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PERCHE' PIANDELOA?
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Messaggi di Aprile 2012
Allora, il mio blog ha compiuto 6 anni, e quest'anno lo manderò a scuola (chissà mai che impari l'italiano come si deve). Io non voglio fare lo sborone dicendo che non me ne frega nulla del virtuale, che non mi interessano le amicizie da queste parti eccetera. Se così fosse non passerei tanto tempo qui in vostra compagnia. In 6 anni credo di aver conosciuto in maniera piuttosto approfondita (per quanto lo permetta il mezzo) almeno una cinquantina di persone. Se contiamo solo le persone abbastanza attive in questi mesi, penso di avere almeno un'idea di chi siano - diciamo che li conosco di vista - di un paio di centinaia di persone. In fondo qui è come un paesone, ci sono dei posti in cui so di trovare gente che conosco, e altri che evito perché sono frequentati da persone che non mi interessano; non perché siano necessariamente antipatiche o ignoranti o altro, ma magari perché sono troppo giovani, o hanno interessi diversi. Quando capito in blog da me inesplorati, e trovo qualcuno che conosco, provo un sottile piacere. E' come quando entri in un bar e trovi un amico con cui fare due chiacchiere. Poi si sa, sono qui da talmente tanto tempo che ho visto decine di blog amici chiudere. Da un momento all'altro, o poco a poco. E sembra di farci il callo, sembra che a forza di vederne sparire poi non ci si faccia più tanto caso, ma non è così; quando ci si affeziona un po' poi se ne sente sempre la mancanza, di quelli che chiudono. Alcuni bloggers sono emigrati su fb, ma io trovo fb una porcheria inguardabile. Ovvio che io non critichi queste persone, a meno che si sia instaurato un certo rapporto personale, per cui sparire senza nemmeno più passare a dare un saluto non è bello. Comunque le capisco, il blog può creare intossicazione, e capita di non avere più voglia di comunicare con questo mezzo. Come ho già detto, io non corro di questi rischi, perché il mio blog è semichiuso da metà giugno a fine gennaio, e in tutti quei mesi non avete idea di quante cazzate da scrivere mi possano venire in mente. Poi, come già dicevo giorni fa, quando riapro non ritrovo più almeno la metà dei miei amici; ma non è un problema farsene di nuovi. Mi sento un po' come uno studente che cambia scuola ogni anno. E poi ci sono quelli che si conoscono di persona, perché, almeno per me, è inevitabile. Nel blog ci metto la faccia (anche il culo, a volte), e senza difficoltà mi si può rintracciare sia telefonicamente sia visivamente. E, quando un amico blogger mi dice che gli capiterà di venire al mio paesello, come posso non proporgli di vederci? Poi, si sa, io sono un vecchio abitudinario e non mi piace rivoluzionare troppo le mie giornate, per cui non gli dedico tanto tempo. Ma gli dedico parecchi pensieri. Ecco, non so più cosa cazzo scrivere. L'ultima frase l'ho messa perché, nello statuto del mio blog, è obbligatorio un cazzo ogni tre post. |
Non vado quasi mai a vedere il mio spazio amici. Accetto amicizie solo da chi me lo chiede allo scopo di inviarmi messaggi personali. Se un blog mi piace e mi sembra che meriti una segnalazione lo aggiungo ai blog amici, un po' per ritrovarlo facilmente, un po' perché mi fa piacere che altri lo scoprano grazie al mio link. Ed è finita là. Per il resto, non vedo la necessità di dichiarare l'amicizia personale. Forse che nella vita reale dobbiamo avere un elenco ufficiale di amici? A che pro? Insomma, alla fine non ho molti amici schedati, qui su libero. Sono andato a vedere adesso, e ho visto che sono una quarantina, ma per la maggior parte non ho proprio idea di chi possano essere, tutte quelle faccine; perché, come non ne aggiungo, non mi dò nemmeno la pena di toglierle. Ma la cosa strana è un'altra: ho scoperto che ci sono decine e decine di persone che VOGLIONO DIVENTARE MIE AMICHE. Ma perché??? E con questo dilemma vi lascio a pensare, delusi: perché il Pian non racconta più nulla sugli impianti di risalita? |
