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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

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Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Quinta colonna - Agatha Christie

Post n°984 pubblicato il 08 Febbraio 2013 da bluewillow
 

Titolo: Quinta Colonna Titolo originale: N or M? Autrice: Agatha Christie Traduzione: Laura Grimaldi Casa editrice: Mondadori pag: 182

Meno noti dell'esuberante Poirot e della adorabile Miss Marple, a cui Agatha Christie dedicò decine di libri,  Tommy e Tuppence sono una coppia di investigatori che la scrittrice propose in quattro romanzi ed in una raccolta di racconti pubblicati a notevole distanza l'uno dall'altro, facendoli però invecchiare, nel corso del tempo, in base alla età che avrebbero dovuto avere effettivamente, dal 1922 al 1973, passando dai venti ai settanta anni.
Nel 1922, alla loro prima apparizione in “Avversario segreto”, Tommy e Tuppence, al secolo Thomas Beresford e Prudence Cowley, giovani reduci della prima guerra mondiale, erano diventati agenti segreti per caso, al servizio di sua maestà, nel tentativo di arginare la possibile invasione comunista in Gran Bretagna.
Nel 1941, anno di pubblicazione di “Quinta colonna”, le priorità e il nemico erano decisamente cambiati: la seconda guerra mondiale era scoppiata, Hitler minacciava tutta l'Europa ed esisteva un concreto pericolo di sbarco delle truppe tedesche sulle coste britanniche.
Agatha Christie interpreta le paure delle persone comuni e imbastisce un romanzo, in verità non privo a suo modo di leggerezza, sulla temibile “Quinta colonna”, il nome con cui venivano designati gli agenti tedeschi infiltrati e gli inglesi filo-nazisti che tramavano nell'ombra per favorire l'invasione teutonica.
Nel romanzo, un agente segreto britannico è stato ritrovato morto con in mano un biglietto che fa riferimento al nome in codice di due capi dello spionaggio nazista, “M” ed “N”,  e ad una piccola pensione, la San Souci, nella cittadina marittima di Leahampton, luogo ideale per uno sbarco nemico.
In questa occasione gli agenti ordinari dei servizi non sono efficaci, perché il nemico opera proprio dall'interno, quindi il signor Grant, incaricato di trovare nuovi facce per la missione, pensa proprio a Tommy Beresford, ormai ritiratosi da tempo. Benché la si voglia escludere “dal divertimento”, Tuppence, ormai signora Beresford, non ha nessuna intenzione di farsi da parte e riuscirà a farsi includere nella nuova avventura.
I due, sotto falsa identità, studieranno tutti i pensionanti della San Souci, alla ricerca dei pericolosissimi N ed M, giungendo a risolvere il caso dopo una serie di colpi di fortuna, non senza finire nei guai e rischiare la vita.
Discorsi su cifrari segreti, agenti tedeschi con travestimenti improbabili e previsioni sulla guerra alimentano ogni giorno la conversazione alla San Souci, ma chi fra coloro che hanno un aria tanto insignificante nasconde invece il nero cuore di un invasore?
Tommy e Tuppence ne rimarranno assai sorpresi, anche se in verità non è poi forse difficilissimo intuire chi siano N ed M da almeno metà libro.

“Quinta colonna” è un libro molto interessante per capire il senso di angoscia ed attesa che doveva aleggiare nel Regno Unito negli anni della guerra: le città sfollate per i bombardamenti, gli stranieri e i rifugiati guardati con diffidenza, come possibili spie nemiche, i segnali luminosi dal mare presi per possibili codici nemici, i cieli scrutati nel timore dell'arrivo qualche paracadutista tedesco, mentre ovviamente la vita di tutti i giorni continuava e piccole variazioni dell'esistenza, come la possibile mancanza di calze nei negozi, diventavano segnali di eventi più grandi. Forse per il lettore capire chi siano N ed M non è poi difficilissimo, ma l'atmosfera e la descrizione dei personaggi valgono come al solito tutto il libro.

Per ironia della sorte, proprio in questo volume che tratta di agenti segreti, codici crittati e traditori, Agatha Christie usò per uno dei suoi personaggi, un maggiore in pensione, il nome di Bletchley. Bletchley Park era il luogo dove i più valenti decrittatori tentavano di decifrare il cosiddetto “codice enigma”, elaborato dai tedeschi con una macchina che veniva ritenuta a quei tempi infallibile, ed usato per le comunicazioni della vera “Quinta Colonna”.
Sembra che la cosa abbia insospettito non poco l'MI5, il controspionaggio inglese, che incaricò un amico di Agatha Christie, Dilly Knox, di chiederle perché avesse così chiamato quel suo personaggio: aleggiava infatti il sospetto che Agatha Christie fosse riuscita a carpire il segreto di Bletchley Park.
Al suo amico Agatha Christie rispose: “Bletchley? Mi hanno bloccata lì lungo il viaggio in treno da Londra ad Oxford e mi sono vendicata dandogli il nome del meno amabile dei miei personaggi”.
Lo MI5 fu soddisfatto della risposta a quanto pare (ne ha parlato qui il Guardian, mentre io, in un altro post,  ho immaginato potesse essere andata anche in questa maniera).
 Dopo aver letto il libro devo dire che il maggiore Bletchley non è poi così odioso, quindi mi tengo tutti i miei dubbi e credo continuerò a credere per sempre che le doti deduttive di Miss Marpe e Poirot non siano nate dal nulla, ma forse da qualche abilità innata di chi li ha scritti così bene...

 
 
 
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