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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

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Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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L'opera al nero – Marguerite Yourcenar

Post n°320 pubblicato il 07 Giugno 2007 da bluewillow
 

Titolo: L'opera al nero Titolo originale: L'oeuvre au noir Autrice: Marguerite Yourcenar Traduzione: Marcello Mongardo (riveduta e corretta da Gabriella Cartago) Casa editrice: Feltrinelli pag: 299 costo: 8 euro


Zenone, ex-chierico, alchimista, medico, filosofo e scrittore di profezie, è l'immaginario personaggio la cui vita viene descritta per quasi sessanta anni dal 1510 al 1569, nel gigantesco affresco di un'epoca elaborato da Marguerite Yourcenar ne “L'opera al nero”, un romanzo che cerca di coagulare intorno al personaggio principale le contraddizioni e le lotte di un'epoca in cui si preparava quella separazione fra scienze umane, meccanicistiche e religione che avrebbero portato al mondo moderno, sullo sfondo dei sanguinosi contrasti fra luterani, cattolici ed eretici delle varie fazioni.
Zenone attraversa questo controverso periodo con l'animo inquieto di un uomo la cui ragione non può ammettere di limitarsi ai ristretti orizzonti consentiti dalla religione, o da credenze superstiziose tramandate dalla tradizione, per cui, abbandonata la vita ecclesiastica, decide di praticare la professione di  medico, cercando nello studio del funzionamento del corpo umano una risposta alle proprie domande sulla natura umana. Inizierà così un lungo viaggio attraverso tutta l'Europa, che gli permetterà di vivere nei modi più disparati: al servizio di potenti, regnanti o al seguito di soldati, a volte medico, talora scrittore tacciato di eresia o alchimista quasi stregone.
Diviso fra ricerca puramente intellettiva ed esplorazione dei sensi, Zenone non si risparmierà nessuna delle esperienze che il caso gli offrirà, vivendo in modo molto libero anche la propria sessualità, senza tuttavia essere mai veramente schiavo di alcuna passione che non sia quella della ricerca filosofica o scientifica.
Alla continua ricerca di risposte in grado di soddisfare l'innata curiosità, Zenone si ritroverà infine a rimettere in dubbio l'intera propria ricerca, restando infine solo con il dubbio che la spiritualità, rinnegata come superstizione, non abbia invece una base nella realtà, ma impossibilitato ad accettarla per la propria natura di uomo fondamentalmente di scienza, incapace di sostenere ciò che non si può pienamente provare. Una scelta di coerenza che finirà per pagare in modo assai caro.
Sebbene la vita di Zenone sia puramente immaginaria, nella lunga “nota dell'autore” al termine del libro, Marguerite Yourcenar illustra come molti dei fatti, personaggi e teorie citati nel romanzo abbiano in realtà una solida base storica. Il titolo del volume come riportato dall'autrice, sempre nella stessa nota,è preso dal mondo dell'alchimia:


“La formula l'Opera al nero data come titolo al presente libro designa nei trattati alchimistici la fase di separazione e dissoluzione della sostanza ed era, pare, la parte più difficile della Grande Opera. Si discute tuttora se tale espressione venisse applicata ad audaci esperimenti sulla materia o se si riferisse simbolicamente al travaglio dello spirito nell'atto di liberarsi dalle abitudini e dai pregiudizi. E' probabile che sia servita a indicare alternativamente o simultaneamente l'uno e l'altro”.


La stessa Yourcenar ci fornisce quindi una buona chiave di lettura per interpretare le avventure di Zenone, già con lo stesso titolo.
Sempre secondo quanto riportato dall'autrice, il romanzo, pubblicato nel 1968, fu elaborato in parte già a partire dagli anni '20, una precisazione forse resa necessaria dal più ovvio dei confronti letterari, quello con il “Narciso e Boccadoro” di Hesse , per molti versi assai simile. Se quello di Hesse è però un medioevo immaginario e dai contorni storici non ben precisati, dove la dicotomia fra ragione e sensualità è rappresentata da due personaggi opposti, e il fine ultimo è quellodi indagare  sulle fonti dalle quali scaturisce l'arte, l'universo creato dalla Yourcenar è invece quasi reale e possibile, ben inquadrato storicamente e con un solo personaggio Zenone  a racchiudere in sé un universo di contraddizioni che sono quelle dell'uomo moderno: spiritualità e scienza perennemente in lotta, sempre pronte ad escludersi a vicenda.
Una lettura sicuramente non leggera, anche per i lunghi passaggi con le elucubrazioni di Zenone sui più diversi temi elaborati a partire dalle esperienze materiali, e per la predilezione della Yourcenar per il racconto indiretto rispetto ai dialoghi e alle scene d'azione, ma anche molto interessante per capire come il mondo moderno debba molto al pensiero degli Zenone del passato e come tante delle domande poste in quell'epoca siano ancora di stretta attualità, sono anzi alla base della modernità.

 
 
 
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