Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

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Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Intelligenza emotiva - Daniel Goleman

Post n°124 pubblicato il 25 Agosto 2006 da bluewillow
 

Titolo: Intelligenza emotiva Titolo originale: Emotional Intelligence Autore: Daniel Goleman Casa editrice: Bur Pag:391 costo: 9 euro

Per molti anni il paramentro fondamentale per valutare l'intelligenza personale è stato il Q.I, il quoziente intellettivo, che misura una serie di attitudini logico-matematiche e linguistiche. Nel corso degli ultimi anni si è però visto che il Q.I. non è un buon indice predittivo del successo personale, soprattutto nel caso di Q.I. elevati: mentre quasi certamente chi ha un Q.I. inferiore a 80 (il valore medio è 100), non sale molto nella scala sociale, non si riscontrano significative differenze fra chi ha un Q.I. elevato e chi invece ha un Q.I. che rientra nella media. Il numero di persone che raggiungono il successo non sembra essere quindi influenzato da questo parametro.

Partendo da questa considerazione, Daniel Goleman cerca di illustrare come a fare la differenza nella capacità di inserirsi nella società, ma anche di avere una vita emotiva appagante, sia un fattore che egli definisce "intelligenza emotiva" (o intelligenza emozionale), dato dalla capacità fondamentale di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri, di riuscire a immedesimarsi nell'altro in un processo detto "empatia" in modo da riconoscerne intenzioni ed esigenze, di riuscire ad elaborare risposte "competenti" da un punto di vista emotivo. Altrettanto importanti sono le capacità di autocontrollo: rimandare le gratificazioni in vista di un obiettivo più grande e quindi persevare con costanza, senza abbattersi, senza dubitare che agli sforzi compiuti corrisponderà un risultato. In poche parole essere perseveranti ed ottimisti.

Chi ha queste doti, spontanee o apprese, ha molte più probabilità di essere soddisfatto del proprio lavoro, di vivere una relazione appagante e persino di avere una salute migliore. Gli stati emotivi influenzano infatti l'intera esistenza e secondo Goleman sono i veri motori dell'intelligenza umana.

Il nostro sistema nervoso è costituito in modo da dare una risposta il più veloce possibile ad ogni situazione che possa presentarsi: questa risposta però in molti casi non è elaborata dalle aree cerebrali a cui corrisponde l'intelligenza intellettiva (la corteccia), ma dal "sistema limbico", un area a cui corrisponde l'elaborazione di risposte emotive. Questo accade perchè l'area emotiva del cervello è molto più rapida di quella intellettiva, a cui occorre più tempo per elaborare risposte adeguate. Questa capacità si è rivelata fondamentale nel corso dell'evoluzione dell'uomo per garantirne la sopravvivenza. Se ad esempio si sente un rumore molto forte alle spalle, l'istinto è quello di scansarsi prima ancora di capire di cosa si tratti: la paura, un emozione molto forte, porta ad agire in quei pochi secondi che possono fare la differenza fra la vita e la morte, se ad esempio, nel caso riportato, scansarsi significa evitare un masso o qualcosa che può ferirci.

Situazioni analoghe si presentano per sentimenti come collera, felicità, tristezza: la risposta emotiva a una situazione che può scatenarle invade il cervello ancora prima che sia possibile elaborare una risposta adeguata delle aree superiori, creando un "sequestro emotivo". Se ci si sente attaccati, o trattati ingiustamente "la collera", l'impulso all'attacco o alla fuga sono sentimenti fortissimi che richiedono una repressione di altre aree del cervello per essere sedate e ricondotte ad una visione più chiara. Questo accade per tutti, anche per le persone più controllate, la differenza sta solo nella capacità di dominare questi primi impulsi. Secondo Goleman nella vita moderna risposte così rapide e aspecifiche sono spesso più fonte di problemi che di soluzioni, soprattutto perchè si va perdendo sempre di più la capacità di interpretare correttamente gli atteggiamenti altrui, vedendo sempre più spesso attacchi anche dove non ve ne sono.

Situazioni di emergenza che richiedano risposte immediate per la sopravvivenza però sono sempre più rare, viceversa sono sempre più importanti doti di mediazione, di elaborazione superiore ed autocontrollo. Il primo passo verso un maggiore controllo è quello di riuscire quindi ad interpretare correttamente il prossimo, o le varie situazioni della vita, in modo da evitare "il sequestro emotivo" o comunque da controllarlo in maniera adeguata alle circostanze. Questo richiede una "educazione emotiva" fin dai primi anni di vita, mentre secondo l'autore nella maggioranza dei casi la formazione emotiva dei giovani è completamente lasciata al caso, con la conseguenza che in una società in cui le persone tendono a vivere sempre meno "insieme" , in una comunità, la capacità di intepretare gli altri si fa sempre più debole. Da qui l'incremento di violenze, depressione, suicidi, ma anche di divorzi e criminalità giovanile.

