L'angolo di Jane

La mia settimana con Marilyn - Colin Clark

Titolo: La mia settimana con Marilyn Titolo originale: My week with Marilyn Autore: Colin Clark Traduzione: Maria Grazia Bosetti e Raffaella Brignardello Casa editrice: Mondadori pag: 160 formato: ebook costo: 0,99 € (era una promozione temporanea)

Nel 1956, il ventritreenne Colin Clark, i cui genitori erano amici di famiglia di Laurence Olivier e di sua moglie Vivien Leigh, venne assunto come assistente tuttofare durante le riprese del film "Il principe e la ballerina", in cui Olivier, stimato attore soprattutto di teatro, tentava di rendersi popolare ad Hollywood, recitando vicino ad una star amata come Marilyn Monroe. 

Il film venne girato nell'arco di diciotto settimane in Inghilterra e a quell'esperienza giovanile Clark dedicò nel 1995 un libro, tratto dal diario che teneva in quei giorni, dal titolo "The Prince, the Showgirl and Me", in cui non faceva alcun riferimento a quanto riportato in "La mia settimana con Marilyn", ma si limitava ad annotare le tensioni sul set, dove Olivier trattava con estrema sufficienza, se non con vera freddezza, la bella bionda del cinema, giudicata una mediocre attrice.

Marilyn Monroe aveva la parte della ballerina Elsa Marina, donna fragile, ma spontanea, che finisce per innamorarsi di un burbero principe, interpretato da Olivier, consapevole però di non poter far mai far parte del suo mondo. Il ruolo di Elsa Marina era stato addirittura scippato a Vivian Leigh, che già aveva recitato la piéce teatrale a fianco del marito, perché la Monroe, che in contemporanea inaugurava la sua carriera di produttrice con la Marilyn Monroe Production, voleva acquistare spessore mettendo nel curriculum un film con un artista quotato come Olivier.
Nel 2000, Colin Clark dichiarò di aver volutamente omesso dal suo diario una serie di pagine, che coprono l'arco di circa una settimana, dedicata ad una specie di bizzarra avventura che lo vedeva diventare una specie di amico e confidente della stessa Marilyn Monroe, in barba ai severi ordini ricevuti sul set di tenersi al largo dalla pericolosa bionda, rea di colpire a affondare i cuori dei giovani ingenui, e di essere una star capricciosa ed imprevedibile. Quelle pagine furono raccolte in "La mia settimana con Marilyn", in cui Clark riviveva la sua (presunta) esperienza a fianco della diva più famosa di sempre del cinema.

Onestamente ho forti dubbi che "La mia settimana con Marilyn" sia poco più che una audace fantasia, piuttosto che una storia con una base reale, soprattutto per il fatto che la Marilyn Monroe raccontata da Colin Clark è identica all'icona pop che tutti immaginiamo: bella, un po' svanita e pronta ad accendersi tanto di entusiasmo che di insicurezza, una immagine costruita soprattutto alla luce del tragico epilogo che ebbe la sua vita e ancora ben lontana da quella che Marilyn poteva essere nel 1956.

Clark cerca di dare umanità al suo personaggio, descrivendo le difficoltà di una donna già al terzo matrimonio, abbandonata durante una disastrosa luna di miele, che coincideva con le riprese del film, dal marito e scrittore Arthur Miller, e ancora in cerca di una vera affermazione personale, tanto in campo sentimentale che in quello professionale, oppressa dalle pretese delle major.

La donna immaginata da Colin Clark ha tutta l'apparenza di una creatura di fantasia, sempre pronta a dire la battuta giusta in un libro che sembra una buona sceneggiatura per una commedia anni '50, come quando Marilyn replica al giovane Colin, che le dice che deve sentirsi e comportarsi come una vera e propria dea greca, irragiungibile per i comuni mortali, "Io non sono greca": buona battuta, ma ricalca troppo il cliché della bionda svanita per essere stata pronunciata sul serio.

Marilyn Monroe interpretò spesso la parte dell'ingenua, se non della vera e propria stupidina, ma nessuno può credere che una ragazza venuta su dalla povertà fino a toccare le stelle di Hollywood potesse essere davvero una donna sciocca.

Inoltre il ruolo che Clark attribuisce a se stesso, di istantaneo confidente di una Marilyn pronto a sedurlo, un ragazzotto che dall'alto dei suoi ventitre anni elargisce più di un predicozzo ad una donna già famosa e sulla cresta dell'onda, suona così improbabile e falso, che non ho dubbi che questa storia sia poco più che una fantasia di gioventù (a pensare bene) se non una semplice trovata commerciale (a voler invece pensare male). Infine c'è una notevole, e troppo opportuna, simmetria tra la storia di Elsa Marina ed il principe nel film "Il principe e la ballerina", destinati a separarsi, e quella di Colin e della sua Marilyn immaginaria, irraggiungibile superstar (per di più sposata) con cui è impossibile qualunque sviluppo sentimentale.

Premesso dunque che questa è una storia di fantasia (e che è tanto vera quanto il fatto che io stessa sia Marilyn Monroe. Ah, a proposito, Elvis è vivo e vi saluta!), il romanzo è tutto sommato comunque godibile, se preso per una specie di spassosa commedia, quasi romantica, che sembra pensata per trarne un film, cosa che è infatti accaduta nel 2011 (Marylin) per la regia di Simon Curtis, con Michelle Williams nella parte di Marilyn Monroe; pellicola realizzata opportunamente dopo la morte dello stesso Clark, avvenuta nel 2002, che quindi non ha dovuto sottoporsi alle domande di una stampa curiosa di sentire raccontare la medesima storia dalle sue stesse labbra, e che forse avrebbe potuto smentirlo.

Il libro contiene un'appendice finale con una lettera che Clark avrebbe scritto nel 1956 ad un amico, riassumendo a grandi linee la sua avventura, ed un inserto fotografico con istantanee tratta dal set de "Il principe e la ballerina" e una dello stesso Clark da giovane.

"La mia settimana con Marilyn" è una lettura leggera, quasi una fiaba, per rivivere un po' dello smalto della vecchia Hollywood, ma da cui non è bene aspettarsi troppa attendibilità storica, se non nelle descrizioni delle tensioni sul set, uniche di cui certamente Colin Clark deve aver avuto esperienza, visto il suo lavoro come assistente di Laurence Olivier.
Un romanzo questo molto più simile ad una fanfiction che ad un pezzo di biografia di Marilyn Monroe.