Perché là, nel paesello vicino a Erto dove sono cresciuto, non esiste che qualcuno entri in un bar e beva una birra. Quando si entra in un bar bisogna dare un'occhiata a tutti gli avventori al banco, e poi si ordina un giro di birre per tutti i conosciuti e gli amici dei conosciuti. Non importa se hanno già una birra davanti, in ogni caso il barista gliene farà un'altra e la metterà "a rimorchio". A quel punto si entra in un loop, perché ognuno di quelli a cui abbiamo offerto da bere si sentirà in dovere di offrire un giro a sua volta, e così via. Dopo un'oretta e 5 o 6 birre magari qualcuno vorrebbe anche andarsene per i fatti suoi, ma a quel punto immancabilmente entrerà qualcun altro che offrirà un giro a tutti, e così via. In pratica si possono passare una decina di ore al bar senza soluzione di continuità nelle bevute. I problemi sono solo per il barista che deve tenere il conto dei giri, e delle mogli (o anche mariti) a casa. Grazie a questa usanza i bar strafighi per i turisti cambiano gestione un anno sì e l'altro anche (eccetto i 2 o 3 davvero esclusivi), mentre quelli che lavorano con la fauna locale hanno sempre prosperato. Ma sul rapporto fra socializzazione ed alcol nelle montagne venete ci sarebbe molto altro da dire. Ne parlerò ancora. Nella foto: Piandeloa quando aveva i capelli e fumava un pacchetto di sigarette al giorno. |
Oggi ho speso una fortuna (relativa alle mie limitate possibilità) per acquistare un oggetto di cui non ho alcun bisogno: questo. Vabbè, vorrà dire che potrò scrivere delle cazzate nel mio blog anche durante la notte. Però non mi riconosco, e mi vergogno un po'. |
Allora stavamo parlando del capodanno 1981. Mi invitarono a una festa nel paese vicino, in un albergo chiuso. Avevano affittato l'albergo per la serata, era una festa di fauna locale, quindi piuttosto ruspante, ma c'era tutto, perfino il banco del bar col barista. Non ricordo più bene quali inconvenienti avessi avuto, ma arrivai molto tardi alla festa. Probabilmente non avevo trovato un passaggio, o c'ero andato in autostop per cui persi un po' di tempo, o avevo trovato altri amici e mi ero perso in giro per osterie. Fatto sta che arrivai dopo le 11, per cui il tasso alcolico dei festaioli era già a un buon livello, e mi dovevo adeguare. Allora andai al bar, ordinai un'overdose di whisky, e mi diedero due o tre dita di whisky in un bicchiere di plastica. Ballai un po', cercando di ficcare la lingua in gola a una mia ex di un anno prima di cui ero ancora perdutamente innamorato (ho ottenuto risultati? e chi si ricorda? comunque non ha importanza ai fini del racconto), e poi tornai al bar incazzato come un alcolizzato. Ecchecazzo, ragazzi, era l'overdose più piccola nella storia del whisky. Allora chiesi al barista "un'overdose come si deve". Questo tizio mi riempì il bicchiere di plastica fino all'orlo. |
Dopo lunghe e attente meditazioni eccovi le risposte al test che avete trovato nel precedente post. Sono piuttosto banali, se non avete voglia di leggerle premete il bottone (bello, il bottone!) "esplora" qui sopra, e leggete il prossimo blog, decorato probabilmente con angeli e fate sberluccicose. 1) Che domanda del cazzo...da dove càpita: conversazioni fra amici, discorsi che si fanno in altri blog, cronaca, meditazioni. Infatti raramente i miei post si assomigliano.
