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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Mary Shelley – Muriel Spark

Post n°469 pubblicato il 15 Marzo 2009 da bluewillow
 

Titolo: Mary Shelley, una biografia Titolo originale: Child of light: Mary Shelley Autrice: Muriel Spark Traduzione: Franca Gollini Casa editrice: Le lettere pag: 183 costo: 13 euro

Mary Shelley è universalmente nota come l'autrice di "Frankenstein" uno dei più famosi romanzi gotici di tutti i tempi, ma pochi invece sanno che essa scrisse anche diversi altri romanzi e che la sua vita fu non meno romanzesca dei libri vergati da lei stessa. Se qualcosa di simile agli anni '60 del novecento è esistito anche nell'800 si deve solo a Mary Shelley e al di lei marito, il poeta Percy Bysshe Shelley. Incontatisi per caso nella casa del padre di Mary, William Godwin un noto filosofo razionalista della sua epoca, i due cominciarono a frequantarsi segretamente in seguito alla crisi matrimoniale di Percy. Il gotico doveva essere connaturato alle loro anime perché luogo d'incontro dei loro appuntamenti segreti era nientemeno che il cimitero dove Mary amava trascorrere il tempo, seduta sulla tomba della compianta madre, Mary Wallestonecraft, considerata una delle prime femminste della storia, morta nel darla alla luce. Per vivere liberamente la propria passione i due amanti fuggirono insieme in Europa, lei appena diciassettenne e lui ventunenne. Già questo sarebbe bastato a suscitare scandalo, ma i due vissero anche una sorta di "libero amore" , al quale si dedicò in verità di più Percy, lasciando che nella loro relazione entrassero di sfuggita anche altre avventure.Shelley il poeta sembrava aderire perfettamente all'ideale dello "spirito libero", più che per opportunismo per una sua totale incapacità di concepire i legami così come richiedeva la morale del suo tempo (nonché del nostro), tanto che valutò persino l'idea di proporre alla moglie Harriet di convivere insieme a Mary, cosa che ovviamente non avvenne. Mary sposò Percy solo dopo la morte per suicidio di Harriet, un altro peso questo che venne fatto scontare alla giovane Mary per i molti anni successivi. L'amore tra Mary e Percy, come ce lo descrive Muriel Spark, non era una semplice attrazione fisica, era molto più una unione intellettuale, in cui i più grandi entusiasmi erano quelli per le nuove letture e scoperte comuni, in cui qualunque esperienza veniva vista dai due artisti come un modo per ampliare i confini della propria conoscenza. Shelley incoraggiava ad esempio la giovane Mary a scrivere: fu lui a spingerla a migliorare l'abbozzo di racconto di Frankenstein, il suo capolavoro. Allo stesso tempo Mary sosteneva Percy nei suoi frequenti malumori e tollerava le sue sbandate, le sue passioni talora anche solo platoniche, ma sempre intensissime per altre donne, anche perché poi il tutto veniva riversato in poesia.

In un epoca puritana come l'800 inglese, sarebbe bastato molto meno per mettere i due al bando, ma il loro modo di vivere non convenzionale suscitò anche ogni genere di pettegolezzi e di calunnie, per cui furono attribuiti loro più infrazioni alla morale di quante in realtà non ne facessero.

Per molto tempo Mary Shelley fu trascurata come scrittrice e a mantenere vivo il ricordo dei suoi scritti ha contribuito in gran parte il cinema, con le diverse versioni di Frankenstein che, per quanto poco aderenti al testo originale, hanno comunque consentito che almeno uno dei suoi libri continuasse ad essere noto al grande pubblico.

Considerando quanti autori, anche italiani, oggi vengono dimenticati dalla nostra editoria, forse non desta stupore che, ad esempio, il libro "Valperga", romanzo storico ambientato in Italia che parla della vita del condottiero Castruccio Castracani, non sia mai stato tradotto e pubblicato in italiano fino al 2007, ma certamente sembra strano invece che addirittura non sia più stato pubblicato in Inghilterra , paese di origine della Shelley, fino al 1996 dopo la sua prima apparizione nel 1823, cioè per oltre centocinquanta anni.

Muriel Spark, un'altra grande scrittrice inglese di cui ho recensito alcuni libri su questo blog (Memento mori, Atteggiamento sospetto), iniziò la propria carriera nell'editoria, prima ancora di dedicarsi ai romanzi, occupandosi di scrivere biografie di autori famosi. Nel 1951 scrisse "Child of light: Mary Shelley", letteralmente "Figlia della luce" che rimane ancora oggi un testo di riferimento per coloro che vogliono conoscere qualcosa in più della vita di Mary Shelley( il libro è stato più volte revisionato nel corso degli anni fino al 2001).

La biografia elaborata da Muriel Spark ha il pregio di scavare nella vita di Mary Shelley come persona, mostrandocela sotto una prospettiva molto romantica, chiarendo molti lati che avrebbero potuto apparire ambigui nella sua vita, attraverso anche molti spezzoni del suo diario personale e di quello che tenne in comune con il marito. Allo stesso tempo, cosa davvero strana per una scrittrice, approfondisce assai poco il lato artistico della sua vita, trascurando una analisi approfondita della genesi delle sue opere e dando per scontato che il lettore in realtà sappia già molto della bibliografia della Shelley. In effetti il libro più che per il vasto pubblico è forse stato pensato per gli studiosi di letteratura, ma lo stile della Spark lo rende comunque molto apprezzabile. Se conoscete Muriel Spark come scrittrice però vi stupirete leggendo questo libro: non c'è una solo grammo di cinismo e nemmeno della sua prosa asciutta. La stessa Spark confessa nella prefazione che, rileggendo la biografia a distanza di tempo, pensa di essere stata influenzata dal potente stile della Shelley e di averla inconsapevolmente imitata. Come lettrice posso dire che Muriel Spark ha molto consapevolmente difeso Mary Shelley da pesanti accuse e che deve averla immensamente amata come scrittrice se è riuscita a farle mettere in resta un'arma potente come la sua corrosiva ironia.


 

 
 
 
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