Il libro è davvero molto interessante, forse uno dei più notevoli libri di psicologia che abbia letto. Gli argomenti trattati sono davvero molti e anche se questo post può sembrare molto lungo in realtà non è che un accenno dei molti temi affrontati da Goleman. Non si tratta del solito manuale di auto-aiuto, non ci sono semplici regole da seguire: si tratta di una analisi scientifica e molto accurata di come funziona il cervello e di come questo influenzi i comportamenti personali e sociali. Il libro stimola la riflessione personale, piuttosto che offrire facili soluzioni, anche perchè i temi affrontati sono davvero molto complessi. L'analisi delle emozioni di Goleman è veramente molto accurata: "anatomia della collera" ad esempio è qualcosa che mi ha davvero illuminata sul perchè certe volte passo prima all'azione che a qualunque riflessione se mi sento attaccata gravemente (anche se le mie sono solo esplosioni verbali)!

Consiglio questo libro a tutti, credo ci sia qualcosa da imparare per ognuno, anche se chiaramente si tratta di un libro che richiede una lettura molto attenta, per certi aspetti anche molto tecnico, anche se lo stile di Goleman è molto chiaro e scorrevole.

PS: questo libro non l'ho letto in vacanza, ho finito di leggerlo ieri, ma mi è piaciuto molto e così ho deciso di scriverne subito una recensione.

Commenti al Post:
Luke_Sky
Luke_Sky il 25/08/06 alle 15:14 via WEB
Non so se mi dia effettivamente i vantaggi che Goleman descrive, ma l'empatia verso gli altri è una cosa che per fortuna-purtroppo mi riesce molto spontanea. Così come l'autocontrollo. In entrambi i casi spesso esagero e oltrepasso il limite consentito, facendole diventare istinti negativi. Che dire oltre? Che questa lettura mi tocca parecchio da vicino e credo che seguirò il tuo solito ottimo consiglio. Grazie :) Un abbraccio
 
 
bluewillow
bluewillow il 25/08/06 alle 15:28 via WEB
Anche a me l'empatia risulta piuttosto difficile :),come te penso che non sempre sia una sfortuna: ci sono anche persone di cui non sempre si ha voglia di condividere le emozioni (penso a chi è aggressivo, maligno, etc). Io riesco a controllare bene (pure troppo forse) il 90% delle mie emozioni, però la rabbia è il mio tallone d'achille. Mi ha consolato leggere in questo libro che è uno dei sentimenti più difficili da controllare e che lo stesso autore dice di ritenere utopistici tutti quei trattati che dicono che si possa dominare con tecniche del tipo "senti il sentimento, trovane l'origine, bloccalo" (tipicamente buddhiste). Prima che io riesca a fare tutto ciò, la mia collera ha avuto tempo di fare il giro del mondo e ritorno. Leggendo il libro ho capito perchè: l'attività repressiva della corteccia è molto più lenta della parte emotiva del cervello. In realtà prevenire è meglio che curare: solo dissipando tutte le tensioni che vengono da viarie fonti, solo evitando in totale lo stress, si riesce ad evitare una reazione esagerata che in realtà è il cumulo di tante cose che non vanno. Ho scritto una risposa chilometrica, ma quello che hai scritto mi ha colpita, per me è proprio la stessa cosa :). Anche per questo leggo tutti questi libri, visto che si paga spesso lo scotto di poca empatia.
 
   
Luke_Sky
Luke_Sky il 26/08/06 alle 12:07 via WEB
:0 Blue! Io intendevo che a volte sono fin troppo empatico con le persone, anche quelle più sgradevoli! Il mio problema è semmai il raggiungere un pochino di distacco in più in questo senso, che a volte non guasta. Sul controllo delle emozioni e sugli scatti di nervi, beh, lì invece ti capisco in pieno. Elimineremo lo stress e le tensioni, allora... Ooohmmmmmm... Un abbraccio
 
     
bluewillow
bluewillow il 26/08/06 alle 12:12 via WEB
è vero avevo letto male (avevo visto un "non" che non c'era): in fondo è ironico che io dica di non essere empatica e non capisca che cosa avevi scritto :)))! Io sono empatica come dici tu (nel senso di soffrire per la sofferenza di qualcuno) solo con le persone a cui tengo molto o per quei casi che colpiscono per il fatto di essere molto forti. Per il resto ammetto che il distacco è la mia regola :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/08/06 alle 19:56 via WEB
Non lascio commenti in proposito,perche' tanto bluewillow sa cosa penso dell'emotivita'.piuttosto vorrei riuscire a diventare piu' autocontrollato e meno impulsivo nelle cose che dico...
 
 
bluewillow
bluewillow il 26/08/06 alle 09:26 via WEB
L'impulsività è fortemente correlata alla emotività secondo questo libro, le emozioni hanno sempre il carattere di urgenza per questo sono potenti. Comunque più autocontrollato e riflessivo non saresti più lo stesso anonimo:))))!
 