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Non avrete mica pensato che la mia mente malata non avrebbe mai partorito un test per blogger? Vi sbagliavate. Eccolo qua, il Piandeloatest per bloggers. Se si escludono alcune domande è' valido anche per chi non tiene un blog, ma li frequenta solamente: 1) Da dove trai le ispirazioni per tuoi post? Volevo darvi subito anche le mie risposte, ma così facendo supererei la lunghezza sindacale dei miei post. Per cui...nella prossima puntata. Se qualcuno vuole copiaincollare questa porcheria nel suo blog lo faccia tranquillamente, problemi suoi. |
Detesto i blog: - glitterati, o decorati con angeli o donnine luccicose
Alla fine non ne rimangono più di una quindicina, e sono quelli che frequento. Quindi, tu che leggi, se commento il tuo blog sappi che lo apprezzo veramente. |
Sapevate che una volta non solo non c'era inernet, ma - ohibò - nemmeno la tv? Ma si tenevano tanti spettacoli in piazza, fra cui, fino all'inizio del secolo scorso, anche gare di poesia. Un po' dappertutto si organizzavano dei veri e propri tornei di poesia, e a quelli più importanti partecipavano poeti da tutto il circondario. Una giuria assegnava il tema e i contendenti dovevano cimentarsi in due parti avverse (come il buio e la luce, il caldo e il freddo ecc). Le poesie erano in ottave che dovevano concludersi con una rima baciata. L'avversario doveva riprendere la rima nel primo, terzo e quinto verso della sua ottava. Quindi era importante mettere in difficoltà l'altro contendente, mettendo in rima baciata parole difficili da rimare. Erano gare molto popolari, e spesso se ne discuteva poi in paese per tutta la settimana, vista la mancanza del calcio. Anche la gente meno istruita si dilettava a cercare parole difficili da rimare, e pare che quella veramente impossibile fosse la parola "fegato". Alcuni di questi poeti godevano di grande fama, e fra questi il più famoso pare fosse un certo Luchetti (nome di battesimo ignoto) di cui si tramandano ancora dei versi. La disfida più famosa della storia di Luchetti fu, appunto, quella sul fegato. Il tema proposto era "io e lui": i due contendenti dovevano mettere in risalto le proprie doti e sminuire quelle dell'avversario. Luchetti dovette rispondere al terribile distico, che recitava: E se legàto si dicesse lègato versi geniali, ma il grande Luchetti non si scompose, e sfoderò una serie di versi che sarebbero passati alla storia: Ed invece tu sei rimasto frègato, e con questo caplavoro il grande Luchetti uscì meritatamente ancora vincitore.
Perdonatemi per avervi inflitto questo raccontino, ma
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Ecco spiegato perché l'Italia non funziona: i massimi dirigenti del settore pubblico vengono scelti dagli stessi personaggi che scelgono i tesorieri dei loro partiti. Da rabbrividire. Per quanto riguarda eventuali condanne, non credo che ce ne saranno, perché ci sono manifesti sintomi di infermità mentale. |
...e lì ho trovato Sciarconazzi e il Card intenti a raccontare le loro ultime gesta erotiche, rispettivamente Sciarconazzi a una tizia che si chiamava, più o meno, Dietroilvetro, e il Card a un'altra di cui non ricordo il nome, mi pare giletblu o qualcosa di simile. Trovarne una che si chiama Paola o Marcella sarebbe troppo semplice...pare che le tizie in questione siano state notevolmente impressionate dalle doti dei nostri protagonisti: Sciarconazzi è l'unico uomo capace di sfornare una dozzina di vignette in tema erotico/satirico già durante i preliminari dell'amplesso, mentre il Card riesce a coniare oltre 100 nuovi appellativi per la topa, ancora prima di vederla. Compito per domani: trovare una parola che faccia rima con fegato. Vi darò una soluzione articolata, e molto interessante. Quando? Quando vorrò. Inutile cercare su gugol, la risposta esatta non la sa. |
Se vi interessa un ottimo programma free per la gestione del bilancio familiare o di una piccola aziende, questo è quello che fa per voi: http://www.infofutura.it/bilancio.html Io lo uso da un paio d'anni per il mio negozio e mi trovo strabene, è sicuramente migliore di tutti i programmi da poco prezzo che si trovano in giro. Ha causali e sottocausali libere, e ricerche di ogni tipo, per bilanci da data a data. Davvero ottimo, con un clic faccio il lavoro che prima mi richiedeva almeno un paio d'ore. E se va bene a un maniaco della statistica come me, andrà bene anche a voi. Dimenticavo: è a offerta libera, si merita almeno una pizza.
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Nickname: piandeloa
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