
 
 

E ADESSO IN QUEST'ANGOLO...

 

RIPOSTI IN UN ANGOLO!

ARCHIVIO DEL BLOG

immagine

 

AREA PERSONALE

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963