   
rosenkar
rosenkar il 26/08/06 alle 13:04 via WEB
Commentando la prima parte:a volte e' vero che persone meno intelligenti di altre sanno essere piu' aggressive nei momenti di lotta,e questo le paga rispetto a chi pur intelligente non tira fuori le sue qualita'...per contro imparano anche a controllarsi e ad adattarsi alle situazioni che richiedono autocontrollo rispetto a chi sta sempre "tappato".. e' una mia ipotesi che pero'parte dal notare come alcuni siano sempre piu' indietro..anche se la vita si misura alla fine..e su tutto quello che uno ha fatto.. Ps per fortuna c'e' qualcuno che compensa le deficienze intellettive degli altri :))
 
     
rosenkar
rosenkar il 26/08/06 alle 13:15 via WEB
non si capisce,scusa: Gli intelligenti a volte diventano piu' autocontrollati e moderati di chi e' aggressivo..da sostituire al centro della frase sopra :)
 
     
bluewillow
bluewillow il 26/08/06 alle 14:09 via WEB
Anche secondo me i risultati si vedono alla fine:)),ma è sempre meglio conoscere tutti i trucchi, comprese le leggi non scritte, ma che comunque vigono nella società. Questo libro però per quanto bello e ben scritto ha un limite: imputa tutto all'individuo e al suo comportamento, ma non tiene conto di fattori sociali o comununque li ritiene secondari, anche se dice ad esempio che chi proviene da famiglie disagiate ha il doppio dei problemi di chi proviene da famiglie benestanti. Eppure le persone benestanti non mi sembrano più equilibrate di quelle con problemi economici, per cui l'individuo è importante, ma agisce pur sempre in un certo contesto rispetto al quale chi parte da una base meno forte deve impegnarsi molto di più e quindi aver maggior dosi di perseveranza ed ottimsmo.
 
     
rosenkar
rosenkar il 26/08/06 alle 14:50 via WEB
oltreche' meno capacita' di scelta e meno liberta' di decisione..i trucchi servono per vivere ma non li considero alla pari dei sentimenti nei rapporti fra la gente,ma forse perche 'non ho ancora capito bene il piacere del potere?
 
     
bluewillow
bluewillow il 27/08/06 alle 09:50 via WEB
Per me non si tratta di "trucchi", ma di cercare un modo efficace nella comunicazione, in modo che le proprie idee siano ben comprese o comunque non ostacolate. Molte volte l'ostacolo principale alla realizzazione di un progetto è proprio la comunicazione non efficace. Per quanto mi riguarda non cerco di esercitare "un potere", mi accontento di riuscire a difendermi dall'eccesso di potere altrui
 
     
rosenkar
rosenkar il 27/08/06 alle 14:02 via WEB
Si le idee vanno espresse in modo chiaro e univoco,e senza annoiare il pubblico,se poi ci aggiungi un contenuto interessante...Bluewillow batte il rivale 3 a 0..:)
 
     
bluewillow
bluewillow il 27/08/06 alle 16:12 via WEB
:))) Quale rivale? (Owen?)
 
     
rosenkar
rosenkar il 27/08/06 alle 16:27 via WEB
Non cosi' poco..:))
 
nemboblu
nemboblu il 27/08/06 alle 10:00 via WEB
Che dire, andrò a comperarlo questo libro ... il tuo post mi ha fatto venire l'acquolina. Della maggior rapidità delle risposte emotive rispetto alla elaburazione sovrastrutturata ho già letto e sentito, tuttavia la tua recensione ha fatto centro sulla mia curiosità. .. a proposito: ma la curiosità è un fatto emotivo? é un sentimento o un modo di essere .... uno stato emotivo o un'urgenza culturale secondaria ... mah ... :-))
 
 
bluewillow
bluewillow il 27/08/06 alle 10:39 via WEB
Non ho davvero idea :), questo libro non parlava della curiosità.
 
   
nemboblu
nemboblu il 27/08/06 alle 16:53 via WEB
Si, lo immaginavo .. un'altra curiosità momentaneamente insoddisfatta :-)) Troverò la risposta, da qualche parte ... ciao blue, è un bel posto, qui.
 
     
bluewillow
bluewillow il 28/08/06 alle 13:07 via WEB
grazie :)))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
francesca il 23/09/09 alle 18:21 via WEB
hai proprio ragione!!!! questo libro mi ha fatto riflettere molto sull'importanza delle emozioni e su come esse prendono il sopravvento!. all'inizio non volevo leggerlo perchè mi sembrava molto lungo e pesante, m ho incominciato a leggerlo e l'ho finito in poco tempo!!! è molto interessante, leggetelo tt!! molto bella la recensione!! ciao
 
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